posi formulated the question :
> Il 28/05/22 13:12, IdP ha scritto:
>> Kiuhnm has brought this to us :
>>> On 26/05/2022 21:35, posi wrote:
>>>> Il 25/05/22 17:20, Kiuhnm ha scritto:
>>>>
>>>>> Stessa cosa con "se stesso" vs "sé stesso". Non si capisce che fastidio
>>>>> dia l'accento a quelli che non lo mettono.
>>>>
>>>> [...]
>>>>
>>>> Ultimamente si tende a
>>>>> preferire l'accento, comunque.
>>>>>
>>>>
>>>> L'accorata difesa di autorevoli grammatici come il Serianni ha
>>>> indubbiamente avuto il suo effetto, ma la forma accentata rimane ancora,
>>>> comunque, nettamente minoritaria.
>>>
>>> L'accorata difesa si è estesa anche a questo ng, il che deve avere
>>> sfalsato la mia percezione della sua reale diffusione.
>>
>> C'è una differenza tra "sé stesso", che uso anch'io, e "qual'è".
>> Nel primo caso non si tratta dell'uso maggioritario ma è un uso minoritario
>> tollerato. Nel secondo caso la percezione è quella dello strafalcione.
>
> La "percezione di strafalcione" è strettamente legata all'uso.
>
> "Sé stesso", che un secolo fa era del tutto inaccettabile, si attesta oggi ad
> una frequenza relativa del 12%, che potremmo giustamente definire "uso
> minoritario tollerato" come dici tu.
>
> "Qual'è", oggi, non arriva nemmeno al 3%. Quindi chi usa questa forma deve
> sapere che, a ragione o a torto, farà agli occhi del popolo la figura
> dell'ignorante.
>
>
> Nel primo caso puoi invocare l'autorità di un Serianni.
>> Nel secondo...?
>
> Nel secondo si potrà invocare l'autorità di un Pirandello, o della
> maggioranza degli scrittori degli anni 1900-1960, in cui effettivamente
> prevaleva la forma con l'apostrofo.
>
> Certo però, che con questo genere di argomentazioni si finisce per invocare
> l'autorità di Dante Alighieri e concludere che si debba dire "canoscenza" e
> non "conoscenza".
>
>> Dicendo ciò non voglio certo reprimere il dibattito sulla logicità di una
>> forma o dell'altra. Può anche darsi che un giorno i fautori di "qual'è"
>> troveranno un testimonial così convincente da ribaltare le abitudini.
>> Nel frattempo, faccio sommessamente notare che una cosa sono le discussioni
>> specialistiche sulla teorica legittimità di "quel'è", altra cosa l'uso "in
>> the wild", secondo me decisamente sconsigliabile (a meno che non si abbiano
>> il tempo e la voglia di intavolare una discussione sull'argomento a ogni
>> correzione).
>
> Diciamo che sull'uso "in the wild", di solito non c'è molto da discutere ma
> semmai da prendere atto della realtà di fatto.
>
> Quanto invece alla legittimità teorica di "qual'è" faccio una domanda a tutti
> quei maestri e professori che la segnano in rosso o in blu, sostenendo che
> "quale" debba essere *troncato* e non *eliso*.
>
> Sottolineate con la stessa forza anche "quale volta" e "quale grado",
> adducendo che l'unica forma corretta debba essere "qual volta" e "qual grado"
> come si faceva nell'800?
Per quanto mi riguarda, dico e scrivo "Ogni qual volta", non "Ogni
quale volta".
Nella locuzione "certo qual grado" non userei "quale" al posto di
"qual",
> Perché sai com'è... i troncamenti seguono regole precise e diverse da quelle
> dell'elisione: un troncamento che avviene solo di fronte a vocale è
> quantomeno "strano". Più che una regola è un'eccezione.