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[AL] Che cosa sappiamo dell'Etrusco? /6-B/

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Riccardo Venturi

unread,
Jul 20, 2001, 4:36:57 AM7/20/01
to

Le nostre antiche lingue
CHE COSA SAPPIAMO DELL'ETRUSCO?
(6-B)
____________________________________________________

6.3: Altre caratteristiche del sistema nominale Etrusco. La
"Rideterminazione morfologica" (o "genitivo rideterminato").

Uno dei fenomeni più peculiari che sembra emergere dall'analisi del
sistema nominale Etrusco è la cosiddetta "rideterminazione morfologica",
ossia la tendenza a sottolineare (o a "rideterminare", ma senza modifica
di significato) la funzione sintattica di una parola già espressa con
apposito morfema, mediante l'aggiunta di un secondo morfema. Così, ad
esempio:

< larth > "Larth"
< larth-al > "di Larth" (genitivo)
< larth-al-s'> "(idem)" (gen. rideterminato)

Da alcuni, basandosi su certe identità strutturali con la lingua basca,
è stato però ipotizzato che la base genitivale < larthal > "di Larth"
potesse avere una "vita autonoma", e che, quindi, la "rideterminazione"
non sia che la semplice aggiunta di un morfema tipico del genitivo a
tale base. < Larth-al-s'> verrebbe dunque a significare "di quello di
Larth" (cfr. il basco: < Peru > "Pietro" > gen.poss. < Peru-ren > "di
Pietro" > sostantivazione < Peru-ren-a > "quello di Pietro" > gen. poss.

< Peru-ren-a-ren > "di quello di Pietro". Tale ipotesi però sembra del
tutto azzardata; il genitivo Etrusco, infatti, non presenta alcuna
traccia di sostantivazione della base originaria e non si ha, come
detto, alcuna palese modifica del significato.

Affine alla "rideterminazione morfologica" sembra essere il cosiddetto
"genitivo del genitivo" (o "doppio genitivo"), ossia la tendenza ad
aggiungere un morfema genitivale ad un nome già al genitivo ma in coppia
con un altro al nominativo, quando questo passa dal nominativo al
genitivo. Così, ad esempio:

< Vel Avle-s' > "Vel di Avle" (nom + gen)
< Vel-us' Avle-s'-la > "di Vel di Avle" (gen + gen)

Qui si ha un'identità certa con l'analoga costruzione propria della
lingua Georgiana classica:

< kal-i mep-isa-y > "la figlia del re" (nom + gen)
< kal-sa mep-isa-sa > "della figlia del re" (gen + gen)

Ripetiamo "ad nauseam" che la presenza di questa o quella identità
strutturale tra l'Etrusco ed altre lingue note non deve portare ad
alcuna conclusione non suffragata dai fatti (si noti, tra l'altro, che
il collegamento Etrusco-georgiano-basco è stato uno dei "cavalli di
battaglia" dei monogenetisti, sia del "folkloristico" Nikolaj
Jakovlevic' Marr che del più serio Trombetti). Tanto per fare un
esempio, l'Etrusco non mostra traccia alcuna di una delle più importanti
caratteristiche morfosintattiche sia del Georgiano che del basco, ovvero
la costruzione ergativa del periodo (che però avviene con modalità del
tutto differenti nelle due lingue, ed è presente in altri idiomi
lontanissimi tra di loro come i dialetti eschimesi ed il tibetano
classico). Le identità strutturali non autorizzano alcuna ipotesi di
collegamento genetico, seppure sia giusto e doveroso farle notare quando
sono certe.

6.4: Pronomi, avverbi, espressioni avverbiali e connettivi

Dei pronomi personali Etruschi abbiamo conoscenze abbastanza sicure,
specialmente per quello di prima persona singolare: < mi > "io". Nel
pronome personale, a differenza del sostantivo, l'accusativo presenta
una forma propria: < mini > "me".

Anche dei pronomi e aggettivi dimostrativi possediamo una documentazione
assodata: < ca >, < eca > (arcaico: < ica >) "questo"; < ta > (arcaico:
< ita >) "quello". Il pronome dimostrativo sembra avere anche funzione
di pronome personale di III persona; ne possediamo alcune forme
declinate. Accertata è anche la presenza di altre particelle di tipo
pronominale, dimostrativo e relativo: < thi >, < xi >, < ipa > e,
soprattutto < an > e < in > (dal valore dimostrativo, spesso in unione
con < -c> o < -cn> : < anc >, < ancn > "questo", ecc.).

Per quanto riguarda gli avverbi e le espressioni avverbiali è stato
possibile determinare con relativa sicurezza il significato di < thui >
"qui", < nac > "così, poiché" e < ix > "come". I connettivi più
importanti sono autonomi, come < etnam > "e, anche" (probabilmente
formato sulla base dimostrativa < it-, et- > e, specialmente, enclitici:
< -c> "e" (= lat. <-que>), < -(u)m> (forse di valore analogo, ma
apparentemente usata per connettere intere frasi).

(6B- continua)

*Riccardo Venturi*
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