"Bhisma" <
af.b...@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:n4ocg81qrgpc05ojm...@4ax.com...
> On Mon, 28 Jan 2013 10:59:27 +0100, "Michele" <SPAMmiarmelNOT!@
tln.it>
> wrote:
>
>>D'altronde la Spagna ha avuto una guerra
>>civile, l'Italia no.
>
> Dici questo perché ti stai limitando al periodo ante '37 o perché
> ritieni che la definizione "guerra civile" sia inadeguata al '43 -
> '45?
L'ho detto per il limite temporale del 1937.
Ciò posto, il 19 luglio 1936 gli Spagnoli cominciarono ad accopparsi gli uni
con gli altri su grande scala e grande spontaneità. Il governo distribuì le
armi al popolo, mentre da parte golpista si usava l'esercito per compiti di
"polizia" e di "pulizia" ("limpieza"). Le varie milizie di partito, già più
o meno sommariamente armate, divennero unità paramilitari attive. A seconda
della situazione locale, le caserme dei Civiles diventarono oggetto di
assalti o centrali di fucilazioni. Soprattutto, gli esponenti di spicco
della parte avversa divennero bersagli di esecuzioni sommarie e paseos
organizzati dal basso.
Questo, prima e a prescindere dall'afflusso di fondi, armamenti e soldati
stranieri.
Il 26 luglio 1943, invece, gli Italiani continuarono con la vita di prima.
Il PNF aveva milioni di iscritti, non uno di loro compì un gesto spontaneo
di violenza. I più assatanati si chiusero in casa, gli altri si unirono alle
manifestazioni popolari in cui si abbattevano le statue di Mussolini. I
gerarchi più convinti non cercarono di organizzare la resistenza, ma
fuggirono in Germania o nelle ambasciate amiche. La MVSN disponeva di
migliaia e migliaia di uomini, la sua divisione corazzata dei migliori mezzi
corazzati tedeschi, di gran lunga superiori a ciò che aveva il Regio
Esercito. Rimasero nelle caserme. Il loro comandante, Galbiati, che nella
notte del 25 luglio aveva fatto la voce grossa al Gran Consiglio, pochi
giorni dopo scrisse una lettera patriotticamente servile al nuovo capo del
governo, Badoglio. Il segretario del PNF Scorza si adoperò con telegrammi ai
federali perchè tenessero tranquilli uomini che già per conto loro volevano
restare tranquilli.
Una volta che una potenza straniera rimise in sella Mussolini, allora sì che
le cose cambiarono. Ma non prima, non a prescindere.