--
Namárië Valinor
E perché mai, se "fratto" = "rotto" ?...
Io credo che ne esista uno soltanto: "rifratto";
"rifranto" non serve proprio a nessuno e mi
pare proprio un "romanaccismo" ("ahò,
m'hai sfranto e rifranto..." :-)))
--
Er Roscio.
Roscio, lo sai che i dizionari (che tu disprezzi, lo so) riportano due participi
passati di "rifrangere":
"rifranto" (come "infranto" e "affranto"), nel senso di "rotto in vari pezzi" (ma io
non l'ho mai sentito);
"rifratto" (specifico in ambito fisico per le propagazioni delle radiazioni di tipo
ondulatorio), nel senso di "deviato" nel passaggio da un mezzo di trasmissione a un
altro.
Curiosamente, non esistono (almeno io non li ho mai sentiti) "infratto" e "affratto".
Esiste però "anfratto": avrà la stessa derivazione?
Epimeteo
Ecco, questo è uno dei motivi per cui disprezzo i dizionari...
> "rifranto" (come "infranto" e "affranto"), nel senso di "rotto in vari
pezzi" (ma io
> non l'ho mai sentito);
E neanch'io, infatti.
Il participio passato di "frangere" è "fratto". E basta.
Hai mai sentito un p.p. = "franto" ?... Ma quando mai ?...
Il p.p. di rifrangere è rifratto. Fine del discorso.
Se un qualche compilatore di dizionari particolarmente
scrupoloso vuole aggiungere anche "franto" e "rifranto"
dovrebbe avere almeno il pudore (e la cultura) di dire che
si tratta di un idiotismo (a meno che l'idiota non è proprio lui... :-)))
> "rifratto" (specifico in ambito fisico per le propagazioni delle
radiazioni di tipo
> ondulatorio), nel senso di "deviato" nel passaggio da un mezzo di
trasmissione a un
> altro.
>
> Curiosamente, non esistono (almeno io non li ho mai sentiti) "infratto" e
"affratto".
Appunto. Perché il p.p. di INfrangere è infraNTO e non infraTTO.
Così come quello di RIfrangere è rifraTTO e non rifraNTO.
> Esiste però "anfratto": avrà la stessa derivazione?
Affatto... :-)))
--
Er Roscio.
> E neanch'io, infatti.
> Il participio passato di "frangere" è "fratto". E basta.
Nein.
Sul certificato di morte di un mio antenato c'è scritto che, "caduto nella
ruota del mulino et quasi franto"...
Altrimenti, mi sai dire da che cosa deriva la parola "frantoio"?
Per non parlare di Franti: il De Amicis lo chiamò così perché li aveva rotti
a tutti.
ciao
--
Danilo Giacomelli
--------------------------
Ma chi ha deciso che il patrono degli insegnanti debba proprio essere S.
Küles?
--------------------------
>> Roscio, lo sai che i dizionari (che tu disprezzi, lo so) riportano due
>>participi passati di "rifrangere":
>
>Ecco, questo č uno dei motivi per cui disprezzo i dizionari...
Questo era noto tanto quanto il fatto che spesso non c'azzecchi! ;-))
>> "rifranto" (come "infranto" e "affranto"), nel senso di "rotto in vari
>>pezzi" (ma io non l'ho mai sentito);
>
>E neanch'io, infatti.
>Il participio passato di "frangere" č "fratto". E basta.
In effetti l'aggettivo "fratto" ha una certa affinita', ma il p.p. e'
"franto". Fratto ha piu' il senso matematico di "diviso" anche se si
usa talvolta per indicare le rimanenze della divisione: le frattaglie.
>Hai mai sentito un p.p. = "franto" ?... Ma quando mai ?...
Sempre. Se porti le olive da frangere al fraNToio, ti restituiscono
olive fraNTe. Se inopinatamente gliele riporti ottieni schifosissime
olive ri-fraNTe.
Fra le altre cose credo sia l'unica accezione comune del verbo.
>Il p.p. di rifrangere č rifratto. Fine del discorso.
Anche questo e' vero o almeno parzialmente vero. I verbi sono due:
frango, -ere e refringo, -ere; hanno alcuni significati che si
incrociano (il secondo non e' reiterativo), ma usi diversi:
ri-frangere > ri-franto, rifrangere > rifratto.
Fratto dovrebbe derivare, per similitudine, dal secondo.
>Se un qualche compilatore di dizionari particolarmente
>scrupoloso vuole aggiungere anche "franto" e "rifranto"
>dovrebbe avere almeno il pudore (e la cultura) di dire che
>si tratta di un idiotismo (a meno che l'idiota non č proprio lui... :-)))
Mmmm... a meno che l'idiota non SIA proprio lui...
Il dubbio dovresti averlo visto che avrebbe ragione.
--
Ciao.
SergioŽ
> > E neanch'io, infatti.
> > Il participio passato di "frangere" è "fratto". E basta.
>
> Nein.
> Sul certificato di morte di un mio antenato c'è scritto che, "caduto nella
> ruota del mulino et quasi franto"...
Ripeto, è dialettale o, al limite, arcaico (ma probabilmente entrambi).
> Altrimenti, mi sai dire da che cosa deriva la parola "frantoio"?
Nummefreghi... :-)))
Frantoio viene da fran-(gere) e -toio (luogo ove si 'x' - vedi abbeveratoio,
ecc.).
--
Er Roscio.
> -toio (luogo ove si 'x' - vedi abbeveratoio,
Avvoltoio è luogo ove si avvolge?
> Ripeto, è dialettale o, al limite, arcaico (ma probabilmente entrambi).
Non ne sono assolutamente convinto, non foss'altro che mi chiedo, a 'sto
punto, qual è il p. p. di "infrangere"... hai mai sentito qualcuno che abbia
"infratto" la legge?
> > Altrimenti, mi sai dire da che cosa deriva la parola "frantoio"?
>
> Nummefreghi... :-)))
>
> Frantoio viene da fran-(gere) e -toio (luogo ove si 'x' - vedi
abbeveratoio,
> ecc.).
Roscio!
Non si permetta!
Roscio!
Lei mi stupisce.
E quando mai s'è vista una formazione del genere?!?!
Lavare -> lava(re)+toio
Essiccare -> essicca(re)+toio
quindi:
frangere->frange(re)+toio->al massimo, ti concedo "frangitoio", NON
"frantoio". Perché devi tagliare il tema?!?!
D'altro canto:
http://www.garzantilinguistica.it/digita/parola.html?parola=frantoio
Roscio.
Si vergogni.
E si ritenga sfidato anche lei.
Scelga le armi.
Saluti brucianti
A.
> >Ecco, questo è uno dei motivi per cui disprezzo i dizionari...
>
> Questo era noto tanto quanto il fatto che spesso non c'azzecchi! ;-))
Seeeh... :-)PPP
> >> "rifranto" (come "infranto" e "affranto"), nel senso di "rotto in vari
> >>pezzi" (ma io non l'ho mai sentito);
> >
> >E neanch'io, infatti.
> >Il participio passato di "frangere" è "fratto". E basta.
>
> In effetti l'aggettivo "fratto" ha una certa affinita', ma il p.p. e'
> "franto". Fratto ha piu' il senso matematico di "diviso" anche se si
> usa talvolta per indicare le rimanenze della divisione: le frattaglie.
>
> >Hai mai sentito un p.p. = "franto" ?... Ma quando mai ?...
>
> Sempre. Se porti le olive da frangere al fraNToio, ti restituiscono
> olive fraNTe. Se inopinatamente gliele riporti ottieni schifosissime
> olive ri-fraNTe.
Io è da un po' che vado al fraXPoio, e fra non molto al fra2003oio... :-)PPP
Come ho già spiegato, "frantoio" non viene da "franto", ma da
"fran-" (gere) + "-toio" ("dove si... xxx", vedi "abbeveratoio", ecc.)
> Fra le altre cose credo sia l'unica accezione comune del verbo.
>
> >Il p.p. di rifrangere è rifratto. Fine del discorso.
>
> Anche questo e' vero o almeno parzialmente vero. I verbi sono due:
> frango, -ere e refringo, -ere; hanno alcuni significati che si
> incrociano (il secondo non e' reiterativo), ma usi diversi:
> ri-frangere > ri-franto, rifrangere > rifratto.
> Fratto dovrebbe derivare, per similitudine, dal secondo.
>
> >Se un qualche compilatore di dizionari particolarmente
> >scrupoloso vuole aggiungere anche "franto" e "rifranto"
> >dovrebbe avere almeno il pudore (e la cultura) di dire che
> >si tratta di un idiotismo (a meno che l'idiota non è proprio lui... :-)))
>
> Mmmm... a meno che l'idiota non SIA proprio lui...
> Il dubbio dovresti averlo visto che avrebbe ragione.
Se lo sapessi te lo dissi, ma non lo seppi...
Io usai l'indicativo perché certo dell'ipotesi... :-)PPP
--
Er Roscio.
Ha senz'altro ragione Roscio. Se non se ne intende lui di rifrazioni, con
tutte le arrampicate che fa!
Ciao.
Marco
--------------------------------
Inviato via http://usenet.libero.it
> Io è da un po' che vado al fraXPoio, e fra non molto al fra2003oio...
:-)PPP
Argh.
E' una battuta talmente brutta che sembra mia.
:-)
> Come ho già spiegato, "frantoio" non viene da "franto", ma da
> "fran-" (gere) + "-toio" ("dove si... xxx", vedi "abbeveratoio", ecc.)
Come ho già spiegato, non puoi fottertene del tema per creare una parola...
;-)
> > Anche questo e' vero o almeno parzialmente vero. I verbi sono due:
I verbi sono almeno tre:
frangere
rifrangere
infrangere
e frangere fa: franto (l'azzurro scuro della profondità si è franto
(UNGARETTI)) e non fratto (che è un participio passato questo sì *ARCAICO*
del verbo "frangere")
infrangere fa: infranto
affrangere fa: affranto.
Roscio: lei sta menando il can per l'aia.
La sfido a duello.
Anzi, a triello.
Ciao
Ale
>Io è da un po' che vado al fraXPoio, e fra non molto al fra2003oio... :-)PPP
>
>Come ho già spiegato, "frantoio" non viene da "franto", ma da
>"fran-" (gere) + "-toio" ("dove si... xxx", vedi "abbeveratoio", ecc.)
In effetti non hai spiegato un emerito ca...ppero!
Da quando in qua fran- e' la radice di frangere?
In genere i nomi in -toio sono generati dal p.p.
>Io usai l'indicativo perché certo dell'ipotesi... :-)PPP
E mal te ne incolse! Zottt!
--
Ciao.
Sergio®
>"Roscio" <ser...@libero.it> ha scritto nel messaggio
>news:dW7_a.239655$lK4.7...@twister1.libero.it...
>>
>> > Anche questo e' vero o almeno parzialmente vero. I verbi sono due:
>
>I verbi sono almeno tre:
>frangere
>rifrangere
>infrangere
Valli, non metta in bocca a Roscio (puah!) parole mie!
Io parlavo solo di rifrangere.
In senso ripetitivo di frangere fa rifranto, rifrangere in senso di
rifrazione (fatta o subita) fa rifratto ed ha etimologia diversa.
>Roscio: lei sta menando il can per l'aia.
>La sfido a duello.
>Anzi, a triello.
A singolar o plural tenzone?
--
Ciao.
SergioŽ
No, ma "fasciatoio" è il luogo ove si fascia... :-)PPP
--
Er Roscio.
Riporto testualmente dal (vostro) caro DevotoEtimologico:
franto, part. pass. rifatto sul modello dell'inf. "frangere",
mentre in latino era "fractus"; vedi FRATTO.
fratto, dal lat. fractus, part. pass. di "frangere", tratto
regolarm. dalla rad. senza infisso nasale; vedi FRANGERE.
> > > Altrimenti, mi sai dire da che cosa deriva la parola "frantoio"?
> >
> > Nummefreghi... :-)))
> >
> > Frantoio viene da fran-(gere) e -toio (luogo ove si 'x' - vedi
> abbeveratoio,
> > ecc.).
>
> Roscio!
> Non si permetta!
> Roscio!
> Lei mi stupisce.
> E quando mai s'è vista una formazione del genere?!?!
> Lavare -> lava(re)+toio
> Essiccare -> essicca(re)+toio
> quindi:
> frangere->frange(re)+toio->al massimo, ti concedo "frangitoio", NON
> "frantoio". Perché devi tagliare il tema?!?!
Perché "frangere" ha l'accento sdrucciolo, mio caro,
mentre "lavare", "essiccare", ecc. hanno l'accento piano !!!... :-)PPP.
--
Er Roscio.
> >I verbi sono almeno tre:
> >frangere
> >rifrangere
> >infrangere
>
> Valli, non metta in bocca a Roscio (puah!) parole mie!
> Io parlavo solo di rifrangere.
> In senso ripetitivo di frangere fa rifranto, rifrangere in senso di
> rifrazione (fatta o subita) fa rifratto ed ha etimologia diversa.
"Rifranto" non esiste. "Franto" è "da idioti". Lo dice pure Devoto
che è "rifatto" sul modello dell'infinito, mentre in latino fa "fractus".
--
Er Roscio.
Ho portato pure i "riscontri" come volete voi, che altro devo fare ?...
--
Er Roscio.
Per esempio, perché è sdrucciolo e invece di fare "frangitoio"
che è troppo lungo, si è preferito "frantoio". Come quando
fai la pipì, non stai facendo la "mingizione", ma la "minzione", no ?...
E mo' che m'arisponni, bell'e papà ?... :-)PPP
--
Er Roscio.
> Valli, non metta in bocca a Roscio (puah!) parole mie!
Ha. E' lei, caro il mio Sergio, che ha sfruculiato nella mia mente e mi ha
derubato di parole che erano evidentemente mie, data la loro cristallina
perfezione e inalterabile.
> >Roscio: lei sta menando il can per l'aia.
> >La sfido a duello.
> >Anzi, a triello.
>
> A singolar o plural tenzone?
Plurale.
Ed è sfidato anche lei.
Un quadriello.
> Per esempio, perché è sdrucciolo e invece di fare "frangitoio"
> che è troppo lungo, si è preferito "frantoio". Come quando
> fai la pipì, non stai facendo la "mingizione", ma la "minzione", no ?...
>
> E mo' che m'arisponni, bell'e papà ?... :-)PPP
Che mingichiata... :-))))))
Unni i purtasti, a u frantoiu? Cà, nenti vitti.
> come volete voi, che altro devo fare ?...
Accattàriti u rizziunariu? :-)
>Unni i purtasti, a u frantoiu? Cà, nenti vitti.
Cimarosti! Il siciliano e' una lingua fluida, non si puo' incespicare
in un "a u": ô (oppure "a lu") frantoiu.
Che poi si chiama "trappitu" (trapetum, -i).
--
Ciao.
Sergio®
>Riporto testualmente dal (vostro) caro DevotoEtimologico:
Cos'e'? ;-))
>franto, part. pass. rifatto sul modello dell'inf. "frangere",
>mentre in latino era "fractus"; vedi FRATTO.
>
>fratto, dal lat. fractus, part. pass. di "frangere", tratto
>regolarm. dalla rad. senza infisso nasale; vedi FRANGERE.
Detto così e' corretto, ma non e' che significhi molto.
In italiano i verbi semplici in -ngere e derivati dal latino sono solo
17. Tutti i p.p. latini terminano in -(n)ctum ed in italiano terminano
tutti in -nto tranne tangere (p.p. non usato), stringere (stretto) e
frangere solo nel senso di dividere e respingere (refringere).
Franto e fratto vengono usati in accezioni totalmente diverse.
Tanto piu' che franto e' p.p. (e lo hai scritto), fratto e' aggettivo
(e hai dimenticato di scriverlo, o magari sul "coso" che hai
consultato non c'e' ;-)) ).
Le olive frante sono così perche' le hai fatte frangere, ma "10 fratto
2" (10/2) prova a dire che fai frangere in due il 10.
>Perché "frangere" ha l'accento sdrucciolo, mio caro,
>mentre "lavare", "essiccare", ecc. hanno l'accento piano !!!... :-)PPP.
Anche questa nel suo complesso e' la verita'. Ma serve?
Come prima impressione direi che pochissimi verbi delle seconda
declinazione sono piani mentre lo sono moltissimi della prima.
Come seconda potrei azzardare:
- mùngere, mungitòio (e non muntòio);
- spèngere, spengitòio (e non spentòio)
- strìngere, stringitòio (e non strintòio)...
Quindi, sì, fràngere e' sdrucciolo, ma che c'entra?
--
Ciao.
Sergio®
>"Rifranto" non esiste.
Cioe' non posso ri-fare tutto? Secondo me qualunque cosa che faccio,
la posso ri-fare. Pero' se dici che non posso ri-frangere, non lo
faccio piu'.
>"Franto" è "da idioti". Lo dice pure Devoto.
C'e' liberta' di parola. Almeno credo...
>che è "rifatto" sul modello dell'infinito, mentre in latino fa "fractus".
Azz! questa non la sapevo! Come dipinto (pictum) o finto (fictum)?
Credevo si dicesse dipitto e fitto.
P.S. Ma davvero il "coso" che leggi dice "fractus" per il p.p.? O e'
un tuo "lapis calami"? ;-))
Non e' che niente niente parlava di aggettivo e non di p.p.?
--
Ciao.
Sergio®
>Per esempio, perché è sdrucciolo e invece di fare "frangitoio"
>che è troppo lungo, si è preferito "frantoio".
Intersessante. Come "premente" per "precipitevolissimevolmente"?
>Come quando fai la pipì, non stai facendo la "mingizione",
>ma la "minzione", no ?...
>
>E mo' che m'arisponni, bell'e papà ?... :-)PPP
Ecchettedevodì, qualche ignorante l'ha preso da minctio, -onis...
Non ci sono piu' gli etimologi di una volta. O tempora, o mores...
--
Ciao.
Sergio®
In effetti credo che nessuno l'abbia mai seriamente contestato.
Il motivo del contendere era (ed e' ancora) frangere > fratto.
--
Ciao.
Sergio®
> > > -toio (luogo ove si 'x' - vedi abbeveratoio,
> > Avvoltoio è luogo ove si avvolge?
> No, ma "fasciatoio" è il luogo ove si fascia... :-)PPP
E spaghettia ajo e oio?
E ndo coio coio?
E no che non m'annoio?
--
La rivoluzione non è un pranzo di gala ma nemmeno una colazione
al sacco (metà Mao e metà io)
Per "da idioti" intendevo che è un idiotismo, un'espressione dialettale...
Non ti sarai mica offeso ?... :-)))
> >che è "rifatto" sul modello dell'infinito, mentre in latino fa "fractus".
>
> Azz! questa non la sapevo! Come dipinto (pictum) o finto (fictum)?
> Credevo si dicesse dipitto e fitto.
Questo lo dice Devoto, mica io !... :-)))
> P.S. Ma davvero il "coso" che leggi dice "fractus" per il p.p.? O e'
> un tuo "lapis calami"? ;-))
> Non e' che niente niente parlava di aggettivo e non di p.p.?
Quando ho scritto il msg. avevo il Devoto davanti e ho copiato
"paro-paro"...
--
Er Roscio.
Caso mai "presciamente"... ha più senso, no ?... :-)PPP
> >Come quando fai la pipì, non stai facendo la "mingizione",
> >ma la "minzione", no ?...
> >
> >E mo' che m'arisponni, bell'e papà ?... :-)PPP
>
> Ecchettedevodì, qualche ignorante l'ha preso da minctio, -onis...
E che, una volta usaiamo il verbo e un'altra il sostantivo ?... :-)PPP
> Non ci sono piu' gli etimologi di una volta.
Eh, già... tutti morti, poveretti...
>O tempora, o mores...
Come dire "o fai in tempo o muori " ?... :-)PPP
--
Er Roscio.
Ma come ?... Non è la "vostra" bibbia ?... :-)PPP
> > "franto, part. pass. rifatto sul modello dell'inf. "frangere",
> > mentre in latino era "fractus"; vedi FRATTO."
>
> Tanto piu' che franto e' p.p. (e lo hai scritto), fratto e' aggettivo
> (e hai dimenticato di scriverlo, o magari sul "coso" che hai
> consultato non c'e' ;-)) ).
Ma che fai? Leggi un rigo sì e uno no?
Ma se l'ho appena scritto quello che dice il sig. Devoto...
> Le olive frante sono così perche' le hai fatte frangere, ma "10 fratto
> 2" (10/2) prova a dire che fai frangere in due il 10.
Quando dici "dieci fratto due", <<fratto>> cos'è, aggettivo ?... :-)PPP
> >Perché "frangere" ha l'accento sdrucciolo, mio caro,
> >mentre "lavare", "essiccare", ecc. hanno l'accento piano !!!... :-)PPP.
>
> Anche questa nel suo complesso e' la verita'. Ma serve?
> Come prima impressione direi che pochissimi verbi delle seconda
> declinazione sono piani mentre lo sono moltissimi della prima.
> Come seconda potrei azzardare:
> - mùngere, mungitòio (e non muntòio);
> - spèngere, spengitòio (e non spentòio)
> - strìngere, stringitòio (e non strintòio)...
Però quello che "azzardi" cozza con l'ipotesi che questi
vocaboli derivino dal p.p (come affermano anche i vocabolari),
altrimenti sarebbero come le versioni che hai messo fra parentesi.
--
Er Roscio.
Appunto. E lo stesso Devoto dice che "franto" è un calco sull'infinito,
mentre il p.p. latino è "fractus".
--
Er Roscio.
>> >"Franto" è "da idioti". Lo dice pure Devoto.
>>
>> C'e' liberta' di parola. Almeno credo...
>
>Per "da idioti" intendevo che è un idiotismo, un'espressione dialettale...
>Non ti sarai mica offeso ?... :-)))
E pensi che, conoscendoti, non l'abbia capito?
A te piacciono gli... effetti speciali! ;-))
>> >che è "rifatto" sul modello dell'infinito, mentre in latino fa "fractus".
>>
>> Azz! questa non la sapevo! Come dipinto (pictum) o finto (fictum)?
>> Credevo si dicesse dipitto e fitto.
>
>Questo lo dice Devoto, mica io !... :-)))
Difatti la cosa mi stupisce non poco. Conoscendo le tue idiosincrasie verso
i dizionarî non mi spiego come per iniziarti alle pratiche dizionaresche ti
sia affidato al Devoto che, come dice il nome stesso, si usa solo per...
devozione! ;-))
>> P.S. Ma davvero il "coso" che leggi dice "fractus" per il p.p.? O e'
>> un tuo "lapis calami"? ;-))
>> Non e' che niente niente parlava di aggettivo e non di p.p.?
>
>Quando ho scritto il msg. avevo il Devoto davanti e ho copiato
>"paro-paro"...
E per questo che, sempre conoscendoti, me ne stupivo. In effetti "fratto"
viene da "fractus, -a, -um" che notoriamente non e' p.p. (anche se da
questo discende), il vero p.p. e' refractum da cui rifratto che chiaramente
puo' essere usato anche come aggettivo. Credo che tutti i derivati di
frangere mantengano la nasale: frantume, frantumare, frantumazione...
Anche il verbo stringere che in italiano fa eccezione (stretto) ha la
variante dialettale (e naturale) "strinto". E guarda caso e'
siculo-toscana.
--
Ciao
Sergio®
>Appunto. E lo stesso Devoto dice che "franto" è un calco sull'infinito,
Come cinto, dipinto, finto, funto, giunto, minto, munto, pianto, punto,
spento, unto? E quali sono i p.p.?
>mentre il p.p. latino è "fractus".
Ripeto ancora, il p.p. e' fractum, fractus e' aggettivo.
--
Ciao
Sergio®
>Quando dici "dieci fratto due", <<fratto>> cos'è, aggettivo ?... :-)PPP
Ecched'e', predicato verbale?
--
Ciao
Sergio®
>> >Come quando fai la pipì, non stai facendo la "mingizione",
>> >ma la "minzione", no ?...
>> >
>> >E mo' che m'arisponni, bell'e papà ?... :-)PPP
>>
>> Ecchettedevodì, qualche ignorante l'ha preso da minctio, -onis...
>
>E che, una volta usaiamo il verbo e un'altra il sostantivo ?... :-)PPP
E che ci posso fare se i latini il sostantativo se l'erano gia' creato e
noi l'usiamo paroparo. Usiamo anche giunzione, finzione, funzione,
unzione... cose che capitano.
--
Ciao
Sergio®
Ho sempre detto "strinto" (la cintura e' troppo strinta), e' quindi
sbagliato? Confesso che non mi sono mai preso la briga di controllare
(pensavo fosse giusto...), appena arrivo a casa verifico.
Ciao,
spider.
>Ho sempre detto "strinto" (la cintura e' troppo strinta), e' quindi
>sbagliato? Confesso che non mi sono mai preso la briga di controllare
>(pensavo fosse giusto...), appena arrivo a casa verifico.
Dipende. ;-))
L'avevo scritto da qualche altra parte; nel toscano dovrebbe essere
"strinto" (pero' nel senso di schiacciato) e in siciliano e'
"strinciutu" (stringiuto) e, parlando in italiano "strinto"... scappa.
Se non sei ne' siculo ne' toscano... ;-))
--
Ciao.
SergioŽ
di firenze ;-)
spider
Bresciano: "strinzět".
ciao
--
Danilo Giacomelli
--------------------------
"Paride rapě Elena e la portň con se a Ilio, che da allora fu chiamata
Troia"
(da una relazione scolastica degli anni '70)
--------------------------
Vanità
D'improvviso
è alto
sulle macerie
il limpido
stupore
dell'immensità
E l'uomo
curvato
sull'acqua
sorpresa
dal sole
si rinviene
un'ombra
Cullata e
piano
franta.
(Giuseppe Ungaretti)
Bella, ma che valore ha ?...
(grammaticalmente, dico)
C'è qualcuno che parla correntemente come le poesie
di Ungaretti ?... La finiamo di dire fregnacce solo per far
vedere quanto siamo colti ?...
--
Er Roscio.
> > Vanità
>
> Bella, ma che valore ha ?...
> (grammaticalmente, dico)
>
> C'è qualcuno che parla correntemente come le poesie
> di Ungaretti ?... La finiamo di dire fregnacce solo per far
> vedere quanto siamo colti ?...
Le fregnacce le dirai tu e le fregnaccine le tue bambine :-)))
Nessuno parla come le poesie di Ungaretti, d'accordo,
ma ti sfido a trovare nelle poesie di Ungaretti una parola
che non sia ancora oggi usata comunemente e correntemente
nella lingua italiana.
(non venirmi a dire 'franta' senno' mi si frangono :-))
Ciao,
Roger
--
I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni
che si prendono per impedir loro di nuocere
(dalla legge di Murphy)
Anche. Chi non ne dice ?... :-)PPP
> Nessuno parla come le poesie di Ungaretti, d'accordo,
> ma ti sfido a trovare nelle poesie di Ungaretti una parola
> che non sia ancora oggi usata comunemente e correntemente
> nella lingua italiana.
> (non venirmi a dire 'franta' senno' mi si frangono :-))
Ad esempio: "nel suo perduto nimbo" (da "Dove la luce")
Oppure: "nel cuore durava il limio delle cicale" (da "Silenzio")
O anche: "solo per rivedere all'ilmo lucido d'un fondo e quieto baratro di
mare" (da "Tu ti spezzasti").
Se tu parli cosě, chi ti capisce č bravo...
O č Ungaretti !... :-)PPP
--
Er Roscio.
> [...]
> Ad esempio: "nel suo perduto nimbo" (da "Dove la luce")
> Oppure: "nel cuore durava il limio delle cicale" (da "Silenzio")
> O anche: "solo per rivedere all'ilmo lucido d'un fondo e quieto baratro di
> mare" (da "Tu ti spezzasti").
>
> Se tu parli così, chi ti capisce è bravo...
> O è Ungaretti !... :-)PPP
E pensare che, prima di postare, mi ero riletto una ventina
di poesie senza trovarne una!
Vabbe', comunque rimango del mio parere, che poi è quello di
tutti gli altri partecipanti a questo filone.
Ciao
Roger
--
I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni
che si prendono per impedir loro di nuocere.
(Dalla legge di Murphy)
>C'è qualcuno che parla correntemente come le poesie
>di Ungaretti ?... La finiamo di dire fregnacce solo per far
>vedere quanto siamo colti ?...
Appunto smettiamo di dire fregnacce!
Che tu lo voglia o no, franto e' il p.p. di frangere.
Fratto anticamente e' stato adoperato letterariamente per franto.
Fratto in senso matematico e' aggettivo checche' ne possa pensare tu.
Chiaramente nell'italiano comune, nel tuo non so.
--
Ciao.
Sergio®
[...]
> Che tu lo voglia o no, franto e' il p.p. di frangere.
> Fratto anticamente e' stato adoperato letterariamente per franto.
> Fratto in senso matematico e' aggettivo checche' ne possa pensare tu.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
A(x), *diviso*, secondo l'algoritmo appena esposto, per B(x),
fornisce immediatamente il risultato cercato [...].
C'è qualcuno che userebbe qui *fratto* in luogo di *diviso*?
Caso 'borderline':
A(x) *diviso* B(x), com'è noto, dà... ('fratto' non mi convince del tutto).
<Facendo un po' il verso ad una vecchia pubblicità>
Ora tu pensa sintattico. ;-)
Saluti generativisti e matematizzanti,
(H)istoreo
--
Per redigere questo articolo non è stata usata alcuna tecnologia Mafio$oft.
> C'è qualcuno che userebbe qui *fratto* in luogo di *diviso*?
SI'. Uso "diviso" se mi interessa l'operazione di divisione, uso
"fratto" se voglio indicare (per esempio dettandola) che la formula va
scritta usando la notazione frazionaria (numeratore fratto
denominatore), sia che voglia citare un numero razionale (9 fratto 25),
sia un formula piu' complessa (magari una frazione continua ?)
--
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>A(x), *diviso*, secondo l'algoritmo appena esposto, per B(x),
>fornisce immediatamente il risultato cercato [...].
>
>C'è qualcuno che userebbe qui *fratto* in luogo di *diviso*?
>
>Caso 'borderline':
>
>A(x) *diviso* B(x), com'è noto, dà... ('fratto' non mi convince del tutto).
Diciamo che sono due modi diversi di affrontare il problema.
Se scrivi A:B, e leggi A diviso B, significa che vuoi dividere A in B
parti.
Se scrivi A/B, e leggi A fratto B, significa che vuoi "frazionare"
qualcosa in B parti "uguali" e prenderne A.
All'atto pratico (come valore) le due operazioni si equivalgono.
Cambia solo il linguaggio della simbologia: nel primo caso stai
indicando una divisione, nel secondo una frazione.
--
Ciao.
Sergio®
>Manco p' 'o kaiser.
Ha da veni' baffone... ;-)))
>Nell'espressione "A fratto B", "fratto" non può che essere
>participio passato di "frangere"
Aspe' che tu sei pericoloso e gli infiniti sono uguali...:
- latino: frango, is, fregi, fractum, -ere; p.p. fractum e aggettivo
fractus, -a, -um;
- italiano, frango, -i, fransi, franto, -ere.
>e mai e poi mai aggettivo.
Per questo c'e' rimedio. Faremo correggere tutti i dizionarî.
>Se poi tu vivi in un mondo tutto tuo dove "fratto" è aggettivo
>(mai sentito di un numero che abbia la caratteristica
>di essere, per sé, "fratto"), è un altro paio di maniche...
A seconda della compagnia, meglio soli...
Pensa un po':
- io ho diviso il foglio in due. Diviso e' p.p. e "ho diviso"
predicato verbale;
- un foglio diviso in due. Diviso e' sempre p.p., ma con funzione
aggettivale.
- A fratto B si scrive A/B. Fratto ha sempre funzione aggettivale, ma
non e' p.p. perche' nessun verbo "italiano" lo ha come tale.
S.E.&O.
--
Ciao.
Sergio®
L'*operazione* di divisione si esprimerebbe dunque con 'diviso', NON con
'fratto'. Quest'ultimo ('fratto') non sarebbe mai usato con valore
'verbale'[*] (ecco perché ho scelto quegli esempi ;-).
> "fratto" se voglio indicare (per esempio dettandola) che la formula va
> scritta usando la notazione frazionaria (numeratore fratto
> denominatore), sia che voglia citare un numero razionale (9 fratto 25),
> sia un formula piu' complessa (magari una frazione continua ?)
Proprio come pensavo. Si usa -- si tende ad usare -- 'fratto' per
indicare la notazione (A/B, i.e. A fratto B), una 'qualità' (e.g.
funzione algebrica razionale fratta).
In altre parole, 'fratto' ha valore *aggettivale* e -- si direbbe -- mai
'verbale'[*].
[*] Non si può cioè costruire una proposizione (implicita) avente 'fratto'
come ehm cardine (o 'testa', se preferisci); cosa che invece è possibile
con 'diviso'. Sono le proprietà *sintattiche* a distinguerli: l'uno
può essere usato von valore verbale, l'altro no.
Saluti sintattici e matematici (ma cordiali),
> Ha da veni' baffone... ;-)))
Per ora abbiamo baffino ;-)))
Ciao,
> - latino: frango, is, fregi, fractum, -ere; p.p. fractum e aggettivo
> fractus, -a, -um;
> - italiano, frango, -i, fransi, franto, -ere.
Pero "rifrangere" e "diffrangere" (anche se quest'ultimo in verita'
all'infinito non lo ho mai sentito) al participio fanno "rifratto" e
"diffratto".
"infrangere" pero' fa "infranto"
>Pero "rifrangere" e "diffrangere" (anche se quest'ultimo in verita'
>all'infinito non lo ho mai sentito) al participio fanno "rifratto" e
>"diffratto".
>
>"infrangere" pero' fa "infranto"
In effetti i verbi latini derivati da frangere sono 3: infringere,
refringere e defringere. I significati, frangere compreso, sono
pressocche' uguali tranne alcune sfumature. In italiano frangere si
riferisce quasi esclusivamente alla molitura delle olive ed al
frangersi delle onde. Infrangere invece e' generico.
Entrambi hanno mantenuto la nasale nel p.p.
Rifrangere, quando non significa ri-frangere, e diffrangere indicano
fenomeni ottici che in latino venivano indicati con infringere.
Questi hanno perso la nasale.
--
Ciao.
SergioŽ
Ehm, ci sarebbero anche affrangere/affringere, confringere, perfringere
praefringere, profringere (!), effringere, diffringere, suffringere
(i primi che mi vengono in mente; potrebbero essercene altri).
> Rifrangere, quando non significa ri-frangere, e diffrangere indicano
> fenomeni ottici che in latino venivano indicati con infringere.
> Questi hanno perso la nasale.
Quando 'rifrangere' significa 'rompere, infrangere' (e.g. rifrangersi),
il participio fa 'rifranto'.
Con tutti questi composti di frangere, mi sono ehm fratto le scatole. :-)
Cura ut valeas.