Il Sat, 24 Dec 2011 18:12:57 +0100, Luca Morandini ha scritto: A
> On 12/20/2011 05:12 AM, Aereonauta Giannozzo wrote:
>>
>> Non sono d'accordo. Negli ultimi giorni della II GM, i giapponesi
>> favorirono intenzionalmente i russi. Il primo ministro Kantaro Suzuki aveva
>> già sondato Stalin a riguardo della resa, e è verosimile che nella
>> negoziazione fosse entrata la questione della Manciuria [1].
>
> Siamo alle solite: dalle tue teorie dietrologiche fai derivare i fatti,
> mentre dovrebbe essere il contrario.
La Manciuria è il terreno di incontro/scontro tra russi e giapponesi -
questo è un fatto. Altro fatto, il meeting diplomatico ad alto livello tra
i due contendenti alla vigilia dell'attacco sovietico è avvenuto. E' fatale
che in quella circostanza si fosse parlato anche della Manciuria tuttavia
io mi sono limitato cautamente a dire sulla base dei summenzionati *fatti*
che "è verosimile che nella negoziazione sia entrata la questione della
Manciuria". Questa sarebbe dietrologia?
>
>> E soprattutto non fa
>> testo a livello di volontà politica e strategica dei vertici giapponesi,
>> che sono quelli che decidono e che hanno un quadro complessivo della
>> situazione.
>
> Mi sembra che la tua asserita conoscenza della volontà dei vertici nipponici non
> vada al di là del *verosimile* che hai scritto sopra.
intanto ti faccio osservare che tu stesso definisci le truppe sotto
organico, malamente organizzate e equipaggiate - cominciamo a puntualizzare
che questo e' gia l' indizio di una precisa volontà strategico-politica.
>
>> Non so se hai dato un'occhiata ai contingenti dislocati in Manciuria:
>> Stalin aveva circa 1.200.000-1.500.000 uomini a disposizione (secondo le
>> fonti), il Giappone 1.040.000-1.300.000 discretamente equipaggiati (incluse
>> le truppe collaborazioniste del Manchukuo), e arroccati in ottime
>> fortificazioni difensive
>
> Le truppe nipponiche erano pari a 780.000 uomini secondo il Coxx, 713.000 secondo
> Glantz, malamente addestrate ed organizzate, quasi senza carri ed aeroplani e con
> artiglieria obsoleta ed insufficiente. Non conterei anche i Manciuriani data la
> loro inaffidabilità.
Il Glantz riporta le stime sovietiche, giapponesi e le sue quindi c'è un
discreto balletto di cifre. Comunque ai fini della mia tesi una stima bassa
nuoce poco, anzi incide a favore, dato che su 700.000 militari (stima
ultima del Glantz, pag 209, August Storm) se ne arrendono 593.000 il che
continua a non darmi l'idea d'una battaglia all'ultimo sangue.
>
>> (falso anche quello che dici nella tua
>> autocitazione circa tank sovietici che "dilagano nelle pianure della
>> Manciuria" di fronte a giapponesi impotenti: la Manciuria avrebbe potuto
>> offrire invece delle meravigliose difese naturali, insuperabili
>> (=impassable) a detta di Glantz[2].
>
> Credo ti sia confuso, non è il Glantz a ritenerle insuperabili, quanto i
> Giapponesi (che si dovettero ricredere, ovviamente):
Forse ti confondi tu:
The northern flank of the Border Fortified Region blended into the heavily
wooded, brush-covered, and presumably impassable eastern Manchurian
mountains north of the Volynka River
e
Coupled with the Soviet Army's
ability to achieve strategic surprise and employ imaginative operational
and tactical techniques, the failure of the Japanese to defend _this
impassable terrain_ conditioned the rapid and utter defeat of the Kwantung
Army.
e poco oltre:
By doing so, it offers an
excellent example of maneuver at the lowest tactical level, across
impassable terrain, and against strong fortifications.
(Glantz Soviet Operational and Tactical...)
Aggiungo la testimonianza di Dmitriy Loza, un ufficiale carrista sovietico,
decorato eroe dell'Unione Sovietica autore di 4 testi storici e di un
diario tradotto in inglese e pubblicato nel 96 (Commanding the Red Army's
Sherman Tanks):
"We had conducted an offensive
in the Transylvanian Alps [Romania] and fought with the enemy in
northwestern Hungary. That experience,
however, was clearly insufficient preparation for the exceptionally
difficult natural conditions of the current offensive [cioè l'invasione
della Manciuria]."
Mi sembra qui di poter desumere che anche il punto di vista sovietico
ammettesse le difficoltà del contesto ambientale - invi incluse le
difficoltà del terreno.
Peraltro nelle stesse memorie la velocità media dell'avanzata è indicata a
80km al giorno, e l'unica preoccupazione dei carristi era quella di
rallentare l'andatura a causa delle insidie del terreno: "Move slower, go
farther!" si ripetevano continuamente per ricordarsi di rallentare. Nelle
memorie - che coprono anche esperienze del fronte europeo - quando si parla
di Manciuria la parola combattimento sembra quasi assente: si parla
sostanzialmente di incidenti del terreno e di problemi meccanici connessi -
sospensioni malandate etc. Quando incontrano dei militari giapponesi
generalmente si arrendono. C'è il resoconto significativo di alcuni corpi
che non avrebbero voluto arrendersi ma che ricevono ordini dalla
madrepatria di farlo.
For almost the remainder of the day we accepted the capitulation of the
Japanese tankers. Fairness requires
me to note that even in this difficult, disgraceful period, the officers,
noncommissioned officers, and soldiers
carried out every instruction regarding surrender of their weapons and
equipment. Military discipline was
maintained to the last fateful moment, when all of the more than one
thousand assigned soldiers of the
brigade became prisoners of war. The final command was issued in Japanese
and the former tankers, under
heavy guard, marched off into Mukden, to a prisoner-of-war collection
point.
Ecco in che cosa si sono guadagnati il rispetto dei sovietici: si sono
arresi con ordine e disciplina :)
Per chiarire una volta di più che la scarsa combattività era dovuta a
ordini dall'alto, sempre da Loza copio un dialogo con ufficiali giapponesi
catturati:
"Captain, how did you intend to fight against Soviet T-34s and American
Shermans with such tanks as these?" I asked the Japanese
captain-parliamentarian.
Not concealing his enormous hatred toward us, the Japanese officer
responded, "Captain, had there been a
confrontation, had we seen your five thousand tanks, we would have found
twelve thousand soldiers willing
to sacrifice themselves." It seemed to me that there was a kernel of
irrefutable truth in the words of this
defeated enemy. The point of his remark was the weapon he named. It could
be said that a well-organized
employment of this tactic could have had disastrous effects on our force.
This was something that we had to
acknowledge.
Avrebbero potuto avere conseguenze disastrose sulle forze russe...
se avessero voluto. Ora conta il numero dei caduti russi nell'invasione
della Manciuria.
>
>> Inoltre la velocità con cui i sovietici
>> procedettero nella conquista prova di fatto che non abbiano incontrato una
>> qualsiasi forma di resistenza appena più che formale - salvo sporadiche e
>> limitate eccezioni scarsamente rappresentative.
>
> Che è un po' quello che si potrebbe dire, a parti rovesciate, delle prime fasi di
> Barbarossa, non trovi ? La realtà è che i Nipponici non furono in grado di
> fermare le colonne corazzate Sovietiche per maancanza quasi assoluta di mezzi e
> per una errata dottrina difensiva, ma soprattutto perché i sovietici applicarono
> da maestri la "Blitzkrieg".
e infatti la resistenza sovietica nel Blitzkrieg tedesco non è mica stata
esemplare tant'è vero che inizialmente i tedeschi furono accolti come
liberatori, no? E Stalin fu costretto a prendere le note e ferocissime
contromisure. Ma questo, qualche anno dopo non fu il caso dei tedeschi che
alla travolgente avanzata dell'Armata Rossa opposero davvero quanto
poterono e anche di più, dai ragazzini in bicicletta con panzerfaust e fino
ai werevolfen operanti (in teoria) nelle retrovie sovietiche. Per
ricollegarci alla questione, questo non avvenne affatto per la resistenza
giapponese in Manciuria, dalla quale in teoria e mutatis mutandis ci si
sarebbe aspettati una resistenza almeno lontamente similare.
Glantz è a mio avviso palesemente agiografico nei confronti dell'impresa
sovietica in Manciuria ma nulla può fare contro le cifre, nemmeno se di
fonte sovietica, e le cifre parlano chiaro: 6 settimi dell'armata
giapponese si sono arresi. Quindi possiamo dire che qualche quadro
dell'esercito si è suicidato per il disonore; possiamo dire che ci sono
stati casi di eroismo isolato... ma un'avanzata di 40/80 km al giorno non
può essere descritta altro che come una passeggiata. Rimangono le parole e
i toni laudativi di Glantz ma hanno un altro peso rispetto al dato numerico
e in fondo egli stesso da' l'impressione di essersi impegnato in uno sforzo
di autoconvincimento: "The Manchurian Campaign was by no means a
complete walk-over"... ma cosa vuol dire? non è stata del tutto una
passeggiata? Allora un po' lo è stata?
E ancora:
"The advance was by no means bloodless for the Red Army": non ci
aspetteremmo che in una lotta allo stremo contro "fanatici samurai" uno
storico venga a dirci "L'avanzata non è stata affatto incruenta".
Mah!
"La battaglia di Stalingrado non è stata davvero una passeggiata"... non ho
mai letto un commento simile ma sull'avanzata in Manciuria se ne sentiva
evidentemente il bisogno: e infatti i caduti russi sono sorprendentemente
pochissimi per un fronte vasto come quello e considerando che si sarebbero
impegnati in scontri "violentissimi" con tutta l'armata del Kwantung: la
quale sarebbe riuscita a causare al nemico poco più di 8000 caduti e poi a
arrendersi. Come dire che qualche motivo per leggere quel libro esiste.
>
>> La semplice realtà dei fatti fu che la resa posticipata e l'arrendevolezza
>> sorprendente dei nipponici offrì ai sovietici la chance di occupare in due
>> settimane senza reale contrasto
>
> Citi il Glantz, ma non l'hai letto, o se l'hai letto lo hai dimenticato... vedrò
> di rinfrescarti la memoria <<Although Soviet planners had overestimated the
> capabilities of the Japanese High Command, the tenacious Japanese soldier met
> Soviet expectations. He lived up to his reputation as a brave, self-sacrificing
> samurai who, though poorly employed, inflicted 32,000 casualties on the Soviets
> and won their grudging respect.>> [2] p.XIV
Io cito il Glantz che è una delle poche fonti a mia disposizioni. Ma non è
che prendo per oro colato quello che mi sembra evidentemente assurdo solo
perche' lo dice il Glantz. Non è valido quello che Glantz dice sulla
resistenza giapponese in generale, non è vero che l'armata in Manciuria si
guadagnò il rispetto dei russi visto che non si guadagno' nemmeno quello
della madrepatria per la quale questa sconfitta è sempre stata considerata
una vergogna nazionale.
> Da notare che ci volle un principe imperiale per indurre i vdertici dell'Armata
> del Kwantung ad arrendersi, e anche dopo la resistenza continuò, con numerosi
> episodi di alti ufficiali (anche comandandti di divisione) che ordinarono cariche
> suicide e commisero Seppuku per di evitare l'onta della resa: alla faccia
> dell'arrendevolezza !
La totalità della disfatta, la arrendevolezza della conduzione generale non
sono intaccate da episodi individuali. Manchi poi di considerare che i
suicidi sul finire della guerra e soprattutto dopo la resa pronunciata il
14.8 avvenivano comunque dappertutto, e la loro causa non era
necessariamente dovuta all'onta della sconfitta localizzata in Manciuria.
saluti