La parola swahili "askari" (classe nominale N o ma-) viene dall´arabo
(come 40-50% delle parole swahili) ?askarī "soldato", plurale ?asākir.
Ciao, Wolfgang
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Credo che quegli "Ascari" fossero un gruppo di persone, una trib�.
Come gli Eruli e i Batavi che compaiono poco prima. Purtroppo di
quell'opera mancano i libri da 1 a 13; non ho trovato alcun altro
riferimento a "Ascarius" nemmeno nel progetto Perseus.
Ciao
Enrico
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Come scrissi poco fa, askari � semplicemente una parola araba per
soldato, no una trib�.
Erano truppe ausiliarie che lottavano sotto il comando di
ufficiali europei nel colonialismo.
Ciao, Wolfgang
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S�, certo, ma non quelli descritti da Ammiano Marcellino che parlava
della seconda met� del quarto secolo. O gli arabi avevano gi�
cominciato a colonizzare anche la Germania di quell'epoca? :)
Ciao
Enrico
"Ascaro" o "askaro" significa "soldato", non solo in arabo ma anche in
altre lingue tra cui lo swahili.
Secondi il Battisti sarebbe entrato in quelle lingue dal tardo latino
"ascarii" (quelli di Marcellino, appunto). Mah...
http://en.wikipedia.org/wiki/Askari
Quanto ad "Asc�ri" � un cognome emiliano che pare provenga dall'antico
germanico Anskar, lancia divina, e non ha niente a che vedere con gli
ascari di cui stiamo parlando. A meno che non si risalga pi� indietro
nel tempo, e chiss� che non ci sia una parentela.
k
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Scusa, hai ragione. Dormivo...
Ciao, Wolfgang
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> Enrico Gregorio ha scritto:
> > Bernardo l'eremita <bernardo...@email.it> scrive:
> >
> >> Le truppe coloniali italiane venivano chiamate "ascari" (con pronuncia
> >> sdrucciola); secondo wikipedia il termina deriva dall'arobo askar (soldato)
> >> In Kenya ho sentito chiamare le guardie giurate "ascari" (con pronuncia
> >> piana ed invariabile); pensavo che fosse swahili, derivato comunque
> >> dall'arabo.
> >> Leggo ora in Ammiano Marcellino (Sorie, libro 27, cap. 2.9) "captum ab
> >> ascariis" tradotto con "catturato dalle truppe ausiliarie".
> >> Qualcuno conosce la vera etimologia di "ascaro/ascari"?
> >
> > Credo che quegli "Ascari" fossero un gruppo di persone, una trib�.
> > Come gli Eruli e i Batavi che compaiono poco prima. Purtroppo di
> > quell'opera mancano i libri da 1 a 13; non ho trovato alcun altro
> > riferimento a "Ascarius" nemmeno nel progetto Perseus.
>
> "Ascaro" o "askaro" significa "soldato", non solo in arabo ma anche in
> altre lingue tra cui lo swahili.
> Secondi il Battisti sarebbe entrato in quelle lingue dal tardo latino
> "ascarii" (quelli di Marcellino, appunto). Mah...
Di che epoca � questo Battisti?
> http://en.wikipedia.org/wiki/Askari
>
> Quanto ad "Asc�ri" � un cognome emiliano che pare provenga dall'antico
> germanico Anskar, lancia divina, e non ha niente a che vedere con gli
> ascari di cui stiamo parlando. A meno che non si risalga pi� indietro
> nel tempo, e chiss� che non ci sia una parentela.
Per� Antonio Ascari � nato a Bonferraro (Verona), frazione di Sorg�,
confinante con Castel D'Ario (Mantova), patria di Tazio Nuvolari.
Ciao
Enrico
Per caso � quel linguista Carlo Battisti che dopo il 1918
contribu� a creare nuovi nomi italiani per quasi tutti i
paesini, monti, torrenti ecc. che si trovano in Alto Adige?
Se � lui, starei molto attento a prenderlo come fonte,
perch� � ben noto che usava la linguistica per scopi
politici, come quello di dimostrare l'italianit� di un'area
la cui popolazione era all'epoca in gran parte (circa 90%)
di madrelingua tedesca.
SP
Sicuramente, "Ascarii" veniva dal nome di qualche trib�, forse della
Gallia orientale, ma nemmeno io ho trovato niente di pi� preciso.
>> "Ascaro" o "askaro" significa "soldato", non solo in arabo ma anche in
>> altre lingue tra cui lo swahili.
>> Secondi il Battisti sarebbe entrato in quelle lingue dal tardo latino
>> "ascarii" (quelli di Marcellino, appunto). Mah...
>
> Di che epoca � questo Battisti?
Il suo sua ponderoso dizionario (con Alessio) � degli anni cinquanta.
>
>> http://en.wikipedia.org/wiki/Askari
>>
>> Quanto ad "Asc�ri" � un cognome emiliano che pare provenga dall'antico
>> germanico Anskar, lancia divina, e non ha niente a che vedere con gli
>> ascari di cui stiamo parlando. A meno che non si risalga pi� indietro
>> nel tempo, e chiss� che non ci sia una parentela.
>
> Per� Antonio Ascari � nato a Bonferraro (Verona), frazione di Sorg�,
> confinante con Castel D'Ario (Mantova), patria di Tazio Nuvolari.
Se Antonio Ascari era il corridore, � evidente che � una zona
favorevole... :-))
k
>> Di che epoca � questo Battisti?
>
> Per caso � quel linguista Carlo Battisti che dopo il 1918 contribu� a
> creare nuovi nomi italiani per quasi tutti i paesini, monti, torrenti
> ecc. che si trovano in Alto Adige? Se � lui, starei molto attento a
> prenderlo come fonte, perch� � ben noto che usava la linguistica per
> scopi politici, come quello di dimostrare l'italianit� di un'area la cui
> popolazione era all'epoca in gran parte (circa 90%) di madrelingua tedesca.
Se ha fatto una cosa del genere non lo consulter� pi�! :-))
Mi ricorda quelli che hanno trasformato la Grante Parei (grande
parete) in Gran Paradiso o il (Mont) Roese (ghiacciaio) in Monte Rosa, o
il Mons Silvus poi Mont Serven in Monte Cervino ecc. ecc.
k
> Per caso � quel linguista Carlo Battisti che dopo il 1918
> contribu� a creare nuovi nomi italiani per quasi tutti i
> paesini, monti, torrenti ecc. che si trovano in Alto Adige?
> Se � lui, starei molto attento a prenderlo come fonte,
> perch� � ben noto che usava la linguistica per scopi
> politici, come quello di dimostrare l'italianit� di un'area
> la cui popolazione era all'epoca in gran parte (circa 90%)
> di madrelingua tedesca.
Temo proprio di s�.
Ciao
Enrico
> Enrico Gregorio ha scritto:
> >
> > Per� Antonio Ascari � nato a Bonferraro (Verona), frazione di Sorg�,
> > confinante con Castel D'Ario (Mantova), patria di Tazio Nuvolari.
>
> Se Antonio Ascari era il corridore, � evidente che � una zona
> favorevole... :-))
Padre del pi� famoso Alberto, ma anche lui valente pilota di
auto da corsa.
Ah! Wikipedia, sia in tedesco che in inglese lo danno come
lombardo!
Ciao
Enrico
Bisognerebbe vedere se, oltre a prestarsi a quelle operazioni di
dubbio gusto per noi del XXI secolo ma comuni nel XIX secolo,
il Battisti fosse linguista di valore per altri motivi meno
politici.
Quanto alla germanicit� del Tirolo meridionale, � anch'essa
frutto di sostituzione linguistica.
Nei secoli, per forza o pi� probabilmente per maggior prestigio
sociale, popolazioni non germanofone, come dimostrato dalla
toponomastica di tipo ladino in val Venosta e di tipo slavo in
val Pusteria, e di cui sono residui le vallate ladine
dolomitane, hanno adottato il tedesco parlato dalle classi
dominanti provenienti dal mondo germanofono.
Stessa cosa nei Grigioni svizzeri.
Qualcuno si chiedeva, su un altro NG straniero, se sarebbe stata
possibile una germanizzazione linguistica dell'Italia del nord
dopo la fine dell'impero romano, e in quali casi sarebbe potuto
avvenire.
--
"I only like two kinds of men: domestic and foreign."
-- Mae West
Vago ricordo d'infanzia: un gelato che vendevano anche dentro ai cinema,
quello col bastoncino, cioccolato fuori e crema di panna dentro. Si chiamava
"ascaretto" e il nome viene da li'.
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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
C'era un tempo nel quale le drogherie si chiamavano "coloniali",
almeno in friulano (coloniᅵi).
--
In a Vienna hotel:
"In case of fire, do your utmost to alarm the hotel porter."
> C'era un tempo nel quale le drogherie si chiamavano "coloniali",
> almeno in friulano (coloni�i).
Anche un po' piu' a sud "Coloniali e tabacchi". Ma le drogherie non
vendevano droga, vero? vendevano aromi, spezie, allume di rocca, essenze,
generi esotici (???)
> Qualcuno si chiedeva, su un altro NG straniero, se sarebbe stata
> possibile una germanizzazione linguistica dell'Italia del nord
> dopo la fine dell'impero romano, e in quali casi sarebbe potuto
> avvenire.
non sono appassionato di storia what if.
Ti posso rispondere che la penisola ha subito una forte germanizzazione
in epoca logobarda (molto meno in epoca gotica), e che molti aspetti
della lingua italiana sono la conseguenza di questa germanizzazione -
compresi (a parer mio) molti aspetti che per motivi (a parer mio)
prevalentemente ideologici vengona attribuiti ad un "sostrato celtico".
Ma la cosa interessante � che, pur essendo la dominazione gotica
limitata ad una parte della Penisola (del Nord e del Sud, si ricordi), e
del tutto assente nelle isole, questi caratteri germanici sono presenti
in modo piuttosto omogeneo in tutta l'area lignustica italiana.
Per intenderci, anche in Sicilia (che pure durante la dominazione
longobarda rimase sotto i Bizantini) guerra si dice "guerra", e non
bellum o p�lemos, bianco si dice "bianco", palla si dice "palla", ricco
"ricco" ecc.
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
"quei due continuavano, da lei saliva afrore di coloniali
che giungevano a lui come da una di quelle drogherie di una volta
che tenevano la porta aperta davanti alla primavera..."
Paolo Conte - Boogie
> Mi ricorda quelli che hanno trasformato la Grante Parei (grande
> parete) in Gran Paradiso
La Granta Parei (dove sono stato "con esso i pie'") e' una cosa (in
fondo alla val di Rhemes), il Gran Paradiso (che ho solo visto da una
certa distanza) e' un'altra (tra Valsavaranche e Val di Cogne).
--
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Sono due cose diverse, ma ciň non toglie che "paradiso" sia una
paraetimologia da "parči".
Il diz. toponomastico della Utet scrive il nome originario del Gran
Paradiso "Gran Parči", e quello della val di Rhemes "Granta Parči",
altri invece scrivono "Granta Parey". Mah, saranno problemi di grafia
dialettale?
k
Sarᅵ per il colore, come il marocchino (caffᅵ con schiuma di latte e
cacao) o il cappuccino.
Perᅵ i Boeri erano Olandesi afrikaner, come hanno fatto a dare il nome
a un cioccolatino? :-))
k
> "quei due continuavano, da lei saliva afrore di coloniali
> che giungevano a lui come da una di quelle drogherie di una volta,
> che tenevano la porta aperta davanti alla primavera..."
"... da da,
da da, du di du..."
http://www.youtube.com/watch?v=FUxrJAM9px0
(cit. di completezza e di precisione))
Anche certe truppe, specialmente quelle dedicate alla salvaguardia delle
colonie (francesi, in particolare), costituivano "La Coloniale":
http://fr.wikipedia.org/wiki/Troupes_coloniales_(France)_
Ciao.
Epimeteo
---
"... une cicatrice en diagonale,
des cheveux noirs, des yeux si pâles,
la peau brûlée par le soleil.
J'en ai plus jamais vu de pareils
a mon amant de la Coloniale..."
http://www.youtube.com/watch?v=BjoV41WQLGw
(cit. colonialista)
I Logobardi, cantori greco-celtici?
:-)
> (molto meno in epoca
> gotica), e che molti aspetti della lingua italiana sono la
> conseguenza di questa germanizzazione - compresi (a parer mio)
> molti aspetti che per motivi (a parer mio) prevalentemente
> ideologici vengona attribuiti ad un "sostrato celtico".
>
> Ma la cosa interessante � che, pur essendo la dominazione
> gotica limitata ad una parte della Penisola (del Nord e del
> Sud, si ricordi), e del tutto assente nelle isole, questi
> caratteri germanici sono presenti in modo piuttosto omogeneo
> in tutta l'area lignustica italiana.
Eh, l'area lignustica, jawohl.
> Per intenderci, anche in Sicilia (che pure durante la
> dominazione longobarda rimase sotto i Bizantini) guerra si
> dice "guerra", e non bellum o p�lemos, bianco si dice
> "bianco", palla si dice "palla", ricco "ricco" ecc.
Che sia per colpa dei Normanni?
--
"The universe is popping all over the place."
-- Riccardo Giacconi
Il karkadè... le pastiglie Valda... c'erano i vasi di vetro con
le caramelle sfuse...
--
"Le mariage est la seule guerre au cours de laquelle on dort
avec son ennemi."
-- Anonyme
Le porte delle botteghe e dei bar avevano quelle cortine fatte
di fili pendenti che servivano per impedire alle mosche di
entrare (o di uscire?)
--
"Meglio stare zitti e sembrare cretini, che aprire bocca e
confermarlo."
> Il karkad�... le pastiglie Valda... c'erano i vasi di vetro con
> le caramelle sfuse...
Liquirizie gommose a forma di animaletti e fiori, crema da barba e pennelli
per la medesima, colla di pesce per fare le gelatine, citrato di magnesia...
Le pastiglie Valda pero' erano sfuse e senza marchio, quello col marchio
solo in farmacia, credo ancora oggi, in scatolina di latta rotonda. E che
dire del sapone molle per il bucato a mano?
E l'antica "liscivia-lisciva" dove la mettiamo?
http://www.summagallicana.it/lessico/l/lisciva.htm
Epi
--
"... e il mio pensiero vola,
ritorna a quella sera...
Tu hai bucato la mia vita,
quando sei andata via...
Hai bruciato in un attimo
anche la fantasia..."
http://www.youtube.com/watch#!v=bw6G49PpDXw
(cit. di bucato)
La mettiamo accanto a "lasciva-lascivia": le donne che fanno il
bucato al "lavadôr" lungo la roggia cantano canzoni sottilmente
lascive...
<http://www.voltois.it/fotovoltois2grandi/Laip-Lavador%2
(Small).jpg>
qui si vede le donne (sempre col capo coperto da un fazzoletto!)
che si ghiacciano le mani nelle gelide acque del lavatoio e una
col "buinç" (l'arco per portare i secchi).
<http://static.panoramio.com/photos/original/11030943.jpg>
> Epi
> --
> "... e il mio pensiero vola,
> ritorna a quella sera...
> Tu hai bucato la mia vita,
> quando sei andata via...
> Hai bruciato in un attimo
> anche la fantasia..."
> http://www.youtube.com/watch#!v=bw6G49PpDXw
> (cit. di bucato)
Tradotto dal provenzale:
http://www.webalice.it/pietro_beltrami/Quadernino/Marc_Lavador.html
--
"L'ozio è il principio di tutti i vizi, il coronamento di tutte
le virtù."
-- Franz Kafka (1883-1924), "Diari".
>> Credo che quegli "Ascari" fossero un gruppo di persone, una tribů.
>> Come gli Eruli e i Batavi che compaiono poco prima. Purtroppo di
>> quell'opera mancano i libri da 1 a 13;
>
> Sicuramente, "Ascarii" veniva dal nome di qualche tribů, forse della
> Gallia orientale, ma nemmeno io ho trovato niente di piů preciso.
Mi devo correggere: avevo supposto che fosse una tribů gallica, come
altre che compaiono nell'elenco, ma non trovandola citata da nessuna
parte ho cercato tra gli altri significati (come sagittarii, invicti,
brachiati ecc.) e ho trovato che "ascarii" (dal greco askos = otre)
corrispondeva a utricolarii, cioč quelli che attraversavano i fiumi con
otri, quindi il nome non indicava una tribů ma una funzione.
k
La congettura che "Ascari" fosse il nome di una tribů viene da
una traduzione in inglese dell'opera di Ammiano Marcellino che
č contenuta nel progetto Perseus. Cambia poco: comunque non sono
gli ascari dell'Abissinia.
Ciao
Enrico
> La congettura che "Ascari" fosse il nome di una trib� viene da
> una traduzione in inglese dell'opera di Ammiano Marcellino che
> � contenuta nel progetto Perseus.
Per� sarebbe stato molto strano che una trib� che ha fatto parte
dell'esercito romano non sia nominata da nessun altro.
> Cambia poco: comunque non sono
> gli ascari dell'Abissinia.
Ma c'� che dice, probabilmente sbagliando, che �scaro derivi da quegli
ascarii l�; invece il Battisti sostiene che l'�scaro dell'arabo, turco,
swaili ecc., che significa soldato, sia una storpiatura della parola
latina exercitus entrata in quelle lingue, e Battisti, nonostante tutto,
� un grande etimologista... per� qualche errore l'ha fatto pure lui! :-))
k
>
> Ma c'è che dice, probabilmente sbagliando, che àscaro derivi da quegli
> ascarii là; invece il Battisti sostiene che l'àscaro dell'arabo, turco,
> swaili ecc., che significa soldato, sia una storpiatura della parola
> latina exercitus entrata in quelle lingue, e Battisti, nonostante tutto,
> è un grande etimologista... però qualche errore l'ha fatto pure lui! :-))
>
> k
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con permesso: no àscaro ma ڠښڱڔې
dunque con ī lungo alla fine. Anche in kiswahili: askari.
L´etimologia di Battisti mi pare tuttavia molto probabile,
visto che una radice di quattro consonanti (?,s,k,r)
normalmente non è araba autenticamente (ma di tre cons.).
Purtroppo ci manca un diz. etimol. arabo.
Ciao, Wolfgang
(ex-JaWo)
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