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Intonemi e MaPI

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Kurt Fleißig

unread,
Jun 24, 2001, 1:14:36 PM6/24/01
to
*Intonemi*: il Manuale di Pronuncia Italiana della Zanichelli ne tratta al
capitolo 6 - "Intonazione".
Sul Web non si trova niente con questa voce (: intonemi).
Lo schema dell'intonia li' trattato e' interessante ma non mi sembra del
tutto "sviscerato", cioe' portato a parametrazione perfettamente certa (:
musicale). Difatti l'autore, manco parla di Hertz (esplicitamente: accenna a
tot vibrazioni al secondo), di intervalli tonali, di dinamismi sui decibel,
di pause, ecc.: semplicemente si limita all'intonia suddivedendola in
protonia e tonia... e poi via,... con una dettagliata frammentazione interna
dell'intonema in: sillabe antetoniche, prime-protoniche, intertoniche,
protoniche, ultime-pretoniche, ultime-intertoniche, pretoniche, toniche,
postoniche interne e postoniche terminali. Una analisi davvero brillante,
soprattutto per l'analisi comparativa successiva, riguardante le diverse
"parlate" regionali.
Ma non finisce qui: ci sono anche delle spiegazioni sulla notazione
alternativa a bastonicini tonetici o sistema tonix, ad acceto
intrasegmentale, a numeri e frecce di livello tonale, a grafici lineari, ed,
infine, a icone (: righe a gradini).
Bellissima la considerazione e la realativa notazione, circa le
sovrastrutture intonative: incisi, citazioni, didascalie ed antididascalie.
Poi si entra nel sorprendente campo della *parafonica* in cui i sentimenti
espressi attraverso la fonazione vengono mirabilmente codificati in maniera
esatta mediante le notazioni di sollevamento, abbassamento, espansione e
compressione del rigo intonativo..... (sarebbe stato troppo ed improprio
pretendere una notazione per la voce tremula, per es. da agitazione: si
sarebbe inaccettabilmente scaduti nel difetto di pronuncia).

Credo che la fonte possa essere molto interessante per coloro che desiderano
approfondire il tema degli intonemi, alla ricerca di un sistema perfetto o
quasi per decodificarli in modo chiaro e, possibilmente semplice, nel
tentativo di connetterli profondamente con la semantica per scioglierne le
battute d'arresto.

CS

KF


Paolo

unread,
Jun 26, 2001, 6:12:58 AM6/26/01
to
> *Intonemi*: il Manuale di Pronuncia Italiana della Zanichelli ne tratta al
> capitolo 6 - "Intonazione".
> Sul Web non si trova niente con questa voce (: intonemi).

Per forza. Č una creazione di Luciano Canepari sulla base di:

fono ~ fonema
crono ~ cronema
dino ~ dinema (si tratta dell'accento, non di dinosauri né tantomeno di
coloro che si chiamano "Dino").


> Lo schema dell'intonia li' trattato e' interessante ma non mi sembra del
> tutto "sviscerato", cioe' portato a parametrazione perfettamente certa (:
> musicale). Difatti l'autore, manco parla di Hertz (esplicitamente: accenna
a
> tot vibrazioni al secondo), di intervalli tonali, di dinamismi sui
decibel,
> di pause, ecc.

Le analisi di Canepari sono interessantissime, ma peccano sempre del lato
acustico. Del resto egli č uno studioso di fonetica articolatoria.

> semplicemente si limita all'intonia suddivedendola in
> protonia e tonia... e poi via,... con una dettagliata frammentazione
interna
> dell'intonema in: sillabe antetoniche, prime-protoniche, intertoniche,
> protoniche, ultime-pretoniche, ultime-intertoniche, pretoniche, toniche,
> postoniche interne e postoniche terminali.

Purtroppo č limitata alla frase "decidiamo con quale alfabeto trascrivere".
Non sempre č chiaro quale sia lo schema per strutture diverse.

Una analisi davvero brillante,
> soprattutto per l'analisi comparativa successiva, riguardante le diverse
> "parlate" regionali.
> Ma non finisce qui: ci sono anche delle spiegazioni sulla notazione
> alternativa a bastonicini tonetici o sistema tonix, ad acceto
> intrasegmentale, a numeri e frecce di livello tonale, a grafici lineari,
ed,
> infine, a icone (: righe a gradini).
> Bellissima la considerazione e la realativa notazione, circa le
> sovrastrutture intonative: incisi, citazioni, didascalie ed
antididascalie.
> Poi si entra nel sorprendente campo della *parafonica* in cui i sentimenti
> espressi attraverso la fonazione vengono mirabilmente codificati in
maniera
> esatta mediante le notazioni di sollevamento, abbassamento, espansione e
> compressione del rigo intonativo..... (sarebbe stato troppo ed improprio
> pretendere una notazione per la voce tremula, per es. da agitazione: si
> sarebbe inaccettabilmente scaduti nel difetto di pronuncia).

E si avrebbe avuto un grafico ondulato di difficilissima lettura.

> Credo che la fonte possa essere molto interessante per coloro che
desiderano
> approfondire il tema degli intonemi, alla ricerca di un sistema perfetto o
> quasi per decodificarli in modo chiaro e, possibilmente semplice, nel
> tentativo di connetterli profondamente con la semantica per scioglierne le
> battute d'arresto.

La strada giusta credo che sia quella di una maggior connessione tra musica
e intonazione, creando un sistema pratico, semplice e scientifico per
trascrivere entrambe.

Ciao,
Paolo

Kurt Fleißig

unread,
Jun 26, 2001, 10:04:16 AM6/26/01
to

Paolo ha scritto nel messaggio ...
....

>La strada giusta credo che sia quella di una maggior connessione tra musica
>e intonazione, creando un sistema pratico, semplice e scientifico per
>trascrivere entrambe.
Ne sono profondamente convinto anch'io, ma non mi riesce ancora di trovare
qualcosa di piu' al riguardo.
Hai altre fonti?

ciao e grazie

KF

Paolo

unread,
Jun 26, 2001, 12:09:04 PM6/26/01
to
> >La strada giusta credo che sia quella di una maggior connessione tra
musica
> >e intonazione, creando un sistema pratico, semplice e scientifico per
> >trascrivere entrambe.
> Ne sono profondamente convinto anch'io, ma non mi riesce ancora di trovare
> qualcosa di piu' al riguardo.
> Hai altre fonti?

Uhm... se si vuole proprio andare alla radice (acustica) della questione ci
sarebbe un grosso tomo di Andrea Frova, "Fisica e Musica" ed. Zanichelli.
Non so però se per leggerlo tranquillamente sia necessario un PhD in Fisica
a Cambridge...

Non sono a conoscenza di pubblicazioni in lingua straniera (: inglese) su
musica, intonazione &c da un punto di vista acustico. Controllerò giovedì in
biblioteca all'università.

Potrebbe poi essere utile un analizzatore di spettro come quelli che si
trovano sul sito della SIL:

http://www.sil.org/computing/speechtools/

Ciao,
Paolo

heliogabalus

unread,
Jun 26, 2001, 2:00:00 PM6/26/01
to

"Kurt Fleißig" <pco...@tin.it> wrote in message
news:0epZ6.24990$4J1.1...@news2.tin.it...

> *Intonemi*: il Manuale di Pronuncia Italiana della Zanichelli ne tratta al
> capitolo 6 - "Intonazione".
> Sul Web non si trova niente con questa voce (: intonemi).

facendo una ricerca col mio motore abituale ( che poi è un metamotore ) ,
ixquick , si ottiene ben poco
se però si sostituisce a ' intoneme ' o a ' intonema ' il termine '
intonation ' , magari accompagnato da ' language ' , i risultati diventano
più cospicui
allora mi rivolgo a google , che è il motore che preferisco per ottenere
risposte a quesiti culturali , e ottengo questo sito

http://www.linguist.de/reese/intonation-brief.html

dal quale apprendo che il termine ' intonema ' è stato coniato da un
italiano :

Italian (Mario Rossi)

' Italian intonation standard is less well defined, so Rossi in his paper on
Italian intonation takes some regional intonation patterns, which comes
along with some empirical problems. He introduces a new term, intonation
morpheme or intoneme, describing the syllable that carries the intonation
relevant pitch. Italian intonation is marked by its penultimate word stress;
whereas in French a syncretism of lexical stress (AC) can be found, coining
the intonation system, in Standard (i.e. Tuscan) Italian both are kept
apart. That is why in dialects with ultimate lexical stress intonation
patterns are found that are close to the French ones; the same is valid for
the speakers of those dialects if they speak the properly penultimate
Standard Italian '

ora , avendo letto la risposta al tuo messaggio di paolo , delle cui
affermazioni non ho motivo di dubitare , e secondo la quale l ' inventore
del termine è Canepari , mi chiedo come sia andata nel complesso l ' intera
faccenda

il problema , in questo campo , per me , è che c ' è troppa carne al fuoco

proviamo a confrontare l ' analisi intonativa dell ' italiano , che ti ho
appena esposta , con quella del francese :

French (Albert Di Cristo)

' Unlike many other languages, French knows a Received Pronunciation.
Besides
the Tonal Units and the Intonational Units, Di Cristo introduces an
intermediate level, which he calls the Prosodic Word; this seems not always
to occur; it contains exactly one primary stress and is motivated mostly by
the lack of account so far of the "temporal factors", i.e. syllable (vowel)
length, which may be more in stressed syllables. Ordinary declarative
intonation is rising-falling or "circumflex", to be found in Intonation
Units. There is a useful section on regional variation of French '

ebbene , in un caso abbiamo a che fare con intonemi, in altri con parole
prosodiche

se poi proseguiamo nella lettura , c ' è chi parla dell ' interesse come via
per scoprire i patterns d ' intonazione , c ' è chi ritiene che questi
ultimi siano determinati dall ' ordine delle parole nella frase , e via
dicendo

in confronto a tale ridda terminologica e concettuale , la torre di babele
sembra un modello di concordanze : )

a mio avviso , la nozione di intonema esprime a livello sonoro ciò che
razionalmente è identificato come tecnica argomentativa (
http://bradley.bradley.edu/~ell/notelnks.html ) , ed è quindi a questo
livello che dev ' essere preliminarmente esaminata

cordiali saluti

heliogabalus


Kurt Fleißig

unread,
Jun 28, 2001, 5:55:51 PM6/28/01
to

Paolo ha scritto nel messaggio ...
>> >La strada giusta credo che sia quella di una maggior connessione tra
>musica
>> >e intonazione, creando un sistema pratico, semplice e scientifico per
>> >trascrivere entrambe.
>> Ne sono profondamente convinto anch'io, ma non mi riesce ancora di
trovare
>> qualcosa di piu' al riguardo.
>> Hai altre fonti?
>
>Uhm... se si vuole proprio andare alla radice (acustica) della questione ci
>sarebbe un grosso tomo di Andrea Frova, "Fisica e Musica" ed. Zanichelli.
>Non so però se per leggerlo tranquillamente sia necessario un PhD in Fisica
>a Cambridge...
Bhe', non credo che l'argomento, alla fin fine, si presti ad analisi del
tutto impenetrabili.
Del resto c'era un vecchi proverbio cinese che diceva: non esistono cose
faci o cose difficili, ma cose che si sanno o che non si sanno. Quindi
cerchiamo di sapere piu' cose: non e' una colpa.

>
>Non sono a conoscenza di pubblicazioni in lingua straniera (: inglese) su
>musica, intonazione &c da un punto di vista acustico. Controllerò giovedì
in
>biblioteca all'università.

Mille grazie, molto gentile, attendo con impazienza e spero di poter
ricambiare, all'occorrenza, con altre fonti utili.

>
>Potrebbe poi essere utile un analizzatore di spettro come quelli che si
>trovano sul sito della SIL:
>
>http://www.sil.org/computing/speechtools/

Molto interessante. Grazie anche per questo.
A presto

CS

KF

Kurt Fleißig

unread,
Jun 28, 2001, 5:55:52 PM6/28/01
to

heliogabalus ha scritto nel messaggio
<9hailu$d3qhn$1...@ID-52897.news.dfncis.de>...
...

>http://www.linguist.de/reese/intonation-brief.html
>
>dal quale apprendo che il termine ' intonema ' è stato coniato da un
>italiano :
>
>Italian (Mario Rossi)
L'Italia e' una formidabile fucina di geni incompresi... dagli italiani!

...


>ora , avendo letto la risposta al tuo messaggio di paolo , delle cui
>affermazioni non ho motivo di dubitare , e secondo la quale l ' inventore
>del termine è Canepari , mi chiedo come sia andata nel complesso l ' intera
>faccenda

Hai messo il dito nella piaga.
...


>il problema , in questo campo , per me , è che c ' è troppa carne al fuoco
>
>proviamo a confrontare l ' analisi intonativa dell ' italiano , che ti ho
>appena esposta , con quella del francese :
>
>French (Albert Di Cristo)
>
>' Unlike many other languages, French knows a Received Pronunciation.
>Besides
>the Tonal Units and the Intonational Units, Di Cristo introduces an
>intermediate level, which he calls the Prosodic Word; this seems not always
>to occur; it contains exactly one primary stress and is motivated mostly by
>the lack of account so far of the "temporal factors", i.e. syllable (vowel)
>length, which may be more in stressed syllables. Ordinary declarative
>intonation is rising-falling or "circumflex", to be found in Intonation
>Units. There is a useful section on regional variation of French '
>
>ebbene , in un caso abbiamo a che fare con intonemi, in altri con parole
>prosodiche
>
>se poi proseguiamo nella lettura , c ' è chi parla dell ' interesse come
via
>per scoprire i patterns d ' intonazione , c ' è chi ritiene che questi
>ultimi siano determinati dall ' ordine delle parole nella frase , e via
>dicendo
>
>in confronto a tale ridda terminologica e concettuale , la torre di babele
>sembra un modello di concordanze : )

Indubbiamente, quando una nuova teoria e' in fase di costruzione, vi e' caos
terminologico dovuto al tentativo di dare un nome a qualcosa che e' ancora
avvolto dalla nebbia dell'indeterminatezza. Ma poi, esempio dopo esempio,
esperimento dopo esperimento, i legami eziologici puri emergono, e con essi
la spontanea ed unica definizione possibile del fenomeno.
Ecco perche', quando si parla, bisogna essere spasmodicamente materialisti,
legati all'oggetto di studio che si ha di fronte senza concedersi alcun volo
pindarico che va fatto invece in abbondanza quando si ipotizza.

>a mio avviso , la nozione di intonema esprime a livello sonoro ciò che
>razionalmente è identificato come tecnica argomentativa (
>http://bradley.bradley.edu/~ell/notelnks.html ) , ed è quindi a questo
>livello che dev ' essere preliminarmente esaminata


"Unita' distintiva a livello di intonazione": e' questa la definizione
scolastica.
I linguisti americani, poi, concretizzano questa unita' come "morfema
sovrasegmentale" o, piu' ampiamente, come *prosodema*.
Pare che la fisica del suono abbia niente a che fare in tale campo della
*semantica* se lo studio si focalizzasse sui componenti minimi di tale
unita', considerati singolarmente, anziche' gli uni in rapporto agli altri.
Resta comunque oltremodo affascinante notare come, ben precisi intervalli di
frequenza, la durata delle note sottese a certe sillabe ed i dinamismi di
accentazione e di variazione di volume nel succedersi delle medesime,
conferiscano significati oggettivamente del tutto diversi ad una medesima
frase.
La musica e' fisica, la fisica e' matematica e quest'ultima non ha niente di
convenzionale: e' oggettivita' pura. I linguaggi naturali umani non sono
quindi del tutto arbitrari o forse, in fondo, non lo sono per niente.
Grazie per la vostra gentile collaborazione.

CS

KF


Kurt Fleißig

unread,
Jul 29, 2001, 9:27:29 AM7/29/01
to
Se ogni promessa e' debito.... Paolo:

a) o e' defunto,
b) o soffre di amnesia.
c) o non paga i debiti.

Quartum non datur.

Saluti
KF


Kurt Fleißig ha scritto nel messaggio ...

Paolo

unread,
Jul 30, 2001, 5:13:07 AM7/30/01
to

Kurt Fleißig <pco...@tin.it> wrote in message
5bU87.60126$Pb6.2...@news1.tin.it...

> Se ogni promessa e' debito.... Paolo:

[...]


> > La strada giusta credo che sia quella di una maggior connessione tra
musica
> > e intonazione, creando un sistema pratico, semplice e scientifico per
> > trascrivere entrambe.

[...]

> >se si vuole proprio andare alla radice (acustica) della questione
> ci sarebbe un grosso tomo di Andrea Frova, "Fisica e Musica" ed.
Zanichelli.

> > Non sono a conoscenza di pubblicazioni in lingua straniera (: inglese)
su
> > musica, intonazione &c da un punto di vista acustico. Controllerò
giovedì
> > in biblioteca all'università.

Controllato: di libri specifici non ne ho trovati neppure uno. Qualche libro
di fonetica (e.g. "The handbook of Phonetics") contiene accenni
d'intonazione (come prevedibili) ma nulla di più di quello che c'è sul MaPI.
Anche perché gran parte del materiale che c'è all'università di Firenze è
terribimente datato :-(

A parte il libro di Frova (a proposito: te lo sei procurato? hai visto di
che parlava?), sono in paziente attesa del prossimo libro di Luciano
Canepari, il "MaF, Manuale di fonetica" in uscita entro la fine dell'anno
per i tipi di Einaudi. Dovrebbe esserci scritto (a seconda delle
indiscrezioni fornitemi dallo stesso Canepari via e-mail) veramente TUTTO.

Ciao e scusa per il ritardo,
Paolo

Kurt Fleißig

unread,
Aug 1, 2001, 4:57:02 PM8/1/01
to

Paolo ha scritto nel messaggio ...
>
>Kurt Fleißig <pco...@tin.it> wrote in message
>5bU87.60126$Pb6.2...@news1.tin.it...
>> Se ogni promessa e' debito.... Paolo:
>
>[...]
....

>> > musica, intonazione &c da un punto di vista acustico. Controllerò
>giovedì
>> > in biblioteca all'università.
>
>Controllato: di libri specifici non ne ho trovati neppure uno. Qualche
libro
>di fonetica (e.g. "The handbook of Phonetics") contiene accenni
>d'intonazione (come prevedibili) ma nulla di più di quello che c'è sul
MaPI.
>Anche perché gran parte del materiale che c'è all'università di Firenze è
>terribimente datato :-(
Si', in effetti, ogni volta che si vuole trovare un testo scientifico
aggiornato (non necessariamente buono), ormai bisogna o essere negli Usa o
farselo spedire da la'.

>A parte il libro di Frova (a proposito: te lo sei procurato? hai visto di
>che parlava?),

Nell'ordine: no e no. Motivo: le mie finanze sono al momento orientate
maggiormente all'approvigionamento di fonti inierenti lo studio che, delle
catene di fonemi, effettuo' lo statistico russo Markov. Poi, verra' anche
l'ora di Frova, forse in novembre.

> sono in paziente attesa del prossimo libro di Luciano
>Canepari, il "MaF, Manuale di fonetica" in uscita entro la fine dell'anno
>per i tipi di Einaudi. Dovrebbe esserci scritto (a seconda delle
>indiscrezioni fornitemi dallo stesso Canepari via e-mail) veramente TUTTO.

Questa mi pare una buona cosa: seguiro' il progetto con grande interesse.

>
>Ciao e scusa per il ritardo,
>Paolo
>

Impegno mostrato... perdono accordato: il problema e' quando si e' avviliti
da un costante silenzio, magari rotto da depistanti battute di critica
sterile. Ma non e' questo il caso.

Buona Fortuna
KF


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