Il 03/02/2024 14:27, Sargon ha scritto:
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Giacomo Matteotti - Un anno di dominazione
fascista [093]
6 Aprile 1923:
« ... Non si può continuare ad abusare
impunemente dell'enorme e forse già eccessiva
longanimità dei capi del Fascismo. Guai se
questi capi saranno costretti, davanti al
vituperio immondo ... a rilanciare lo storico e
terribile grido di: "A noi!". Ci pensi chi
deve. E' oramai tempo! ».
(« Popolo d'Italia », giornale di Mussolini)
8 Aprile 1923:
« ... Sempre "La Giustizia". Questo giornale,
che sta divenendo un libello, abusa della
pazienza del Fascismo. [Sembra] che già si
approssimi il giorno in cui desterà una tale
reazione tra i fascisti, che non saranno gli
svenimenti, i piagnistei, gli appelli disperati
della paura, a salvarla da una fine immatura ».
(« Popolo d'Italia », giornale di Mussolini)
8 Aprile 1923:
« ... Ora sarà bene avvertire codesti giornali
e chi li redige che se essi hanno il diritto di
usare della libertà mantenuta dal "dittatore"
Mussolini e dal suo "tirannico" Governo, hanno
anche il dovere imprescindibile di non abusarne
... Altrimenti non è proprio da escludersi che
l'esempio di Lenin possa essere seguito in
Italia, nei riguardi di certe canaglie ... ».
(« Popolo d'Italia », giornale di Mussolini)
9 Maggio 1923:
« ... Quando la fatica è improba e si cammina
sotto un carico enorme di responsabilità, non
si sopporta il lazzo dei lazzaroni, il dileggio
dei vagabondi, e colpiremo anche se la libertà
di stampa, la semivergine, leva alte le grida
... ».
(« Popolo d'Italia », giornale di Mussolini)
24 Giugno 1923:
« ... la miglior risposta sarebbe il sacrosanto
manganello che ha tante volte punito dei
capilega, colpevoli più che altro di ...
ubriachezza e di ignoranza e che non
provocavano, in ogni caso, un danno nazionale!
Questi scribi invece danneggiano la nazione in
faccia all'estero e non v'è purtroppo mezzo di
farli tacere a meno si attui una buona volta
quella necessaria limitazione alla libertà di
stampa ...
« ... Quanto al manganello fascista non è
proprio detto che non debba e non possa essere
richiamato in servizio da un momento
all'altro ».
(A proposito di un articolo stampato sul
« Secolo » dal prof. G. Ferrero).
(« Popolo d'Italia », giornale di Mussolini)
8 Luglio 1923:
« ... Senatore Albertini, [cioè, "Corriere
della Sera"], a noi! Senatore [Albertini] vi
sopportiamo già da molto tempo, da troppo
tempo, e vi diciamo apertamente che basta! ...
Senatore Albertini, ci sono tanti fascisti
(tanti! tanti! tanti!) noti, notissimi ed
ignoti, in molte città d'Italia, che solo
domandano, per iscritto – assumendo in pieno
l'onore e la responsabilità del gesto – di
essere prescelti a radere al suolo la vostra
indegna "baracca". Se questo non è avvenuto
ancora voi potete bene immaginare chi dovete
ringraziare, senatore Albertini! Ma piantatela,
ve ne prego. E ve ne prego non già per amore di
voi [e] per amore del vostro giornale ... ».