Grazie a chi mi risponderà.
Non è cambiato nulla, l'obbligo a contrarre è vigente. Probabilmente
qualcuna di queste compagnie avrà normative interne tese a limitare
l'assunzione in alcune regioni, ma sono ovviamente in contrasto con la
legge.
Prova a minacciare di chiamare le forze dell'ordine, cambieranno
atteggiamento :-(
Ovviamente ti sarà applicata la tariffa della tua provincia di residenza.
Saluti Marco
--
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http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
la compagnia ti può assicurare, il problema è dell'agenzia.
anche altre compagnie hanno delle regole interne per cui il mandato
dell'agente esclude talune zone d'italia.
probabilmente, visto che sei già conosciuto dalla compagnia, basterà che
l'agenzia chieda l'autorizzazione. visto che ormai vivi in provincia
di latina, chiedi all'agenzia anche il trasferimento dell'altro contratto.
stefano
Occorre prima di tutto conoscere per quali rischi si voglia assicurare
questo veicolo. L'obbligo a contrarre riguarda la sola RC, e "al
minimo". Se il cliente desidera la copertura furto/incendio, questa
può benissimo essere rifiutata come pure un massimale più elevato per
la RC.
Inoltre, l'atteggiamento lo cambieranno le forze dell'ordine, nel
senso che si incazzeranno di brutto per essere state scomodate, visto
che il caso non è minimamente di loro competenza. Che ci sta a fare a
Roma una costosa autorità garante? E' all'ISVAP che il cliente deve
semmai rivolgersi.
A.L.
> Occorre prima di tutto conoscere per quali rischi si voglia assicurare
> questo veicolo. L'obbligo a contrarre riguarda la sola RC, e "al
> minimo". Se il cliente desidera la copertura furto/incendio, questa
> può benissimo essere rifiutata come pure un massimale più elevato per
> la RC.
Certamente.
> Inoltre, l'atteggiamento lo cambieranno le forze dell'ordine, nel
> senso che si incazzeranno di brutto per essere state scomodate, visto
> che il caso non è minimamente di loro competenza. Che ci sta a fare a
> Roma una costosa autorità garante? E' all'ISVAP che il cliente deve
> semmai rivolgersi.
Eh eh, si vede che lavori a Milano. In Campania in alcuni periodi c'era il
posto fisso dei carabinieri fuori le agenzie per imporre l'obbligo a
contrarre, quando alcune compagnie accampavano scuse (abbiamo i terminali
guasti, è finita la carta...).
Poi in attesa che l'ISVAP ti rispondi cosa fai, fermi l'auto? In ogni caso
non c'è bisogno di chiamarli, basta minacciare di farlo e ti assicuro che
certi atteggiamenti cambiano.
Non ho nulla contro la Campania, ma alla fine si raccoglie quello che
si semina.
L'obbligo a contrarre è destinato a scomparire entro un paio d'anni in
quanto contrastante con le disposizioni comunitarie, ed il Governo
italiano non potrà farci nulla.
Del resto, come dar torto all'agente che rifiuta una polizza che gli
porterà solo guai o alla Compagnia che sa già che perderà dei soldi?
E poi, sai... alcuni anni fa le Compagnie accampavano scuse, ma adesso
con la liberalizzazione tariffaria e gli "elevati livelli di
personalizzazione" non ce n'è bisogno. Vuoi la polizza per la Panda?
Bene, seimila Euro.
A.L.
>L'obbligo a contrarre è destinato a scomparire entro un paio d'anni in
Però, secondo questa logica che va sempre più verso il libero mercato, si
arriverebbe alla conclusione paradossale che chi non vuole assicurarsi è
libero di non farlo.
Infatti, se le compagnie non hanno l'obbligo a contrarre, e i prezzi sono
ormai liberi da qualche anno, come si può pretendere da automobilisti e
motociclisti l'obbligo di assicurarsi?
Il "libero mercato" è un meccanismo che trova l'equilibrio tra domanda e
offerta solo se il consumatore è anche libero di non consumare, di fronte
a richieste inaccettabili per le sue tasche.
I salumai vendono il salame a cento euro il grammo? Tu sei libero di non
mangiare salame, e il salumiere dovrà abbassare i prezzi.
Se invece il cittadino è costretto per legge ad acquistare una polizza RC,
non si può invocare il libero mercato solo per chi vende le polizze.
--
Quoto.
bye G.L.
--
Renaissance, aka Gian Luca Sole
Per rispondere, togli nospam al contrario, e cambia nazione
"E' assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira
alla vita, mentre la vita si ispira alla TV" - Woody Allen
La soluzione sta nel creare una compagnia speciale (pubblica temo......) che
assicuri tutti coloro che non trovano altra compagnia.
Si chiama in gergo "bad company" ed esiste almeno in Francia e Spagna, per
quanto ne so.
Ciao
--
Giampaolo Natali
natalia...@NOSPAMlibero.it
> La soluzione sta nel creare una compagnia speciale (pubblica temo......)
Con sede a Napoli? ;D
--
Ci sono alcune sostanziali differenze.
In primo luogo nessuno è costretto per legge ad acquistare una polizza
RC per il semplice fatto che non è obbligatorio possedere un'auto. Chi
compra un veicolo a motore si pone automaticamente in una posizione di
forza rispetto a soggetti più deboli, quali ad esempio pedoni e
ciclisti, oltre a costituire un rischio potenziale per gli
automobilisti suoi pari e per le infrastuttture. Assieme al possesso
dell'auto, arriva dunque l'onere di dover rispondere economicamente
dei danni cagionati.
La legge è scritta per tutelare il danneggiato, rendendo
l'automobilista necessariamente solvente. Per cui, mentre è una piena
libertà del cittadino quella di non comprare il salame se costa
troppo, per la RCA la faccenda è ben diversa. Il consumatore infatti
la macchina la vuole comprare lo stesso, quello che non gli va è
l'"accessorio". Ma l'"accessorio", ovverosia l'assicurazione, è
imposto al fine di tutelare gli altri e quindi NON rientra nelle sue
libertà di scelta.
Se non gli sta bene, vada a piedi. Altrimenti, il diritto del pedone
ad un indennizzo prevale sulla convenienza economica del padrone di
un'auto.
Esiste poi una considerazione di mercato. Uno dei dogmi del
consumatore, quello secondo il quale se tutti non comprassero il
salame il salumiere abbasserebbe i prezzi, è una baggianata. Un falso
al quale si vuole credere per forza.
Ma la verità è che il salumiere abbasserà i prezzi solo avendo la
possibilità di recuperare i clienti perduti accontentandosi di
guadagnare 70 sul salame al posto di 100.
Se il nostro salumiere perde 10 e per recuperare i clienti deve
abbassare i prezzi e perdere 20, chiuderà la botteguccia e i clienti
potranno andare, con rispetto parlando, a farsi fottere.
Inoltre i mercati sono più complessi di quanto il Travet di turno si
renda conto, perchè il distributore finale è responsabile solo in
minima parte del prezzo, mentre il grosso della somma è condizionato
anche da soggetti che non vengono toccati dalla legge della domanda e
dell'offerta (lo Stato, ad esempio, che grava direttamente per oltre
il 20% e indirettamente molto di più).
> Il "libero mercato" è un meccanismo che trova l'equilibrio tra domanda e
> offerta solo se il consumatore è anche libero di non consumare, di
> fronte a richieste inaccettabili per le sue tasche.
Il prezzo dell'auto, degli accessori e della manutenzione è però
sempre accettabile, vero?
59 Euro per il filtro del gasolio, fatto in Asia e probabilmente
pagato 2 Euro dalla casa automobilistica. Ma tutti zitti e tutti ad
aprire il portafoglio: non è che il consumatore abbia problemi a
sopportare il costo dell'assicurazione. Il consumatore ha dei problemi
a sopportare SOLO il costo dell'assicurazione: tutti gli altri oneri
legati all'auto vanno benissimo.
A.L.
> l'"accessorio", ovverosia l'assicurazione, è
> imposto al fine di tutelare gli altri
Sacrosanto, ma essendo l'obbligo di solvibilità imposto per legge, lo Stato
non può disinteressarsene, come se fosse un consumo interamente volontario.
Peraltro l'obbligo assicurativo non è un "accessorio" automatico e naturale
di un qualsiasi veicolo. Fino a pochi anni i ciclomotori non dovevano
assicurarsi, se non ricordo male. E altri beni e attività non devono essere
assicurati, nonostante i rischi.
> Il prezzo dell'auto, degli accessori e della manutenzione è però
> sempre accettabile, vero?
Per quanto riguarda la "libertà" di non possedere un'automobile, che dire?
Personalmente non la possiedo, ho il privilegio di poterne fare a meno, ma
non per tutti è possibile. Se costruisci quartieri periferici e centri
commerciali raggiungibili solo in auto, anche in questo caso si tratta di
scelte politiche, sociali e urbanistiche, prima ancora che individuali.
--
>>> Se invece il cittadino è costretto per legge ad acquistare una
>>> polizza RC, non si può invocare il libero mercato solo per chi vende
>>> le polizze.
> La soluzione sta nel creare una compagnia speciale (pubblica temo......) che
> assicuri tutti coloro che non trovano altra compagnia.
> Si chiama in gergo "bad company" ed esiste almeno in Francia e Spagna, per
> quanto ne so.
Mi sa che sarebbe l'unica strada. E comunque oggettivamente il rischio,
avendo residenza in talune "zone calde" del sud ed essendo un soggetto
che nessuno vuole assicurare, di non riuscire a trovare nessuna
compagnia disposta ad assicurare, o sparare cifre spropositate, e'
elevato. Pero', pero'... per poter accedere ad un tale servizio, che
pressupposti devono sussistere? Dimostrare che non c'e' nessuna
compagnia disposta ad assicurarti, e la bad company deve verificare che
sia cosi'? E se la "bad company" la trova, ma questa pretende 10000 euro
l'anno? Mettere allora un limite verso l'alto al prezzo della polizza,
conm una tabella di parametri aggiornata via via, verificare che non ci
sia nessuna compagnia che applichi al soggetto una tariffa inferiore, e
solo in tal caso concedere una polizza "bad company", allo stesso
importo? Boh, vedo la cosa un po' complessa...
Chiaro che, comunque sia, la "bad company" e' un peso che pagheranno
tutti di tasca.
>> Però, secondo questa logica che va sempre più verso il libero mercato, si
>> arriverebbe alla conclusione paradossale che chi non vuole assicurarsi è
>> libero di non farlo.
>> I salumai vendono il salame a cento euro il grammo? Tu sei libero di non
>> mangiare salame, e il salumiere dovrà abbassare i prezzi.
>> Se invece il cittadino è costretto per legge ad acquistare una polizza RC,
>> non si può invocare il libero mercato solo per chi vende le polizze.
> Ci sono alcune sostanziali differenze.
> In primo luogo nessuno è costretto per legge ad acquistare una polizza
> RC per il semplice fatto che non è obbligatorio possedere un'auto. Chi
> compra un veicolo a motore si pone automaticamente in una posizione di
> forza rispetto a soggetti più deboli, quali ad esempio pedoni e
> ciclisti, oltre a costituire un rischio potenziale per gli
> automobilisti suoi pari e per le infrastuttture. Assieme al possesso
> dell'auto, arriva dunque l'onere di dover rispondere economicamente
> dei danni cagionati.
...
> La legge è scritta per tutelare il danneggiato, rendendo
> l'automobilista necessariamente solvente. Per cui, mentre è una piena
> libertà del cittadino quella di non comprare il salame se costa
> troppo, per la RCA la faccenda è ben diversa. Il consumatore infatti
> la macchina la vuole comprare lo stesso, quello che non gli va è
> l'"accessorio". Ma l'"accessorio", ovverosia l'assicurazione, è
> imposto al fine di tutelare gli altri e quindi NON rientra nelle sue
> libertà di scelta.
> Se non gli sta bene, vada a piedi. Altrimenti, il diritto del pedone
> ad un indennizzo prevale sulla convenienza economica del padrone di
> un'auto.
...
> Esiste poi una considerazione di mercato. Uno dei dogmi del
> consumatore, quello secondo il quale se tutti non comprassero il
> salame il salumiere abbasserebbe i prezzi, è una baggianata. Un falso
> al quale si vuole credere per forza.
> Ma la verità è che il salumiere abbasserà i prezzi solo avendo la
> possibilità di recuperare i clienti perduti accontentandosi di
> guadagnare 70 sul salame al posto di 100.
> Se il nostro salumiere perde 10 e per recuperare i clienti deve
> abbassare i prezzi e perdere 20, chiuderà la botteguccia e i clienti
> potranno andare, con rispetto parlando, a farsi fottere.
...
> Inoltre i mercati sono più complessi di quanto il Travet di turno si
> renda conto, perchè il distributore finale è responsabile solo in
> minima parte del prezzo, mentre il grosso della somma è condizionato
> anche da soggetti che non vengono toccati dalla legge della domanda e
> dell'offerta (lo Stato, ad esempio, che grava direttamente per oltre
> il 20% e indirettamente molto di più).
...
>> Il "libero mercato" è un meccanismo che trova l'equilibrio tra domanda e
>> offerta solo se il consumatore è anche libero di non consumare, di
>> fronte a richieste inaccettabili per le sue tasche.
> Il prezzo dell'auto, degli accessori e della manutenzione è però
> sempre accettabile, vero?
...
> 59 Euro per il filtro del gasolio, fatto in Asia e probabilmente
> pagato 2 Euro dalla casa automobilistica. Ma tutti zitti e tutti ad
> aprire il portafoglio: non è che il consumatore abbia problemi a
> sopportare il costo dell'assicurazione. Il consumatore ha dei problemi
> a sopportare SOLO il costo dell'assicurazione: tutti gli altri oneri
> legati all'auto vanno benissimo.
...
Senza parole... Con tutto il rispetto, e' una visione veramente distorta
e pretestuosa.
> Mi sa che sarebbe l'unica strada. E comunque oggettivamente il rischio,
> avendo residenza in talune "zone calde" del sud ed essendo un soggetto
> che nessuno vuole assicurare, di non riuscire a trovare nessuna
> compagnia disposta ad assicurare, o sparare cifre spropositate, e'
> elevato. Pero', pero'... per poter accedere ad un tale servizio, che
> pressupposti devono sussistere? Dimostrare che non c'e' nessuna
> compagnia disposta ad assicurarti, e la bad company deve verificare che
> sia cosi'? E se la "bad company" la trova, ma questa pretende 10000 euro
> l'anno? Mettere allora un limite verso l'alto al prezzo della polizza,
> conm una tabella di parametri aggiornata via via, verificare che non ci
> sia nessuna compagnia che applichi al soggetto una tariffa inferiore, e
> solo in tal caso concedere una polizza "bad company", allo stesso
> importo? Boh, vedo la cosa un po' complessa...
> Chiaro che, comunque sia, la "bad company" e' un peso che pagheranno
> tutti di tasca.
>
> bye G.L.
>
altro problema alla soluzione "bad company" è l'assoluta mancanza, e
invito chiunque a smentirmi, di polizze in 18 classe.
molto più semplice fare un passaggio di proprietà e ripartire dalla 14,
salvo ulteriori benefici garantiti dal bersani...
ci sono persone che vivono di truffa alle assicurazioni. sono sempre gli
stessi, ma è quasi impossibile dimostrarlo.
finchè ci troviamo in questa situazione, non si può fare niente.
stefano
E' stata ritenuta una sentenza assai severa, ben superiore alle
richieste del PM, quella che ha condannato il rom che ha investito ed
ucciso, guidando ubriaco, quattro ragazzi.
La sentenza è di 6 anni e 6 mesi, quindi prima di chiedere
l'affidamento ai servizi sociali (eufemismo per "libertà") ne dovrà
scontare più o meno 3. Dove? In un residence al mare!
Certo che come deterrente è implacabile! Mi vien voglia di bere due
gin tonic e uscire con la macchina.
A.L.
> maggiore controllo nel rilascio delle patenti:
E anche nei rinnovi. Potresti anche non aver toccato pedale da dieci anni,
non saper più ingranare le marce e aver dimenticato tutta la segnaletica
(che peraltro è soggetta a cambiamenti nel tempo), ma nessuno lo
controllerà al momento del rinnovo, AFAIK.
--
"Le compagnie dovrebbero", "lo Stato dovrebbe", "la scuola
dovrebbe"... è sempre colpa di qualche entità immateriale, e intanto
che se ne aspetta l'intervento i residenti non fanno mai nulla.
Perchè non cominciate voi cittadini onesti a darvi un po' da fare? E
non mi venire a dire che non conosci nessuno con l'assicurazione
tarocca, nessuno che campa a "colpi di frusta", nessun carrozziere
furbacchione, nessun avvocato con il giro giusto.
Ma siccome "fanno bene", "perseguono la giustizia sociale" o
addirittura "si difendono" (perchè è questo che si sente dire
quotidianamente anche da chi non partecipa direttamente alle frodi),
allora paga anche tu com'è giusto che sia.
I problemi del Sud sarebbero risolti da decenni se lo sperpero di
denaro venisse fatto pagare ai cittadini stessi invece che ripianato
puntualmente dallo Stato: scommetto che a chiunque passerebbe la
voglia di applaudire al vicino di casa ladro se poi i danni del furto
li deve pagare lui.
A.L.
[mega cut]
>> I problemi del Sud sarebbero risolti da decenni se lo sperpero di
> denaro venisse fatto pagare ai cittadini stessi invece che ripianato
> puntualmente dallo Stato: scommetto che a chiunque passerebbe la
> voglia di applaudire al vicino di casa ladro se poi i danni del furto
> li deve pagare lui.
>
> A.L.
Vero, ma lo stesso discorso si può tranquillamente fare anche per il nord.
La manna dei (falsi) colpi di frusta è nata a Bologna e dintorni ...........
Poi tutto il mondo è paese, non credo che MIlano sia indenne da truffe,
truffette, sinistri gonfiati ed altro.
Il Nord non è indenne, ma i numeri non sono razzisti. Sono solo
numeri. Esempio.
L'Agenzia delle Entrate afferma che l'evasione IRAP in Lombardia è del
13 per cento, in linea con la Francia. In Puglia è del 93,9. A Crotone
nel periodo 1998-2002 è stata del 173,35 per cento.
A Vibo Valentia, nello stesso periodo, del 184,40.
(Fonte: Il Sole 24 Ore del 19/12/2006).
Per cui ALCUNI lombardi evadono l'imposta, in Calabria e Puglia lo
fanno praticamente TUTTI.
Giusto quindi affermare che il fenomeno si verifica ovunque, ma la
rilevanza cambia.
A.L.
> il sert avrebbe dovuto "recuperare" il "tossico" e solo dopo dare
> l'assenso alla restituzione della patente.
Certo, perché ovviamente uno che ogni tanto fuma uno spinello è un
tossico da recuperare....e paragonabile ad un etilista cronico.
m.