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interpretazioni revisioniste sulla battaglia di caporetto

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Giuseppe Scano

unread,
Oct 7, 2017, 3:05:02 PM10/7/17
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le tesi , secondo me revisioniste al limite del negazionismo .(di Federico Gozzi) 22/05/17 sulla
battaglia di caportetto http://www.difesaonline.it/news-forze-armate/storia/la-battaglia-di-caporetto-non-fu-una-disfatta . non sono valide e contrastano con la memnorialistica dei reduci . secondo voi invece

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Feb 22, 2018, 4:50:02 AM2/22/18
to
On 07/10/17 20:51, Giuseppe Scano wrote:
>
> le tesi, secondo me revisioniste al limite del negazionismo.
> (di Federico Gozzi) 22/05/17 sulla battaglia di caportetto
>
<http://www.difesaonline.it/news-forze-armate/storia/la-battaglia-di-caporetto-non-fu-una-disfatta>
..
> non sono valide e contrastano con la memnorialistica dei reduci.
> secondo voi invece

"?"
Gozzi (a me sconosciuto come storiografo) si appoggia
su una tesi di Tiziano Berte', curatore del Museo
Storico Nazionale della Guerra di Rovereto.

E smentisce la sua tesi quando scrive:

"Due giorni dopo, Cadorna ordinò di ripiegare oltre
il Piave, per salvare il salvabile."

"salvare il salvabile" ?

Questa sarebbe la strategia difensiva ?
Se consideriamo che sono occorsi 200 km per
riorganizzare le truppe a fronte di un evento
prevedibile ... cosa sarebbe significato, secondo
la tesi una "vera rotta" ? Arrivare fino a Bologna ?

Gozzi cita perdite ridotte, riportando un numero
pari a 10'000 morti. Secondo fonti estere questo
numero equivale ad un numero "enorme". Quello del
Gozzi e' un ragionamento da "carne da cannone" ?
(peraltro proprio la logica del Cadorna)


Fonti italiane citano 353'000 soldati austroungheresi
e tedeschi contro 257'400 italiani. Fonti estere
invece, concordando sui 353'000 assalitori,
citano 874'000 italiani.

La differenza ? Le fonti italiane indicano solo le
truppe italiane interessate dal primo assalto.

Le fonti estere citano invece tutte le truppe
presenti ed interessate nell'area "sgomberata"
dalla presunta "abile strategia cardoniana".
Ritengo corretto il conteggio estero perche' la
battaglia di Caporetto e' durata 25 giorni e si
e' sviluppata per una profondita' di 200 km su
tutto il fronte. Ed il numero di 874'000 soldati,
che "movimentate" diversamente avrebbero potuto
"annientare" (vedi come diversamente hanno fatto
i russi dopo Stalingrado) le truppe aggressori
semplicemente circondandole e schiacciandole
per inferiorita' numerica e' la prova inappellabile
della incapacita' tattica del Cadorna.

Infatti, anche supponendo totalmente perse le
truppe indicate in 257'400 (morti o prigionieri)
restavano ancora un numero sufficiente di uomini
in rapporto di 2 italiani ogni tedesco.
Oltretutto di tedeschi stremati e con le
munizioni contatti. Il che ci da anche una vera
ragione del perche' il "Piave" ha funzionato:
nel momento dell'arrivo degli attaccanti, c'erano
solo questi 353'000 (meno i morti e feriti,
indicati in almeno 50'000, che lascia poco
piu' di 300'000), mancando il rincalzo che
ovviamente sarebbe arrivato solo dopo la certezza
della vittoria.

Sta bene che la prima linea sgomberasse all'arrivo
dei gas (e cosi' pare che siano morti solo 500-600
soldati). Ma Cadorna non pare avere previsto l'evento
con un semplice rafforzamento almeno della terza
linea, che avrebbe potuto spegnere come uno
sfrigolio l'attacco tedesco, cosi' e' stato visto
tante volte nelle battaglie dell'altro fronte.
Basta questo e' che si e' "corso" il salto da
ostacoli di tre fiumi per 200 km a provare
che di disfatta si trattava. In quanto alla tesi
di "accorciare" il fronte, e' usata solo da chi
sta soccombendo, non da chi sta tenendo testa.

La storia riportata altrove invece ci racconta
che il Generale Capello chiese di attestarsi
dietro il Tagliamento (il primo dei fiumi) ed
invece fu proprio il Cadorna ad insistere che
l'esercito italiano poteva raggrupparsi sul
posto, senza cedere che poche decine di km
di fronte. Solo il 30 ottobre, finalmente il
Cadorna fa prorpio il suggerimento di Capello.
Ma sono 5 giorni troppo tardi in una battaglia
che gia' a quei tempi poteva spostarsi ben
oltre nel giro di 24 ore. Agli italiani
occorsero 4 giorni per attraversare il
Tagliamento, e questo da l'idea di quanto
preziosi sarebbero stati i 5 giorni persi a
causa dell'inerzia del Cadorna.
La conseguenza e' che cosi' i tedeschi riuscirono
a piantare una testa di ponte oltre il Tagliamento.

E cosi' inizio una vera e proprio corsa degli
italiani al Piave, anche per la mancanza di un
servizio informazioni affidabile, che avrebbe
potuto segnalare che i tedeschi erano al limite
della capacita' di rifornimento.

La differenza tra Caporetto e la Battaglia del Piave
sta anche qui nei numeri. I soldati austroungheresi
e tedeschi coinvolti erano 946'000! Tre volte
quelli usati a Caporetto. Contro un numero di
italiani equivalente a quello di Caporetto
(i catturati sono stati rimpiazzati da riserve).

Fattemi capire: 870'000 non riescono a fermare
353'000 e quella sarebbe una ritirata strategica
e nuovamente 870'000, ma questa volta inchiodano
946'000 assalitori ? Un Cadorna dovrebbe
arrampicarsi sugli specchi per spiegare questa
discrepanza e la perdita di quasi 300'000 soldati.


Del resto Gozzi chiude con un:

"La peggiore disfatta che si potesse immaginare ..."

che corrisponde meglio ai numeri nudi e crudi.

Arduino

unread,
Jun 6, 2018, 1:15:02 PM6/6/18
to
Roberto Deboni DMIsr <ne...@analisienergie.it> ha scritto:

Fa piacere che Arturo abbia riattivato il ng.

--
Arduino d'Ivrea

Stefano

unread,
Jul 10, 2018, 12:20:02 PM7/10/18
to
Il giorno giovedì 22 febbraio 2018 10:50:02 UTC+1, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
> On 07/10/17 20:51, Giuseppe Scano wrote:

> Gozzi (a me sconosciuto come storiografo) si appoggia
> su una tesi di Tiziano Berte', curatore del Museo
> Storico Nazionale della Guerra di Rovereto.
>
> E smentisce la sua tesi quando scrive:
>
> "Due giorni dopo, Cadorna ordinò di ripiegare oltre
> il Piave, per salvare il salvabile."

Fu certamente una sconfitta durissima, va però aggiunto che gli austrotedeschi

non riuscirono a infliggere una sconfitta definitiva, cosa che per loro in quel momento era vitale in quel momento in cui stava per per entrare in campo il peso degli Usa.

Arduino

unread,
Jul 11, 2018, 1:35:02 PM7/11/18
to
Stefano <stca...@gmail.com> ha scritto:

> Fu certamente una sconfitta durissima, va però aggiunto che gli
austrotedeschi
> non riuscirono a infliggere una sconfitta definitiva, cosa che per loro
in quel momento era vitale in quel momento in cui stava per per entrare in
campo il peso degli Usa.

La sera del sette marzo 1917, nonostante la Germania avesse gettato nella
lotta anche l'arma sottomarina, era ragionevolmente prevedibile che la
vittoria sarebbe andata all'intesa, che aveva risorse ben superiori agli
Imperi Centrali. Ma da una manifestazione delle donne che volevano
festeggiare la giornata internazionale della donna, l'otto marzo scoccò in
Russia quella che fu la scintilla della rivolta che in pochi giorni
rovesciò lo Zar.
A quel punto, essendo prevedibile che l'uscita del conflitto del colosso
russo era solo questione di mesi, per vincere sarebbe bastato ai tedeschi
dare ai sommergibili l'ordine di non colpire le navi americane. Non fu
fatto e in Aprile la Germania si ritrovò contro il colosso americano.
Per fortuna dei tedeschi, gli Usa avevano bisogno di un lungo periodo prima
di porre in campo le loro forze; cosicché, come prevedibile, quando
nell'autunno 1917 iniziò il crollo russo, gli imperi centrali ebbero una
finestra di tempo in cui assestare il colpo decisivo.
Ma sulla questione si verificò un dissidio fra Austria e Germania.
Gli austriaci sostenevano che bisognasse infliggere un colpo decisivo al
nemico più debole, l'Italia, per poi riversare tutte le forze sul fronte
francese. Invece i tedeschi ritenevano che l'Italia non essendo
autosufficiente non avrebbe potuto uscire dal conflitto qualunque sconfitta
avesse subito.
Si adottò allora una soluzione di compromesso: i tedeschi avrebbero dato
una mano nella progettata controffensiva, ma poi gli austriaci avrebbero
dovuto fare da soli.
Il successo andò forse oltre le previsioni, basti dire che gli italiani
persero 5.000 fra cannoni a bombarde, ma la vittoria non fu definitiva.
Gli austriaci ci riprovarono nella battaglia del solstizio, ma non ci fu
nulla da fare.

--
Arduino d'Ivrea
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