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Presso - c/o

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Santo Paterno'

unread,
Apr 27, 2001, 5:49:53 PM4/27/01
to
Intanto, un caro saluto a tutti.
Poi, qualcuno puo' spiegarmi come mai si scrive ''c/o'' per dire ''presso'' ?
Lo adopero anch'io, specie negli indirizzi, ma non so da dove deriva.
Sapete qualcosa?
Grazie e a rileggerci.

Santino


Max M.

unread,
Apr 27, 2001, 6:05:47 PM4/27/01
to
On Fri, 27 Apr 2001, Santo Paterno' wrote:

> Poi, qualcuno puo' spiegarmi come mai si scrive ''c/o'' per dire
> ''presso'' ? Lo adopero anch'io, specie negli indirizzi, ma non so da
> dove deriva. Sapete qualcosa?

Credo stia per "Care of".

Max

Nicola Nobili

unread,
Apr 28, 2001, 2:52:22 PM4/28/01
to
Max M.

> > Poi, qualcuno puo' spiegarmi come mai si scrive ''c/o'' per dire
> > ''presso'' ? Lo adopero anch'io, specie negli indirizzi, ma non so da
> > dove deriva. Sapete qualcosa?
>
> Credo stia per "Care of".

Dici bene. Interessante che in Italia non lo sappia quasi nessuno,
compresi gli impiegati postali (provate voi, a chiederlo, in un ufficio
postale! Dicono tutti "presso", non sanno l'origine). In America, invece, lo
sanno tutti, vista la chiarezza dell'acronimo.

Ciao,
Nicola

--
Multa non quia difficilia sunt non audemus, sed quia non audemus sunt
difficilia (Seneca).


Ruggero Volpes

unread,
Apr 29, 2001, 3:00:30 AM4/29/01
to
Nicola Nobili wrote:
> Max M.
> > > Poi, qualcuno puo' spiegarmi come mai si scrive ''c/o'' per dire
> > > ''presso'' ? Lo adopero anch'io, specie negli indirizzi, ma non so da
> Dici bene. Interessante che in Italia non lo sappia quasi nessuno,
> compresi gli impiegati postali (provate voi, a chiederlo, in un ufficio


Non solo gli impiegati postali: capita di vedere in qualche parte
d'Italia la 'Procura della Repubblica c/o il Tribunale'

--
Ruggero Volpes

Giovanni Caluri

unread,
Apr 29, 2001, 5:53:51 AM4/29/01
to
Care Of...
A cura di...
però a dire il vero mi sembra un concetto un po'
diverso che "presso"


--
_______ _______
(-_-<_ \ / _>-_-)
-_-<_ \ / _>-_-
GioVanni- Caluri

Warning:
CSELT.it will be replaced by TILAB.com

Giovann...@TILAB.SFILAMI.COM
http://www.pegacity.it/parco/abita/280/index.htm

Nicola Nobili

unread,
Apr 29, 2001, 2:13:25 PM4/29/01
to
Giovanni Caluri

> Care Of...
> A cura di...
> però a dire il vero mi sembra un concetto un po'
> diverso che "presso"

Mah, l'impiego pratico è il medesimo. Anche perché, affinché qualcuno si
prenda cura della corrispondenza, è necessario reperirlo in un certo luogo.
Quindi, ad essere pignolissimi, si dovrebbe scrivere "per XXX, a cura di
Pincus Pallinus, il quale è reperibile presso...". L'inglese ha deciso di
abbreviare scegliendo solo la prima parte, l'italiano la seconda. Mi sembra
un tipico esempio di "traduzione" (da non confondersi cólla "trascrizione"
bieca di parole).

Sergio

unread,
Apr 29, 2001, 3:20:19 PM4/29/01
to
On Fri, 27 Apr 2001 21:49:53 GMT, "Santo Paterno'"
<spat...@maledettivirus.libero.it> wrote:

>Intanto, un caro saluto a tutti.
>Poi, qualcuno puo' spiegarmi come mai si scrive ''c/o'' per dire ''presso'' ?
>Lo adopero anch'io, specie negli indirizzi, ma non so da dove deriva.
>Sapete qualcosa?

Santino, ho letto le varie risposte e credo che sia stato preso un
grosso abbaglio, causato, forse, dal titolo dell'intervento.
La mia opinione e' la stessa di Giovanni Caluri.
"c/o" non si traduce "presso" ma "all'attenzione di" (alla cura di).
Difatti l'uso standard che se ne fa:

Sig. Pallino Pinco c/o Societa' XXX

e', secondo me, scorretto. Andrebbe scritto:

Spett.le Societa' XXX
c/o Sig. Pinco Pallino
(o all'attenzione del Sig. Pico Pallino)
o
Sig. Pallino Pinco PRESSO Societa' XXX

Ciao.
Sergio.

Ruggero Volpes

unread,
Apr 30, 2001, 3:19:23 AM4/30/01
to
Sergio wrote:
>
> "c/o" non si traduce "presso" ma "all'attenzione di" (alla cura di).
> Difatti l'uso standard che se ne fa:
>
> Sig. Pallino Pinco c/o Societa' XXX
>
> e', secondo me, scorretto.


Sarà scorretto, ma è l'uso corrente e, secondo me, accettabile.

Invece non mi pare accettabile l'uso del c/o come abbreviazione di
'presso' all'infuori del caso dell'indirizzo (la Procura c/o il
Tribunale, il benzinaio c/o la chiesa ecc., che andrebbe nel sacchetto
dei rifiuti assieme a 'xchè', 'dove 6 stato?' et similia)

La frase 'all'attenzione di' mi pare abbia un significato diverso.
Scrivo alla banca per comunicare qualcosa riguardo a una pratica di mio
interesse e voglio indicare, per comodità della banca, a quale dei mille
impiegati la comunicazione deve arrivare: quello che ha sul tavolo la
mia pratica. Ma il destinatario formalmente non è l'impiegato: è la
banca.
Invece scrivo a Giovanni, che abita da solo in un condominio senza
portiere, e l'indirizzo è a Giovanni, 'c/o tabaccheria xxx', perché so
che poi ci pensano loro a recapitare la busta.


--
Ruggero Volpes

Giovanni Caluri

unread,
Apr 30, 2001, 4:48:38 AM4/30/01
to
Ruggero Volpes wrote:
>
[...]

> Invece scrivo a Giovanni, che abita da solo in un condominio senza
> portiere, e l'indirizzo č a Giovanni, 'c/o tabaccheria xxx',
> perché so che poi ci pensano loro a recapitare la busta.

Ecco, č questa la differenza che io vedo:
"a cura di" per me significa: io la mando lě, poi tizio
si incarica di farla avere a Caio
"presso" per me significa: arriva lě e viene deposta nella
'casella postale' dove Caio se la prende
"All'attenzione di" significa che io mando la lettera lě,
poi deve essere consegnata a Caio, perchč
lui sa cosa farne.
Che poi nella faciloneria dell'uso dei termini non perfettamente
conosciuti e/o imparati/insegnati, si faccia d'ogni erba un fascio,
bah, fa parte dell'andazzo odierno, dove, per un Maurizio Pistone,
si trovano almeno tre che non si curano piů di tanto di trasmettere
conoscenza....

Paolo

unread,
Apr 30, 2001, 8:46:18 AM4/30/01
to
> che andrebbe nel sacchetto
> dei rifiuti assieme a 'xchč',

Interessante questa forma. A parte il dubbio gusto di confondere parole
italiane ("per") con simboli matematici allo scopo di "abbreviare la
scrittura", voglio ricordare che l'operatore della moltiplicazione non si
scrive col segno "x" (che č una lettera dell'alfabeto latino) ma con ×.

Inoltre, discutibile č l'uso dell'accento grave invece dell'acuto.

Volendo aggiungere un'altra mostruositą, ho trovato scritto anche "xké": un
tizio lo propose su "Focus" per risparmiare spazio sugli SMS...

Ciao,
Paolo, che per il suo ventesimo compleanno ha avuto la sgradita sorpresa di
trovar scritto sulla torta "Auguri Paolo × i tuoi 20 anni"... 'sti
pasticc(i)eri...


Paolo

unread,
Apr 30, 2001, 8:49:51 AM4/30/01
to

Sergio <sergio....@tin.it> wrote in message
oq9oetosa98d8ehk4...@4ax.com...

> On Fri, 27 Apr 2001 21:49:53 GMT, "Santo Paterno'"
> <spat...@maledettivirus.libero.it> wrote:
>
> >Intanto, un caro saluto a tutti.
> >Poi, qualcuno puo' spiegarmi come mai si scrive ''c/o'' per dire
''presso'' ?
> >Lo adopero anch'io, specie negli indirizzi, ma non so da dove deriva.
> >Sapete qualcosa?
>
> Santino, ho letto le varie risposte e credo che sia stato preso un
> grosso abbaglio, causato, forse, dal titolo dell'intervento.
> La mia opinione e' la stessa di Giovanni Caluri.
> "c/o" non si traduce "presso" ma "all'attenzione di" (alla cura di).

Il DiPI Zanichelli per "c/o" dà esclusivamente "presso" /'prEsso/.

Ciao,
Paolo


Nicola Nobili

unread,
Apr 30, 2001, 3:09:55 PM4/30/01
to
Paolo

> Interessante questa forma. A parte il dubbio gusto di confondere parole
> italiane ("per") con simboli matematici allo scopo di "abbreviare la
> scrittura", voglio ricordare che l'operatore della moltiplicazione non si

> scrive col segno "x" (che è una lettera dell'alfabeto latino) ma con ×.

Ma la differenza sparisce del tutto nella maggior parte delle grafie a
mano, che sono, in genere, quelle usate sulle buste.

> Inoltre, discutibile è l'uso dell'accento grave invece dell'acuto.

Ecco, allora te ne racconto una ancora peggiore. Sugli appunti che uso
io per fare le interpretazioni consecutive, nelle quali è importante
scrivere in fretta e segnalare con cura i connettori, il causale "perché"
viene sempre abbreviato da una grossa "x" sovrastata da un accento (grave,
perchè (!) cosí lo vedo meglio).

> Volendo aggiungere un'altra mostruosità, ho trovato scritto anche "xké":


un
> tizio lo propose su "Focus" per risparmiare spazio sugli SMS...

Mah, gli SMS non sono certo una forma d'arte, ed hanno videnti problemi
di spazio. Si vede di tutto, l'importante è che ci si capisca.

Lem Novantotto

unread,
May 1, 2001, 5:06:43 AM5/1/01
to
On Mon, 30 Apr 2001 21:09:55 +0200, Nicola Nobili wrote:
>il causale "perché"
>viene sempre abbreviato da una grossa "x" sovrastata da un accento (grave,
>perchè (!) cosí lo vedo meglio).

Questo è curioso! :)
Io non ho esperienza di quel tipo d'appunti, che immagino quasi
stenografati: mi riferisco invece alla scrittura normale, più o meno
veloce. I miei accenti sono sempre tutti acuti. Non che ne vada fiero,
anzi... ma mi son abituato così...

Non so s'io sia il solo... ;)
--
Bye.
Lem
'CLOCK is what you make of it: non sprecare i cicli idle della tua CPU'
Per aiutare la ricerca sul cancro: http://members.ud.com/vypc/cancer/

Paolo

unread,
May 1, 2001, 5:57:54 AM5/1/01
to
> Io non ho esperienza di quel tipo d'appunti, che immagino quasi
> stenografati: mi riferisco invece alla scrittura normale, piů o meno

> veloce. I miei accenti sono sempre tutti acuti.

Ispanofilia?

> Non che ne vada fiero,

> anzi... ma mi son abituato cosě...

Io mi son abituato a distinguere gli accenti acuti da quelli gravi. Scomodo?
No, semplicemente questione d'abitudine... come le cinture di sicurezza o il
casco.

Comunque nel caso (discutibile) che uno non voglia distinguerli, meglio il
grave.

Ciao,
Paolo


Paolo Bonardi dalle Spaventose Distanze e Cosmiche

unread,
May 1, 2001, 6:00:21 AM5/1/01
to
Paolo wrote:

> Io mi son abituato a distinguere gli accenti acuti da quelli gravi.

Io anche, ma solo nella scrittura a computer. Nella grafia a mano son tutti
acuti.

> No, semplicemente questione d'abitudine... come le cinture di sicurezza o il
> casco.

Eh, eh, eh... comre dire "gli accenti ti salvano la vita"...

P.

--
Smascherare i birboni che girano in Rete?
http://www.samspade.org/ssw/


Sergio

unread,
May 1, 2001, 7:31:00 AM5/1/01
to
On Tue, 01 May 2001 09:57:54 GMT, "Paolo" <pao...@hotmail.com> wrote:

>> Io non ho esperienza di quel tipo d'appunti, che immagino quasi

>> stenografati: mi riferisco invece alla scrittura normale, più o meno


>> veloce. I miei accenti sono sempre tutti acuti.
>
>Ispanofilia?

O sicilianofilia! (vabbe' che siamo la') ;-))))

Ciao.
Sergio.

Mariuccia Ruta

unread,
May 1, 2001, 12:37:48 PM5/1/01
to

Sergio <sergio....@tin.it> escribió en el mensaje de noticias
se4tet0tf0m92t8he...@4ax.com...

A Se'! Come sarebbe? In Trinacria le vocali accentate non son forse
tutte aperte? PPRRRRRRRRRRRR:)))
>
> Ciao.
> Sergio.

--
Ciao,
Mariuccia®
Desde Maracay, la "Ciudad Jardín" de Venezuela.
http://www.venezuelatuya.com/geografia/mapadet.htm
http://www.venezuelatuya.com/historia/index.htm
http://www.venezuelatuya.com/geografia/index.htm
http://www.venezuelatuya.com/centro/maracay.htm


Lem Novantotto

unread,
May 1, 2001, 11:58:31 AM5/1/01
to
On Tue, 01 May 2001 12:00:21 +0200, Paolo Bonardi dalle Spaventose
Distanze e Cosmiche wrote:
>Paolo wrote:
>
>> Io mi son abituato a distinguere gli accenti acuti da quelli gravi.
>
>Io anche, ma solo nella scrittura a computer. Nella grafia a mano son tutti
>acuti.

Fģuuu... Cominciavo a tremare! ;)
Grazie della testimonianza.

Nicola Nobili

unread,
May 1, 2001, 2:16:41 PM5/1/01
to
Lem Novantotto

> Io non ho esperienza di quel tipo d'appunti, che immagino quasi
> stenografati:

No, assolutamente. Sarebbe complicato spiegare (soprattutto senza alcun
ausiglio visivo), ma per farla breve, la stenografia non conta quasi niente
per un interprete, perché si tratta di una tecnica che COPIA (ossia, non
TRADUCE) pedissequamente, e che peraltro permette di scrivere con grande
rapidità, ma richiede un certo tempo per essere decifrata, mentre
l'interpretazione deve avvenire con solerzia e rapidità. La stenografia può
aiutare per certi piccoli dettagli di importanza relativa, il resto si basa
su tecniche (molto personali) che si elaborano "sul campo".

> I miei accenti sono sempre tutti acuti. Non che ne vada fiero,
> anzi... ma mi son abituato così...

Quando scrivevo sempre in corsivo, prima di vivere in America, scrivevo
sempre l'accento come una specie di gancetto con punta all'ingiú. Da quando
ho preso l'abitudine di scrivere sempre in stampatello tipo macchina per
scrivere, segnalo gli accenti nella maniera corretta. Forse sono paranoico.

Paolo

unread,
May 2, 2001, 8:30:48 AM5/2/01
to
> A Se'! Come sarebbe? In Trinacria le vocali accentate non son forse
> tutte aperte?

In siciliano le vocali sono cinque /i, e, a, o, u/. Non c'è /e/ vs /E/ né
/o/ vs /O/.

/i, a, u/ son realizzati per lo più con [I, a, U] sia in sillaba accentata
che non-accentata. /e, o/ sono spesso [E, O] se accentati (seppur non così
bassi come in italiano standard) e più chiusi [{, Q] se in sillaba
non-accentata (ma non fino a [e, o]).

In Sicilia occidentale, tuttavia, in sillaba accentata abbiamo dei dittonghi
[II, {E, a^, QO, UU] mentre in sillaba non-accentata abbiamo [I, {, ^, Q,
U].

Il fatto che venga usato l'accento grave o quello acuto è indifferente
perché non esiste contrasto tra "grado aperto" e "grado chiuso" di una
vocale. Molti siciliani, trascrivendo i loro dialetti, usano l'accento acuto
(influsso spagnolo?). Non possiamo biasimare quest'uso: a noi i timbri delle
vocali siciliane sembrano "aperti" mentre per loro non sono né "aperti" né
"chiusi": sono gli unici possibili nei loro dialetti.

Ciao,
Paolo

gmboletus...@gmail.com

unread,
Jul 4, 2017, 4:04:30 PM7/4/17
to
LA RISPOSTA C'E'!
Caro Santino Ho scorso tutto l'elenco delle varie risposte (18) per l'esattezza.
Non ce ne è una che che dia una risposta certa ed è davvero strano che nemmeno su GOOGLE, nessuno, dico nessuno sia in grado di specificare quale sia l'origine di questa sigla "C/O" appunto. Non so se la mia risposta sia esatta, perché nemmeno io ho trovato una spiegazione SCIENTIICA. Ritengo tuttavia che la spiegazione stia nel fatto che l'uso di questa sigla risalga ad un periodo molto lontano, forse lontanissimo, diventando una consuetudine, per cui l'uso comune di "ESSA" si è affermato nel tempo senza che nessuno si preoccupasse di stare a chiedersi il "PERCHE". Io la risposta ce l'ho. e ritengo sia quella giusta, in quanto ha una spiegazione "LOGICA". Nel corso del periodo in cui ero al lavoro
(sono un ex Operatore di Vigilanza Sanitaria, "C/O appunto",l'ASL DI Piombino, in pensione da 20 anni) ebbi modo di incontrare un pensionato che aveva svolto il suo lavoro in qualità di impiegato "C/O appunto" presso il Comune di SUVERETO
e durante una conversazione nella quale emerse l'argomento mi spiegò che la sigla "C/O" vuol dire semplicemente "CORTESEMENTE OSPITATO".
Mi chiamo Benito Giovanni Masi Abito a Donoratico in Via Matteotti 75 CAP 57022 Tel.349 3146030 e-mail benitogio...@libero.it ed ho 80 anni(xla paternita)

gmboletus...@gmail.com

unread,
Jul 4, 2017, 4:05:20 PM7/4/17
to
Il giorno venerdì 27 aprile 2001 23:49:53 UTC+2, Santo Paterno' ha scritto:

Voce dalla Germania

unread,
Jul 4, 2017, 4:17:06 PM7/4/17
to
gmboletus...@gmail.com hat am 04.07.2017 um 22:05
geschrieben:
Visto che Santo Paternò ci ha scritto oltre sedici anni fa e
non ho mai visto questo nome, ho il forte sospetto che non
leggerà mai quanto segue.
A ogni modo, nel caso che qualche altro iclista voglia
saperlo, c/o è semplicemente l'abbreviazione inglese di
"care of", in italiano "a cura di". In altri termini, la
persona indicata dopo c/o si occupa lei di far pervenire la
lettera al vero destinatario e il signore di Donoratico, con
tutto il rispetto, si è fatto prendere per i fondelli dal
pensionato da lui citato.

Bruno Campanini

unread,
Jul 4, 2017, 7:32:58 PM7/4/17
to
04-07-17 - Voce dalla Germania ha scritto:
Che qualcuno, o tanti, vogliano tradurre "care of" con
"cortesemente ospitato" non dovrebbe stupire stante che
il significato è pur sempre quello di indicare qualcuno
che faccia qualcosa per altri.

Una cosa però dovrebbe essere chiara: l'abbreviazione c/o
non deriva da "cortesemente ospitato", bensì da "care of".

Facciamoci comunque coraggio: sono molto più numerose le
abbreviazioni che loro traggono dal latino.
ie, eg, vs, am, pm, etc, id...

Bruno

gmboletus...@gmail.com

unread,
Jul 5, 2017, 11:57:58 AM7/5/17
to
Innanzi tutto Grazie per avermi citato alla velocità della Luce. Premetto che io stesso ho ammesso di non avere una risposta scientifica, infatti non ho studiato l'inglese e il C/O = "a cura di" in Italiano non lo sapevo. Sono anche un po rammaricato di non essere in grado di poter fornire il nome del pensionato che a suo tempo, circa almeno quaranta anni fa (anni 980, quindi molti anni prima che il Sig. Paternò chiedesse lumi -2001- di cui non mi ero accorto, pensavo fosse più recente) mi fornì quella spiegazione della quale non mi sento per nulla, "preso per i fondelli" in quanto trovo molto più "PLAUSIBILE", ma soprattutto "LOGICA" la traduzione in Italiano "CORTESEMENTE OSPITATO" che non "A CURA DI", che poi vorrebbe dire "Presso". Capisco e probabilmente Lei sarà anche un "Laureato", che la traduzione letteraria giusta sia quella, ma che venga Tradotto dall'Iglese e che l'ultima risposta venga dalla Germania, insomma, via Sig. Bruno, diamoci una regolata. Noi siamo Italiani. Ha dimenticavo. Io ho fatto la Quinta Elementare, se avrò detto qualche cretinata spero mi scuserà. L'occasione mi è gradita per inviarle un cordiale saluto.

francesco....@gmail.com

unread,
Apr 15, 2020, 7:45:36 AM4/15/20
to
Il giorno venerdì 27 aprile 2001 23:49:53 UTC+2, Santo Paterno' ha scritto:

Roger

unread,
Apr 15, 2020, 8:20:31 AM4/15/20
to
Queste risposte a messaggi antidiluviani arrivano tutti da utenti
aventi casella di posta ellettronica xxx@gmail.

Ci sarà una spiegazione?

--
Ciao,
Roger
--
Vassene il tempo e l'uom non se ne avvede

Wolfgang

unread,
Apr 15, 2020, 9:12:42 AM4/15/20
to
Mercoledì 15 aprile 2020 13:45:35 Francesco Lanzellotti ha scritto:
> Il giorno venerdì 27 aprile 2001 23:49:53 UTC+2, Santo Paterno' ha scritto:
>> Intanto, un caro saluto a tutti.
>> Poi, qualcuno puo' spiegarmi come mai si scrive ''c/o'' per dire ''presso'' ?
>> Lo adopero anch'io, specie negli indirizzi, ma non so da dove deriva.
>> Sapete qualcosa?

A quanto ne so, «c/o» è abbreviazione di «care of», vedi
https://en.wiktionary.org/wiki/c/o

Ciao,
Wolfgang

Wolfgang

unread,
Apr 15, 2020, 9:17:32 AM4/15/20
to
Mercoledì 15 aprile 2020 alle 14:20:28 UTC+2 Roger ha scritto:
> francesco....@gmail.com il 15/04/2020 ha scritto:
>> Il giorno venerdì 27 aprile 2001 23:49:53 UTC+2, Santo Paterno' ha
>> scritto:
>>> Intanto, un caro saluto a tutti.
>>> Poi, qualcuno puo' spiegarmi come mai si scrive ''c/o'' per dire
>>> ''presso'' ? Lo adopero anch'io, specie negli indirizzi, ma non
>>> so da dove deriva.
>>> Sapete qualcosa?
>>> Grazie e a rileggerci.
>>>
>>> Santino
>
> Queste risposte a messaggi antidiluviani arrivano tutti da
> utenti aventi casella di posta ellettronica xxx@gmail.
>
> Ci sarà una spiegazione?

Probabilmente sono fake. Ma non sono antidiluviani, sono recenziori
(tanto per fare un esempio dell'uso del comparativo «recenziore»).

Ciao,
Wolfgang

Roger

unread,
Apr 15, 2020, 9:32:55 AM4/15/20
to
Wolfgang il 15/04/2020 ha scritto:
> Mercoledì 15 aprile 2020 alle 14:20:28 UTC+2 Roger ha scritto:
>> francesco....@gmail.com il 15/04/2020 ha scritto:
>>> Il giorno venerdì 27 aprile 2001 23:49:53 UTC+2, Santo Paterno' ha
>>> scritto:
>>>> Intanto, un caro saluto a tutti.
>>>> Poi, qualcuno puo' spiegarmi come mai si scrive ''c/o'' per dire
>>>> ''presso'' ? Lo adopero anch'io, specie negli indirizzi, ma non so da
>>>> dove deriva.
>>>> Sapete qualcosa?
>>>> Grazie e a rileggerci.
>>>>
>>>> Santino
>>
>> Queste risposte a messaggi antidiluviani arrivano tutti da
>> utenti aventi casella di posta ellettronica xxx@gmail.
>>
>> Ci sarà una spiegazione?
>
> Probabilmente sono fake. Ma non sono antidiluviani,

È vero: il diluvio universale è precedente al 27.4.2001, messaggio al
quale risponde il sig. francesco....@gmail.com :-)

Bruno Campanini

unread,
Apr 15, 2020, 9:50:03 AM4/15/20
to
francesco....@gmail.com pretended :
c/o = care of (ENG) = a cura di (noi scriveremmo "presso")
e.g. = exempli gratia (LAT) = per esempio
i.e. = id est (LAT) = cioè
etc

https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Latin_abbreviations

Bruno

Kiuhnm

unread,
Apr 15, 2020, 9:53:05 PM4/15/20
to
On 15/04/2020 13:45, francesco....@gmail.com wrote:
> Il giorno venerdì 27 aprile 2001 23:49:53 UTC+2, Santo Paterno' ha scritto:
>> Intanto, un caro saluto a tutti.
>> Poi, qualcuno puo' spiegarmi come mai si scrive ''c/o'' per dire ''presso'' ?

Beh, se l'è cercata con quel "poi".

--
Kiuhnm

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