Più in generale, quel è l'atteggiamento dei musulmani verso le
traduzioni del Corano? Esistono traduzioni in qualche modo
"autentiche" o "autorizzate"?
Che pensano i musulmani delle traduzioni del Corano effettuate da non
musulmani, per esempio nelle lingue occidentali?
Mi risulta che l'arabo parlato moderno sia piuttosto diverso (in una
misura che io non so valutare) dall'arabo classico. Si sono mai fatte
o proposte traduzioni del Corano in arabo moderno?
Lo stesso anche per certe formule fisse di preghiera. Mi risulta che
tutti i musulmani del mondo dicono " Allah u akhbar" o qualcosa di
simile. E la professione di fede? E le altre preghiere?
--
Maurizio Pistone - Torino
strenua nos exercet inertia Hor.
mailto:scri...@mauriziopistone.it
http://www.mauriziopistone.it
> Nei paesi musulmani non arabofoni in che lingua si studia il Corano?
Generalmente si studia in arabo (classico), o almeno ANCHE in arabo
(classico). Spesso si imparano a memoria versetti o preghiere senza capire
nulla, come faceva la gente comune in Italia col latino. La gente istruita,
ovviamente, studia anche l'arabo come lingua di cultura, e quindi si spera
che capisca.
> Più in generale, quel è l'atteggiamento dei musulmani verso le
> traduzioni del Corano? Esistono traduzioni in qualche modo
> "autentiche" o "autorizzate"?
Le traduzioni, da quel che ho capito io, sono solamente delle versioni
"di comodo", per consentire a tutti la comprensione, ma solo la versione
originale è quella "valida".
> Che pensano i musulmani delle traduzioni del Corano effettuate da non
> musulmani, per esempio nelle lingue occidentali?
Non credo ci siano traduzioni di non musulmani. Peraltro, non sarebbe
auspicabile, per via dell'altissima responsabilità derivante dal tradurre un
testo tanto importante. Peraltro, difficilmente un non musulmano ha
interesse a diffondere il Corano, se non limitatamente a qualche versetto
rilevante per altre discipline (storia, etica, etc.).
> Mi risulta che l'arabo parlato moderno sia piuttosto diverso (in una
> misura che io non so valutare) dall'arabo classico. Si sono mai fatte
> o proposte traduzioni del Corano in arabo moderno?
Assolutamente no. Il Corano arabo è quello, punto e basta. Si utilizzano
per esteso tutti i diacritici, al punto che una pagina del Corano è
appesantita all'inverosimile, perché nulla deve essere ambiguo, ma tutti lo
imparano a memoria cosí com'è. Nei Paesi arabi si sentono i bambini per
strada che canticchiano la prima sura del Corano, per esempio. Eppure non
parlano mai in arabo classico.
> Lo stesso anche per certe formule fisse di preghiera. Mi risulta che
> tutti i musulmani del mondo dicono " Allah u akhbar"
"Allâhu akbar". Nel linguaggio informale, la "u" potrebbe anche
omettersi. Questa frase è identica ovunque, anche in Italia, se per questo.
Ciao,
Nicola
--
Multa non quia difficilia sunt non audemus, sed quia non audemus sunt
difficilia (Seneca).
[it, en, ru, es, (fr, pt, la, zh, ar)]
>> Che pensano i musulmani delle traduzioni del Corano effettuate da non
>> musulmani, per esempio nelle lingue occidentali?
>
> Non credo ci siano traduzioni di non musulmani.
Ne esistono tantissime, credo. Io stesso possiedo una traduzione in
italiano fatta negli anni '30 da Luigi Bonelli, professore all'Orientale
di Napoli. Un'altra traduzione del Corano è quella del prof. Alessandro
Bausani della Sapienza di Roma, scomparso pochi anni fa. Non penso che
Bonelli e Bausani fossero musulmani.
C'erano traduzione del Corano già in epoca medioevale. Famosissima era
quella in latino preparata dall'abate di Cluny Pietro il Venerabile. Per
motivi professionali ti interesserà sicuramente questo brano di Pietro
il Venerabile tratto dal saggio di Jacques Le Goff "Gli intellettuali
nel Medioevo":
"Sono andato a trovare degli specialisti della lingua araba [...].
A forza di preghiere e di danaro li ho persuasi a tradurre
dall'arabo in latino la storia e la dottrina di questo disgraziato e
persino la sua legge che vien denominata Corano. E affinché la
fedeltà della traduzione sia intera e nessun errore venga a falsare
la pienezza della nostra comprensione, ho posto a fianco dei
traduttori cristiani un traduttore saraceno. Ecco i nomi dei
cristiani: Roberto di Chester, Ermanno il Dalmata, Pietro di Toledo;
il saraceno si chiamava Mohammed. [...] Questo lavoro è stato fatto
nell'anno in cui io mi sono recato in Spagna, [...] vale a dire
nell'anno del Signore 1141."
Ciao
Ferdinando
>------------
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Maurizio Pistone wrote:
>
> Nei paesi musulmani non arabofoni in che lingua si studia il Corano?
>
> Più in generale, quel è l'atteggiamento dei musulmani verso le
> traduzioni del Corano? Esistono traduzioni in qualche modo
> "autentiche" o "autorizzate"?
Tre anni fa ho seguito un corso sull'Islam, tenuto da un frate
cattolico che fa parte dell'Istituto di Studi Islamici del Vaticano, ed
è vissuto 15 anni in paesi islamici.
Ci disse che il testo del Corano più diffuso nel mondo musulmano è
l'edizione voluta da Fouad I nel 1923. Questa edizione fu realizzata,
grazie al patrocinio dell'allora Re d'Egitto, per offrire ai Musulmani
un testo definitivo e mettere fine alle incertezze di tredici secoli.
Ci presentò pure tre edizioni scritte in italiano, ne ricordo solo una,
quella che veniva ritenuta la migliore per il pubbico italiano: A.
Bausani, Il Corano ( Introduzione, traduzione e commento) Rizzoli,
Milano 1992.
Ma attenzione... è un tentativo di traduzione, non è il Corano!
Non si può toccare il Corano scritto in arabo, perchè prima bisogna
purificarsi, e, secondo la tradizione, può toccarlo solo un Musulmano.
Ricordo che, a questo proposito, ci raccomandò attenzione e delicatezza.
Ciao
Karla