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Autoclave

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Ezio Scaramuzzino

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Jul 24, 2021, 5:30:16 AM7/24/21
to
Primo caso
In un condominio, agli ultimi piani, l'acqua arriva con difficoltà. L'acqua è un bene primario e a nessuno può essere preclusa una fruizione adeguata. E' assodato che, per l'installazione di un'autoclave utile a risolvere il problema, è necessaria la decisione della maggioranza semplice dei presenti alla riunione e che costituisca almeno il 50% dell'intero condominio.
Secondo caso
In un condominio l'autoclave è richiesta non dai condòmini degli ultimi piani, ma da alcuni condòmini dei piani inferiori (anche 1° e 2° piano). E non perché l'acqua non arriva, ma perché la distribuzione dell'acqua a livello comunale, quasi esclusivamente a causa di guasti e conseguenti riparazioni, ogni tanto viene interrotta. Il che accade mediamente 2 o 3 volte all'anno e per una durata mediamente non superiore alle 24 ore.
Premesse
Nel secondo caso, considerato
1- che l'autoclave non può essere considerata indispensabile e che anzi esistono i presupposti perché essa venga considerata un bene voluttuario, se non superfluo;
2- che ogni condomino può provvedere da sé, con l'istallazione, all'interno del singolo appartamento, di una piccola autoclave idonea a soddisfare le proprie esigenze;
3- che la più recente tendenza giurisprudenziale tende ad attribuire ai singoli condomini la possibilità di soluzione dei singoli problemi e delle singole esigenze, ove ciò sia possibile (vedi riscaldamento, pannelli solari, ecc.);
Domande
1-Quale maggioranza è necessaria per l’installazione dell’autoclave?
2- E’ per caso necessaria l’unanimità dei condòmini?

Cordy

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Jul 26, 2021, 6:40:21 AM7/26/21
to
Esistono due tipi di "innovazione", con ciò intendendo la creazione di un
nuovo servizio per la collettività dei proprietari. Le innovazioni "per un
uso più comodo e quelle "gravose o voluttuarie". Ci sono poi altre
fattispecie, che non si applicano al caso in questione. Comunque, leggiti
gli artt. 1120 e 1121 del codice civile, per saperne di più.

Classificare l'installazione di un'autoclave comune a tutti come
rientrante nel 1120 o nel 1121 è onestamente difficoltoso, specie in
presenza di interruzioni saltuarie del servizio idrico.
Comincerei con il valutare DOVE mettere l'autoclave in questione, che mi
sembra problema di non facile soluzione, perché, ove si rendano talune
parti comuni inservibili all'uso anche di un solo condomino, occorre
l'unanimità dei partecipanti al condominio. Se avete uno spazio comune,
sufficientemente ampio, dotato delle caratteristiche statiche (l'acqua
*pesa* !) necessarie e che consenta l'allaccio alla rete idrica comune
senza gravi sbattimenti, ok. In caso contrario, anche solo il far passare
tubi in aree private potrebbe essere un grosso problema.

Maggioranze: per l'uso più comodo, sia in prima che in seconda, la
maggioranza dei partecipanti all'assemblea, in rappresentanza di almeno
2/3 della proprietà. Sia per il 1120 che per il 1121. Si ha una riduzione
alla maggioranza dei presenti in assemblea, in rappresentanza della "sola"
metà della proprietà, ove l'innovazione abbia come scopo il miglioramento
della sicurezza o *salubrità* dell'edificio. Oltre ad altre fattispecie,
estranee al nostro ragionamento. Se tu pensi ad un aumento della
salubrità, mah, io non sono affatto d'accordo! Perché un'autoclave
introduce una minore salubrità del servizio, essendo comunque una raccolta
d'acqua stagnante. Oltre a dover sottostare ad una serie numerosa (e
costosa nel tempo!) di misure tecniche anti-contaminazione (pulizie
periodiche, additivazione costante di elementi igienizzanti, come sali
d'argento, cloro o similari), introduce comunque un maggior rischio di
contaminazione, in ragione delle pulizie periodiche da fare al serbatoio
dell'accumulo.
Quindi, comunque, secondo me, al minimo assoluto, 667/1000.



--
Ciao! Stefano

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Jul 26, 2021, 10:39:49 PM7/26/21
to
On 24/07/2021 11:30, Ezio Scaramuzzino wrote:

> Primo caso

?

> In un condominio, agli ultimi piani, l'acqua arriva con difficoltà.

Quanti piani ci sono dal piano campagna all'ultimo piano ?

> L'acqua è un bene primario e a nessuno può essere preclusa una fruizione adeguata.

Traduzione: lei intende dire che si puo' prelevare soldi dalla
comunita' condominiale per pagare il costo della fornitura
d'acqua agli sfortunati, ovvero il costo dell'autoclave,
anche a carico di chi a cui non serve a nulla ?

Solo per capire ...

> E' assodato che, per l'installazione di un'autoclave utile a
> risolvere il problema, è necessaria la decisione della maggioranza
> semplice dei presenti alla riunione e che costituisca almeno il 50%
> dell'intero condominio.

E questo "assodato" da dove l'ha preso ?

L'argomento e vasto e quindi le chiedo di delimitarlo.

La prima domanda, la piu' pregnante e':

Avete l'acquedotto condominiale oppure ogni condomino ha il suo
contratto e suo contatore con l'ente gestore ?

Qui ovviamente c'e' un ostacolo giuridico non da poco.
Va anche ricordato che dopo la decina di partecipanti, il costo
dell'impianto autoclave resta costante all'aumentare dei partecipanti,
quindi ...

L'altra questione e' tecnica ed ha a che fare con il numero di
piano dell'edificio.

8>< ---- (Il secondo e' un caso assurdo, una ipotesi da troll ...)
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