Il 29/01/2019 12.24, Orson69 ha scritto:
> Ho appena visto "L'Uomo dal Cuore di Ferro", sull'attentato ad Heydrich.
>
> Sul piano militare come lo valutate?
> L'impressione mia è che fu una sconfitta per gli inglesi.
>
> La reazione furibonda dei tedeschi di fatto annientò la resistenza Ceca, probabilmente inibendo anche quelle dei paesi limitrofi.
>
> Non a caso operazioni simili gli inglesi non le fecero più.
>
No, una vittoria britannica. Non per l'uccisione di Heydrich, non per il
dubbio effetto psicologico sugli altri capoccia nazisti, ma proprio
perché fece sì che la reazione tedesca fosse bestiale.
Non dimenticare che in certi paesi occupati (appunto il Protettorato, la
Danimarca, la Norvegia) i Tedeschi volevano passare per padroni benevoli
- e in certa misura e/o per un certo tempo ci riuscirono. In
particolare, volendo sostenere la narrazione secondo la quale Boemia e
Moravia erano appunto un Protettorato, di cui la Germania era la
benevola protettrice, i Cechi erano stati, fino ad allora, trattati
piuttosto bene, e comunque per tutta la guerra non furono soggetti a
coscrizione. Da loro i Tedeschi si aspettavano che lavorassero
obbedientemente nelle fabbriche di materiale bellico, e in cambio
offrivano condizioni di vita discrete.
Heydrich, che tutti noi ricordiamo per il pugno di ferro nei confronti
degli Ebrei, fino al momento della sua morte era riuscito invece a non
inasprire la maggioranza dei Cechi (esclusi appunto gli Ebrei).
Ucciso lui, i Nazisti si mostrarono per quello che erano, e il rischio
che i Cechi collaborassero attivamente con loro calò parecchio.
Perché è vero, non ci fu un'efficace movimento partigiano ceco dopo di
allora; ma neppure vera collaborazione. I Cechi lavoravano controvoglia
e i sabotaggi non mancavano.
Quanto all'idea che le rappresaglie inibiscano i movimenti partigiani,
tanto più in altri stati, beh, tutto dipende da cosa hanno da perdere
gli occupati. I Cechi, una volta finite le rappresaglie per la morte di
Heydrich, poterono ancora contare su di un'occupazione non troppo
crudele; quindi valeva la pena non cercare rogne. Ma gli Jugoslavi o i
Sovietici avevano molto di meno da perdere, e infatti non si fecero
fermare da rappresaglie, né a casa loro né tantomeno a Lidice. Questa
dinamica si ripete dappertutto; fino a quando pensano di poter
sopravvivere, sia pure ridotti alla fame, gli abitanti del ghetto di
Varsavia piegano la testa. Quando diventa chiaro che non hanno nulla da
perdere, preferiscono morire combattendo.
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