quale dei casi proposti è il più corretto? Per quale motivo?
Grazie,
dC
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Sono tutti corretti.
A me piace di "buon giorno".
Per quale motivo?
De gustibus...
> Grazie,
> dC
Prego
k
> Sono tutti corretti.
> A me piace di "buon giorno".
> Per quale motivo?
> De gustibus...
Anche a me, per lo stesso motivo per cui dico "buone vacanze" (non
"buonevacanze"), "buon appetito" (non "buonappetito"), "buona fortuna" (non
"buonafortuna").
Lo so che i dizionari riportano "buongiorno" come "saluto augurale", ma a me
piace usare la parola unica solo per indicare il saluto ("dava il buongiorno
a tutti"), non per rivolgerlo veramente e direttamente ad alta voce.
Ciao,
Epimeteo
---
"... Porta Romana bella, Porta Romana,
ci stan le ragazzine che te la danno.
Ci stan le ragazzine che te la danno,
prima la buonasera e poi la mano..."
(cit. augurale)
> Anche a me, per lo stesso motivo per cui dico "buone vacanze" (non
> "buonevacanze"), "buon appetito" (non "buonappetito"), "buona fortuna"
(non
> "buonafortuna").
Perché anche in qui casi sarebbe corretta pure
la forma tutt'attaccata?
> Lo so che i dizionari riportano "buongiorno" come "saluto augurale", ma a
me
> piace usare la parola unica solo per indicare il saluto ("dava il
buongiorno
> a tutti"), non per rivolgerlo veramente e direttamente ad alta voce.
Quindi tu preferisci usare «buongiorno» per salutare
e «buon giorno» per augurare una buona giornata?
> Perché anche in qui casi sarebbe corretta pure
> la forma tutt'attaccata?
Non lo so, ma credo di no e il dizionario non le riporta.
In ogni caso è difficile capire perché, come augurio, "buongiorno" vada bene
e "buonafortuna" no.
Più giustificate mi sembrano invece le altre forme di "qualcosa di buono"
(da "buonafede" a "buonanima", da "buoncostume" a "buongusto", da
"buonumore" a "buonuscita") che non augurano niente a nessuno.
>> Lo so che i dizionari riportano "buongiorno" come "saluto augurale", ma a
>> me piace usare la parola unica solo per indicare il saluto ("dava il
>> buongiorno a tutti"), non per rivolgerlo veramente e direttamente ad alta
>> voce.
> Quindi tu preferisci usare «buongiorno» per salutare
> e «buon giorno» per augurare una buona giornata?
Non mi è chiara la domanda, ma risponderò dicendo che, quando al mattino
incontro qualcuno, "do il buongiorno" dicendo "buon giorno!", così come,
quando a Capodanno auguro il "buon anno", dico "buon anno!"
Ciao,
Epimeteo
---
"... buon giorno, tristezza,
amica della mia malinconia,
la strada la sai,
facciamoci ancor oggi compagnia..."
(cit. salutare)
Scusa, eh, ma io ho provato a dire "buon giorno" e "buongiorno" ad
alta voce, e mi sono venuti fuori precisi identici...
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Cingar
È indifferente.
> Per quale motivo?
Perché l'ortografia italiana è ancora molto ballerina nell'uso dello
spazio (o dell'apostrofo) nei termini composti, nonostante gli oltre
otto secoli di letteratura italiana e i cinque di tipografia.
In tanti casi si è ormai fissata una norma ("pomodoro" si scrive
sempre attaccato, "macchina fotografica" sempre staccato) ma in
moltissimi altri c'è ancora libertà di scelta: "buongiorno/buon
giorno", "chissà/chi sa", "ficodindia/fico d'India", ecc.
Inventati la tua regola e cerca di seguirla con coerenza: la cosa
forse più brutta è vedere nella stessa pagina cose come "buongiorno"
scritto attaccato e "buona sera" scritto staccato. (Quanto a me,
predico bene ma razzolo male, perché attacco o stacco le parole
secondo l'estro del momento.)
--
Cingar
> Scusa, eh, ma io ho provato a dire "buon giorno" e "buongiorno" ad
> alta voce, e mi sono venuti fuori precisi identici...
Ti devo fare una confessione: non sempre dico "buon giorno" chiaro e ad alta
voce, magari separando bene il "buono" dal "giorno", e molto spesso mi
scappa un " 'ngiorno", quando addirittura non è un "orno". Solo qualche
volta, quando sono ottimista o addiritura euforico, mi lancio in un
"buon-----gioooooorno!" che lascia esausto me ed esterrefatto
l'interlocutore.
Forse a te il "buon giorno" e il "buongiorno" vengono uguali sputati perché
sei una persona equilibrata e respiri poco tra una parola e l'altra... :-PP
Ciaoooooo!
Epimeteo
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"... buona notte, buona notte, fiorellino,
buona notte tra le stelle e la stanza,
per sognarti devo averti vicino
e vicino non è ancora abbastanza..."
(cit. sonnacchiosa)
;-)))
Ho impiegato mezzo minuto per capire la tua battuta, ma alla fine l'ho
capita.
Battuta divertente!
Buon Pomeriggio e
Bentornato
Margherita
> Non mi è chiara la domanda, ma risponderò dicendo che, quando al mattino
> incontro qualcuno, "do il buongiorno" dicendo "buon giorno!", così come,
> quando a Capodanno auguro il "buon anno", dico "buon anno!"
Quando, invece, preferisci utilizzare «buongiorno»
anziché «buon giorno»?
Eh, buonanotte, pensavo di averlo gią spiegato: colpa mia, naturalmente...
:-((
Ciao,
Epimeteo
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"... buona sera, signorina, buona sera,
come č bello stare a Napoli e sognar,
mentre in cielo sembra dire 'buona sera'
la vecchia luna che sul Mediterraneo appar..."
(cit. notturna)
> Eh, buonanotte, pensavo di averlo già spiegato: colpa mia, naturalmente...
Veramente, non riesco a fare distinzione.
Ho capito che tu preferisci «buon giorno»
a «buongiorno» ma non ho capito il perché.
> Veramente, non riesco a fare distinzione.
> Ho capito che tu preferisci «buon giorno»
> a «buongiorno» ma non ho capito il perché.
Quando tu auguri a qualcuno, per iscritto, un buon viaggio o un buon
compleanno, scrivi "buonviaggio" e "buoncompleanno"? Eppure il dizionario
contiene molte parole (da "buonafede" a "buonuscita") che non augurano
niente a nessuno, ma dove l'aggettivo si è fuso con il nome.
Ovviamente è una questione puramente formale e una scelta del tutto
personale, che riguarda solo lo scritto, non il parlato, anche perché
nessuno è in grado di distinguere con l'orecchio le due forme, pronunciate
esattamente allo stesso modo.
Del resto, quando dici "il Davide", è come se dicessi "ildavide", ma la
convenzione impone di scrivere "il Davide" (anzi la convenzione imporrebbe
di non mettere articoli prima dei nomi propri, ma qui al Nord questa
convenzione è spesso disattesa).
Ciao,
Epimeteo
---
"... era quasi verso sera,
c'ero dietro, stavo andando
che si è aperta la portiera,
è caduto giù l'Armando...
Commissario, sì, l'Armando
era proprio il mio gemello,
però gli volevo bene
come fosse il mio fratello..."
(cit. articolata)
Ma il "buon" (non "buono") e il "giorno" non si separano, nemmeno
parlando alla velocità di padre Romano P.
> e molto spesso mi
> scappa un " 'ngiorno", quando addirittura non è un "orno".
Io più spesso " 'ndì".
> Solo qualche
> volta, quando sono ottimista o addiritura euforico, mi lancio in un
> "buon-----gioooooorno!" che lascia esausto me ed esterrefatto
> l'interlocutore.
> Forse a te il "buon giorno" e il "buongiorno" vengono uguali sputati perché
> sei una persona equilibrata e respiri poco tra una parola e l'altra... :-PP
No, semplicemente perché non pronuncio gli spazi. E neanche apostrofi,
trattini, sottolineature... :-)
--
Cingar