Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

che ne pensate? (parla del plurale nomi composti)

31 views
Skip to first unread message

Fathermckenzie

unread,
Oct 5, 2016, 4:00:41 PM10/5/16
to
http://dizionari.corriere.it/dizionario-si-dice/P/plurale-dei-nomi-composti.shtml
(a cura di Hoepli editore per corriere.it)
PLURALE DEI NOMI COMPOSTI
I nomi composti sono il risultato dell’intima fusione di due parole
diverse: per esempio, biancospino, purosangue, copriletto, bassopiano
eccetera. Sono numerosissimi e ci creano problemi e grattacapi (altro
nome composto) quando dobbiamo metterli al plurale.
Qualche esempio: terracotta fa al plurale terrecotte; ma grillotalpa fa
grillitalpa; altopiano fa altopiani ma purosangue è invariabile: i
purosangue. Come raccapezzarsi?
Tentiamo di dare una spiegazione semplice a questi plurali dei nomi
composti, raggruppando razionalmente certe forme stabilizzate nell’uso e
da tutti accettate, e desumendone delle regole comuni. Se volete
proseguire, armatevi di santa pazienza.
Dividiamo le parole composte in ben dieci gruppi, che esamineremo uno
per uno.
1. Nomi composti da un aggettivo e da un sostantivo maschile o
femminile: il più delle volte formano il plurale come fossero nomi
semplici, cambiando cioè solo la desinenza del secondo elemento:
biancospino, biancospini; francobollo, francobolli; bassorilievo,
bassorilievi; altorilievo, altorilievi; bassopiano, bassopiani;
altopiano, altopiani; nerofumo, nerofumi; mezzogiorno, mezzogiorni;
vanagloria, vanaglorie; falsariga, falsarighe.
Eccezioni ormai stabilizzate: bassofondo, bassifondi; altoforno,
altiforni; mezzanotte, mezzenotti (mezzogiorno invece fa regolarmente
mezzogiorni); mezzaluna, mezzelune (anche separato: mezza luna, mezze
lune); mezzalana, mezzelane (ma anche mezza lana, mezze lane);
mezzatinta, mezzetinte (anche mezza tinta, mezze tinte); mezzamanica,
mezzemaniche (anche mezza manica, mezze maniche); mezzobusto, mezzibusti
(anche mezzo busto, mezzi busti).
Purosangue invece resta invariato: i purosangue, e così mezzosangue: i
mezzosangue.
2. Nomi composti da due aggettivi: sono più disciplinati. Formano il
plurale come se fossero un unico, semplice nome, e cambiano solo la
desinenza finale: chiaroscuro, chiaroscuri; pianoforte, pianoforti;
sordomuto, sordomuti; sordomuta, sordomute.
La stessa regola vale anche quando i due aggettivi, invece di un nome,
formano un altro aggettivo: grigioverde, grigioverdi; agrodolce,
agrodolci; sacrosanto, sacrosanti; rossonero, rossoneri; nerazzurro,
nerazzurri; giallorosso, giallorossi; bianconero, bianconeri e così via
tutto il campionato di calcio.
3. Nomi composti da un sostantivo maschile o femminile e da un
aggettivo: formano il plurale cambiando la desinenza sia del primo sia
del secondo termine, si comportano cioè come se fossero separati:
caposaldo, capisaldi; fabbroferraio, fabbriferrai; cartapesta,
cartepeste; acquaforte, acqueforti; collotorto, collitorti; casamatta,
casematte; cassaforte, casseforti; terracotta, terrecotte; gattamorta,
gattemorte. Eccezione ormai stabilizzata: palcoscenico che fa al plurale
palcoscenici.
4. Nomi composti da due sostantivi: distinguiamo due casi.
Se i sostantivi sono dello stesso genere (entrambi maschili o entrambi
femminili) modificano nel plurale solo la desinenza finale: arcobaleno,
arcobaleni; cartapecora, cartapecore; pescecane, pescecani; melograno,
melograni; madreperla, madreperle; cassapanca, cassapanche; toporagno,
toporagni.
Se invece i due sostantivi sono di genere diverso variano nel plurale
solo il primo elemento: grillotalpa, grillitalpa; pescespada,
pescispada; pescesega, pescisega; pesceluna, pesciluna. Eccezioni
stabilizzate: boccaporto fa boccaporti, banconota fa banconote, ferrovia
fa ferrovie.
5. Nomi composti da una forma verbale e da un sostantivo plurale: nel
plurale restano invariati (si cambierà naturalmente solo l’articolo); il
battipanni, i battipanni; il guardasigilli, i guardasigilli; il
segnalinee, i segnalinee; il guastafeste, i guastafeste; il portapenne,
i portapenne; lo schiaccianoci, gli schiaccianoci; il baciapile, i
baciapile.
6. Nomi composti da una forma verbale e da un sostantivo singolare
maschile: variano nel plurale la desinenza del sostantivo: grattacapo,
grattacapi; coprifuoco, coprifuochi; copricapo, copricapi; copribusto,
copribusti; passaporto, passaporti; parafango, parafanghi; rompicollo,
rompicolli; passatempo, passatempi; perditempo, perditempi; segnalibro,
segnalibri.
Prima avvertenza importante: seguono la stessa regola anche le parole
composte con una forma verbale più mano, sebbene femminile, forse per
analogia con la terminazione in -o: asciugamano, asciugamani; baciamano,
baciamani; paramano, paramani; corrimano, corrimani.
Seconda avvertenza: certi composti di questo gruppo indicano qualità
riferita a persona, che può essere maschio o femmina: per es. un
ficcanaso, ma anche una ficcanaso, un rompicollo ma anche una
rompicollo. Come ci regoleremo nel plurale? Se si riferisce a maschio
faremo plurale il secondo elemento: i rompicolli, i ficcanasi; se a
femmina, lo lasceremo invariato: le rompicollo, quelle ficcanaso.
7. Nomi composti da una forma verbale e da un sostantivo singolare
femminile: il nome composto risultante è prevalentemente di genere
maschile, e nel plurale resta invariato: il portacenere, i portacenere;
il portafrutta, i portafrutta; lo spazzaneve, gli spazzaneve; il
portabandiera, i portabandiera; il cavalcavia, i cavalcavia; lo
scioglilingua, gli scioglilingua; l’aspirapolvere, gli aspirapolvere; il
battistrada, i battistrada.
Eccezioni ormai consolidate nell’uso: il cacciavite, i cacciaviti (ormai
raro i cacciavite); il salvagente, i salvagenti.
8. Nomi composti da due forme verbali: restano inviariati nel plurale.
Il dormiveglia, i dormiveglia; il parapiglia, i parapiglia; il
saliscendi, i saliscendi; il fuggifuggi, i fuggifuggi.
9. Nomi composti da una preposizione o da un avverbio e da un sostantivo
hanno due comportamenti diversi.
Se il nome composto è dello stesso genere del sostantivo componente, nel
plurale si declina questo sostantivo: il sottufficiale, i sottufficiali;
il soprammobile, i soprammobili; il surgelato, i surgelati; il
contrordine, i contrordini; il dopopranzo, i dopopranzi; il sottaceto, i
sottaceti; il contrabbando, i contrabbandi; il lungarno, i lungarni; il
lungomare, i lungomari; il lungofiume, i lungofiumi; il lungolago, i
lungolaghi; la soprascarpa, le soprascarpe, l’anticamera, le anticamere;
l’intervista, le interviste. Eccezione, il fuoribordo, i fuoribordo, che
resta indeclinabile. Quanto a lungopo, il problema di un plurale non si
pone: il nome Po è indeclinabile, e tale rimane il nome composto: i lungopo.
Se invece il sostantivo componente è di genere diverso rispetto al nome
composto, il plurale resta invariato: il sottobottiglia, i
sottobottiglia; il sottocoda, i sottocoda; il sottopancia, i
sottopancia; il sottoscala, i sottoscala; il retroterra, i retroterra.
10. Nomi composti con capo più un sostantivo. Li dividiamo in due
categtorie, a seconda della funzione che ha la componente capo.
Prima categoria: capostazione. Qui capo ha funzione di soggetto.
Seconda categoria: capocronista. Qui capo ha funzione di semplice attributo.
Per capirlo, proviamo a ribaltare la parola. Ecco: capostazione non può
diventare stazione-capo, mentre capocronista può diventare cronista-capo.
Noi daremo la forma plurale solo all’elemento principale del composto:
nel primo caso a capo: i capistazione, nel secondo a cronista: i
capocronisti. Qualche altro esempio della prima categoria: capoclasse,
il capo della classe, caporeparto, il capo del reparto, e ancora
capoturno, caposquadra, capotreno, caposervizio, capofamiglia,
capodivisione, capofila, capoposto, caposezione. Il primo elemento è
preminente, e lo metteremo al plurale: capiclasse, capireparto,
capiturno, capisquadra, capitreno, capiservizio, capifamiglia,
capidivisione, capifila, capiposto, capisezione. Se il nome è al
femminile, la componente capo rimarrà invariata: le capostazione, le
capoclasse, le caporeparto, le capoturno, le caposquadra, le capotreno
eccetera.
Passiamo ora ad esempi della seconda categoria: capomacchinista:
potremmo benissimo dire macchinista-capo. E così capotecnico,
caporedattore, capocomico, capocuoco: qui è preminente il secondo
elemento, e sarà questo solo che faremo plurale: capomacchinisti,
capotecnici, caporedattori, capocomici, capocuochi. Seguono questa
regola anche capoluogo, capolavoro, capoverso, capodanno che al plurale
diventano capoluoghi, capolavori, capoversi, capodanni. Se il nome è al
femminile, se ne farà regolarmente il plurale femminile: la capotecnica,
le capotecniche; la capocomica, le capocomiche; la capocuoca, le
capocuoche; la capomastra, le capomastre; la capocronista, le
capocroniste; la caporedattrice, le caporedattrici eccetera.
Ora attenzione: caposaldo non segue queste regole e fa al plurale
capisaldi perché non è il composto di capo più un sostantivo, ma di capo
più un aggettivo: vedi al punto 3.
Per finire, a volte la parola capo viene dopo il nome cui si riferisce e
si scrive separata: consigliere capo, redattore capo e simili. Qui capo,
è “apposizione”, come se dicessimo “che è a capo”: consigliere,
commesso, redattore “che è a capo” di altri consiglieri, di altri
commessi, di altri redattori. Resta pertanto invariato nel plurale.
Diremo perciò il consigliere capo e i consiglieri capo, il redattore
capo e i redattori capo. Per la donna avremo la commessa capo, la
redattrice capo, che pure rimangono invariate nel plurale: le commesse
capo, le redattrici capo.
Abbiamo finito? Forse sì. Punto e a capo.
--
Et interrogabant eum turbae dicentes: “Quid ergo faciemus?”.
Respondens autem dicebat illis: “Qui habet duas tunicas,
det non habenti; et, qui habet escas, similiter faciat”.
(Ev. sec. Lucam 3,10-11)

edevils

unread,
Oct 5, 2016, 8:37:28 PM10/5/16
to
[...]
> mezzanotte, mezzenotti (mezzogiorno invece fa regolarmente
> mezzogiorni);

Anche "le mezzanotti".

ADPUF

unread,
Oct 6, 2016, 1:48:08 AM10/6/16
to
Fathermckenzie 22:00, mercoledì 5 ottobre 2016:

>
http://dizionari.corriere.it/dizionario-si-dice/P/plurale-dei-nomi-composti.shtml
> (a cura di Hoepli editore per corriere.it)
> PLURALE DEI NOMI COMPOSTI
> I nomi composti sono
[...]
> Abbiamo finito? Forse sì. Punto e a capo.


Bello, un giorno lo leggerò tutto.

Non trovo "finesettimana", ma una delle prossime finisettimane
ci penserò su come pluralizzarla.


--
AIOE °¿°

Klaram

unread,
Oct 6, 2016, 8:51:21 AM10/6/16
to
edevils ha usato la sua tastiera per scrivere :
Mezzanotti dovrebbe essere la forma regolare, ma prevale mezzenotti
(come mezzelune, mezzemaniche ecc.) perché vengono percepiti come
staccati, infatti si scrive anche mezze lune, mezze maniche ecc.

Le mezzanotti, per me dovrebbe indicare l'ora, mentre le mezzenotti
dovrebbe indicare le due metà notte.

k
0 new messages