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Le menzogne su Italo Balbo

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Giacomo Ferri

unread,
Mar 18, 2004, 8:41:43 AM3/18/04
to
Un paio di mesi fa su questo stesso NG si è svolta una vivace polemica
riguardante la figura di Italo Balbo.
Luigi Miragliuolo e Sergio, appoggiati più o meno direttamente da altri
abituali frequentatori del NG, hanno più volte affermato che Italo Balbo
sarebbe da considerarsi un criminale. Alla mia richiesta di spiegazioni
Miragliuolo ha sostenuto che Balbo sarebbe stato il mandante dell'omicidio
di Don Minzoni, nonchè diverse altre accuse minori e si è quindi aperto un
lunghissimo thread.
Ero allora del tutto ignorante dell'argomento per cui mi sono limitato a
sottolineare quanto le suddette accuse mi parevano prive di fondamento e
basate su pure illazioni escogitate da Miragliuolo stesso o di citazioni
di
pseudo-storici fatte del tutto a sproposito.
Ho tentato di documentarmi un minimo a riguardo, e mi sono pertanto
affidato alla lettura di tre biografie dedicate a Balbo: una, suggeritami
dallo stesso Miragliuolo, è di Giorgio Rochat, le altre due
rispettivamente
di Giordano Bruno Guerri e di Claudio Segrè. Ho letto a riguardo anche tre
testi specifici sul caso Don Minzoni: "Don Giovanni Minzoni" di Nicola
Palumbi e "Il caso don Minzoni" di Vincenzo Caputo.

La primissima e più importante osservazione riguarda l'esito dei processi
dedicati all'omicidio Minzoni. Balbo è risultato del tutto estraneo ai
fatti nel corso del processo svoltosi nel 1925. La sentenza di tale
processo (31/07/1925) è stata però dichiarata come giuridicamente
inesistente dalla Corte Suprema di Cassazione con sentenza 16/05/1946. Il
processo quindi si è ripetuto nel 1947 (dal 6 al 20 Giugno) presso la
Corte
d'Assise di Ferrara ed ha ribadito ufficialmente, e stavolta
definitivamente, la totale estraneità di Italo Balbo ai tristi fatti di
Argenta.
Le accuse rivolte a Balbo circa l'omicidio Minzoni nascono in realtà da
un'operazione studiata a tavolino e concertata dai socialisti, mirata a
colpire e coprire d'infamia Balbo in quanto avversario politico.
Tali evidenti menzogne, nonostante le due sentenze assolutorie e le
successive numerose cause per diffamazione regolarmente vinte dalla
famiglia Balbo, continuano ancora oggi a vivere e a trovare cittadinanza
non soltanto nei prevedibili ritrovi (siti e pubblicazioni) della
sinistra, luoghi privi ovviamente della benchè minima autorevolezza, ma
perfino in ambiti apparentemente più civili. Eccone solo alcuni esempi:
//////////////
http://www.senato.it/dsulivo/interviste/2002/int020830_2.htm
www.comune.modena.it/consigliocomunale/odg/istanze/Istanze2003/
07_21_03_DS-Margh_don%20Minzoni_Intscr.doc
http://www.deputatids.it/deputati/Attivita/Deputato.asp?ID=3806
http://www.carloleoni.net/sindacatoispettivo/interrogazione_balbo.htm
//////////////

Come noto, Don Minzoni morì in seguito alle lesioni cerebrali causate da
una singola bastonata alla testa, vibrata con un bastone da passeggio.
Dopo l'aggressione l'Arciprete si riprese e tornò a casa camminando con le
sue gambe. Poche ore dopo però sopravvenne uno stato di coma causato
dall'emorragia cerebrale, seguito dal decesso poco dopo la mezzanotte.
Sulla base di assai discussi riconoscimenti fu possibile chiamare in causa
per l'omicidio Molinari e Casoni quali esecutori materiali. Nel processo
del 1925 costoro vennero assolti insieme ai presunti mandanti, chi per
non aver commesso il fatto, chi per insufficienza di prove. In questa fase
del processo il nome di Balbo non fu nemmeno mai fatto.
La vicenda che qui ci interessa ha inizio un anno dopo gli avvenimenti,
quando i socialisti hanno l'occasione di sfruttare politicamente la morte
di Don Minzoni. Infatti il delitto Matteotti ha appena dato una spallata
al
fascismo, e serve mettere altra carne al fuoco per sostenere l'opposizione
politica.
I socialisti vengono infatti in possesso del cosidetto "Memoriale
Beltrani". Beltrani era un losco individuo infiltratosi nelle fila del
Partito Fascista e direttamente implicato nella vicenda dell'omicidio.
Quando Beltrani viene defenestrato dal partito, decide di vendicarsi e
mette in vendita il proprio memoriale, che, rifiutato dallo stesso Balbo
per 60.000 lire, viene acquistato per 7000 lire da Giovanni Donati,
direttore delle testate giornalistiche socialiste. Beltrani fugge in
Francia e si rende irreperibile.
Nel Memoriale vengono riportate ricostruzioni di fatti che, nei
successivi confronti, sono risultate in parte false o retrodatate. Ma
insieme a queste vi sono delle lettere di Balbo indirizzate allo stesso
Beltrani.
Astutamente Donati inizia una campagna denigratoria contro Balbo,
suscitandone facilmente le ire. Ad una lettera infuriata di Balbo a lui
diretta, Donati risponde provocando il ras con il presente articolo:

******************************
Nulla di più naturale, dunque che il segretario poltici del Fascio di
Argenta si sia rivolto ad Italo balbo per prospettargli la situazione in
cui il fascismo argentano è messo dalla fervida ed ininterrotta attività
di don Minzoni. E della situazione di Argenta si parla fra il Supremo
Comandante ed il Comandante la legione Ferrarese console Raoul Forti.
Poi.... quel che avvenne è noto.
******************************

Balbo cade nella trappola e sporge querela per diffamazione. A dibattito
aperto Donati da accusato si trasforma in accusatore, citando una lettera
contenuta nel memoriale stesso in cui Balbo dichiara di appoggiare le
intimidazioni ed il clima di violenza nei confronti degli oppositori al
fascismo nascente. Balbo riconosce la paternità della lettera, ammettendo
di averla scritta sotto la pressione degli avvenimenti; pochi giorni prima
era stata infatti emessa una sentenza assolutoria nei confronti dei
socialisti accusati dell'assassinio di 5 fascisti a Ferrara, nel triste
episodio del 20 dicembre 1920. Balbo addirittura rincara la dose
ammettendo che sarebbe sempre pronto a perseguire chiunque commetta
violenza contro un fascista. Dal punto di vista dei fascisti ne esce con
onore, ma dal punto di vista di uomo di governo si trova in una posizione
infame, costretto com'è ad ammettere di avere giustificato la sostituzione
dell'autorità dello Stato con la violenza squadrista.
Balbo successivamente perde anche la causa per querela, ed è proprio qui
che iniziano molti equivoci che si trascinano ancora oggi.
Donati in realtà non aveva realmente accusato Balbo di ciò per cui lo
stesso aveva mosso querela e vinse la causa perchè il suo avvocato riuscì
abilmente a dimostrare che il giornalista non aveva mai accusato Balbo di
essere il mandante dell'omicidio Minzoni.
Quindi, contrariamente a chi afferma che Balbo perse perchè le accuse del
giornale risultavano fondate, Balbo perse perchè Donati riuscì a provare
di non averlo mai accusato!!
La vera vittoria quindi fu dell'astuto Donati, e fu una vittoria politica,
e non perchè dimostrò che Balbo era implicato, ma solamente perchè lo mise
in una posizione estremamente precaria dal punto di vista politico e
sicuramente non giudiziario, tanto che lo stesso Balbo presentò le
dimissioni dalla carica che ricopriva, accompagnate da una lettera
personale a Mussolini.

Concludendo, è possibile affermare che chiunque sostenga, come è avvenuto
su questo NG, che Balbo è un criminale, può essere considerato solamente
un calunniatore o, in alternativa, un povero ignorante.
Rimane quindi intatta la figura di Balbo, un grandissimo italiano che ha
avuto un ruolo politico di primo piano e che ha portato lustro al proprio
paese con le sue meravigliose imprese aviatorie.

Ciao
Giacomo


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questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
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