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Il dibattito è molto interessante ma anche un po' vago. L'oggetto del
contendere è sfuggente. Anzitutto, cosa intendete per
"prescrittivismo"? Letteralmente, qualsiasi manuale "prescrive" regole
grammaticali, propone esempi di buon italiano, forme da evitare e via
insegnando. Temo quindi che la parola "prescrittivismo", da sola, non
spieghi abbastanza. Il "prescrittivismo" da cui rifuggire, secondo me,
è quello che prescrive secondo l'arbitraria opinione di un grammatico
senza fondarsi su osservazioni oggettive. Per "osservazioni oggettive"
intendo per esempio il metodo Canepari, di cui abbiamo discusso
relativamente alla pronuncia: definire anzitutto l'insieme di
riferimento, la comunità dei parlanti a cui si guarda (quelli di una
certa zona, quelli con un certo livello culturale, quelli che usano la
lingua professionalente...) e cercare di rilevarne gli usi linguistici
il più fedelmente possibile, senza sovrapporre le proprie preferenze
comunque motivate.
Esiste invece un'accezione più larga del termine "prescrittivismo", mi
pare, che rifiuta qualsiasi standard in quanto imporrebbe la lingua di
una classe, di un certo ambiente dominante, a scapito degli strati
marginali della società. Questa critica mi pare anche legittima ma più
sociopolitica che scientifica.
Alla fine della fiera, basta intdendersi. Quale oggetto stiamo
descrivendo? Se per esempio il nostro scopo è analizzare le forme
utilizzate da saggisti, istituzioni, fonti ufficiali, ne trarremo un
ritratto della lingua italiana più formale.
In alternativa potremmo viceversa descrivere l'italiano "medio" e
"familiare" in uso tra chi ha un livello socioculturale medio nelle
occasioni della vita quotidiana.
O, ancora, potremmo fotografare una variante regionale o persino una
lingua locale, anche detta dialetto, in questo caso prendendo a
riferimento gli anziani del posto che la tramandano nella forma più
pura.
Ogni "descrizione" potrà essere utilizzata come "prescrizione",
volendo, da chi decidesse di attenersi a quel modello. In questo modo
le due visioni potrebbero integrarsi anziché scontrarsi senza
soluzione.