On Sat, 11 Dec 2021, orpheus wrote:
> Giovanni Drogo ha postato:
>> conosco poco i cantanti, ma per me quelli che usano un nome solo (magari il
>> loro primo nome, o il loro solo cognome) sono nomi d'arte
>
> Qui però segui poco non tanto il linguaggio specialistico, ma anche il
> linguaggio quale si può trovare normalmente.
Beh effettivamente non e' che USI regolarmente "nome d'arte", solo lo
preferirei in certi contesti che sono stati citati qui.
> Non ricordo di aver mai trovato per i cantanti "nome d'arte", ma
> sempre "pseudonimo"
Dopo di che la mia familiarita' coi cantanti forse e' finita con Nilla
Pizzi e Claudio Villa, al masssimo Mina o Milva (non li chiamerei
pseudonimi) o Lucio Dalla :-)
Forse mi e' piu' familiare Nicholas Bourbaki dell'universita' di Nancago
:-) (caso difficile da considerare "pseudonimo" in quanto e' un nome
COLLETTIVO che punta a piu' persone)
Anche con riferimento ad altri post, mi vengono in mente diversi termini
che uso o ho visto/sentito usare: pseudonimo, nom de plume, alias,
diminutivo, nickname, nomignolo, detto ("nome d'arte" ce lo aggiungo
solo perche' e' stato citato qui)
pseudonimo per me e' un nome completo (nome e cognome per tutte le
lingue che hanno il concetto (*), diverso da quello anagrafico (George
Sand. Bud Spencer, Hal Clement), usato di solito in contesti letterari,
ma non necessariamente, spesso per "nascondersi" (ma non
necessariamente)
(*) i casi di Subhramanyan Chandrasekhar, Tedros Adhanom Ghebreyesus o
di un/a qualsiasi islandese sono diversi
nom de plume e' una forma forse desueta per uno pseudonimo letterario
Non considerereri pseudonimi quando il solo nome (Elisa ? Michelangelo o
Raffaello !) o il solo cognome (Rettore ?) sono usati come nome d'arte.
Tantomeno se la persona e' islandese (ho conosciuta una guida turistica
Àgusta Sigrun Àgustsdottir che suonava o cantava col SUO primo nome di
Àgusta ... si ricordi che gli islandesi hanno patronimici ma NON
cognomi)
E come la mettiamo con la povera Lina Wertmüller, il cui nome completo
era ... wertmülleriano ? :-)
alias (o aka per gli inglesi) direi che e' uno pseudonimo "alternativo"
nickname oggigiorno ha un uso specifico in italiano in contesti di
social (che non frequento), forum, mailing list, a volte per mantenere
anonimato o riservatezza, ma non necessariamente, e puo' o meno
coincidere con "username" o "account" ... tuttavia in inglese (come ho
imparato quando tali contesti non esistevano) vuole anche dire
semplicemente quello che noi chiamiamo diminutivo o soprannome. Conosco
un Bill che all'anagrafe e' William D., e un Dick che e' Richard A. e
gli olandesi poi sono specializzati per avere tanti nomi e accorciare
... un Albert C. Brinkman e' Bert, un Edward P.J. van den Heuvel e' Ed,
e un H.J.G.L.M. Lamers e' Henny (tutti esempi dal directory della IAU
:-))
diminutivo direi che non e' solo un vezzeggiativo (Marietto, Pinuccia)
ma qualsiasi accorciamento o derivazione di un nome piu' lungo (non solo
i Bill e Bert di cui sopra, ma tutti i nostri Pino, Peppo, Beppe e
Beppo, Piero, Pierino e Rino, oppure Dina (da Candida) o Dino (da
Defendente [Vladimiro] ... Defendente-Fendo-Fendino-Dino), gli ultimi
prevalentemente da zii e cugini)
detto direi che si usa solo in contesto di scheda elettorale o sim. per
un caso di soprannomi in cui la persona usa o viene appellata con un
nome diverso da quello con cui e' registrata all'anagrafe (il famoso
Tarcisio Pannella detto Marco)
nomignolo o soprannome e' qualcosa che era e credo sia tuttora diffuso
nelle "nostre" campagne e forse non solo (abbiamo un collega TD che
tutti chiamano Mario o Marietto ma ufficialmente e' Andrea).
P.es. mio padre dice che da piccolo (poco meno di un secolo fa)
cercavano di chiamarlo Battista che non era nessuno dei suoi due nomi di
battesimo, fino a che si e' rifiutato.
Di una cugina che noi chiamavamo Ginetta e al suo paese Gianna ho
scoperto solo al funerale che era Teresa. Sui manifesti funerari,
laddove usano ancora, si trova il nome e cognome, seguito da "detto" e
il soprannome.
che puo' non essere un vero nome,
p.es. "detto Furmiga" o "detto Padür"