> E' nato un piccolo contrasto tra me ed un mio collega che mi critica per
> aver scritto una lettera al capo del personale iniziando con
> "Spettabile..." .
> Io dico che è una cosa normale, il mio collega sostiene che così si scrive
> solo nelle lettere commerciali.
Spettabile è da usarsi solo nei confronti di aziende o uffici:
Soettabile Azienda Taldeitali;
Spettabile Ufficio di Igiene
ecc.
Per rivolgermi a una persona io uso "egregio" o "gentile".
P.
--
Osare. Sempre più. Osare. Temerariamente.
Paolo Bonardi dalla Dinamica Modernita' e Futurista <p1...@newsfeeds.com>
wrote in news:bno1qt$13mu7i$1...@ID-27084.news.uni-berlin.de:
> Spettabile è da usarsi solo nei confronti di aziende o uffici:
> Per rivolgermi a una persona io uso "egregio" o "gentile".
Per essere pignolissimi, "Egregio" s'userebbe cógli uomini, "Gentile"
cólle donne. Per inciso, il mio relatore cosí voleva che m'esprimessi e m'ha
fatto una testa tanta, ma poi nella pratica pochi sembrano esserne al
corrente.
Saluti,
Nicola
--
Multa non quia difficilia sunt non audemus, sed quia non audemus sunt
difficilia (Seneca).
[it, en, ru, es, (fr, pt, la, zh, ar)]
> Per essere pignolissimi, "Egregio" s'userebbe cógli uomini, "Gentile"
> cólle donne. Per inciso, il mio relatore cosí voleva che m'esprimessi e
m'ha
> fatto una testa tanta, ma poi nella pratica pochi sembrano esserne al
> corrente.
Che tu sappia esiste qualcosa di equivalente al "Debrett's Correct Form"?
Ciao, FB
> Per essere pignolissimi, "Egregio" s'userebbe cógli uomini, "Gentile"
> cólle donne. Per inciso, il mio relatore cosí voleva che m'esprimessi e m'ha
> fatto una testa tanta, ma poi nella pratica pochi sembrano esserne al
> corrente.
Ah, sì, certo. Mi auguravo fosse evincibile. Io scrivo Egregio signor
Rossi e Gentile signora Bianchi. Naturalmente. E ben faceva il tuo
relatore.
Ultimamente -per la vostra curiosità- ho ricevuto una missiva di lavoro
che cominciava con "Gentile Paolo". Mica mi è piaciuta. Alternative
valide? La signora mi dà del lei ma mi chiama Paolo, col nome di
battesimo.
P.
--
Sentiamo inoltre la necessita' di impedire che l'Italiano
diventi cubico massiccio impiombato da una compattezza opaca e cieca
Nicola Nobili wrote:
> Per essere pignolissimi, "Egregio" s'userebbe cógli uomini, "Gentile"
> cólle donne.
Mi sembrano usanze d'altri tempi.
Una donna non può essere egregia? = eccellente, insigne, degna di
ammirazione o di memoria. (DO)
Gentile, io lo uso anche per gli uomini. Lo trovo più confidenziale di
egregio.
Non ci sono forse i gentiluomini = uomini che rivelano signorilità di
costumi e saggezza mondana (DO)?
K
>
Paolo Bonardi dalla Dinamica Modernita' e Futurista wrote:
> Ultimamente -per la vostra curiosità- ho ricevuto una missiva di lavoro
> che cominciava con "Gentile Paolo".
Non sei forse cortese, garbato, affabile (DO)?
Mica mi è piaciuta. Alternative
> valide? La signora mi dà del lei ma mi chiama Paolo, col nome di
> battesimo.
E' una tua capa? In ogni caso si prende troppa confidenza.
K
>
> P.
> > Per essere pignolissimi, "Egregio" s'userebbe cógli uomini, "Gentile"
> > cólle donne.
>
> Mi sembrano usanze d'altri tempi.
Solo in parte. In realta' e' SOLO la parola "egregio" che ha un suono
vagamente retro'. Tuttavia continuerei ad usarla in una qualsiasi
lettera minimamente formale (egregio signor Sindaco, egregio dottor
Mieli e non "caro Mieli" come poi viene trascritto nelle lettere al
Corriere, egregio signore / gentile signora su una lettera circolare a
uno/a sconosciuto/a)
> Una donna non può essere egregia? = eccellente, insigne, degna di
> ammirazione o di memoria. (DO)
L'etimologia di "egregio" non e' "ex grege" ? fuori dal gregge ? Che mi
ricorda quel detto russo "molodez sredi ovez" (Nicola Nobili scriverebbe
molodec e ovec vero ?). Esiste anche una forma femminile "molodza sredi
ovez" ?
> Gentile, io lo uso anche per gli uomini. Lo trovo più confidenziale di
> egregio.
Confidenziale non necessariamente, ha solo un suono meno desueto. In
realta' a me l'eccessiva confidenza dagli sconosciuti non piace.
Ma se ricevo un "egregio signor Drogo" o un "gentile signor Drogo"
seguiti dal lei NON li trovo eccessivamente confidenziali. Direi nemmeno
un "caro signor Drogo" (e tantomento un "dear Sir" inglese).
Mentre mi danno fastidio le comunicazioni (pubblicitarie o simili) che
usano un "gentile Drogo" o "gentile Giovanni" o il tu invece del lei.
--
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Giovanni Drogo wrote:
> On Wed, 29 Oct 2003, Giudt wrote:
>
>
>>Gentile, io lo uso anche per gli uomini. Lo trovo più confidenziale di
>>egregio.
> Confidenziale non necessariamente, ha solo un suono meno desueto. In
> realta' a me l'eccessiva confidenza dagli sconosciuti non piace.
>
> Ma se ricevo un "egregio signor Drogo" o un "gentile signor Drogo"
> seguiti dal lei NON li trovo eccessivamente confidenziali. Direi nemmeno
> un "caro signor Drogo" (e tantomento un "dear Sir" inglese).
Condivido pienamente.
In questi giorni ho scritto una lettera ad uno psicoterapeuta, ed ero in
dubbio sull'intestazione. "Egregio" mi sembrava troppo formale e
distaccato, dato che lo conosco da diversi anni (sono stata sua
paziente), alla fine ho scelto " Gentile dottor xxx". In questo senso
"gentile" mi sembrava più confidenziale. Comunque sempre seguito dal
titolo, o da signor, e con il lei.
Se dovessi scrivere, che so, alla Levi Montalcini non avrei difficoltà a
intestare "Egregia professoressa".
>
> Mentre mi danno fastidio le comunicazioni (pubblicitarie o simili) che
> usano un "gentile Drogo" o "gentile Giovanni" o il tu invece del lei.
Anche a me.
K
In effetti, cannare intestazione con uno psicoterapeuta può ingenerare
spiacevoli equivoci... ;)
Peraltro segnalo come, sempre in tema di titulatio, nel mondo
accademico vi siano ordinari che tengono assai a che il loro titolo di
professore sia sempre illuminato dall'attributo chiarissimo, e guai se
lo dai a un associato a cui basta il semplice prof., per non parlare
dei ricercatori che si devono accontentare dell'ormai abusato dott. Vi
sono peraltro parecchi docenti che fortunatamente se ne infischiano.
Comunque, come diceva anche Drogo, ormai nel burocratese e soprattutto
tra colleghi e vieppiù nel sermo vulgaris dell'email, è ormai invalso
il "caro" seguito dal cognome se non addirittura dal nome.
E visto che stiamo parlando di protocollo (nel senso di etichetta e
non in quello archivistico-diplomatico), segnalo la splendida
locuzione: "In riferimento alla nota emarginata" che io non esito a
usare ogni qual volta ne abbia occasione: sono infatti molto sensibile
ai diritti delle minoranze oppresse e la presunta emarginazione della
povera nota non manca mai di commuovermi.
Saluti (e a proposito, i saluti, se si vuole cordiali, ma mai, mai
distinti!)
Matteo
No, attenzione: anche se noi traduciamo (correttamente) "bravo", non
dobbiamo pensare che sia un aggettivo: trattasi di uno di quei non
numerosissimi sostantivi ambigenere, ossia che si riferiscono
indistintamente a uomini o donne. La declinazione, pertanto, è puramente
convenzionale: finisce per consonante, quindi è maschile e l'eventuale
aggettivo va al maschile. Analogamente, "c^elovek" (persona) è maschile,
mentre in italiano è femminile, anche se si parla di un uomo. Allo stesso
modo, in russo "umnica" significa "persona intelligente", a prescindere dal
suo sesso. Eccetera.
> Peraltro segnalo come, sempre in tema di titulatio, nel mondo
> accademico vi siano ordinari che tengono assai a che il loro titolo di
> professore sia sempre illuminato dall'attributo chiarissimo, e guai se
nel giro astrofisico proprio no, non gliene potrebbe importare di meno
> Comunque, come diceva anche Drogo, ormai nel burocratese e soprattutto
il burocratese del CNR che io sappia usa ancora la signoria vostra
> tra colleghi e vieppiù nel sermo vulgaris dell'email, è ormai invalso
> il "caro" seguito dal cognome se non addirittura dal nome.
io dicevo una cosa ben diversa ... tra colleghi ci si da del tu
comunque (in italiano) o del "dear colleague" (in inglese ... ma li' si
da' del "dear sir" a chiunque) ma se scrivo una lettera (o un mail, qui
fa lo stesso ... su una mailing list puo' essere diverso) minimamente
formale a uno SCONOSCIUTO, non uso e non mi piace che si usi ne' un
"caro Giovanni" ne' un "caro Drogo". Se e' di natura extra-lavoro mi sta
bene un "egregio|gentile signore", se e' di lavoro un "caro collega".
Non è comunissimo, ma si usa anche fuori dalle lettere commerciali.
L'uso più frequente è nell'annuncio all'ipermercato con cui si avvisa la
spettabile clientela dell'imminente chiusura.
Leggendo altre risposte...
Egregio è ancor oggi usatissimo, a me non richiama alcun gusto retro.
Semmai si svilisce usandolo con persona non conosciuta.
Se conosciuta, l'egregio è usato per manifestare stima.
Gentile si può usare perfettamente con gli uomini.
E' la mia forma preferita verso gli sconosciuti.
Spettabile si usa soprattutto con enti, ditte, uffici, insomma quando
non è nota l'identità. Tuttavia si può usare davanti a "signor X" quando
si vuol manifestare che il rispetto verso il "signor X" è dovuto alla
carica che ricopre.
Riassumendo...
Gentile signor X => speriamo lei sia persona stimabile
Egregio signor X => le manifesto la mia stima
Spettabile signor X => le manifesto il mio rispetto per la sua funzione.
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Giancarlo Pillan - Ivrea - Italy
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