di Piergiorgio Odifreddi
Gennaio 2005
Adolf Hitler nacque in Austria il 20 aprile 1889, e dedicò la sua vita
alla realizzazione del piano politico esposto nel 1924 nel Mein Kampf,
``La mia vita'', scritto in prigione dopo un fallito tentativo di colpo
di stato. Il suo regno di terrore potè iniziare legalmente nel 1933,
grazie al 44% dei voti del Partito Nazionalsocialista, e all'8 % del
Partito Nazionalista (20,5 milioni in tutto), ottenuti alle elezioni: a
dimostrazione del paradosso che un dittatore può anche arrivare al
potere democraticamente.
L'espansione del Terzo Reich iniziò nel 1938 con l'annessione
dell'Austria, e raggiunse al suo massimo un'estensione da Capo Nord al
Sahara, e dalla Normandia al Caspio. La contrazione iniziò nel 1942 con
le sconfitte di Stalingrado e di El Alamein, e si concluse il 9 maggio
1945 con l'entrata dei russi a Berlino. Poco prima, il 30 aprile, Hitler
si era ucciso con un colpo di pistola nel suo bunker.
Sessant'anni dopo, mentre nel mondo si sta organizzando un Quarto Reich
che va dagli Stati Uniti al Mediterraneo, abbiamo parlato del Terzo col
sanguinario vegetariano che l'ha comandato per dodici anni.
Fürer, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il suo nome è
diventato sinonimo del male. Cosa ne pensa?
La storia è sempre stata scritta dai vincitori, e il bene è ciò che sta
dalla loro parte. Se avessimo vinto noi, sinonimo del male sarebbe
diventati i nomi di Churchill o di Roosevelt.
Non crede che ci siano motivazioni oggettive, oltre alla sconfitta?
Stalin la guerra l'ha vinta, eppure anche il suo nome è diventato
sinonimo del male.
Milioni di persone non l'hanno pensata così, su Stalin, prima e dopo la
guerra: quanti russi hanno pianto, quando è morto? Temo che lei non
sappia molto nè dello stalinismo, nè del nazismo, a parte ciò che le
ammanniscono i Ministeri della Propaganda, del suo paese e di quello che
lo comanda.
Ministeri della Propaganda? E quali sarebbero i nostri Goebbels?
Per parlarle in termini che lei può capire, se il nostro era il
totalitarismo inumano del 1984 di Orwell, il vostro è oggi il
totalitarismo dal volto umano del Mondo nuovo di Huxley. I suoi
Ministeri della Propaganda sono dunque il cinema e la televisione: se
vuole trovare i nuovi Goebbels, li cerchi fra gli Spielberg e gli
Zeffirelli, o fra i Murdoch e i Berlusconi.
Cosa voleva insinuare, fra l'altro, con quel ``paese che ci comanda''?
Che l'Italia sarebbe una colonia degli Stati Uniti?
E non lo è, forse? Da quando siete stati occupati, nel 1944, non vi
siete più liberati. A tutt'oggi ci sono 125 basi e 35.000 truppe
statunitensi in Italia: è indipendenza questa? In Germania, poi, stiamo
ancora peggio. Quella che voi chiamate liberazione, fu soltanto la
sostituzione di un'occupazione militare a un'altra, meno esibita ma non
meno effettiva.
Non vorrà negare, però, che il nazismo si è macchiato di crimini contro
l'umanità mai visti prima.
Ah, sì? E quali?
Anzitutto, lo sterminio di sei milioni di ebrei.
Non dica cretinate. Il mio modello per la soluzione del problema ebraico
è stato il modo in cui gli Stati Uniti avevano risolto l'analogo
problema indiano: un genocidio sistematico e scientifico dei diciotto
milioni di nativi che vivevano nell'America del Nord. Quanti indiani
rimangono negli Stati Uniti, oggi? Qualche centinaio, mantenuti in
riserve come i bisonti. E quanti ebrei rimangono invece, al mondo?
Milioni, e hanno addirittura uno stato tutto per loro: il quale, tra
l'altro, sta mostrando di aver imparato la nostra lezione sul come
trattare le minoranze etniche.
Lei è proprio un senza Dio!
Senza il Dio degli ebrei, magari. Ma avevamo il vostro: non è forse
stato Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986, a dire che ``tutti
gli assassini dell'Olocausto erano cristiani, e il sistema nazista non
comparve dal nulla, ma ebbe profonde radici in una tradizione
inseparabile dal passato dell'Europa cristiana''? Non senza motivo le
mie SS portavano scritto Gott mit uns sulla fibbia della cintura.
La Chiesa non la pensa certo così!
Ma se, da quando Rolf Hochhuth ha rotto l'incantesimo con Il vicario nel
1963, non si fa che parlare del silenzio di Pio XII nei confronti di
quello che voi chiamate Olocausto! E poi, lei non ha certo letto il mio
Mein Kampf, che immagino non sia facile da trovare nelle vostre
librerie: se l'avesse fatto, ricorderebbe però che il progetto per il
trionfo del nazismo era modellato sulla tenace adesione ai dogmi e sulla
fanatica intolleranza che hanno caratterizzato il passato della Chiesa
cattolica.
In ogni caso, basterebbe a condannarvi il disprezzo per la vita umana di
civili innocenti che avete dimostrato durante la guerra.
Questa la vada a raccontare agli abitanti di Amburgo e di Dresda, sui
quali avete riversato le ``tempeste di fuoco'' che ne hanno ucciso un
milione. O a quelli di Hiroshima e Nagasaki, trecentomila dei quali sono
stati inceneriti da due bombe atomiche: nessuna propaganda può
cancellare il fatto che i ``cattivi'' nazisti non hanno costruito queste
armi di distruzione di massa, mentre i ``buoni'' Stati Uniti le hanno
non solo costruite, ma usate!
Almeno, non vorrà negare la sua aberrante politica eugenetica.
Perchè mai dovrei negarla? Era un mezzo per ottenere la purezza della
razza. Ma non capisco cosa ci trovi di aberrante: la mia legge del 1933,
per la prevenzione dei difetti ereditari, era esplicitamente basata sul
modello statunitense di Harry Laughlin, al quale noi demmo per questo
motivo una laurea ad honorem nel 1936 a Heidelberg. Lo sa, lei, che la
prima legge per la sterilizzazione di ``criminali, idioti, stupratori e
imbecilli'' fu promulgata nel 1907 dall'Indiana? Che fu poi imitata da
una trentina di stati americani, e dichiarata costituzionale nel 1927
dalla Corta Suprema? Che negli anni '30 furono sterilizzati 60.000
individui negli Stati Uniti, metà dei quali nella sola California? E che
negli anni '50, dopo la guerra, furono castrati 50.000 omosessuali?
Non vorrà dire che gli Stati Uniti, il melting pot, sono un paese
razzista!
Lei è proprio un ingenuo! Secondo lei, contro cosa manifestava Martin
Luther King, ancora negli anni '60? E chi scrisse Il passaggio della
Grande Razza nel 1916?
Chi?
Madison Grant, amico di Theodore Roosevelt. Quando il libro fu tradotto
in tedesco, gli mandai una lettera entusiasta, di cui lui fu molto
compiaciuto. E a proposito di Roosevelt, non dimentichi che Pierre van
der Berghe, studioso della razza, l'ha messo insieme a me e a Hendrik
Verwoerd, l'artefice dell'apartheid sudafricano, nella Trinità del
Razzismo del Novecento.
Di questo passo, arriverà a dire che gli Stati Uniti furono anche un
paese nazista!
Gli Stati Uniti non possono aver seguito il nazismo, perchè l'hanno
preceduto e ispirato. In fondo, volevamo entrambi una cosa sola: come
cantavano le mie SS, Morgen die ganze Welt. Purtroppo il mondo era quasi
tutto nelle mani delle potenze coloniali, e bisognava toglierglielo con
la forza. Il ``male'' di cui ci hanno accusati era tutto qui: voler fare
a loro ciò che essi avevano fatto ad altri. Noi abbiamo fallito, ma gli
Stati Uniti stanno portando a termine quello che era il nostro vero
progetto: il dominio globale (militare, politico ed economico) del
pianeta.
E' questa, dunque, l'eredità del nazismo?
L'ha già dichiarato Otto Dietrich zur Linde, il giorno prima della sua
esecuzione, nell'intervista rilasciata all'argentino Borges, poi
pubblicata col titolo Deutsches Requiem: il nazismo era un'ideologia
così ben congegnata, che l'unico modo per sconfiggerla era di
abbracciarla. Noi volevamo che la violenza dominasse il mondo, e il
nostro scopo è stato pienamente raggiunto. Non abbiamo vissuto e non
siamo morti invano.
Eh eh, il problema è che tutti hanno fatto le carognate o hanno avuto
ideologie aberranti; ma di solito queste sono state diluite nel corso di
molti anni.. raramente si è potuto osservare un simile concentrato di
bestialità in un determinato periodo storico e concentrato in una unica
nazione o popolo :)
Ciauz.
>> Eh eh, il problema è che tutti hanno fatto le carognate o hanno avuto
>> ideologie aberranti; ma di solito queste sono state diluite nel
>> corso di molti anni.. raramente si è potuto osservare un simile
>> concentrato di bestialità in un determinato periodo storico e
>> concentrato in una unica nazione o popolo :)
E' questione di karma dicono i buddhisti, karma collettivo dell'umanità,
finché il singolo [ l'uno però è i molti] non si libera dalla catena
dell'esistenza condizionata.
C'erano state le condizioni affinché nascesse il nazismo.
che è un movimento, un'ideologia che ha le sue radici nell'esoterismo.
Eccone un'altro, di tali pseudo-storici.
> Gennaio 2005
>
> Adolf Hitler nacque in Austria il 20 aprile 1889, e dedicò la sua vita
> alla realizzazione del piano politico esposto nel 1924 nel Mein Kampf,
> ``La mia vita'',
"La mia lotta".
[...]
> Sessant'anni dopo, mentre nel mondo si sta organizzando un Quarto Reich
> che va dagli Stati Uniti al Mediterraneo, abbiamo parlato del Terzo col
> sanguinario vegetariano
http://www.ivu.org/italian/history/europe20a/hitler.html
Alcuni scrittori vegetariani hanno sostenuto che Hitler sia stato
vegetariano almeno per una parte della sua vita. Janet Barkas, in The
Vegetable Passion e Colin Spencer in The Heretics Feast supportano
entrambi questa tesi, che non è però condivisa da tutti gli studiosi che
hanno compiuto ricerche su quest'argomento.
Quello che segue è un estratto dalla recensione, scritta dal Professor
Rynn Berry, del libro di Colin Spencer (pubblicata dal sito della
Toronto Vegetarian Association):
In Heretics Feast, Colin Spencer asseconda il mito che vuole Hitler
vegetariano e fa riferimento al supposto vegetarismo del dittatore
nazista non meno di quattro volte, dedicandogli una sezione di cinque
pagine nel capitolo 12.
Mentre è vero che i medici prescrissero a Hitler una dieta
vegetariana per curare la flatulenza ed un disturbo cronico dello
stomaco, diversi tra i suoi biografi, come Albert Speer, Robert Payne,
John Toland ed altri, riportano la sua predilezione per salsicce e carni
insaporite e aromatizzate. Anche Spencer sostiene che Hitler fosse
diventato vegetariano soltanto a partire dal 1931: "Si potrebbe
affermare che dal 1931 egli abbia preferito una dieta vegetariana, ma in
alcune occasioni la trasgrediva". Quando si suicidò in un bunker, nel
1945, aveva 56 anni, sarebbe quindi stato vegetariano da 14 anni. A
dimostrare il contrario, esiste la testimonianza di Dione Lucas, che fu
la sua cuoca personale ad Amburgo, verso la fine degli anni Trenta. Nel
suo libro "Gourmet Cooking School Cookbook," riporta che il piatto
preferito di Hitler - quello che richiedeva abitualmente - era il
piccione farcito. "Non vorrei farvi passare la voglia di mangiarlo, ma
potrebbe interessarvi sapere che il piccione farcito era in assoluto il
piatto preferito del signor Hitler, che cenava spesso in quest'hotel."
Riportiamo un contributo, disponibile sul sito Vegetarian Pages, fornito
da un lettore senza particolari competenze sull'argomento, ma supportato
da utili riferimenti bibliografici:
Hitler non era vegetariano. I suoi medici gli prescrissero
occasionalmente di seguire una dieta vegetariana, per migliorare le sue
condizioni di salute. Fu il Ministro della Propaganda, Goebbels, a
manipolare questo fatto per spingere il pubblico a considerare il Fuerer
come un altro Santo, come il vegetariano, a lui contemporaneo, Mohandas
K. Gandhi (Mahatmah Gandhi). In realtà, Gandhi ne fu l'esatto opposto
anche in questo: i medici, per migliorare la sua salute, gli
consigliavano di bere brodo di carne, e Gandhi rifiutava, mentre Hitler
si prendeva gioco dei propri medici ignorandone i consigli e si
spacciava per vegetariano nonostante mangiasse ravioli al ragù.
>
> Lei è proprio un senza Dio!
>
> Senza il Dio degli ebrei, magari. Ma avevamo il vostro: non è forse
> stato Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986, a dire che ``tutti
> gli assassini dell'Olocausto erano cristiani, e il sistema nazista non
> comparve dal nulla, ma ebbe profonde radici in una tradizione
> inseparabile dal passato dell'Europa cristiana''? Non senza motivo le
> mie SS portavano scritto Gott mit uns sulla fibbia della cintura.
Altre informazioni contro la falsa idea circa l'ateismo dei nazisti:
gopher://route-add.net/0/Utenti/Alessandro/Testi/Civilia/Quando%20la%20democrazia%20falli.txt
> La Chiesa non la pensa certo così!
>
> Ma se, da quando Rolf Hochhuth ha rotto l'incantesimo con Il vicario nel
> 1963, non si fa che parlare del silenzio di Pio XII nei confronti di
> quello che voi chiamate Olocausto! E poi, lei non ha certo letto il mio
> Mein Kampf, che immagino non sia facile da trovare nelle vostre
> librerie: se l'avesse fatto, ricorderebbe però che il progetto per il
> trionfo del nazismo era modellato sulla tenace adesione ai dogmi e sulla
> fanatica intolleranza che hanno caratterizzato il passato della Chiesa
> cattolica.
A proposito della collusione tra i nazisti e la chiesa:
http://www.nobeliefs.com/nazis.htm
Il tutto può essere più o meno interessante, ma l'avrei visto più in
tema su it.cultura.storia.
--
Alessandro Selli
http://alessandro.route-add.net
AVVERTENZA: i messaggi inviati a "trappola" non mi arriveranno.
WARNING: messages sent to "trappola" will never reach me.
> E' questione di karma dicono i buddhisti, karma collettivo dell'umanità,
> finché il singolo [ l'uno però è i molti] non si libera dalla catena
> dell'esistenza condizionata.
> C'erano state le condizioni affinché nascesse il nazismo.
> che è un movimento, un'ideologia che ha le sue radici nell'esoterismo.
E l'esoterismo ha
radici nell'uomo...
Infallibile Karma!
Ciao *
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
>> E l'esoterismo ha
>> radici nell'uomo...
>> Infallibile Karma!
>>
>> Ciao *
Sì, le radici dell'esoterismo sono nell'ego.
ciao