Lorents hat am 06.06.2017 um 20:36 geschrieben:
> Il 06/06/2017 18:42, Voce dalla Germania ha scritto:
> [...]
>>>
>>> Confrontato gli esempio con le parole cosa, chesa (parola inventata) e
>>> cave di sicuro il suono /k/ in è palatalizzato.
>>
>> Cosa te lo fa credere?
>
> Me lo fa credere la differente posizione della lingua nella mia bocca e
> le mie orecchie quando sento il suono... Ho messo qui
>
https://www.dropbox.com/s/q29pqpgmlzmoq2j/cosa_chiosa.mp3?dl=0
> una registrazione di me stesso dove dico 'cosa' e 'chiosa' tre volte e
> pronuncio il suono /k/ iniziale in isolamento.
Aspettando di leggere cosa dicono gli altri: se davvero
pronunci "chiosa" così, posso anche capirti, però io,
milanese con quattro nonni lombardi, non lo pronuncio così
palatale e sentendoti senza sapere chi dici di essere avrei
pensato a un russo che ha imparato abbastanza bene l'italiano.
> Ho (avevo già) letto tutto e ti ringrazio ma non ho trovato una risposta
> alla mia domanda... come dici nel tuo P.S. Wikipedia è a volte
> contraddittoria e in ogni caso non è necessariamente la bibbia.
D'accordo, però è una buona base per cominciare. Poi, se ci
tieni, puoi studiare a fondo Canepari e il DOP. Dopo di che
ti lascio discutere con Stefan Ram, che sarà tedesco, ma ha
chiaramente passato anni interi a studiare questioni fonetiche.
>>> 1) La scrittura /kjoza/, /kjeza/, /kjave/ ossia k+j
>>>
>> AMMP 1) è l'unica risposta giusta.
>
> Non sarei così categorico. Ripeto, a livello di descrizione fonematica
> (broad transcription) dell'italiano scrivere /kjoza/ ecc. va benone, è
> una convenzione. In italiano non c'è opposizione tra /k/ palatalizzata
> (che mi pare tu dica non esiste del tutto, ma io direi di se almeno per
> quanto mi riguarda) e normale quindi possiamo sempre scrivere /k/.
Per quanto ti riguarda sì. Però ripeto che per me è una
pronuncia stramba o addirittura straniera. Poi sentiamo cosa
dicono gli altri iclisti.
A questo punto mi chiedo se per caso ci stai mostrando con
circa 1500 anni di ritardo cosa fece un sacco di gente in un
periodo che non so delimitare tra il 200 e il 900 d.C.
circa, portando
p.es. Caesar dalla pronuncia velare,
documentata dal fatto che le popolazioni germaniche l'hanno
importato come Kaiser, al nostro attuale Cesare.
> Comunque, per quello che vale, in russo le iniziali di parole italiane
> chi-, chia- ecc. sono trascritto con una /k/ palatalizzata:
> Chianti кьянти k'janti
> Chiara кьяра k'jaра
> Chiesa кьеза k'jeza
Confesso di non sapere perché sentono il bisogno di scrivere
кь, dato che я e "е" bastano per palatalizzare la к. In ogni
caso, però, loro trascrivono logicamente in base alla LORO
pronuncia, così come scrivono Гитлер, Адольф e Гайдн, Йозеф.
E se credi che questo voglia dire che i tedeschi dicono
Gitler e Gajdn, o addirittura che i tedeschi conoscono la
elle laterale o approssimante palatale che i russi scrivono
in Адольф, allora mi cascano le palle. Per la precisione:
certo che la conoscono, ma solo se hanno imparato un po' lo
spagnolo o, più raramente, l'italiano.
> Nelle parole russe tuttavia il gruppo 'кь' non compare mai, la к è
> seguita sempre da и quando è palatalizzata.
>
> Considera la parola chiosco.
> In polacco la parola è kiosk e secondo me la pronuncia dell'inizio
> parola è esattamente come quella italiana.
Per me è esattamente come la tua nel tuo "chiosa"
registrato, ma non come quella italiana.
Per me no, ma questo l'avrai già capito. Adesso aspettiamo
altri pareri.