Ad esempio "lievitano i tassi d'interesse", "lievitano le spese per le
famiglie".
Per me a lievitare è solo la torta. Esprime un concetto di aumento, ma
non è solo l'errore di chi invece avrebbe voluto e dovuto usare il verbo
levitare?
Quando posso parlare di lievitazione e quando di levitazione?
Te lo dice questo:
http://www.treccani.it/portale/opencms/Portale/homePage.html
Bruno
> Te lo dice questo:
> http://www.treccani.it/portale/opencms/Portale/homePage.html
Sai che aiuto la homepage.
Basta leggere p. es. www.treccani.it, se non hai nemmeno un
dizionario in casa.
Levitare: In metapsichica, acquistare leggerezza tanto da
sollevarsi nell’aria
Non mi risulta che i tassi d'interesse si mettano a
galleggiare nell'aria contro le leggi della fisica. Poi,
magari le spese per le famiglie acquistassero leggerezza! A
me sembrano invece sempre più pesanti.
Conclusione: in tutti questi casi è giustissimo parlare di
lievitazione; un comunissimo uso astratto di un concetto
molto concreto. Hai mai provato a fare una torta? Se non
sbagli qualcosa, vedrai come la pasta si gonfia in fretta e
diventa molto più grande.
Potrei immaginarmi la frase "I tassi d'interesse levitano"
solo il giorno che fossero talmente leggeri da diventare
negativi, ovvero quando le banche ci chiederanno gli
interessi per il privilegio di dargli i nostri soldi.
Praticamente ci siamo già arrivati, con i conti correnti a
tasso zero e i libretti di risparmio allo 0,1% o giù di lì
insieme a balzelli bancari per ogni operazione, ma
ufficialmente non osa dirlo nessuno.
Scusa, non ho sottomano un dizionario per handicappati...
Bruno
> Scusa, non ho sottomano un dizionario per handicappati...
Mi stai dando dell'handicappato?
> Quando posso parlare di lievitazione e quando di levitazione?
Io non trovo così banale la questione.
Levitare e lievitare sono parenti strettissimi. In merito si veda, per
esempio, http://www.etimo.it/?term=lievito&find=Cerca
Per entrambi, alla base, troviamo il concetto di sollevamento.
Tuttavia, mentre il senso ormai associato a levitare è quello di spostarsi
verso l'alto mantenendo però le proprie dimensioni (e galleggiando nell'aria,
sì: ma a fini analogici quest'ultima notazione mi sembra trascurabile),
associato a lievitare è quello di accrescere le proprie dimensioni,
guadagnando quindi (anche) in altezza.
Una quantità materialmente rappresentabile, dunque, necessariamente lievita e
non levita. Un fatturato, una spesa, un guadagno, un flusso di cassa, una
produzione, un importo, financo una quota di mercato lievitano. Vien facile
pensare a mazzette di banconote o a montagne di prodotti che si accumulano.
Ma una quantità immaterialmente rappresentabile, un numero puro, qualcosa
che sia privo di unità di misura? Un tasso d'interesse, per esempio? Se
aumenta s'ingrandisce, o semplicemente la linea che lo rappresenta in
un grafico (non c'è altro che possiamo immaginare) si sposta verso l'alto
"levitando"?
Teoricamente, forse. Però non si usa affatto. Anche in questi casi si usa
il verbo lievitare. E la lingua è fatta dall'uso. :)
--
Bye, Lem
Ceterum censeo ISLAM esse delendum
____________________________________________________________________________
Non sprecare i cicli idle della tua CPU: http://boinc.berkeley.edu/index.php
... che avevo posto anche io qualche mese addietro. Dovrebbe essere
possibile ancora leggere il thread
Però...
Rispondendo ironicamente alle 10:39 al messaggio che Bruno ha inviato alle
10:40, tu mostri non solo di avere la capacità di prevedere il futuro (e
quindi di possedere, insieme al raziocinio, una speciale levatura mentale),
ma anche di saper fare leva su tale qualità con levità di linguaggio e
levigata ironia.
D'altra parte tutta la nostra vita è un alternarsi di battere e levare...
Ciao.
Epimeteo
---
"... lo vedi tu com'è... bisogna fare e disfare.
Continuamente e malamente e con amore,
battere e levare.
Stasera guardo questa strada
e non lo so dove mi tocca andare.
Lo vedi, siamo come cani, senza collare.
Lo vedi tu com'è... è prendere e lasciare.
Inutilmente e crudelmente e per amore,
battere e levare..."
http://www.youtube.com/watch?v=12YGVZ46sfM
(cit. di preoccupato sollievo)
> Levitare: In metapsichica, acquistare leggerezza tanto da sollevarsi
> nell’aria
E la levitazione magnetica?
--
Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare.
[ T H I S S P A C E I S F O R R E N T ]
<http://xkcd.com/397/>
"Lievitare" = crescere, "levitare" = alzarsi; nel caso dei prezzi non c'è
tutta 'sta differenza (il prezzo di oggi è maggiore di quello di ieri se
e solo se è più alto di quello di ieri), ma è molto più comune dire
"lievitare" in questo caso.
Non sono d'accordo. Per me l'aspetto principale di
"levitare" è il fatto di stare sospesi per aria, quasi come
se si fosse senza peso. Quando un tasso d'interesse o il
costo della spesa aumentano, invece, a mio modo di vedere
diventano più pesanti, se non altro perché devo lavorare di
più per comprarmi le stesse cose, se non riesco a mia volta
ad aumentare i miei ricavi, mentre il debitore deve pagare
di più per rimborsare il prestito ottenuto.
Lievitare, poi, non è un semplice sinonimo di crescere, ma
esprime invece il concetto di una crescita rapida e vistosa,
anche se molto meno di un'esplosione dei prezzi.
Una volta ho sentito alla radio che parlavano di "treni a
lievitazione magnetica".
Invece del carbone, pasta.
--
"Le città dovrebbero essere costruite in campagna. L'aria lì è
più pura."
-- Henri Monnier
>> E la levitazione magnetica?
> Una volta ho sentito alla radio che parlavano di "treni a
> lievitazione magnetica".
> Invece del carbone, pasta.
Sì, certo.
Se si usa quella per fare la pizza, il treno va più piano, ma il suo fischio
è più melodico.
Epizzo
---
"... sole, pizza e amore, tùppete,
sole, pizza e amore, tùppete,
sole, pizza e amore, tùppete-ta...
Putuputùm tum tum..."
http://www.youtube.com/watch?v=TDWx5F1Ql3s
(cit. spizzicata)
Si gonfia.
>Ad esempio "lievitano i tassi d'interesse", "lievitano le spese per le
>famiglie".
Diventano più grandi, si gonfiano.
>Per me a lievitare è solo la torta. Esprime un concetto di aumento, ma
>non è solo l'errore di chi invece avrebbe voluto e dovuto usare il verbo
>levitare?
Non si alzano in aria, diventano solo più grandi.
>Quando posso parlare di lievitazione e quando di levitazione?
Levitazione è molto poco usato, non mi pare che abbia usi generici o
figurati, se non scherzosamente.
> [...]
> Levitazione è molto poco usato, non mi pare che abbia usi generici o
> figurati, se non scherzosamente.
E allora i treni a levitazione magnetica li hanno costruiti per ridere? :-)
http://it.wikipedia.org/wiki/Levitazione
http://it.wikipedia.org/wiki/Treno_a_levitazione_magnetica
Ciao,
Roger
Non mi dirai che "levitazione magnetica" sia una locuzione di uso
comune, ossia non specialistica :)
Specialistica, non direi.
È vero che Il treno a levitazione magnetica è un mezzo di locomozione
poco diffuso, ma poco diffusi sono anche l'astronave e la monorotaia
e non per questo sono termini "specialistici".
Ciao,
Roger
Mi pare l'unico caso in cui si usa.
Il magnetismo si presta perché solleva senza contatto, ma non
spinge tanto in alto, si limita a sostenere.
Anche un pallone aerostatico potrebbe levitare, ma non si usa,
di solito si dice che si solleva.
--
"L'homme n'est que poussière. La femme est aspirateur."
-- François Cavanna
Un pallone aerostatico, a rigore, galleggia.
--
Massimo Bacilieri AKA Crononauta
Provo a esprimermi meglio. È una locuzione specialistica
(specializzata?) nel senso che si usa unicamente per quello. Non
rientra nel linguaggio comune, non si presta a generalizzazioni o
variazioni. È essenzialmente un nome proprio.
Neanch'io.
> Per me l'aspetto principale di
> "levitare" è il fatto di stare sospesi per aria, quasi come
> se si fosse senza peso.
Esatto. Tra l'altro, è possibile levitare persino senza alzarsi, anzi
senza nemmeno muoversi, se la base di appoggio (o un sostegno su cui
si poggiava) viene rimossa e si resta sospesi a mezz'aria.
Anche il treno a levitazione magnetica, del resto, resta la maggior
parte del tempo sollevato allo stesso livello, a circa un centimetro
dalla rotaia, non esegue un movimento prevalentemente ascensionale. La
caratteristica principale, come dici, è la sospensione.
> Quando un tasso d'interesse o il
> costo della spesa aumentano,
[...]
Si gonfiano come la pasta del pane, dunque lievitano, ma non levitano,
non restano sospesi in virtù di qualche forza invisibile!
Invece il gallo non galleggia, affonda.
Ma "galleggiare" non presuppone un'interfaccia liquido-gas?
--
"Any fool can tell the truth, but it requires a man of sense to
know how to lie well."
-- Samuel Butler
O perlomeno un'interfaccia ben individuabile fra due fluidi a densità
diversa. Anche a me non pare che si usi in quel senso, anche se il
fenomeno è essenzialmente lo stesso, con la differenza che la densità
cambia gradatamente invece che bruscamente.
Se non erro si dice di squadre di calcio che "galleggiano" a
metà classifica.
--
In a Norwegian cocktail lounge:
"Ladies are requested not to have children in the bar."
Liquido-gas proprio no, al limite solido-liquido ;-)
Più precisamente, tuttavia, il galleggiamento è semplicemente la
manifestazione pratica del principio archimedeo, per cui un corpo
immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al
volume di fluido spostato. Se la spinta ricevuta è pari o superiore al
peso del corpo, questo resterà fermo nel fluido o salirà verso l'alto,
viceversa affonderà (andrà verso il fondo).
Il principio di Archimede vale quale che sia il fluido, che può essere
un liquido ma anche un gas.
Una nave e un pallone aerostatico galleggiano in ossequio allo stesso
identico principio, l'una nell'acqua, l'altro nell'aria, e il termine
"galleggiare" è pertanto perfettamente appropriato in entrambi i casi.
Incidentalmente, tutto questo rende meno banale il famoso indovinello
"pesa di più un kg di piombo o un kg di paglia?". Se la misurazione
avviene in *presenza di aria*, e poi si va a ripetere la misurazione
*nel vuoto*, si scoprirà che... il kg di paglia sarà più pesante.
Questo apparente paradosso è spiegato proprio dal principio archimedeo.
Nell'aria i due corpi sono soggetti ad una diversa spinta, giacché il
loro volume è diverso (in altre parole il peso specifico del piombo è
maggiore di quello della paglia), e in conseguenza di questo la "spinta
di galleggiamento" ricevuta dalla paglia nell'aria è maggiore di quella
che riceve invece il piombo.
Pertanto, per fare "un kg esatto in presenza di aria", occorre una massa
maggiore di paglia rispetto al piombo, a mo' di zavorra, per compensare
questa maggior spinta verso l'alto.
Tolta questa spinta, nel vuoto, resta una massa complessiva che nel caso
della paglia è leggermente superiore a quella del piombo. Ed ecco come
un kg di paglia può pesare di più di un kg di piombo.
In barba a ogni senso comune! :-D
Pardon: leggasi "...pari al peso del volume di fluido spostato".
Di solito galleggiare si usa quando il corpo solido si trova
all'interfaccia fra due fluidi. Il caso di gran lunga più comune è la
superficie dell'acqua, appunto fra l'acqua liquida e l'aria gassosa.
L'uso di galleggiare per indicare un equilibrio idrostatico anche senza
un'interfaccia non mi pare di averlo mai sentito, ma magari non ho letto
abbastanza :)
Direi:
http://www.dirigibili-archimede.it/ildirigibile.php
E più in passato, Celestino Usuelli già parlava del pallone come di un
"galleggiante":
http://www.aerei-italiani.net/pericoli.htm
Per non dimenticare l'ovvia Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Archimede
Si parla di galleggiamento anche per i subacquei, intendendo proprio la
tendenza del corpo - in ossequio alla legge archimedea - di risalire
verso l'alto mentre si è in immersione, e che va contrastata con
apposita zavorra:
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:_GebnGVQNyQJ:www.nautica-treviso-sub.com/Allegati/Articoli/La%2520subacquea%2520%C3%A8%2520fitness.doc+galleggiamento+subacqueo&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
né più né meno di quello che accade a un pallone o un dirigibile nell'aria.
Come vedi il termine "galleggiare" non presuppone un'interfaccia fra due
fluidi; poi nel linguaggio comune "galleggiare" intende il caso
specifico - per quanto più comune - della barca che resta sulla
superficie dell'acqua proprio in virtù del suo galleggiamento, ma è e
resta un caso specifico.
Vedo. Mi pare un uso inusuale :)
Un dirigibile "galleggia" nell'aria. Mi suona strano.
>E più in passato, Celestino Usuelli già parlava del pallone come di un
>"galleggiante":
Non è lo stesso, al mio orecchio. Galleggiante è un sostantivo, e non
mi suona strano. È l'uso di prima che mi suona strano.
>http://www.aerei-italiani.net/pericoli.htm
"equilibrarci e quindi fermarci galleggianti nell'aria": questo mi
piace. Ma probablimnete perché mi sembra una metafora, quasi una
dizione poetica. Si dice "essere sospesi / fermarsi a mezz'aria", non
"galleggiare" o "galleggiare a mezz'aria".
>Per non dimenticare l'ovvia Wikipedia:
>http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Archimede
In quella pagina l'uso è quello che cito io in tutti i casi. L'unica
eccezione è verso la fine, dove dice "Alcuni corpi con densità uguale a
quella dell'aria galleggiano, come le nuvole", che di nuovo mi suona
molto strano: io non direi mai che le nuvole galleggiano. A meno che
non si indichi che galleggiano sopra uno strato di aria più fredda.
>Si parla di galleggiamento anche per i subacquei, intendendo proprio la
>tendenza del corpo - in ossequio alla legge archimedea - di risalire
>verso l'alto mentre si è in immersione, e che va contrastata con
>apposita zavorra:
>http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:_GebnGVQNyQJ:www.nautica-treviso-sub.com/Allegati/Articoli/La%2520subacquea%2520%C3%A8%2520fitness.doc+galleggiamento+subacqueo&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
Io non parlo del sostantivo "galleggiamento", ma dell'uso del verbo
"galleggiare". Nella pagina che tu citi viene esplicitamente indicato
l'uso che ritengo normale.
>né più né meno di quello che accade a un pallone o un dirigibile nell'aria.
>
>Come vedi il termine "galleggiare" non presuppone un'interfaccia fra due
>fluidi
Non ne sono convinto, e i due esempi sopra mi sembrano artificiosi.
Cosa ne pensano gli altri?
Allora si può anche usare per una massa di fluido, non
necessariamente a un corpo solido: una goccia di olio
nell'acqua, una massa d'aria calda sopra una fredda.
--
"She often gave herself very good advice
(though she very seldom followed it)."
-- Lewis Carroll
Certo, le nuvole cosa sono d'altronde? ;-)
Siccome sono visibili, sono sospensioni di liquido (o solido)
nel gas.
(risposta poco romantica...)
--
"Research is what I'm doing when I don't know what I'm doing."
-- Wernher von Braun
>> Certo, le nuvole cosa sono d'altronde? ;-)
> Siccome sono visibili, sono sospensioni di liquido (o solido)
> nel gas.
> (risposta poco romantica...)
Risposta scientifica, ma di significato piuttosto superficiale.
La risposta giusta la dà il Faber, e se questo farà piangere la Zia sarà
colpa tua:
"...certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia,
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri..."
http://www.youtube.com/watch?v=3mA8JHGezCU
Contièniti!
Epy
---
Nuages, di Django Reinhardt:
http://www.youtube.com/watch?v=LY2BQk9s11Y&feature=related
(cit. nefologica)
I tuoi rimbrotti mi fan rannuvolare l'umore...
> Epy
> ---
> Nuages, di Django Reinhardt:
> http://www.youtube.com/watch?v=LY2BQk9s11Y&feature=related
> (cit. nefologica)
W GIANGO!
Io ribatto così:
- Iiiiih, che so' quelle?
- Sono le nuvole.
- E che so' le nuvole? Quanto so' belle! Quanto so' belle!
- Ah, straziante meravigliosa bellezza del creato!
http://it.wikipedia.org/wiki/Che_cosa_sono_le_nuvole%3F
http://cinemante.blogspot.com/2007/10/che-cosa-sono-le-nuvole-pier-paolo.html
http://www.youtube.com/watch?v=iIc-isA2uwA
http://www.pasolini.net/modugno_nuvole.mp3 [3.6MBi]