Il giorno giovedì 26 maggio 2016 13:14:16 UTC+2, Valerio Vanni ha scritto:
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> La mia assicurazione mi ha telefonato per dirmi che la colpa è tutta
> mia.
> Che ne pensate?
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La situazione descritta è frequente ed è purtroppo frequente anche l’atteggiamento superficiale delle imprese di assicurazione che applicano le norme dei codici della strada e delle assicurazioni private senza alcun approfondimento.
In teoria bisognerebbe partire sempre dalla pietra angolare della responsabilità civile da circolazione dei veicoli: l’art. 2054 c.c., il quale stabilisce chiaramente la presunzione di responsabilità paritaria per entrambi i conducenti in ogni caso di collisione e di danni tra veicoli a motore.
Affinché sia superata questa presunzione bisogna che la condotta di uno dei due sia tale da assurgere a causa esclusiva dell’incidente, e per converso, che la condotta dell’altro sia conforme alle comuni norme di prudenza e diligenza.
Nel caso descritto, non sembra possibile valutare la condotta del conducente come conforme a prudenza e diligenza, per il semplice fatto che lo sportello era aperto.
Dunque si può agevolmente ravvisare una violazione dell’obbligo generico di moderazione della velocità e di controllo del veicolo di cui all’art. 141 C.d.S.
D’altra parte però, l’apertura dello sportello comporta, ai sensi dell’art. 157, comma 7 del C.d.S. una presunzione di responsabilità da parte di chi apre improvvisamente, o lascia aperte le portiere creando intralcio alla circolazione di cui al Codice della Strada.
Per chi abbia subito ingenti danni al veicolo, sarà utile quindi, di fronte a uno scontato diniego del risarcimento, procedere con la citazione davanti al Giudice di Pace, assistito da un buon avvocato, sempre che si abbiano testimoni che possano dar prova della mancanza di prudenza e diligenza dell’altro conducente.