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Altre info su San Michele, difensore dell'Umanita'...o quel che ne resta!

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Reno

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Jan 6, 2018, 6:17:15 AM1/6/18
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dal sito La luce di Maria:

https://www.lalucedimaria.it/chi-e-l-arcangelo-michele-qual-e-il-suo-compito/77777/


Chi è l’ Arcangelo Michele, Qual è il suo compito?
25/03/2015

Pur essendo molteplici le apparizioni ed i miracoli dell’Arcangelo Michele questi trova poco posto nelle sacre scritture.
L’Arcangelo Michele era già considerato dagli Ebrei come il principe degli angeli, protettore del popolo eletto, simbolo della potente assistenza divina nei confronti di Israele.

Nell’Antico Testamento appare per tre volte, in particolare nel libro di Daniele (Dn 10,13.21; 12,1), dove è indicato come il difensore del popolo ebraico e il capo supremo dell’esercito celeste che sta dalla parte dei deboli e dei perseguitati:
“Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro”. (Dn 12,1)
San Michele

Il suo nome “Mi ka – ‘El” significa “Chi è come Dio?”.
A San Michele è attribuito il titolo di arcangelo, lo stesso titolo con cui sono designati Gabriele (forza di Dio) e Raffaele (Dio ha curato).
Nel Nuovo Testamento, San Michele Arcangelo è presentato come avversario del demonio, vincitore dell’ultima battaglia contro satana e i suoi sostenitori. Troviamo la descrizione della battaglia e della sua vittoria nel capitolo 12 del libro dell’ Apocalisse:
Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giu’ un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla Terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire, per divorare il bambino appena nato. Essa partori’ un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna fuggi’ invece nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio….

ED ECCO MICHELE STAGLIARSI DI FRONTE ALLA BESTIA CHE INTENDEVA INSIDIARE IL FRUTTO DELLA VERGINE:
“Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo” Ap. 12,7-12.
I cristiani hanno così sempre considerato l’Arcangelo il più potente difensore del popolo di Dio.

Nell’iconografia, sia orientale sia occidentale, San Michele viene rappresentato come un combattente, con la spada o la lancia nella mano, che sottomette ai suoi piedi satana, raffigurato come dragone – mostro, sconfitto nella battaglia. Recita un’antica invocazione: “San Michele Arcangelo, difendici nel combattimento, affinché non periamo nel giorno del tremendo giudizio”.
L’Arcangelo viene riconosciuto anche come guida delle anime al cielo. Questa sua funzione è evidenziata nella liturgia romana, in particolare nella preghiera per l’offertorio della messa dei defunti:

“Signore Gesù Cristo, libera le anime dei fedeli defunti dalle pene dell’inferno; San Michele, che porta i tuoi santi segni, le conduca alla luce santa che promettesti ad Abramo e alla sua discendenza.”
La tradizione attribuisce a San Michele anche il compito della pesatura delle anime dopo la morte. Per questo, in alcune sue rappresentazioni iconografiche, oltre alla spada, l’Arcangelo porta in mano una bilancia. Inoltre, nei primi secoli del Cristianesimo, specie presso i Bizantini, Michele era considerato come medico celeste delle infermità degli uomini.

San Michele
“Non solo hai sconfitto il drago grande e terribile nel tuo santuario di Chone, ma si è formato un corso d’acqua guaritrice di ogni malattia del corpo”.
Così canta l’inno AKATISTO a San Michele Arcangelo della liturgia bizantina. San Michele, infine, ha il singolare privilegio di prestare l’ufficio dell’assistenza davanti al trono della Maestà Divina. Egli stesso si presentò così al Vescovo Lorenzo: «Io sono Michele e sto sempre alla presenza di Dio». Ed infatti la liturgia del Concilio di Trento così pregava offrendo l’incenso:
“Per intercessione di San Michele Arcangelo che sta alla destra dell’altare dell’incenso, degnati di accettare e benedire quest’offerta dell’incenso”.
La Chiesa oggi celebra la festa di San Michele, unita insieme a quella di San Gabriele e di San Raffaele, il 29 settembre.
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