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Perchè si diventa TdG

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Achille Lorenzi

unread,
Nov 17, 1999, 3:00:00 AM11/17/99
to
Vorrei cercare di spiegare quali sono le motivazioni che inducono molte
persone ad unirsi ai TdG
e ad altri gruppi simili al loro.
Credo che parlare della mia esperienza personale possa essere un modo di
considerare l'argomento.
Io divenni TdG nel 1975, all'età di 19 anni, dopo uno "studio biblico"
durato circa sei mesi. (A proposito, qualcuno ha detto che si diventa TdG
dopo un "accurato" studio della Bibbia. Mi pare ovvio che in sei mesi si può
studiare ben poco in maniera "accurata").
Come mai mi avvicinai ai TdG? Mi ero trasferito da poco in un piccolo paese
di montagna, lasciando amicizie e compagnie avute fino ad allora. Ero solo
ed insoddisfatto, anche perché avevo smesso gli studi e facevo un lavoro che
non mi piaceva. Nel paesino ero visto con una certa diffidenza, dato che
avevo i capelli lunghi e vestivo alla ..."frichettona". Sono sempre stato
curioso e amante della lettura, così, quando trovai un volantino dei TdG,
telefonai per avere informazioni e mi recai la stessa settimana ad una loro
adunanza.

L'impatto con i TdG mi fece una profonda impressione: venni circondato da
persone sorridenti, premurose e gentili. L'"anziano" mi propose subito uno
"studio biblico, senza alcun impegno e gratuitamente". Alla fine
dell'adunanza tutti mi salutarono stringendomi la mano e pregandomi di
ritornare. In breve, tornai a casa convinto di aver incontrato persone
straordinarie. Allora non sapevo che un simile mododi trattare i nuovi viene
definito dagli specialisti *love bombing* e caratterizza moltissimi gruppi e
sette. I Testimoni seguono in ciò le direttive della Società Torre di
Guardia che raccomanda di avvicinarsi agli interessati e di far in modo che
si sentano bene accetti. Questo a volte produce situazioni paradossali: può
capitare infatti che alcuni "fratelli" conosciuti da anni vengano salutati
distrattamente (o anche freddamente, o addirittura ignorati, specie se
"antipatici"), mentre dei perfetti estranei siano circondati da premure ed
attenzioni.

Quindi la solitudine e la difficoltà ad inserirmi nel nuovo ambiente,
furono fra le ragioni che mi portarono ad avvicinarmi ai TdG. Credo che la
stessa cosa si ripeta molte volte, dato che la società in genere tende
sempre più ad isolare le persone. Molti cercano calore umano, compagnia ed
amicizie in movimenti, gruppi ed associazioni. Nelle chiese storiche
evidentemente non trovano quello che cercano. Nel mio caso, sicuramente
andando in chiesa non avevo trovato quello che - apparentemente - i TdG mi
stavano offrendo.
Un'altra ragione che mi indusse a divenire TdG era la sicurezza con la quale
rispondevano a tutte le mie domande. Qualsiasi cosa chiedessi, sembrava ci
fosse un versetto biblico adatto. Le risposte erano certe, sicure, senza
alcun dubbio od esitazione. La Bibbia (TNM) era sempre citata con
dimestichezza e abilità. Mi domandavo come mai, io cattolico, non sapessi
quasi nulla della Bibbia mentre loro la conoscevano così bene. Credo che
questo sia un punto a favore dei TdG: la maggioranza dei cattolici non legge
la Bibbia e tantomeno sa citare passi a sostegno della propria
fede.(1Piet.3:15). I Testimoni invece danno risposte «certe» a tutto.
(Naturalmente queste "certezze" possono essere il fuorviante risultato di
interpretazioni semplicistiche ed arbitrarie di passi e versetti della
Scrittura).
Un'altra ragione del mio coinvolgimento era il clima di attesa imminente
della fine che doveva venire in quel periodo (1975).
Vedevo con favore anche il rifiuto dei TdG di servire nell'esercito. Le
motivazioni erano che i cristiani devono mantenersi "neutrali" rispetto al
mondo di Satana. (si veda http://space.tin.it/scienza/vaveta/lorenzi.htm,
"Coscienza e neutralità").

Ho parlato finora di alcuni aspetti che mi hanno indotto ad unirmi ai TdG.
Credo che molti facciano questa scelta davvero convinti, come lo ero io -
specialmente nei primi tempi - di fare la volontà di Dio. La maggioranza dei
Testimoni sono in buona fede, anche perché pochissimi di loro hanno fatto
dei confronti seri con realtà religiose diverse o approfondito criticamente
gli insegnamenti ricevuti: molti non hanno né i mezzi, né la capacità di
farlo. Una volta diventati TdG, dopo qualche tempo capacità e volontà di
discernere errori e contraddizioni vengono soffocati quasi del tutto dal
continuo studio di riviste e pubblicazioni edite dal CD; studio che consiste
nell'accettazione acritica e passiva di tutto ciò che dichiara la Società.
Lo so che ai Testimoni da fastidio sentir parlare di indottrinamento, ma non
possono negare questa realtà; quante volte qualcuno di loro ha potuto
esprimere liberamente delle critiche agli insegnamenti dello "schiavo"?
Possibile che sia TUTTO giusto e corretto quello che dichiara il CD? I TdG
rispondono senza esitazioni: quello che dice lo "schiavo" è la verità
dispensata al tempo opportuno. Se vi sono errori ci penserà Geova a mettere
le cose a posto. Bisogna ubbidire ad ogni costo all'Organizzazione "è
necessario [ubbidire ad essa] anche se sta sbagliando, anche se questi
sbagli possono portarmi alla morte" così come ha scritto un TdG tempo fa.
Solo qui troviamo parole di vita eterna, ecc., ecc.
In questa maniera si può dire tutto quello che si vuole: se si fanno degli
sbagli, è perché <Geova lo ha permesso>; se ci sono cambiamenti radicali
nell'intendimento, è perché <lo Spirito ha illuminato lo "schiavo">. Dio
viene coinvolto negli errori degli uomini. La Bibbia dice invece che si è
direttamente responsabili dei propri errori nell'insegnare ad altri
(Giac.3:1).
Penso che il miglior modo di affrontare i TdG sia quello di provare loro,
servendosi della logica, della storia (anche della loro storia, magari non
quella riveduta e corretta contenuta nel libro Proclamatori) e delle
Scritture che sono in errore, che stanno sbagliando, anche se in buona fede.
Se i TdG incontrassero molte persone preparate sulle loro dottrine ed
insegnamenti, che, con pazienza e amore altruistico, li aiutassero a
ragionare, perderebbero ben presto le loro intransigenti sicurezze e, forse,
comincerebbero a fare riflessioni e trarre conclusioni indipendenti ed
autonome da Brooklyn. (cfr. Tim.2:24-26).

Saluti cordiali.
Achille Lorenzi


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