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Re: C'è differenza tra "emigrare" e "migrare"?

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orpheus

unread,
Apr 28, 2013, 2:54:23 AM4/28/13
to
Betta wrote:

> Buona domenica a tutti.
> Ci sono differenze, pur minime, tra "emigrare" e "migrare" e tra
> "emigrante" e "migrante"?
> Grazie.

mah

*GB*

unread,
Apr 28, 2013, 4:01:23 AM4/28/13
to
"Betta" ha scritto:

> Ci sono differenze, pur minime, tra "emigrare" e "migrare"
> e tra "emigrante" e "migrante"?

Quegli italiani che, spinti dalla fame, si trasferirono all'estero
venivano chiamati "emigrati".

Quei terzomondisti che, spinti dalla fame, si sono trasferiti qui
in Italia venivano chiamati "immigrati".

Siccome i due termini sono diversi e il secondo ha una valenza
spregiativa, i soliti correttori politici hanno introdotto
il termine "migranti". Eliminando il prefisso "in-" e usando
il participio presente si d� l'idea di allegri viaggiatori,
una sorta di turisti, insomma.

Bye,

*GB*

orpheus

unread,
Apr 28, 2013, 4:08:21 AM4/28/13
to
*GB* wrote:


> Siccome i due termini sono diversi e il secondo ha una valenza
> spregiativa, i soliti correttori politici hanno introdotto
> il termine "migranti". Eliminando il prefisso "in-" e usando
> il participio presente si d� l'idea di allegri viaggiatori,
> una sorta di turisti, insomma.

Preferivi la valenza spregiativa?

orpheus

unread,
Apr 28, 2013, 4:31:49 AM4/28/13
to
In poche parole, tutto ci� che aumenta la consapevolezza
del linguaggio che si usa, specie quando � riferito
a fasce di esseri umani che possono essere vittime
di fenomeni di razzismo, emarginazione, xenofobia
o quanto altro, per me � comunque una ricchezza.

Certo in questa propensione probabilmente
c'entra l'indirizzo politico.


*GB*

unread,
Apr 28, 2013, 4:39:03 AM4/28/13
to
"orpheus" ha scritto:

> Preferivi la valenza spregiativa?

Dove hai letto questo? Mi sono limitato a constatare la sostituzione
di due termini della lingua viva con uno coniato apposta e imposto
dall'alto. Che la cosa abbia una sua motivazione umanitaria � altro
discorso ma va valutato anche relativamente alla sua efficacia: e se
un domani "migrante" acquistasse la stessa valenza spregiativa di
"immigrato"? Non sarebbe meglio eliminare il disprezzo invece della
parola? Il secondo procedimento rischia di essere solo palliativo.

Bye,

*GB*

*GB*

unread,
Apr 28, 2013, 4:51:31 AM4/28/13
to
"orpheus" ha scritto:

> In poche parole, tutto ci� che aumenta la consapevolezza
> del linguaggio che si usa, specie quando � riferito
> a fasce di esseri umani che possono essere vittime
> di fenomeni di razzismo, emarginazione, xenofobia
> o quanto altro, per me � comunque una ricchezza.

C'� un problema: "immigrato" di per s� non dovrebbe avere valenza
spregiativa, quindi � possibile che quando tutti diranno "migrante",
anche "migrante" acquister� valenza spregiativa (tanto pi� che
fa rima con "furfante").

Bye,

*GB*

father mckenzie

unread,
Apr 28, 2013, 6:11:08 AM4/28/13
to
Il 28/04/2013 10:01, *GB* ha scritto:
>
> Siccome i due termini sono diversi e il secondo ha una valenza
> spregiativa, i soliti correttori politici hanno introdotto
> il termine "migranti".

in realt� c'� una motivazione linguistica. Immigrare ed emigrare
presuppongono che si indichi un luogo di partenza e uno di arrivo.
Migrante � pi� generico e non fa riferimento, necessariamente, al nostro
o ad altri paesi. Il termine pu� coesistere con gli altri: se voglio
indicare un tizio che dall'Italia va in America, parlando da italiano
restato in patria, posso continuare a chiamarlo emigrante. E via dicendo.

--
Audiente autem omni populo, dixit discipulis suis: �Attendite a scribis,
qui volunt ambulare in stolis et amant salutationes in foro et primas
cathedras in synagogis et primos discubitus in conviviis�.(Lc, 20,45-46)

Gino

unread,
Apr 28, 2013, 6:29:25 AM4/28/13
to
"Betta" <chess...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:8c7c6441-c8bc-42a5...@m1g2000vbe.googlegroups.com...
> Buona domenica a tutti.
> Ci sono differenze, pur minime, tra "emigrare" e "migrare" e tra
> "emigrante" e "migrante"?
> Grazie.

La radice linguistica � la stessa. Ma ci sono differenze, minime, di
significato che ne indicano l'appropriatezza nell'uso.
Migrare significa generaliter "andare via", "emigrare" significa pi�
precisamente "andar via da".
Un migrante � quindi chi va via in senso lato e si usa per indicare ad
esempio gli uccelli migratori.
Un emigrante � usato per chi va via da un paese (quando lascia il proprio ad
esempio) per un altro.
Un immigrato � colui che giunge in un paese non suo (di chi sta parlando, ad
esempio).
Su alcuni termini, poi, ci sono aggiunte connotazioni storico-culturali, ma
� tutta altra storia.


orpheus

unread,
Apr 28, 2013, 6:33:42 AM4/28/13
to
father mckenzie wrote:

> Il 28/04/2013 10:01, GB ha scritto:
> >
> > Siccome i due termini sono diversi e il secondo ha una valenza
> > spregiativa, i soliti correttori politici hanno introdotto
> > il termine "migranti".
>
> in realt� c'� una motivazione linguistica. Immigrare ed emigrare
> presuppongono che si indichi un luogo di partenza e uno di arrivo.
> Migrante � pi� generico e non fa riferimento, necessariamente, al
> nostro o ad altri paesi. Il termine pu� coesistere con gli altri: se
> voglio indicare un tizio che dall'Italia va in America, parlando da
> italiano restato in patria, posso continuare a chiamarlo emigrante. E
> via dicendo.

ah... ecco...
io ero in dubbio, perch� lessi qualcosa sul sito "migranti"
di Torino, fatto molto bene, che parlava di nuove
"regole" linguistiche, per riferirsi correttamente
alla materia, e le suggeriva anche ai "media";
per� non m'� riuscito di ritrovare l'articolo

father mckenzie

unread,
Apr 28, 2013, 6:37:10 AM4/28/13
to
Il 28/04/2013 12:33, orpheus ha scritto:
> per� non m'� riuscito di ritrovare l'articolo

eccolo: IL (se preferisci, ho anche LO e LA)

orpheus

unread,
Apr 28, 2013, 6:42:33 AM4/28/13
to
father mckenzie wrote:

> Il 28/04/2013 12:33, orpheus ha scritto:
> > per� non m'� riuscito di ritrovare l'articolo

> eccolo: IL (se preferisci, ho anche LO e LA)

LOl
ho bisogno di ridere va'

Epimeteo

unread,
Apr 28, 2013, 10:07:34 AM4/28/13
to

"*GB*" <gb...@ymail.com> ha scritto nel messaggio
news:klil0i$9js$1...@speranza.aioe.org...
> "Betta" ha scritto:
>> Ci sono differenze, pur minime, tra "emigrare" e "migrare"
>> e tra "emigrante" e "migrante"?

> Quegli italiani che, spinti dalla fame, si trasferirono all'estero
> venivano chiamati "emigrati".
> Quei terzomondisti che, spinti dalla fame, si sono trasferiti qui
> in Italia venivano chiamati "immigrati".
>
> Siccome i due termini sono diversi e il secondo ha una valenza
> spregiativa, i soliti correttori politici hanno introdotto
> il termine "migranti". Eliminando il prefisso "in-" e usando
> il participio presente si d� l'idea di allegri viaggiatori,
> una sorta di turisti, insomma.

Utilizzando il termine latino "migrantes" si cerca di ottenere pi�
attenzione e dignit�...
http://www.migrantesarezzo.org/

Ciao,
Epimeteo
---
"... migrano gli uccelli, emigrano
con il cambio di stagione...
Giochi di aperture alari
che nascondono segreti
di questo sistema solare..."
http://www.youtube.com/watch?v=OXM9SuxmA-U
(cit. migratoria)






Message has been deleted

Klaram

unread,
Apr 28, 2013, 12:13:50 PM4/28/13
to
*GB* a l'ha scrit:

> e se
> un domani "migrante" acquistasse la stessa valenza spregiativa di
> "immigrato"?

"diversamente stabile"?


ADPUF

unread,
Apr 28, 2013, 5:33:23 PM4/28/13
to
*GB*, 10:51, domenica 28 aprile 2013:
> "orpheus" ha scritto:
>
>> In poche parole, tutto ciᅵ che aumenta la consapevolezza
>> del linguaggio che si usa, specie quando ᅵ riferito
>> a fasce di esseri umani che possono essere vittime
>> di fenomeni di razzismo, emarginazione, xenofobia
>> o quanto altro, per me ᅵ comunque una ricchezza.
>
> C'ᅵ un problema: "immigrato" di per sᅵ non dovrebbe avere
> valenza spregiativa, quindi ᅵ possibile che quando tutti
> diranno "migrante", anche "migrante" acquisterᅵ valenza
> spregiativa


Successo tante volte, vedasi "invalido" ecc.


> (tanto piᅵ che fa rima con "furfante").


"Furfante" non lo usa piᅵ nessuno, come "mascalzone".
Invece "farabutto" si usa ancora, direi.

Ma adesso basta parlare di politica.


--
"Les hommes ont une vie plus agrᅵable que les femmes.
Premiᅵrement, ils se marient plus tard et, deuxiᅵmement, ils
meurent plus tᅵt."
-- Montherlant

Bruno Campanini

unread,
Apr 30, 2013, 6:15:49 AM4/30/13
to
Betta formulated the question :
> Buona domenica a tutti.
> Ci sono differenze, pur minime, tra "emigrare" e "migrare" e tra
> "emigrante" e "migrante"?
> Grazie.

Emigrare porta in sᅵ il concetto di fuga da un paese.
Di fuga per motivi politici, religiosi, socio-economici, etc.
Un emigrante ha pochi soldi in tasca, pochissimi!
Chᅵ se ne avesse tanti non sarebbe un emigrante, sarebbe una persona
che cambia paese di residenza per cavoli suoi.

Che poi si voglia chiamare migrante il povero per farlo apparire un po'
piᅵ simile al ricco ᅵ lotta vana dei poveri di spirito contro la natura
che continuerᅵ imperterrita a crearci diversi.

Che poi la diversitᅵ ᅵ una ricchezza... o no?

Bruno


orpheus

unread,
Apr 30, 2013, 6:31:34 AM4/30/13
to
Bruno Campanini wrote:

[...]
> Che poi si voglia chiamare migrante il povero per farlo apparire un
> po' piᅵ simile al ricco ᅵ lotta vana dei poveri di spirito contro la
> natura che continuerᅵ imperterrita a crearci diversi.

http://tinyurl.com/booygyz

Klaram

unread,
Apr 30, 2013, 9:15:18 AM4/30/13
to
Bruno Campanini a l'ha scrit:
> Betta formulated the question :
>> Buona domenica a tutti.
>> Ci sono differenze, pur minime, tra "emigrare" e "migrare" e tra
>> "emigrante" e "migrante"?
>> Grazie.
>
> Emigrare porta in sᅵ il concetto di fuga da un paese.
> Di fuga per motivi politici, religiosi, socio-economici, etc.
> Un emigrante ha pochi soldi in tasca, pochissimi!
> Chᅵ se ne avesse tanti non sarebbe un emigrante, sarebbe una persona che
> cambia paese di residenza per cavoli suoi.

In teoria, "emigrante" dovrebbe essere chiunque lasci il proprio paese
per andare a risiedere in un altro, perᅵ, in effetti, non ho mai
sentito chiamare "immigrati" i miliardari che in passato venivano a
stare a Capri o a Venezia. :-)

> Che poi si voglia chiamare migrante il povero per farlo apparire un po' piᅵ
> simile al ricco

Che ci vuoi fare, noi italiani siamo campioni a risolvere i
problemi... a parole.

Tra l'altro, "migrante", non significa affatto "emigrato" o
"immigrato".
Lo vedrei meglio riferito agli zingari, ai nomadi... sempre che
rimangano tali.

k


orpheus

unread,
Apr 30, 2013, 9:19:41 AM4/30/13
to
Klaram wrote:

[...]
> Che ci vuoi fare, noi italiani siamo campioni a risolvere i
> problemi... a parole.

Certo... meglio risolverlo con i fatti,
ed avere un linguaggio adeguato
http://tinyurl.com/ckrh2f2

edi'®

unread,
Apr 30, 2013, 10:50:46 AM4/30/13
to
"Klaram" <nos...@libero.it> ha scritto

> Tra l'altro, "migrante", non significa affatto "emigrato" o "immigrato".
> Lo vedrei meglio riferito agli zingari, ai nomadi... sempre che rimangano
> tali.

Credo che la differenza stia nell'uso del participio passato o presente.
"Emigrato", "immigrato" (p. passato) indicano un'azione che ᅵ giᅵ
avvenuta, mentre "migrante" (p. presente) indica un'azione in corso
di svolgimento.

Quindi, per come la vedo io, se il signor Rossi parte da Lu (Al)
per andare a vivere a
Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch
- emigra dall'Italia (per noi diventa un emigrato)
- immigra in Galles (per loro diventa un immigrato)
- e mentre fa ciᅵ ᅵ un migrante

E.D.

orpheus

unread,
Apr 30, 2013, 10:55:42 AM4/30/13
to
edi'ᅵ wrote:

[...]
> - e mentre fa ciᅵ ᅵ un migrante


e cosᅵ ci si puᅵ riferire a tutti i "fenomeni"...
mi torna

Una voce dalla Germania

unread,
Apr 30, 2013, 2:16:05 PM4/30/13
to
Am 30.04.2013 16:50, schrieb edi'ᅵ:
> Credo che la differenza stia nell'uso del participio passato
> o presente.
> "Emigrato", "immigrato" (p. passato) indicano un'azione che
> ᅵ giᅵ
> avvenuta, mentre "migrante" (p. presente) indica un'azione
> in corso
> di svolgimento.
>
> Quindi, per come la vedo io, se il signor Rossi parte da Lu
> (Al)
> per andare a vivere a
> Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch
> - emigra dall'Italia (per noi diventa un emigrato)
> - immigra in Galles (per loro diventa un immigrato)
> - e mentre fa ciᅵ ᅵ un migrante



Quanti anni dura quell'azione in italiano?
Adesso usano anche in tedesco Migrant, ma ho l'impressione
che per loro l'azione di spostarsi duri come minimo per
tutta la vita di chi va a vivere in Germania, specie se
accento, colore della pelle o dei capelli non gli consentono
di mimetizzarsi.

Nel caso che non mi sia spiegato abbastanza, quanti italiani
direbbero che le ministre Kyenge e Idem sono migranti?
C'e qualcuno che definirebbe migrante anche quel noto
attaccante "un po' molto abbronzato" nato a Palermo e
cresciuto nel Bresciano?

orpheus

unread,
Apr 30, 2013, 3:31:23 PM4/30/13
to
Una voce dalla Germania wrote:

[...]
> Nel caso che non mi sia spiegato abbastanza, quanti italiani
> direbbero che le ministre Kyenge e Idem sono migranti? C'e qualcuno
> che definirebbe migrante anche quel noto attaccante "un po' molto
> abbronzato" nato a Palermo e cresciuto nel Bresciano?

Migrante ᅵ semplicemente un termine piᅵ ampio,
non piᅵ o meno corretto...
Tanti siti ad esempio hanno come titolo "Migranti"
che diventa comprensivo di tutti i possibili fenomeni.
Alla fine sono riuscito a trovare quello
che puᅵ essere lo"stato dell'arte" nel campo
delle comunicazione su questi termini.


Arriva il glossario.
E mette al bando la parola "clandestino"
http://www.migrantitorino.it/?p=15031

Glossario multilingue "Migrazione e Asilo"
dell'European Migration Network

Il Glossario, realizzato dalla rete "European Migration Network con il
supporto del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes,
contiene i 300 termini piᅵ importanti legati al settore dell'asilo e
della migrazione con traduzioni in italiano, inglese e molte altre
lingue.
http://tinyurl.com/64mk88d

Glossario
http://www.emnitaly.it/down/ev-95-07.pdf

orpheus

unread,
Apr 30, 2013, 3:54:06 PM4/30/13
to
Una voce dalla Germania wrote:

[...]
> Nel caso che non mi sia spiegato abbastanza, quanti italiani
> direbbero che le ministre Kyenge e Idem sono migranti? C'e qualcuno
> che definirebbe migrante anche quel noto attaccante "un po' molto
> abbronzato" nato a Palermo e cresciuto nel Bresciano?

ps:
A me risulta che siano semplicemente cittadini italiani.

ADPUF

unread,
Apr 30, 2013, 6:15:12 PM4/30/13
to
Klaram, 15:15, martedᅵ 30 aprile 2013:
> Bruno Campanini a l'ha scrit:
>>
>> Emigrare porta in sᅵ il concetto di fuga da un paese.
>> Di fuga per motivi politici, religiosi, socio-economici, etc.
>> Un emigrante ha pochi soldi in tasca, pochissimi!
>> Chᅵ se ne avesse tanti non sarebbe un emigrante, sarebbe una
>> persona che cambia paese di residenza per cavoli suoi.
>
> In teoria, "emigrante" dovrebbe essere chiunque lasci il
> proprio paese per andare a risiedere in un altro, perᅵ, in
> effetti, non ho mai sentito chiamare "immigrati" i miliardari
> che in passato venivano a stare a Capri o a Venezia. :-)


Ma quelli erano villeggianti, mica ci restavano lᅵ.

Cioᅵ, qualcuno ci restava, magari secco. :-)


>> Che poi si voglia chiamare migrante il povero per farlo
>> apparire un po' piᅵ simile al ricco
>
> Che ci vuoi fare, noi italiani siamo campioni a risolvere i
> problemi... a parole.
>
> Tra l'altro, "migrante", non significa affatto "emigrato" o
> "immigrato".
> Lo vedrei meglio riferito agli zingari, ai nomadi... sempre
> che rimangano tali.


Gli zingari (p.c. Rom e Sinti) detti anche "nomadi", sono piᅵ
stanziali dei marescialli dei carabinieri e dei questori, che
vengono spostati ogni tot anni.


Poi ci sono i famosi "giostrai" che non ho mai capito a che cosa
si riferisce: ci sono i gestori di giostre, credo che in
grandissima parte siano onesti lavoratori.


Questo per le persone, soggette a tantissimi limiti di
movimento.
E per i capitali che girano il mondo senza limite alcuno, che
parole si usano?


--
"I read somewhere that 77 per cent of all the mentally ill live
in poverty. Actually, I'm more intrigued by the 23 per cent who
are apparently doing quite well for themselves."
-- Jerry Garcia, dei "Grateful Dead"

ADPUF

unread,
Apr 30, 2013, 6:15:58 PM4/30/13
to
orpheus, 21:31, martedᅵ 30 aprile 2013:

> Arriva il glossario.
> E mette al bando la parola "clandestino"


Sentivo proprio l'altro giorno alla radio.

Meglio "irregolare".


--
"Value your freedom or you will lose it, teaches history. 'Don't
bother us with politics', respond those who don't want to
learn."
-- Richard Stallman

orpheus

unread,
Apr 30, 2013, 7:01:28 PM4/30/13
to
ADPUF wrote:

> orpheus, 21:31, martedᅵ 30 aprile 2013:
> > Arriva il glossario.
> > E mette al bando la parola "clandestino"

> Sentivo proprio l'altro giorno alla radio.
> Meglio "irregolare".


CLANDESTINO

Questo termine, molto usato dai media italiani, ha un'accezione
fortemente negativa. Evoca segretezza, vite condotte nell'ombra, legami
con la criminalitᅵ. Viene correntemente utilizzato per indicare persone
straniere che per varie ragioni non sono in regola, in tutto o in
parte, con le norme nazionali sui permessi di soggiorno, per quanto
vivano alla luce del sole, lavorino, conducano esistenze "normali".
Sono cosᅵ definite "clandestine" persone che non sono riuscite ad
ottenere il permesso di soggiorno (magari perchᅵ escluse da quote
d'ingresso troppo basse) o a rinnovarlo, altre che sono entrate in
Italia con un visto turistico poi scaduto, altre ancora - ed ᅵ il caso
meno frequente - che hanno evitato sia il visto turistico sia le
procedure (farraginose e poco praticabili per ammissione generale)
previste per ottenere nei paesi d'origine il visto d'ingresso in
Italia. Spesso sono considerati "clandestini" anche i profughi
intenzionati a richiedere asilo o in attesa di una risposta alla loro
richiesta, oppure ancora sfollati in fuga da guerre o disastri
naturali. E' possibile identificare ogni situazione con il termine piᅵ
appropriato ed evitare SEMPRE di usare una definizione altamente
stigmatizzante come "clandestino".

ALTERNATIVE
All'estero si parla di "sans papiers" (Francia), "non-documented
migrant workers" (definizione suggerita dalle Nazioni Unite) e cosᅵ
via. A seconda dei casi, e avendo cura che l'utilizzo sia il piᅵ
appropriato, ᅵ possibile usare parole come "irregolari", "rifugiati",
"richiedenti asilo". Sono sempre disponibili e spesso preferibili le
parole piᅵ semplici e piᅵ neutre: "persone", "migranti", "lavoratori".
Altre locuzioni come "senza documenti", o "senza carte", o "sans
papiers" definiscono un'infrazione amministrativa ed evitano di
suscitare immagini negative e stigmatizzanti.
http://www.giornalismi.info/mediarom/articoli/art_1145.html


father mckenzie

unread,
May 1, 2013, 1:45:15 AM5/1/13
to
Il 30/04/2013 16:50, edi'® ha scritto:
> Quindi, per come la vedo io, se il signor Rossi parte da Lu (Al)
> per andare a vivere a
> Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch
> - emigra dall'Italia (per noi diventa un emigrato)
> - immigra in Galles (per loro diventa un immigrato)
> - e mentre fa ciò è un migrante

Ecumenico come il governo Letta. Standing spernacchiation. :-P

--
Audiente autem omni populo, dixit discipulis suis: “Attendite a scribis,
qui volunt ambulare in stolis et amant salutationes in foro et primas
cathedras in synagogis et primos discubitus in conviviis”.(Lc, 20,45-46)

father mckenzie

unread,
May 1, 2013, 1:45:59 AM5/1/13
to
Il 30/04/2013 16:55, orpheus ha scritto:
> e così ci si può riferire a tutti i "fenomeni"...

Anche Messi e Ronaldo
(immigrati in España)

Klaram

unread,
May 1, 2013, 6:59:08 AM5/1/13
to
ADPUF a l'ha scrit:

> E per i capitali che girano il mondo senza limite alcuno, che
> parole si usano?

Non saprei, prova a chiedere a qualche altro benaltrista.

k


orpheus

unread,
May 1, 2013, 7:08:43 AM5/1/13
to
father mckenzie wrote:

> Il 30/04/2013 16:55, orpheus ha scritto:
> > e così ci si può riferire a tutti i "fenomeni"...

> Anche Messi e Ronaldo
> (immigrati in España)

eh no! i VIP "migrano" dal comune linguaggio!

edi'®

unread,
May 2, 2013, 2:52:01 AM5/2/13
to
"Una voce dalla Germania" <tradu...@sags-per-mail.de> ha scritto

>> se il signor Rossi parte da Lu (Al)
>> per andare a vivere a
>> Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch
>> - emigra dall'Italia (per noi diventa un emigrato)
>> - immigra in Galles (per loro diventa un immigrato)
>> - e mentre fa ciò è un migrante
>
> Quanti anni dura quell'azione in italiano?

Da poche ore a tutta la vita.
Non ci sono solo i luesi (?) che vanno in Galles, il grosso dei migranti
è formato da schiere di poveri cristi che - dopo essere emigrati -
non riescono ad immigrare stabilmente da nessuna parte.

> Nel caso che non mi sia spiegato abbastanza, quanti italiani direbbero che le
> ministre Kyenge e Idem sono migranti?

Qualcuno senz'altro, ma di ignoranti è pieno il mondo.

E.D.

Message has been deleted

Roger

unread,
Mar 24, 2021, 7:50:41 AM3/24/21
to
MICHELA LOPRIORE il 24/03/2021 ha scritto:
> Il giorno domenica 28 aprile 2013 alle 10:08:21 UTC+2 orpheus ha scritto:
>> *GB* wrote:
>>
>>
>>> Siccome i due termini sono diversi e il secondo ha una valenza
>>> spregiativa, i soliti correttori politici hanno introdotto
>>> il termine "migranti". Eliminando il prefisso "in-" e usando
>>> il participio presente si d� l'idea di allegri viaggiatori,
>>> una sorta di turisti, insomma.
>> Preferivi la valenza spregiativa?
>
> Scusate ma IMMIGRATI non ha valenza spregiativa. Probabilmente nel post di GB
> si voleva sottolineare e quindi ovviare all'uso dispregiativo che si fa.
> IMMIGRATI è corretto per indicare 'chi migra in ENTRATA/IN/VERSO qui"
> EMIGRATI indica chi migra in USCITA /out/Verso altro paese.
>
> un po' come inspirare e inspirare :)

Tra un mese il messaggio a cui rispondi compirà otto anni!
Quasi pronto per il vaccino :-)

--
Ciao,
Roger
--
Coraggio, il meglio è passato (Ennio Flaiano)

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Mar 24, 2021, 9:21:49 AM3/24/21
to
On 24/03/2021 12:50, Roger wrote:
> MICHELA LOPRIORE il 24/03/2021 ha scritto:
>> Il giorno domenica 28 aprile 2013 alle 10:08:21 UTC+2 orpheus ha scritto:
>>> *GB* wrote:
>>>
>>>> Siccome i due termini sono diversi e il secondo ha una valenza
>>>> spregiativa, i soliti correttori politici hanno introdotto il
>>>> termine "migranti". Eliminando il prefisso "in-" e usando
>>>> il participio presente si d� l'idea di allegri viaggiatori,
>>>> una sorta di turisti, insomma.
>>> Preferivi la valenza spregiativa?
>>
>> Scusate ma IMMIGRATI non ha valenza spregiativa. Probabilmente nel
>> post di GB si voleva sottolineare e quindi ovviare all'uso
>> dispregiativo che si fa. IMMIGRATI è corretto per indicare 'chi migra
>> in ENTRATA/IN/VERSO qui" EMIGRATI indica chi migra in USCITA
>> /out/Verso altro paese.
>>
>> un po' come inspirare e inspirare :)
>
> Tra un mese il messaggio a cui rispondi compirà otto anni!

Purtroppo la questione e' d'attualita'.
Come quello dei giochi di parole delle propagande.
Tra parentesi, cosa significa "migrante" ? (domanda retorica)

Bruno Campanini

unread,
Mar 24, 2021, 3:50:45 PM3/24/21
to
MICHELA LOPRIORE formulated the question :
> Il giorno domenica 28 aprile 2013 alle 10:08:21 UTC+2 orpheus ha scritto:
>> *GB* wrote:
>>
>>
>>> Siccome i due termini sono diversi e il secondo ha una valenza
>>> spregiativa, i soliti correttori politici hanno introdotto
>>> il termine "migranti". Eliminando il prefisso "in-" e usando
>>> il participio presente si d� l'idea di allegri viaggiatori,
>>> una sorta di turisti, insomma.
>> Preferivi la valenza spregiativa?
>
> Scusate ma IMMIGRATI non ha valenza spregiativa. Probabilmente nel post di GB
> si voleva sottolineare e quindi ovviare all'uso dispregiativo che si fa.
> IMMIGRATI è corretto per indicare 'chi migra in ENTRATA/IN/VERSO qui"
> EMIGRATI indica chi migra in USCITA /out/Verso altro paese.

Immigrati son quelli che ti vengono a romper le palle nel tuo paese.
Emigrati sono quelli che le vanno a rompere in altri paesi.
Ambedue le categorie, dove le rompono, ivi si fermano.

I migranti sono quelli che come le oche, le rondini, etc
vanno a svernare altrove ma poi tornano.
Ovvero sono gli zingari di una volta che parcheggiavano per periodi
più o meno lunghi in varie località di vari paesi.
Parcheggiare è un eufemismo: 50 anni fa, come ora, non ho mai sentito
che qualcuno lavorasse.

Bruno

Giovanni Drogo

unread,
Mar 24, 2021, 4:44:10 PM3/24/21
to
On Wed, 24 Mar 2021, Bruno Campanini wrote:

> Immigrati son quelli ...
> Emigrati sono quelli ...
>
> I migranti sono quelli ...

Personalmente non userei nulla dei termini nel tenore derogatorio usato
dall'OP, ma restando solo sul piano linguistico-terminologico, ho sempre
usato (neutralmente) i termini di

"emigrante" (chi parte dal paese di riferimento per andare in un altro
paese e restarci, per una stagione, qualche anno, o tutta la vita)

"emigrato" e' l'emigrante che si e' stabilito nell'altro paese

"immigrante" (chi arriva nel paese di riferimento dal suo paese di
origine, con tempi come sopra)

"immigrato" e' l'immigrante che si e' stabilito nel paese di riferimento

E per le migrazioni umane europee (o atlantiche) avrei usato solo quei
termini.

"migrante" (come "migratore", riferito p.es. agli "uccelli migratori"
che si spostano un paio di volte l'anno con regolarita', o come i
transumanti dannunziani) mi fa pensare a qualcuno che si sposta di
continuo, piu' simile a "nomade", che per altro mi fa pensare a
popolazioni antiche, che so, gli Sciti, gli Amorrei, i Mongoli, con
cavalli e mandrie al seguito). Fino a che non ho sentito usare il
termine di "Opera Nomadi" non lo ho mai associato agli zingari, ma
sempre ritenuto un termine storico-antropologico estraneo alla
esperienza occidentale e italiana.

Ilario di Poitiers

unread,
Mar 24, 2021, 5:04:51 PM3/24/21
to
mercoledì 24/03/2021 (Sainte Catherine de Suède) 20:50:44, Bruno
Campanini ha scritto:
Per me, "migranti" è parola ombrello che racchiude le altre. Sono
"migranti" tutti coloro che migrano: per una stagione o per tutta la
vita, si vedrà. Si può trattare di migrazioni in entrata (immigrazione)
o in uscita (emigrazione) o di transito.
Quelli che "vanno a svernare altrove ma poi tornano" li chiamerei
"lavoratori stagionali". Sono anche loro "migranti", ma non certo gli
unici.
In certi casi si specifica la spinta alla base del fenomeno migratorio,
anche usando termini specifici ("migranti economici", "rifugiati
politici", "sfollati di guerra"...) o l'ambito ("migrazione
internazionale", "migrazione interna" da Sud a Nord, "urbanizzazione"
dalla campagna verso le città...).
Infine ci sono i pastori a settembre.

--
IdP

Ilario di Poitiers

unread,
Mar 24, 2021, 6:22:19 PM3/24/21
to
mercoledì 24/03/2021 (Sainte Catherine de Suède) 21:44:08, Giovanni
Drogo ha scritto:
E' vero che il termine aveva utilizzo meno frequente in passato. Si
parlava di "immigranti" ed "emigranti", piuttosto. Negli ultimi anni
però "migrante" ha avuto fortuna anche al di fuori delle scienze
naturali e delle descrizioni storico-antropologiche, per indicare
l'insieme di coloro che si trasferiscono, periodicamente o
definitivamente.

Cercando su testi ottocenteschi vengono fuori soprattutto uccelli,
pesci, cellule, popoli antichi, tribù... Tuttavia la parola si trova,
già a quel tempo, anche negli annali statistici per indicare chi si
trasferisce da una nazione all'altra, o anche chi si sposta
internamente. Il censimento del 1858 per esempio aveva una scheda per
rilevare i "Migranti periodici d'ogni Comune presenti od assenti la
notte del Censimento", intendendo in questo caso coloro che andavano e
venivano dal Comune, con l'indicazione dell'"Epoca più consueta di
Partenza e Ritorno", e il "Luogo dell'emigrazione", nello Stato in
altra Provincia o Fuori Stato.

https://books.google.it/books?id=V_cZMUpGNf4C&pg=PA56&dq=migranti&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwj91-Gt9MnvAhUTIMUKHazYD_Y4PBDoATAGegQIAhAC#v=onepage&q=migranti&f=false

--
IdP

edi'®

unread,
Mar 25, 2021, 4:01:26 AM3/25/21
to
Il 24/03/2021 22:04, Ilario di Poitiers ha scritto:

> Per me, "migranti" è parola ombrello che racchiude le altre. Sono
> "migranti" tutti coloro che migrano: per una stagione o per tutta la
> vita, si vedrà. Si può trattare di migrazioni in entrata (immigrazione)
> o in uscita (emigrazione) o di transito.

Concordo: chi si sposta dal suo paese con l'idea di "piantare radici"
altrove è un migrante. Diventa poi un emigrato per il paese di partenza
e un immigrato per il paese di arrivo.

Migrante è quindi, come dici, una /parola ombrello/ che racchiude le
altre, con l'ulteriore specificazione che - a differenza delle altre due
- è una parola che descrive una situazione transitoria. Infatti si usa
solo al participio presente, mentre le altre due si usano al participio
passato una volta che la situazione è consolidata.

E.D.

Ilario di Poitiers

unread,
Mar 25, 2021, 5:32:40 AM3/25/21
to
E' vero che si usa solo al participio presente però la durata
dell'azione non è strettamente circoscritta al viaggio di
trasferimento, si estende alla condizione di chi è emigrato o immigrato
in tempi recenti. A volte può essere una scelta per connotare
diversamente l'espressione. Un "migrante" è sia emigrante sia
immigrante. Specificare "immigranti" o "emigranti" rivela se
l'osservatore è nel paese di arrivo o in quello di partenza e non di
rado si associa a un giudizio, come quello che Bruno ha sentito il
bisogno di esprimere. "Migranti", per contro, prescinde dal punto di
vista dell'osservatore.

--
IdP

Giovanni Drogo

unread,
Mar 25, 2021, 5:47:00 AM3/25/21
to
On Wed, 24 Mar 2021, Ilario di Poitiers wrote:

>> "migrante" (come "migratore", riferito p.es. agli "uccelli
>> migratori" [...] mi fa pensare a qualcuno che si sposta di continuo,
>> piu' simile a "nomade",

> E' vero che il termine aveva utilizzo meno frequente in passato. Si
> parlava di "immigranti" ed "emigranti", piuttosto.

Infatti, e non vedo motivo di cambiare

> Cercando su testi ottocenteschi vengono fuori soprattutto uccelli,
> pesci, cellule, popoli antichi, tribù... Tuttavia [...] Il censimento
> del 1858 per esempio aveva una scheda per rilevare i "Migranti
> periodici d'ogni Comune presenti od assenti la notte del Censimento"

Che rafforza la mia idea di "migrante" come "in spostamento
semi-continuo" ... nell'800 era comune che in certi paesi p.es. di
montagna le persone vi risiedessero per certi periodi, p.es. legati ai
lavori agricoli, e poi si spostassero altrove per esercitare attivita'
artigianali vuoi lungo la strada, vuoi in una citta' di destinazione
(p.es. in un museo del folklore vicino a Bormio spiegavano come gli
abitanti di un certo paese facessero i calzolai, incluso fabbricanti di
scarpe, avessero un apposito cassone da portare a spalla, e partissero a
piedi vuoi per la Svizzera, vuoi per la pianura padana, lavorando en
route e magari fermandosi presso in una bottega in citta'.

Ilario di Poitiers

unread,
Mar 25, 2021, 6:45:09 AM3/25/21
to
giovedì 25/03/2021 (Saint Humbert) 10:46:57, Giovanni Drogo ha scritto:
> On Wed, 24 Mar 2021, Ilario di Poitiers wrote:
>
>>> "migrante" (come "migratore", riferito p.es. agli "uccelli
>>> migratori" [...] mi fa pensare a qualcuno che si sposta di continuo,
>>> piu' simile a "nomade",
>
>> E' vero che il termine aveva utilizzo meno frequente in passato. Si parlava
>> di "immigranti" ed "emigranti", piuttosto.
>
> Infatti, e non vedo motivo di cambiare

Un motivo potrebbe essere quello che notavo in un altro post:
descrivere la condizione più dal punto di vista di chi si sposta, che è
sia emigrante sia immigrante.

>> Cercando su testi ottocenteschi vengono fuori soprattutto uccelli, pesci,
>> cellule, popoli antichi, tribù... Tuttavia [...] Il censimento del 1858 per
>> esempio aveva una scheda per rilevare i "Migranti periodici d'ogni Comune
>> presenti od assenti la notte del Censimento"
>
> Che rafforza la mia idea di "migrante" come "in spostamento semi-continuo"

> ... nell'800 era comune che in certi paesi p.es. di montagna le persone vi
> risiedessero per certi periodi, p.es. legati ai lavori agricoli, e poi si
> spostassero altrove per esercitare attivita' artigianali vuoi lungo la
> strada, vuoi in una citta' di destinazione (p.es. in un museo del folklore
> vicino a Bormio spiegavano come gli abitanti di un certo paese facessero i
> calzolai, incluso fabbricanti di scarpe, avessero un apposito cassone da
> portare a spalla, e partissero a piedi vuoi per la Svizzera, vuoi per la
> pianura padana, lavorando en route e magari fermandosi presso in una bottega
> in citta'.

Concordo sul fatto che in passato "migrante" con il significato attuale
fosse d'uso più raro, ma persino nell'Ottocento non era del tutto
sconosciuto. C'è addirittura un volume del 1868 che tratta "Delle
migrazioni transatlantiche degli italiani ed in ispecie di quelle dei
liguri alle regioni del Plata. Cenni economico-statistici", come recita
il titolo in copertina.
Similmente i vari testi italiani dove si parlava delle "migrazioni
degli europei in America". Un irlandese sul vaporetto che lo porta a
Ellis Island, agli occhi di un italiano, è un "emigrante" o
"immigrante"? Sicuramente un "migrante".
Il fatto è che quando si guarda al fenomeno in sé si sente meno il
bisogno di sottolineare se il migrante è in uscita o in entrata, a meno
che non sia richiesto dal contesto.

--
IdP

Klaram

unread,
Mar 25, 2021, 7:53:19 AM3/25/21
to
Ilario di Poitiers il 24/03/2021 ha scritto:

> Per me, "migranti" è parola ombrello che racchiude le altre. Sono "migranti"
> tutti coloro che migrano: per una stagione o per tutta la vita, si vedrà. Si
> può trattare di migrazioni in entrata (immigrazione) o in uscita
> (emigrazione) o di transito.

https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/migranti-e-respingimenti/233

> Quelli che "vanno a svernare altrove ma poi tornano" li chiamerei "lavoratori
> stagionali".

O anche "vacanzieri". :))

k

Ilario di Poitiers

unread,
Mar 25, 2021, 8:47:39 AM3/25/21
to
Segnalo anche il significato fornito dal non proprio recentissimo
Pianigiani per "migrare": Andar via dal proprio paese e recarsi in un
altro per abitarvi.

--
IdP

Giovanni Drogo

unread,
Mar 26, 2021, 7:20:59 AM3/26/21
to
non contesto il verbo, contesto il tempo e modo (grammaticale) :-)

> europei in America". Un irlandese sul vaporetto che lo porta a Ellis
> Island, agli occhi di un italiano, è un "emigrante" o "immigrante"?
> Sicuramente un "migrante".

Essendo un participio presente lo e' fino a che sta sul vaporetto e ha
passato il controllo della "Immigration" (guarda caso), dopo diventa un
"immigrato" (dal punto di vista USA), o "emigrato" da quello irlandese,
cosa ne pensi un italiano e' irrilevante.

Una volta che si e' insediato ha finito di migrare, al massimo sarebbe
un "migrato" (participio passato) !

Ilario di Poitiers

unread,
Mar 26, 2021, 8:46:51 AM3/26/21
to
venerdì 26/03/2021 (Sainte Larissa) 12:20:57, Giovanni Drogo ha
scritto:
"Una volta che si è insediato", sì, ha finito di migrare, ma insediarsi
va al di là del viaggio in vaporetto.
Tuttavia è vero che c'è una tendenza a usare "migrante" anche per chi
si è trasferito da tempo. A un certo punto dovrebbe esserci l'upgrade a
"migrato"!

--
IdP
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