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Le S.S. Italiane 3°

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Pomero

unread,
May 30, 2004, 12:12:33 PM5/30/04
to
"Il nostro onore si chiama fedeltà"
Davanti a Dio presto questo sacro giuramento che nella lotta per
la mia Patria italiana contro i suoi nemici sarò in maniera assoluta
obbediente ad Adolf Hitler, supremo comandante dell'esercito tedesco
e quale soldato valoroso sarò pronto in ogni momento a dare la vita
per questo giuramento
Dal giuramento di fedelta

Con questo giuramento le S.S. Italiane si ponevano al servizio di Hitler
non degnando di uno sguardo quel Mussolini che le aveva volute

La storia del corpo delle SS italiane ("Schutzstaffeln", "squadre di
protezione": polizia di partito e guardia personale di Hitler, fondata nel
1925) è ancora oggi poco conosciuta e studiata. Rarissime le ricerche su
questa pagina tra le più inquietanti della Repubblica Sociale di Salò1. In
questo quadro possiamo inserire il recente contributo di un ex-partigiano,
non nuovo a lavori di storia sulla Resistenza e su questo periodo, Primo De
Lazzari, che ha il merito soprattutto di riordinare e offrire agli studiosi
diversi materiali di documentazione.2

Il Duce volle le S.S Italiane con licenza di uccidere

Offrire alla discussione questo argomento, mi pare una cosa buona
Pomero

L'esistenza di una milizia armata di SS italiane fu fortemente caldeggiata
da Mussolini fin dal suo arrivo in Germania, a metà settembre del 1943, dopo
la sua liberazione dalla prigionia sul Gran Sasso (12 settembre). Il Duce
illustrò il suo progetto al quartier generale dell'esercito tedesco, a
Rastenburg, direttamente ad Hitler, che lo sottoscrisse delegando Himmler
per l'attuazione.
La costituzione ufficiale della Milizia avvenne col Decreto 446 del 30
giugno 1944. Tra i diciotto ed i ventimila furono in totale i volontari
italiani - la cifra esatta non si è mai riusciti a definirla con certezza -
che si posero al totale servizio della Germania. Nel quadro composito delle
milizie e delle forze armate della Rsi3 le SS italiche costituirono in
questo contesto un corpo a parte. Fu il generale di brigata delle Waffen-SS
Peter Hansen ad assumerne per primo la direzione operativa, dipendendo a sua
volta dal generale Karl Wolff, comandante supremo delle SS e della polizia
tedesca nell'Italia
occupata. Le SS italiane furono in conclusione composte da militari che
accettarono di agire al comando di ufficiali germanici. Tutti i gradi più
importanti erano tedeschi, i nomi dei volontari venivano inviati a Berlino e
gli stessi ordini per gli ufficiali superiori erano dati in lingua
germanica. Le divise, a differenza delle SS tedesche, avranno inizialmente
mostrine rosse e, solo in seguito (almeno per alcuni reparti), nere.
I gradi erano ordinati secondo la gerarchia tedesca. Sui berretti e sugli
elmetti il "teschio d'argento" e le due SS stilizzate. Unici segni
distintivi: un'aquila su fascio littorio romano e, verso la fine del 1944,
il simbolo delle tre frecce incrociate racchiuse in un cerchio da portare
sulla mostrina destra. Sul cinturone la sinistra fibbia con il teschio
incrociato dalle ossa. Le SS italiane si proclamarono apertamente
ammiratrici del nazismo. Dalla matita fascista di Gino Boccasile vennero
realizzate numerose cartoline e manifesti, che invitavano a prendere parte
alla guerra civile ed arruolarsi tra le fila della delle SS italiane.
Impressionante la formula utilizzata per il giuramento: " Giuro davanti a
Dio questo sacro giuramento, che combattendo per la mia patria Italiana
contro i suoi nemici, sarò incondizionatamente obbediente al comandante
supremo delle Forze Armate tedesche, Adolfo Hitler e sempre disposto a dare
la mia vita per questo giuramento".
Va anche detto che nelle SS italiane, in realtà, non tutti si arruolarono
volontariamente. Diversi i casi di adesione forzata tra i prigionieri messi
di fronte all'alternativa "o con noi o al muro". Non isolati furono i casi
di diserzione, a volte tragicamente conclusisi con la fucilazione. Dai
centri di reclutamento (Cars, centri di addestramento per le truppe
destinate alla guerriglia antipartigiana) in Germania per Italiani destinati
alle divisioni SS le fughe si moltiplicavano. Il 18 febbraio 1944 viene
firmato da Mussolini e dal Ministro della Giustizia Pisenti un bando che
commina la pena di morte ai renitenti ed ai disertori. Il bando doveva
scadere il 28 febbraio, ma, visti gli scarsi risultati, fu fatto scivolare
all'8 di marzo4. Il motto del gruppo militare italo - tedesco era: "Il
nostro onore si chiama fedeltà"; le unità italiane ebbero numerose
denominazioni: dal 09/09/1943 - Milizia Armata Italiana Waffen SS; dal
01/02/1944 - Ia Brigata d'Assalto della legione SS Italiana; dal
27/04/1944 - Ia Brigata Italiana Granatieri SS italiana; dal 09/03/1945 -
29a Divisione Waffen SS Italia.
Come già detto, la storia della divisione Waffen SS Italia inizia l'indomani
dell'8 Settembre. Il 9 settembre 1943 un reggimento di Camice Nere
inquadrato su tre battaglioni di stanza a Praga agli ordini del console
Paolo de Maria alla notizia dell'armistizio decide di proseguire a fianco
dell'alleato la guerra e si mette a completa disposizione delle autorità
militari tedesche. A quella data esistevano già reparti di volontari Europei
inquadrati nelle divisioni combattenti delle SS ed i nuovi volontari
italiani vennero immediatamente inquadrati in questi reparti assumendo la
denominazione di Milizia Armata Italiana Waffen SS. Solo il 9 marzo 1945
venne ufficialmente adottata la denominazione 29a Divisione Waffen SS
Italia. Dopo questo primo nucleo la divisione fu formata fondamentalmente da
altri due nuclei principali: quello formato da volontari che dopo l'8
settembre furono addestrati nel campo di Muzingen, e quello proveniente dal
Battaglione Camicie Nere "Debica" di stanza in Polonia. Ufficiali e
sottufficiali vennero addestrati nelle scuole di Toz. Da notare che nelle
Waffen SS non veniva riconosciuto nessun grado precedentemente acquisito.
Nella seconda metà di Novembre le Waffen SS Italiane dopo l'addestramento
rientrano in Italia e vengono dislocate nel territorio della Repubblica di
Salò. Complessivamente gli effettivi risultano essere in quella data di
13.362 uomini inquadrati in 14 battaglioni e varie compagnie autonome. Le SS
italiane erano divise in tre Reggimenti, di cui due di fanteria, formati da
tre Battaglioni ed uno di artiglieria, formato da due gruppi. La divisione
fu guidata dal Generale Hansen fino all'ottobre del 1943, poi fu affidata al
Colonnello Lombard fino a dicembre dello stesso anno, poi ancora ad Hansen
ed infine al Colonnello Von Heldeman. I Reggimenti erano guidati da
italiani: il primo dal Colonnello Degli Oddi, il secondo dal Colonnello
Celebrano ed il terzo dal Maggiore Carlo Pace. Vi erano anche diversi
reparti divisionali, fra cui il sopra citato Battaglione Fucilieri "Debica",
con funzioni anche di gruppo esplorante.
Nel marzo/aprile 1944 il Secondo Battaglione del Primo Reggimento, guidato
da Degli Oddi, e quello di Debica furono impiegati sul fronte di Nettuno
ove, di 640 uomini ne caddero 340, ottenendo la Medaglia d'Argento al Valore
Militare. Complessivamente per tutta la durata del conflitto furono 18.000
gli uomini inquadrati nelle SS Italiane5. Tranne due battaglioni inviati a
contrastare lo sbarco degli americani ad Anzio, le SS italiane furono quasi
esclusivamente impiegate dai tedeschi in operazioni di polizia e di
rastrellamento antipartigiano nelle regioni del nord Italia (Piemonte,
Lombardia, in provincia di Milano operò la "Aldo Resega", Veneto, Marche e
Umbria). Non meno feroci delle SS germaniche, si distinsero in eccidi di
civili ed atrocità diffuse. Delle centinaia di migliaia di prigionieri
italiani, dai seicento ai settecentomila rinserrati dai tedeschi, in lager
caratterizzati da condizioni disumane, solo un'infima minoranza, poco più
dell'uno per cento, aderì, in molti casi anche per fame e per tentare,
successivamente, la fuga (e molti furono per questo fucilati) alle lusinghe
del nazismo e del fascismo.
Prima di arrendersi immediatamente alle truppe alleate, macchiarono in modo
indelebile ogni concetto di onore, di umanità, di solidarietà. Con ferocia
inaudita si battevano contro i partigiani. Da ricordare le stragi di Bucine,
Cavriglia, Civitella della Chiana, nell'aretino, di Porta Lame e di Bardine
di San Terenzio in provincia di Massa Carrara, dove al comando del maggiore
Walter Reder le SS italiane massacrarono 160 civili rastrellati nella vicina
Pietrasanta. L'elenco potrebbe continuare6. Ed ancora il massacro, dopo la
resa, di migliaia di soldati italiani a Cefalonia e Corfù, la deportazione
di seicentomila militari italiani nei campi di prigionia e nei lager di
sterminio della Germania, l'annessione di fatto alla Germania di intere
province italiane (Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, Belluno, Trento,
Bolzano) mediante la creazione del Litorale Adriatico e dell' Aklpenvorland
governate direttamente da due alti ufficiali tedeschi. Alcune testimonianze
parlano anche di una partecipazione, il 12 agosto 1944, alla strage di
Sant'Anna di Stazzema, quando vennero massacrate 560 persone, 150 delle
quali bambini sotto i 14 anni.
l maestro di musica Aldo Finzi, nato da un'antica famiglia ebrea di Mantova,
fu perseguitato dalle SS italiane, che si recarono a perquisire il suo
alloggio e catturarono il figlio come ostaggio. Il musicista si consegnò
immediatamente alla milizia e, dopo "una lauta offerta", gli riconsegnarono
il figlio7. Ma il contributo di orrore e di ferocia delle SS italiane si
espresse anche in altri campi: nei corpi delle polizie speciali che
infestarono l'Italia (assai noto il caso della cosiddetta "banda Carità",
guidata da uno dei più sanguinari torturatori della Rsi che operò a Firenze,
Padova e Vicenza, e che si presentava come ufficiale delle SS) e,
soprattutto, con funzioni da carcerieri, nel lager-crematorio della Risiera
di San Sabba, unico campo con forno crematorio in Italia, quasi nel cuore di
Trieste, tristemente noto come "Stalag 339". A San Sabba, quindi, c'erano,
tra gli aguzzini, anche gli italiani, con la solita divisa delle SS, persone
terrificanti che non esitavano
un istante a picchiare, insultare e torturare compatrioti poveri o ricchi,
partigiani, ebrei, semplici antifascisti o gente incappata per caso in
qualche rastrellamento.
La Risiera di San Sabba era un noto stabilimento industriale costruito a
Trieste nel 1913. In città lo conoscevano tutti perché tanta gente vi aveva
lavorato all'interno per la pilatura del riso. Fascisti e nazisti lo avevano
subito sequestrato e trasformato in prigione provvisoria per i soldati
italiani catturati dopo l'8 settembre 1943. Venne battezzato "Stalag 339" e
poi, verso la fine del 1943, fu trasformato in Polizeihaftlager (campo di
detenzione di polizia). Chi finì in quel lugubre edificio? Migliaia di
soldati italiani che erano stati catturati dai nazisti in Grecia, in
Jugoslavia, in Albania e lungo la costa Adriatica. Perfino alcuni superstiti
della divisione Acqui, che si era battuta eroicamente a Cefalonia contro i
nazisti, furono gettati nel forno crematorio. Poi gli ebrei, gli
antifascisti, i rastrellati, i partigiani italiani e un gran numero di
partigiani sloveni, croati e serbi che si battevano, con Tito, contro gli
occupanti fascisti e nazisti. Ne furono portati a Trieste da tutta la
Dalmazia. I pochi superstiti ricordano ancora, per esempio, la fine del
partigiano italiano vicecomandante della formazione partigiana "Osoppo", al
quale fu orrendamente passata la carta smeriglio sugli occhi per poi
spingerlo nel fuoco.
Si calcola che nella Risiera vennero sterminate dalle tremila alle
cinquemila persone. Altre migliaia rimasero prigioniere in quelle celle per
poi essere trasferite nei campi di sterminio di Dachau, Mauthausen e
Auschwitz. Quasi sempre chi finiva in Germania ed in Polonia per essere
portato a morire veniva accompagnato a destinazione proprio dalle SS
italiane, insieme a quelle ucraine e russe, che parteciparono anche a tutta
una serie di rastrellamenti sui monti intorno a Trieste. Le SS italiane
obbedivano agli ordini del più alto in grado tra loro: il capitano Ernesto
Sarzano, studente della provincia di Alessandria ( anche se in Italia Pio
Filippani-Ronconi, aiutante maggiore del generale di Brigata Piero Mannelli,
era l'ufficiale italiano delle SS più alto in grado)8. Con lui, vestivano la
terribile divisa nera almeno altri quaranta italiani. Per costruire il forno
crematorio della Risiera era sceso fino a Trieste lo specialista Erwin
Lambert, ufficiale delle SS che, in versione più grande, aveva già costruito
i forni di Treblinka e Sobibor.
Il "collaudo" del forno della Risiera venne portato a termine nei primi
giorni dell'aprile del 1944, quando furono "passati per il camino" i 71
corpi degli ostaggi fucilati al poligono militare di Opicina. Si trattava
della rappresaglia ad un attentato partigiano. Dopo la "prova di
funzionamento" il forno prese a marciare regolarmente. Quando le vittime
venivano "preparate" e poi colpite alla testa dal boia (un ucraino o un
italiano) gli altoparlanti della Risiera venivano alzati a tutto volume
perché da fuori non si sentissero le urla di chi era in fila in attesa della
morte. Altre volte erano i cani lupo ad abbaiare al momento opportuno. Ci
sono le testimonianze dei sopravvissuti che hanno raccontato il loro stupore
sentendo quei massacratori parlare la loro lingua, qualche volta addirittura
con inflessioni locali. Si avventarono con i loro simboli di morte, che
fecero diventare effettivi, su bimbi in fasce che potevano essere loro
figli. Su donne che potevano essere loro madri o sorelle. Su vecchi,
dell'età dei loro padri, che forse non erano mostri, ma mostri generarono.
Questo "ordine" di "uomini razzialmente e fisicamente scelti", come recitava
un loro manuale, seguito "spiritualmente" dal cappellano Don Gregorio
Baccolini, si sciolse come neve al sole nell'aprile del 1945, poco dopo aver
avuto l'onore da Himmler di poter costituire una divisione tutta italiana
(la "29 Waffen-Grenadier-Division der SS Italienische Nr.1"). L'ultima
brigata si arrese a Gorgonzola, nei pressi di Milano, ai carri armati
americani, senza sparare un colpo. Una fine ingloriosa. Quasi tutti gli
ufficiali e i militi delle SS italiane uscirono dalla guerra indenni. Una
parte finì nei campi di concentramento o davanti ai tribunali straordinari
senza patire gravi conseguenze9. Molto del materiale sulla loro formazione e
sulle loro gesta venne per tempo occultato. Il grosso riuscì a
squagliarsela, chi espatriando oltreoceano, chi reinserendosi in silenzio
nella vita civile.

NOTE
1. L'ultimo lavoro storicamente approfondito ("Le SS italiane" di Ricciotti
Lazzero) risale ormai a più di vent'anni fa. Un testo da tempo fuori
catalogo e quasi introvabile.
2. "Le SS Italiane", Primo De Lazzari, Teti Editore, 2002, con prefazione di
Arrigo Boldrini, presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani,
Medaglia d'Oro al Valore Militare
3. Guardia Nazionale Repubblichina, Brigate Nere, Xmas.
4. "La Repubblica di Salò", Giorgio Bocca, Editori Laterza, Roma -
Bari,1977.
5. Questa la dislocazione sul territorio nazionale: Milano, il I, II, III
Battaglione; Torino, il IV Battaglione; Bologna, il V Battaglione; Cuneo, il
VI Battaglione; Casale, il VII Battaglione; Como, il VIII Battaglione;
Lucca, il IX Battaglione; Trieste, il X; Aosta, il XI Battaglione; Ferrara,
il Battaglione Ufficiali con funzioni di scuola di perfezionamento; Vago
(Vr) Stato Maggiore I Compagnia Comando.
6. Dal sito
www.stm.unipi.it/stragi/new/stragiItalia/elencoepisodiitalia/elencostragide2
0%simone.htm, che riporta anche il numero di vittime ed il sesso, cito altre
battaglie che videro coinvolte le SS italiane: Val Chisone 21.03/1944,;
Chiasso 27.03.1944 e Cumiana 03.04.1944, tutte nei pressi di Torino; Chiassa
Superiore (Arezzo) 23.06.1944; Robattot (Aosta) 18.07.1944; Querceta (Lucca)
22.07.1944; varie località in provincia di Udine 22.07.1944; Stra Bibbiano
(Piacenza) 30.07.1944; Introbio (Como) 15.10.1944; Palmanova (Udine).
Marzabotto, Sant'Anna di Stazzema, Vinca, Boves, Madonna dell'Albero
Ravenna, Fucecchio, Caiazzo, Bellona, Capistrello, Lanciano, Pietransieri,
Bardine San Terenzio, Leonessa, Rionero in Vulture, Cumiana, Certosa di
Farneta, Vecchiazzano, San Leonardo al Frigido, Bettole Vezzano, Isola Liri,
Collelungo, Blera, Ponti della Valle, Acerra, Montefosco, Mondragone, Meina,
Vignanello, Boville Ernica, Sparanise, Fornelli, Cerignola, Forno Massa
Carrara , Filetto, Ruviano, Patrica, Casaluce Caserta , Bitetto, Nola,
Barletta, Conca Campania, Onna Paganica, Muina Ovaro.
7. Di questo episodio si ha notizia sul sito dedicato al grande musicista
che, in segno di ringraziamento per la sua salvezza e quella del figlio,
compose "Salmo per coro ed orchestra".
8. Queste informazioni sono tratte da un articolo di Vladimiro Settimelli,
L'Unità, 4 aprile 2000.
9. Nel libro di De Lazzari si legge dalla sentenza contro il tenente delle
SS Odorico Borsatti: "..per avere cagionato con sevizie la morte dei
patrioti Silvio Marcuzzi-Montes, Severino Stacul-Lupo e altri, fra cui il
commissario politico Poldo (Enrico Da Ponte, dirigente dei Gap) legato con
gli arti estremi a due cavalli posti in direzione opposta e poi squartato
dagli stessi, incitati con la frusta ad allontanarsi l'uno dall'altro. In un
solo giorno dieci patrioti sconosciuti furono fucilati da un plotone
comandato dal Borsatti".

di STEFANIA MAFFEO

Arduino

unread,
May 30, 2004, 4:15:40 PM5/30/04
to

"Pomero" <terz...@tin.me.it> ha scritto nel messaggio
news:RJnuc.369323$rM4.15...@news4.tin.it...

>
> Con questo giuramento le S.S. Italiane si ponevano al servizio di Hitler
> non degnando di uno sguardo quel Mussolini che le aveva volute

Ma prova a ragionare: ti sembra che qualcuno possa volere un reparto di suoi
connazionali che non siano ai suoi ordini?!?
Ciao
Ad'I

Ciabattone

unread,
May 31, 2004, 10:13:08 AM5/31/04
to
on 18:12, domenica 30 Maggio 2004 Pomero wrote:

> Come già detto, la storia
> della divisione Waffen SS Italia inizia l'indomani dell'8
> Settembre. Il 9 settembre 1943 un reggimento di Camice
> Nere inquadrato su tre battaglioni di stanza a Praga agli
> ordini del console Paolo de Maria alla notizia
> dell'armistizio decide di proseguire a fianco dell'alleato
> la guerra e si mette a completa disposizione delle
> autorità militari tedesche.


9 settembre o 26 luglio?
In Italia il regime si era squagliato dopo l'arresto di
Mussolini, camicie nere incluse, mi pare.
Probabilmente quelle CCNN che si trovavano in terre sotto
controllo nazista erano rimaste integre, però.


--
Non ho fatto il .

Pomero

unread,
May 31, 2004, 3:46:04 PM5/31/04
to

"Arduino" <ardui...@katamail.com> ha scritto nel messaggio
news:Mhruc.263633$hc5.11...@news3.tin.it...

Per provare a ragionare dovresti spiegarmi meglio ciň che vuoi dire
scusami ma non ho capito la domanda (era una domanda)
Grazie

Alessandro Santini

unread,
May 31, 2004, 6:05:06 PM5/31/04
to
Pomero wrote:
>
> indelebile ogni concetto di onore, di umanitą, di solidarietą. Con ferocia

> inaudita si battevano contro i partigiani. Da ricordare le stragi di Bucine,
> Cavriglia, Civitella della Chiana, nell'aretino,

La maggior parte delle stragi compiute dai tedeschi qui nella mia
provincia, incluse Civitella e Bucine, furono compiuti da reparti della
divisisione corazzata Herman Goering della Luftwaffe appoggiati da
elementi della GNR, delle Brigate Nere e, ma non e' certo, anche delle
SS italiane. Reparti di queste ultime compirono sicuramente la loro
opera in Casentino sulmassiccio del Pratomagno, anche qui compiendo
eccidi di civili.

Ciao

Ale

Max

unread,
May 31, 2004, 6:27:05 PM5/31/04
to

"Pomero" <terz...@tin.me.it> ha scritto nel messaggio
news:0YLuc.378160$rM4.15...@news4.tin.it...

Ti voleva dire che le SS erano tedesche, perciň era normale che erano agli
ordini di Hitler, i nostri soldati in Iraq anche se sono sotto il controllo
Inglese, non sono tenuti a giurare per la regina, ne per
l'inghilterra...........................

Ciao Max

Pomero

unread,
Jun 1, 2004, 6:37:26 AM6/1/04
to

"Alessandro Santini" <alesa...@yahoo.com> ha scritto nel messaggio
news:m_Nuc.268542$hc5.11...@news3.tin.it...

> Pomero wrote:
Da ricordare le stragi di Bucine,
> > Cavriglia, Civitella della Chiana, nell'aretino,
>
> La maggior parte delle stragi compiute dai tedeschi qui nella mia
> provincia, incluse Civitella e Bucine, furono compiuti da reparti della
> divisisione corazzata Herman Goering della Luftwaffe appoggiati da
> elementi della GNR, delle Brigate Nere e, ma non e' certo, anche delle
> SS italiane. Reparti di queste ultime compirono sicuramente la loro
> opera in Casentino sul massiccio del Pratomagno, anche qui compiendo

> eccidi di civili.
>
> Ciao
>
> Ale

Grazie per le precisazioni

luke

unread,
Jun 1, 2004, 6:45:53 AM6/1/04
to

"Arduino" <ardui...@katamail.com> ha scritto nel messaggio
news:Mhruc.263633$hc5.11...@news3.tin.it...


Nel giuramento fatto dai volontari l'11 novembre 1943 nel campo
d'addestramento di Musingen in Germania prima del rientro in Italia
dell'unità venne scelto il seguente testo: "Per concessione del Presidente
della RSI, Benito Mussolini, giuro fedeltà al Comandante Supremo delle forze
armate dell'Asse".
Saluti

Nel luglio 44 un nuovo battaglione di volontari prestò giuramento con la
seguente formula: "Giuro davanti a Dio questo sacro giuramento, che
combattendo per la mia Patria Italiana contro i suoi nemici, sarò


incondizionatamente obbediente al comandante supremo delle Forze Armate

Tedesche, Adolf Hitler e sempre disposto a dare la mia vita per questo
giuramento"

Una precisazione dovuta, lo stesso Mussolini chiese ed ottene che tutti i
volontari che passavano nella Waffen SS Italiana mantenessero il proprio
grado militare già ricoperto. Tant'è che vi fu un battaglione composto di
soli ufficiali, il XII agli ordini dello standartenfuhrer Alberto Bianco
Crista. Questo battaglione fu stanziato a Ferrara ed era così composto al
1/1/44: 634 ufficiali,24sottufficiali,136 legionari.
Saluti

Alessandro Santini

unread,
Jun 1, 2004, 9:57:31 AM6/1/04
to
"Pomero" <terz...@tin.me.it> wrote in message
news:G%Yuc.269818$hc5.11...@news3.tin.it
>
> Grazie per le precisazioni

Di niente. Ci tenevo a rimarcare come unita' non delle SS abbiano
compiuto atrocita' al pari di esse.

Ciao

Ale


--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG

Pomero

unread,
May 31, 2004, 4:18:11 PM5/31/04
to

"Ciabattone" <nan...@nana.na> ha scritto nel messaggio
news:U3Huc.266440$hc5.11...@news3.tin.it...

per codesto anche in Italia
Già il 26 luglio, infatti, si manifestarono diversi casi, anche gravi, di
insubordinazione.
Il 16° battaglione "M", di stanza a Ponte Galeria, nei pressi di Roma,
marciò sulla capitale, venendo fermato soltanto grazie ad un provvidenziale
intervento di un ufficiale di collegamento inviato dal già ex-capo di stato
maggiore della Milizia Enzo Galbiati, il quale, con parecchie difficoltà,
riuscì a far desistere il comandante del reparto, console Gustavo Marabini,
dal proseguire l'azione.
A Tivoli, lo stato maggiore della divisione corazzata "M", interamente
formata da camicie nere, dotata di carri armati tedeschi Tigre e
pesantemente armata, concordò con gli ufficiali istruttori tedeschi presenti
nel reparto, di mettersi in contatto con la vicina 3ª divisione
panzergrenadieren per organizzare una azione militare nella capitale. Anche
in questo caso ci volle il provvido intervento di Galbiati presso il
generale della Milizia Alessandro Lusana, comandante della divisione, per
disinnescare il pronunciamento.

--
Saluti & Salute
Pomero

Pomero

unread,
Jun 1, 2004, 5:19:59 AM6/1/04
to

"Max" <"blondi3 [NoSpam]"@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:ZiOuc.379122$rM4.15...@news4.tin.it...

Ti ringrazio ma aspetto Arduino.

I nostri soldati in Iraq non giurano sulla regina ma le S.S giurarono su
Hitler

Pomero

unread,
Jun 1, 2004, 11:50:31 AM6/1/04
to

"Alessandro Santini" <alesa...@yahoo.com> ha scritto nel messaggio
news:3435d9e7d61b1284988...@mygate.mailgate.org...

> "Pomero" <terz...@tin.me.it> wrote in message
> news:G%Yuc.269818$hc5.11...@news3.tin.it
> >
> > Grazie per le precisazioni
>
> Di niente. Ci tenevo a rimarcare come unita' non delle SS abbiano
> compiuto atrocita' al pari di esse.
>
stai parlando della Herman Goering
Un nome un programma

frankpowerful

unread,
Jun 1, 2004, 1:49:25 PM6/1/04
to
Il 01 Giu 2004, 17:50, "Pomero" <terz...@tin.me.it> ha scritto:
>
> "Alessandro Santini" <alesa...@yahoo.com> ha scritto nel messaggio
> > > Di niente. Ci tenevo a rimarcare come unita' non delle SS abbiano
> > compiuto atrocita' al pari di esse.
> >
> stai parlando della Herman Goering
> Un nome un programma
>

Hermann Goering, come si sa, era il comandante della Luftwaffe. Nulla
impediva, in teoria, che svolgesse il suo compito in maniera moralmente
accettabile, pure in situazione di guerra; e che l'unità militare che
portava il suo nome mantenesse i consueti standard di non eccessiva crudeltà
considerati tipici, a torto o a ragione, della guerra in epoca
post-illuministica.
Quindi, i motivi sono altri. fermarsi ai nomi (Hitler, Himmler, Goering ecc)
non aiuta a capire i fenomeni.
Ciao
FP

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

Francesco

unread,
Jun 1, 2004, 4:06:26 PM6/1/04
to
Il Tue, 01 Jun 2004 17:49:25 GMT, frankp...@yahoo.it
(frankpowerful) ha scritto:

>Quindi, i motivi sono altri. fermarsi ai nomi (Hitler, Himmler, Goering ecc)
>non aiuta a capire i fenomeni.

Ho trovato questo brano, sempre da Klinkhammer (che a sua volta cita
Carlo Gentile "La guerra contro i partigiani in Italia: 1943-1945"):

"Il filo rosso che attraversa la storia della divisione è la persona
di Hermann Goering, dal quale ebbe il nome ed al quale su sempre
profondamente legata. Il suo comandante in Italia era il generale Paul
Conrath, aiutante personale di Goering nel 1935-36, e aiutante-capo
dal 1938 al 1940. Sappiamo che il reclutamento era su base volontaria
e che, di conseguenza, la divisione era composta in gran parte da
giovanissimi soldati provenienti dalle file della Gioventù Hitleriana.
I soldati sedicenni della Hermann Goering, strumentalizzati
dall'ideologia nazionalsocialista, continuarono a combattere
fanaticamente contro gli eserciti alleati e più tardi contro l'armata
rossa. Sia l'alta combattività ed il fanatismo ideologico dei soldati,
sia le cure particolari, riguardo, ad esempio, all'armamento che
Goering ebbe sempre per la "sua" divisione, ne fecero una delle
formazioni di elite della Wehrmacht (ma a me risulta che dipendesse
dalla Luftwaffe, sbaglio?). Una macchina bellica formidabile scatenata
in una lotta feroce contro i partigiani ed anche contro i villaggi e
la popolazione civile. Per molti versi la Hermann Goering fu simile
alle formazioni della Waffen-SS."

A me sembra sinceramente una spiegazione un pò troppo semplicistica
però magari potrebbe essere una base per la discussione.

Ciao, F.
In hostem celerrime volo

Alessandro Santini

unread,
Jun 1, 2004, 7:46:01 PM6/1/04
to
frankpowerful wrote:
>
> Hermann Goering, come si sa, era il comandante della Luftwaffe. Nulla
> impediva, in teoria, che svolgesse il suo compito in maniera moralmente
> accettabile, pure in situazione di guerra; e che l'unità militare che
> portava il suo nome mantenesse i consueti standard di non eccessiva crudeltà
> considerati tipici, a torto o a ragione, della guerra in epoca
> post-illuministica.

Si, in teoria. In pratica era anche il fondatore della GeStaPo, il
proprietario della Hermann Goering Werke cheutilizzava manodopera
schiavistica, il razziatore dei patrimoni culturali di mezz'europa, il
delfino designato, fino ad un certo punto, di Hitler...

Ma poi tra le forze tedesche non appartenenti ale SS non fu certo la
sola HG a compiere azioni criminali.

Ale

Max

unread,
Jun 1, 2004, 5:26:23 PM6/1/04
to

"Pomero" <terz...@tin.me.it> ha scritto nel messaggio
news:3TXuc.381004$rM4.15...@news4.tin.it...

> Ti ringrazio ma aspetto Arduino.
>
> I nostri soldati in Iraq non giurano sulla regina ma le S.S giurarono su
> Hitler

Certo Hiltler era il capo delle SS, non potevano giurare su Mussolini per
motivi di attribuzione del comando, Mussolini però era il capo delle Brigate
Nere e della XMas

Ciao Max

Pomero

unread,
Jun 2, 2004, 5:31:29 AM6/2/04
to

"Max" <"blondi3 [NoSpam]"@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:3w6vc.272604$hc5.11...@news3.tin.it...

Come lo chiami un soldato che giura fedeltà ad un comandate di un'esercito
straniero?

sam...@libero.it

unread,
Jun 2, 2004, 1:02:49 PM6/2/04
to
Alessandro Santini <alesa...@yahoo.com> wrote in message news:<Zy8vc.386557

> Ma poi tra le forze tedesche non appartenenti ale SS non fu certo la
> sola HG a compiere azioni criminali.

Non fu l'unica, certo; non vorrei sbagliare ma, ad esempio, erano
reparti dell'esercito regolare quelli che fecero scempio dei nostri
militari a Cefalonia e nelle altre isole dell'Egeo.
Per quanto riguarda la HG, l'attaccamento diretto all'ideologia e al
regime nazista ne fecero una delle unità più dure e feroci di tutto il
conflitto. Quindi il giudizio di Klinkhammer, citato nel post di
Francesco, mi sembra parecchio azzeccato.

Simone Pelizza
sam...@libero.it

frankpowerful

unread,
Jun 2, 2004, 6:38:44 PM6/2/04
to
Il 02 Giu 2004, 19:02, sam...@libero.it ha scritto:
> Per quanto riguarda la HG, l'attaccamento diretto all'ideologia e al
> regime nazista ne fecero una delle unità più dure e feroci di tutto il
> conflitto. Quindi il giudizio di Klinkhammer, citato nel post di
> Francesco, mi sembra parecchio azzeccato.
>

mah, io mi guarderei dallo stabilire classifiche del genere.
la II GM è stata una in toto una guerra poco "Cavalleresca", antesignana in
questo di tutte quelle che sono venute dopo. In questo quadro, le forze
armate tedesche hanno generalmente eseguito con teutonica precisione e
barbarico entusiasmo gli ordini ricevuti, infischiandosene allegramente
delle "regole del gioco".
Insomma, non penso che un'altra divisione si sarebbe comportata
diversamente.

sergio

unread,
Jun 2, 2004, 7:20:52 PM6/2/04
to
Alessandro Santini ha scritto:


Questo ormai e' assodato anche se fino a qualche anno fa in alcuni
ambienti di storici e politici, non necessariamente nostalgici del
nazismo, faceva comodo propalare la favoletta della Wehrmacht immacolata.
E su ICS mi e' capitato di sentirmela ripetere anche da qualche noto
difensore di Pio XII..

Comunque, per dare qualche altro aiutino a chi pensa ad un Goering che
svolgeva il suo compito in maniera moralmente accettabile riporto questo
documentino che tempo fa Piero F. posto' in un thread di ICS.

------------ inizio ---------
[Resoconto stenografico della conferenza tra il maresciallo del Reich
Göring, i commissari del Reich per i territori occupati e i rispettivi
comandanti militari, sulla situazione alimentare locale, tenutasi giovedi
6 agosto 1942, alle ore 16, nella sala ''Hermann Göring'' del ministero
dell'aria del Reich.

(Maresciallo del Reich Göring): Il Führer ha detto più volte, e io ho più
volte ripetuto che, se qualcuno deve soffrire la fame, non deve certo
toccare ai tedeschi bensì, se proprio è necessario, agli altri.
Al momento attuale la Germania domina l'Europa dall'Atlantico al Volga e
al Caucaso, vale a dire essa ha in suo potere il più fertile granaio che
mai sia stato disponibile nel vecchio continente; un paese dopo l'altro,
uno pïù dell'altro ricco di risorse e di prodotti agricoli, è stato
conquistato dalle nostre truppe, e non conta se, tra gli altri, si trovano
anche paesi i quali non possono essere considerati veri e
propri granai. Mi limiterò a ricordare l'imparagonabile fertilità
dell'Olanda, e quel vero e proprio paradiso che è la Francia;
straordinariamente fertile è anche il Belgio, e altrettanto può dirsi
della provincia di Poznan, e soprattutto di quella che può considerarsi,
nel senso più esteso del termine, la riserva di grano e di segale
dell'Europa, voglio dire il governatorato generale cui sono aggregati
territori straordinariamente fertili, come quello dï Leopoli e la Galizia,
dove il raccolto dà risultati straordinariamente alti.
Viene poi la Russia, la terra nera dell'Ucraina, di qua e di là del
Dniepr, l'ansa del Don con i suoi territori straordinariamente fertili e
assai poco colpiti dalle distruzioni belliche. Ora, poi, le nostre truppe
hanno occupato in parte, o stanno per occupare, le province che si
stendono tra il Don e il Caucaso. E nonostante tutto ciò, il popolo
tedesco soffre la fame?
Si tratta di territori, egregi signori, quali non abbiamo mai avuto a
disposizione durante la prima guerra mondiale, e tuttavia ecco che oggi mi
tocca razionare il pane al popolo tedesco, mi tocca dargliene in
quantitativi semplicemente ridicoli... In ognuno dei territori occupati ho
visto la gente ben pasciuta, mentre in casa
nostra regna la fame.
E sa Dio se lorsignori sono stati 'mandati in quei territori, per lavorare
per il benessere e la felicità dei popoli loro affidati! No, se lorsignori
vi sono stati mandati, è perché ne ricavassero il massimo, ïn modo da
permettere al popolo tedesco di campare. E' questo che io attendo da
lorsignori, ed è a questo fine
che devono tendere tutte le loro energie. Dobbiamo una buona volta
smetterla di preoccuparci eternamente degli stranieri.
Ho qui un elenco dei quantitativi di derrate che lorsignori pensano di
fornire.
E devo dire che si tratta di un nulla, se io considero i loro paesi.
***Mi è del tutto indifferente sentirmi dire che le vostre popolazioni
moriranno di fame. Crepino pure, ma che neppure un tedesco soffra la
fame.***

Nel territorio della Ruhr sono stati sferrati pesantissimi attacchi aerei
contro città tedesche, e la gente ha sofferto moltissimo. Alle porte del
territorio della Ruhr si stende la ricca Olanda, e l'Olanda può mandare a
queste zone, che han tanto sofferto, quantitativi ben maggiori di ortaggi
di quanto non abbia fatto finora. Quel che ne pensano in merito i signori
olandesi mi riesce del tutto indifferente.
Le cose non starebbero affatto cosi, se la volontà di resistenza della
popolazione olandese fosse stata indebolita come si deve, perché gli
olandesi non sono null'altro che una banda di traditori della nostra causa
. .
Nei territori occupati, a me interessano soltanto gli individui che
lavorano per l'industria bellica e la produzione di derrate alimentari. E
costoro devono ricevere quel che basti a tenerli in vita, e niente più...
C'è qualcuno in rappresentanza del ministero delle finanze?
(Grido di: Jawohl, Reinhardt!)
Signor Reinhardt, lei può rinunciare ai suoi dazi. Non so più che farmene.
Il popolo tedesco non può più esportare niente perché non ha più niente, e
quello che entra in Germania, di contrabbando o no, mi lascia
indifferente. Preferisco che entrino enormi quantitativi di merce di
contrabbando, piuttosto che nulla e che questo nulla paghi dogana...
------------------- fine ------------

ciao
Sergio

--

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it

Hero

unread,
Jun 3, 2004, 3:00:10 AM6/3/04
to
"luke" <colomb...@fastwebnet.it> ha scritto:

> Nel giuramento fatto dai volontari l'11 novembre 1943 nel campo
> d'addestramento di Musingen in Germania prima del rientro in Italia
> dell'unità venne scelto il seguente testo: "Per concessione del Presidente
> della RSI, Benito Mussolini, giuro fedeltà al Comandante Supremo delle
forze
> armate dell'Asse".
>
> Nel luglio 44 un nuovo battaglione di volontari prestò giuramento con la
> seguente formula: "Giuro davanti a Dio questo sacro giuramento, che
> combattendo per la mia Patria Italiana contro i suoi nemici, sarò
> incondizionatamente obbediente al comandante supremo delle Forze Armate
> Tedesche, Adolf Hitler e sempre disposto a dare la mia vita per questo
> giuramento"
>
> Una precisazione dovuta, lo stesso Mussolini chiese ed ottene che tutti i
> volontari che passavano nella Waffen SS Italiana mantenessero il proprio
> grado militare già ricoperto. Tant'è che vi fu un battaglione composto di
> soli ufficiali, il XII agli ordini dello standartenfuhrer Alberto Bianco
> Crista. Questo battaglione fu stanziato a Ferrara ed era così composto al
> 1/1/44: 634 ufficiali,24sottufficiali,136 legionari.
> Saluti

Ma Primo de Lazzari parla di queste variazioni del giuramento?

sam...@libero.it

unread,
Jun 3, 2004, 6:48:06 AM6/3/04
to
frankp...@yahoo.it (frankpowerful) wrote in message

> mah, io mi guarderei dallo stabilire classifiche del genere.

Se hai letto tutto il post precedente, dovresti aver capito che non č
mai stata mia intenzione fare classifiche su argomenti cosě macabri (a
differenza di altre persone, che le stilano piů che volentieri). Non a
caso, ho citato pure i fatti di Cefalonia, compiuti da unitŕ normali
della Wermacht.
Quella sulla HG era solo un'osservazione. Niente piů.

> la II GM č stata una in toto una guerra poco "Cavalleresca",

Assolutamente vero. Ma non č stata l'antesignana dei sanguinosissimi
conflitti moderni. Credo che questo triste primato spetti alla Grande
Guerra, con il suo carico sconvolgente di violenze ed energie, se non
addirittura al conflitto anglo-boero di fine XIX secolo.

> In questo quadro, le forze
> armate tedesche hanno generalmente eseguito con teutonica precisione e
> barbarico entusiasmo gli ordini ricevuti, infischiandosene allegramente
> delle "regole del gioco".

Senza dubbio. In particolare, la guerra contro l'Urss fu concepita sin
dall'inizio come una crociata etnico-ideologica; quindi, pianificata
con delirante ferocia. Vedi "Ordine dei Commissari" e affini.
L'indottrinazione delle truppe fu eseguita con precisione, e putroppo
se ne videro ampiamente i risultati.



> Insomma, non penso che un'altra divisione si sarebbe comportata
> diversamente.

Forse hai ragione. E' comunque impossibile saperlo. Si entra nel campo
delle supposizioni.

Simone Pelizza
sam...@libero.it

Pomero

unread,
Jun 3, 2004, 6:02:51 AM6/3/04
to

"Hero" <fiengiu...@hotmail.com> ha scritto nel messaggio
news:_%zvc.277319$hc5.12...@news3.tin.it...

> "luke" <colomb...@fastwebnet.it> ha scritto:
> > Nel giuramento fatto dai volontari l'11 novembre 1943 nel campo
> > d'addestramento di Musingen in Germania prima del rientro in Italia
> > dell'unità venne scelto il seguente testo: "Per concessione del
Presidente
> > della RSI, Benito Mussolini, giuro fedeltà al Comandante Supremo delle
> forze
> > armate dell'Asse".
> >
> > Nel luglio 44 un nuovo battaglione di volontari prestò giuramento con la
> > seguente formula: "Giuro davanti a Dio questo sacro giuramento, che
> > combattendo per la mia Patria Italiana contro i suoi nemici, sarò
> > incondizionatamente obbediente al comandante supremo delle Forze Armate
> > Tedesche, Adolf Hitler e sempre disposto a dare la mia vita per questo
> > giuramento"

> Ma Primo de Lazzari parla di queste variazioni del giuramento?

Parla di questo e di tante altre cose
parla per esempio di un reparto delle S.S. (Debica?) che fin un
rastellamento antipartigiano il 16 Agosto '44 fu battuta e sgominata
perdendo anche la bandiera

Max

unread,
Jun 3, 2004, 9:33:39 AM6/3/04
to

"Pomero" <terz...@tin.me.it> ha scritto nel messaggio
news:R7hvc.273870$hc5.11...@news3.tin.it...

> Come lo chiami un soldato che giura fedeltà ad un comandate di un'esercito
> straniero?

Dipende chi è lo straniero, se lo straniero ha le mie affinità politico
razziali, io francamente non ci vedo nulla di male

Ciao Max

Pomero

unread,
Jun 3, 2004, 3:01:14 PM6/3/04
to

"Max" <"blondi3 [NoSpam]"@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:TMFvc.278723$hc5.12...@news3.tin.it...

Razziali?

rifacciamo la domanda
come lo chiami un soldato italiano che giura fedeltà a Hitler?

luke

unread,
Jun 3, 2004, 3:23:50 PM6/3/04
to

"Pomero" <terz...@tin.me.it> ha scritto nel messaggio
news:fHCvc.394721$rM4.16...@news4.tin.it...

>
> "Hero" <fiengiu...@hotmail.com> ha scritto nel messaggio
> news:_%zvc.277319$hc5.12...@news3.tin.it...
> > "luke" <colomb...@fastwebnet.it> ha scritto:
>
>
>
> Parla di questo e di tante altre cose
> parla per esempio di un reparto delle S.S. (Debica?) che fin un
> rastellamento antipartigiano il 16 Agosto '44 fu battuta e sgominata
> perdendo anche la bandiera
>
>
> --
> Saluti & Salute
> Pomero

La colonna oggetto dell'imboscata del 16/8/44 a Santo Stefano Belbo faceva
parte del Kampfgrugge "Heldman" ed era formata dal II Bgt "Cacciatori degli
Appennini" (Esercito RSI) ed un Bgt della I Brigata Nera Mobile. Le SS
italiane a questo kampfgruppe fornirono solo delle batterie di armi pesanti.
Nello scontro persero la vita 15 militi del II Bgt "Cacciatori degli
Appennini" ed 8 partigiani. La bandiera sottratta era di questa formazione.
Saluti

sergio

unread,
Jun 3, 2004, 8:00:12 PM6/3/04
to
Max ha scritto:


cosa vuol dire "affinita' politico RAZZIALI" ?

Pomero

unread,
Jun 3, 2004, 3:49:26 PM6/3/04
to

"luke" <colomb...@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:kVKvc.21768$G%.12472@tornado.fastwebnet.it...

Grazie delle precisazioni
sarebbe auspicabile avere le fonti delle tue notizie?

Conosci anche la canzone di guerra dei legionari S.S Italiani?

Pomero

Max

unread,
Jun 4, 2004, 4:24:35 AM6/4/04
to

"sergio" <senz...@front.ru> ha scritto nel messaggio
news:c9oe2a$urm$1...@news.newsland.it...

> cosa vuol dire "affinita' politico RAZZIALI" ?

Cari Sergio e Pomero, credo che convenga parlarne in privato, il mio
indirizzo è 991...@aliceposta.it


Ciao Max

Pomero

unread,
Jun 4, 2004, 9:54:33 AM6/4/04
to

"Max" <"blondi3 [NoSpam]"@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:7lWvc.282491$hc5.12...@news3.tin.it...

Perché in privato un post iniziato
in pubblico .

luke

unread,
Jun 4, 2004, 1:35:05 PM6/4/04
to

"Pomero" <terz...@tin.me.it> ha scritto nel messaggio
news:ahLvc.399483$rM4.16...@news4.tin.it...

>
> >
>
> Grazie delle precisazioni
> sarebbe auspicabile avere le fonti delle tue notizie?
>
> Conosci anche la canzone di guerra dei legionari S.S Italiani?
>
> Pomero

La fonte č il libro "Sentire-Pensare-Volere" che riporta comunque le note
bibliografiche e storiografiche alla fine di ogni capitolo.

Conosco il testo dell'inno della SS Italiana, che č riportato anche nella
ristampa dell'opuscolo intitolato "La SS: formazione politico-militare della
nuova Europa" che fu curato dall' Hauptsturmfuhrer Leale Martelli nel 1945

Saluti Luke

Max

unread,
Jun 4, 2004, 5:23:47 PM6/4/04
to

"Pomero" <terz...@tin.me.it> ha scritto nel messaggio
news:ta%vc.405114$rM4.16...@news4.tin.it...

> Perché in privato un post iniziato
> in pubblico .


Molti post che ho inviato sono stati censurati dal moderatore, quindi se
vuoi parlare liberamente con me ti invito a farlo in privato

Ciao Max

Pomero

unread,
Jun 5, 2004, 4:59:25 AM6/5/04
to

"Max" <"blondi3 [NoSpam]"@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:DL5wc.285920$hc5.12...@news3.tin.it...

e qui devo spendere una parola sulla moderazione.
anche a me alcuni post non sono stati pubblicati, ma mi è stato spiegato
dove era l'errore e devo riconoscere il mio torto che appena corretto tutto
è andato in onda.
Personalmente la moderazione non mi piace e infatti non ho votato ne contro
ne a favore, ma devo dire che questi moderatori sanno fare il suo mestiere.
Detto questo spero che non aguzzino gli artigli:)))

Abbi fiducia ti aspetto qua
Pomero

Max

unread,
Jun 5, 2004, 3:35:13 PM6/5/04
to

"Pomero" <terz...@tin.me.it> ha scritto nel messaggio
news:NXfwc.286856$hc5.12...@news3.tin.it...

> > Molti post che ho inviato sono stati censurati dal moderatore, quindi se
> > vuoi parlare liberamente con me ti invito a farlo in privato
> >
> > Ciao Max
>
> e qui devo spendere una parola sulla moderazione.
> anche a me alcuni post non sono stati pubblicati, ma mi è stato spiegato
> dove era l'errore e devo riconoscere il mio torto che appena corretto
tutto
> è andato in onda.
> Personalmente la moderazione non mi piace e infatti non ho votato ne
contro
> ne a favore, ma devo dire che questi moderatori sanno fare il suo
mestiere.
> Detto questo spero che non aguzzino gli artigli:)))
>
> Abbi fiducia ti aspetto qua
> Pomero

Non posso, le mie idee sono filo nazifasciste, quindi sono censurate in
questo newsgroup, esistono delle leggi specifiche che vietano certi discorsi

Ciao Max

Damnpuck

unread,
Jun 6, 2004, 4:24:25 PM6/6/04
to
On Sat, 05 Jun 2004 19:35:13 GMT, "Max" <"blondi3 [NoSpam]"@tin.it>
wrote:

> esistono delle leggi specifiche che vietano certi discorsi

Confermo.

Prescisamente la Legge n. 645 del 1952 (legge Scelba) stabilisce che:

"Chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un
movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le
finalità indicate nell'articolo 1 è punto con la reclusione da sei
mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000.

Alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi pubblicamente
esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue
finalità antidemocratiche. Se il fatto riguarda idee o metodi
razzisti, la pena è della reclusione da uno a tre anni e della multa
da uno a due milioni. La pena è della reclusione da due a cinque anni
e della multa da 1.000.000 a 4.000.000 di lire se alcuno dei fatti
previsti nei commi precedenti è commesso con il mezzo della stampa. La
condanna comporta la privazione dei diritti previsti nell'articolo 28,
comma secondo, numeri 1 e 2, del c.p., per un periodo di cinque anni."

A parte questo, in base al manifesto di questo newsgroup la
discussione relativa all'orientamento politico-ideologico dei singoli
utenti è Fuori Tema su It.Cultura.Storia.Militare.

Sarebbe quindi opportuno abbandonare l'argomento. Gli interessati
potranno eventualmente proseguire lo scambio in privato.

Per il gruppo di moderazione: Damnpuck

-segue su it.news.moderazione

Francesco

unread,
Jun 7, 2004, 6:23:19 AM6/7/04
to
Il Wed, 02 Jun 2004 22:38:44 GMT, frankp...@yahoo.it
(frankpowerful) ha scritto:

>la II GM è stata una in toto una guerra poco "Cavalleresca", antesignana in


>questo di tutte quelle che sono venute dopo.

Non sono molto d'accordo. La IIGM, così come già aveva fatto la IGM,
ha soltanto mostrato sul campo di battaglia gli effetti dell'avvenuta
industrializzazione. Di guerre cavalleresche sinceramente non ne
conosco e comunque non mi pare che, giusto per fare un esempio, gli
orrori della guerra dei trent'anni sfigurino, ovviamente in un
rapporto di scala, di fronte a quello che abbiamo visto nel XX secolo.

>Insomma, non penso che un'altra divisione si sarebbe comportata
>diversamente.

Anche su questo non concordo. Cito ancora Klinkhammer:

<<Mi pare opportuno a questo punto ricordare che la maggior parte dei
soldati tedeschi non partecipò ai massacri di civili italiani. La
maggioranza di loro - e questa è una differenza importante con
l'esperienza dell popolazione dell'Europa Orientale e sud-orientale
durante l'occupazione nazionalsocialista - probabilmente non vi ebbe
mai nulla a che fare. La loro preoccupazione principale fu la
sopravvivenza al fronte. Anche se si parte dal presupposto che le
vittime civili (partigiani esclusi) hanno superato il numero di 10.000
e si ipotizza che ogni vittima civil è stata uccisa da un diverso
tedesco, considerando che la presenza numerica dell'armata tedesca in
Italia nel corso del tempo ha compreso circa 700.000 uomini, si deve
concludere che 95 soldati su 100 non furono coinvolti nell'uccisione
di civili italiani.

Pur includendo i partigiani morti in questo tentativo di
quantificazione, una percentuale molto alta di soldati tedeschi non
dovrebbe aver partecipato a simili eccidi e ritengo che ciò non sia
puramente casuale. Suppongo piuttosto che gli ordini di base esistenti
non abbiano determinato tutto. Per i comandanti subordinati (tenenti,
capitani, maggiori, colonnelli) esisteva una considerevole autonomia
personale su come eseguire gli ordini emanati dal comando di
reggimento, di divisione, di corpo o di armata. Questo spazio d'azione
individuale incluse anche la decisione di attuare o evitare un
eccidio.

Questa supposizione consente di spiegare perchè in alcuni casi vi
furono massacri e in altri no, perchè alcuni massacri assunsero la
forma di bestiali carneficine mentre altri si svolsero sotto forma di
fucilazioni, perchè alcune unità si resero più volte responsabili di
massacri e altre in misura assai minore o per niente. Ciò non
significa volere introdurre una distinzione tra tedeschi "buoni" e
"cattivi". La realtà si presenta piuttosto nelle tonalità del grigio.

[...]

Un'ultima annotazione da fare riguarda il rapporto fra Waffen SS e
unità della Wehrmacht. Contro il mito di una Wehrmacht pulita, una
parte della storiografia tedesca ha messo in luce come i comportamenti
verso i civili della Wehrmacht e della Waffen SS non furono così
diversi. Rimane però il fatto che nel caso della Waffen SS assunsero
dimensioni tali che vanno al di là di semplici differenze di grado.>>

Per questo in un precedente messaggio scrivevo che l'analisi di Carlo
Gentile sulla HG mi sembrava troppo semplicistica.

A mio modestissimo parere la situazione potrebbe riassumersi così: il
regime nazista fornì una cornice di "legalità criminale" che i singoli
comandanti (dal tenente in su) ebbero la possibilità di sfruttare per
attuare e successivamente giustificare tutte le azioni compiute ai
danni dei civili (mi riferisco sia a direttive specifiche, come la
Merkblatt 69/1 importata in Italia direttamente dal fronte orientale,
sia alla natura stessa di quel regime).

Questo, se da un lato consentì a singoli ufficiali di commettere
crimini in piena autonomia senza temere alcun tipo di sanzione (ad es.
Caiazzo), non implica però che tutti i comandanti abbiano approfittato
del clima di totale impunità per compiere stragi e massacri tanto che,
ricorda Klinkhammr, all'interno della stessa divisione HG alcuni
reparti si distinsero per ferocia e brutalità rispetto ad altri
rimasti praticamente inattivi.

frankpowerful

unread,
Jun 7, 2004, 4:06:50 PM6/7/04
to
Il 07 Giu 2004, 12:23, Francesco <france...@yahoo.it> ha scritto:
> Il Wed, 02 Jun 2004 22:38:44 GMT, frankp...@yahoo.it
> (frankpowerful) ha scritto:
>
> >la II GM è stata una in toto una guerra poco "Cavalleresca", antesignana
in
> >questo di tutte quelle che sono venute dopo.
>
> Non sono molto d'accordo. La IIGM, così come già aveva fatto la IGM,
> ha soltanto mostrato sul campo di battaglia gli effetti dell'avvenuta
> industrializzazione.

No, per nulla. Infatti le vittime di gengiz khan o tamerlano sono
probabilmente superiori, una volta che siano fatti i debiti rapporti, anche
di quelle della II GM, che è stata sanguinosissima per prigionieri e civili,
più che per i combattenti. Qui non si sta parlando dell'olocausto, che può
avere avuto necessità di un'organizzazione industriale, ma della repressione
nei confronti dei civili dei paesi nemici occupati, che c'è sempre stata, in
misure e gradazioni diverse, e con la quale la maggiore tecnica distruttiva
non c'entra nulla. Carlo magno faceva decapitare i sassoni che non si
convertivano, Riccardo fece lo stesso con la guarnigione di Acri; bastavano
le spade per far rotolare 4 o 5 mila teste.

>Di guerre cavalleresche sinceramente non ne
> conosco e comunque non mi pare che, giusto per fare un esempio, gli
> orrori della guerra dei trent'anni sfigurino, ovviamente in un
> rapporto di scala, di fronte a quello che abbiamo visto nel XX secolo.

Se è per questo, possiamo tranquillamente risalire agli assiri, che facevano
tabula rasa del nemico vinto. Leggendo un libro sulla campagna di Fornovo,
ho ritrovato, nelle iniziative violente degli svizzeri al soldo di Carlo
VIII, durante la loro ritirata lungo la penisola, lo stesso tipo di
comportamento delle truppe naziste sull'appennino toscoemiliano. Quello che
non hai notato è che io facevo riferimento, come cesura in questa
ininterrotta storia di violenza e di sangue, al secolo dei lumi, che ha
indubbiamente mitigato le sofferenze inflitte ai paesi occupati. Mitigato,
non certo eliminato, essendo la natura umana quella che è; se i tedeschi (i
giapponesi, probabilmente i sovietici) ritornano ad un clima che è quello
della guerra dei trent'anni e del sacco di magdeburgo, (pur in condizioni
storiche e soggettive del tutto diverse), mi sembra giusto evidenziarlo.

>
> >Insomma, non penso che un'altra divisione si sarebbe comportata
> >diversamente.
>

> Anche su questo non concordo. (snip)

il discorso di klinkhammer è viziato da una singolare miopia. Chiaro che non
tutti i soldati tedeschi in italia abbiano partecipato a stragi di civili;
la maggior parte, infatti, era impegnata a combattere gli alleati, non ad
ammazzare donne e bambini. i massacri li hanno compiuti quelle unità che, a
turno, controllavano in funzione antipartigiana, le retrovie. quindi che ci
fosse la 62 div o la 74 div o la 3 PGr non vedo cosa potesse cambiare. Poi,
è chiaro che in ogni gruppo umano ci saranno individui sanguinari e spietati
e altri capaci di pietà e misericordia; questo, appunto, nella 62, nella 74,
nella 3PGr, nella HG e forse magari nelle SS. Sta di fatto che il modo
tedesco di mantenere l'ordine nei paesi occupati era quello.

Molto preoccupante è che questo "modo" si stia oggi affermando dovunque e da
parte di tutti.

Ciao

Francesco

unread,
Jun 7, 2004, 4:40:40 PM6/7/04
to
Il Mon, 07 Jun 2004 20:06:50 GMT, frankp...@yahoo.it
(frankpowerful) ha scritto:

>Qui non si sta parlando dell'olocausto, che può avere avuto necessità

>di un'organizzazione industriale, ma della repressione nei confronti
>dei civili dei paesi nemici occupati, che c'è sempre stata, in
>misure e gradazioni diverse, e con la quale la maggiore tecnica distruttiva
>non c'entra nulla.

Io veramente parlavo delle conseguenze delle guerre sui civili, tema
nel quale la "maggiore tecnica distruttiva" è un aspetto abbastanza
rilevante. Anche limitando la discussione alle solo rappresaglie sulla
popolazione civile mi pare che l'industrializzazione mantenga comunque
un peso notevole visto che l'alternativa all'eccidio era la
deportazione di massa in Germania. Un'azione criminale che, senza
l'avvento della ferrovia, non sarebbe stata possibile.

>Quello che non hai notato è che io facevo riferimento, come cesura in questa
>ininterrotta storia di violenza e di sangue, al secolo dei lumi, che ha
>indubbiamente mitigato le sofferenze inflitte ai paesi occupati.

Mmm.. vogliamo parlare della Spagna ai tempi di Napoleone?
Ho letto in rete qualche resoconto su guerriglia e contro-guerriglia
durante l'occupazione francese e non mi pare si potesse parlare di
cesura rispetto alle epoche passate. Lo stesso discorso vale per le
avventure coloniali del XIX secolo.

Il mio modesto parere è che più che grazie ai lumi, la cesura sia nata
grazie al periodo di relativa pace e di sviluppo "sociale" che si è
avuto fra Waterloo e la IGM.

Detto questo, ti do comunque ragione quando ritieni giusto evidenzare
come:

>tedeschi (i giapponesi, probabilmente i sovietici) ritornano ad un clima che

>quello della guerra dei trent'anni e del sacco di magdeburgo, (pur in condizioni
>storiche e soggettive del tutto diverse)

Riguardo alla tesi di Klinkhammer,

>i massacri li hanno compiuti quelle unità che, a turno, controllavano in
>funzione antipartigiana, le retrovie.

sinceramente non credo che K. abbia voluto giocare su questo equivoco.

Non conosco il comportamento di tutte le unità impiegate nella lotta
contro le bande partigiane ma non credo che si siano tutte
indistintamente macchiate di crimini quali Marzabotto, Ardeatine e
simili. (non lo credo perchè mi sembra che in questo caso dovremmo
piangere un numero molto più alto di vittime) Se a te risulta
diversamente ti chiederei di indicarmi qualche libro su cui poter
approfondire le mie conoscenze.

frankpowerful

unread,
Jun 8, 2004, 11:20:23 AM6/8/04
to
Il 07 Giu 2004, 22:40, Francesco <france...@yahoo.it> ha scritto:
Se a te risulta
> diversamente ti chiederei di indicarmi qualche libro su cui poter
> approfondire le mie conoscenze.

non dispongo di una "statistica della ferocia", né so dire se sia possibile.
come non credo ad una graduatoria delle unità "più valorose" in battaglia,
così non credo ad una graduatorie di quelle "più spietate".
Le mie osservazioni nascono dalla lettura, non certo finalizzata a questo
scopo, di alcuni libri, tra cui il Kriegstagebuch des OKW (diario di guerra
del comando generale della Wehrmacht); da queste letture ho tratto
l'impressione, che può essere certo erronea, in quanto non supportata da
cifre, che l'occupazione tedesca fu pessima in tutti i paesi europei;
ovviamente molto peggiore ove era in atto una aperta guerra partigiana.
Avevo inizialmente reagito all'ipotesi che la HG, portando il nome di uno
dei massimi gerarchi nazisti, fosse "più cattiva" delle altre.
E' anche mia impressione (anche qui si tratta di una semplice impressione)
che con la II GM si sia tornati ad una condotta barbarica delle operazioni
militari, le quali, in effetti, tendono a coinvolgere sempre di più la
popolazione civile.

Ciabattone

unread,
Jun 8, 2004, 4:42:59 PM6/8/04
to
on 22:40, lunedì 07 giugno 2004 Francesco wrote:

> Io veramente parlavo delle conseguenze delle guerre sui
> civili, tema nel quale la "maggiore tecnica distruttiva" è
> un aspetto abbastanza rilevante. Anche limitando la
> discussione alle solo rappresaglie sulla popolazione
> civile mi pare che l'industrializzazione mantenga comunque
> un peso notevole visto che l'alternativa all'eccidio era
> la deportazione di massa in Germania. Un'azione criminale
> che, senza l'avvento della ferrovia, non sarebbe stata
> possibile.


Il genocidio degli Armeni in Turchia (argomento di cui si
parla molto poco) è avvenuto anche con una deportazione a
piedi senza ferrovia.


--
Non ho fatto il .

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