Wolfgang, 19:42, venerdᅵ 17 gennaio 2014:
> On 01/17/14 19:16, Klaram wrote:
>
>> Questo ᅵ il punto, nessuno di noi dice l'weekend, perchᅵ
>> noi percepiamo la w come una "doppia v" (e cosᅵ si chiama),
>> non come una "doppia u". Tant'ᅵ vero che water (closed) ᅵ
>> diventato vater, Walter ᅵ diventato Valter, wafer ᅵ
>> diventato vafer, e cosᅵ via.
>
> Walter ['valter] va bene perchᅵ ᅵ un nome tedesco. Per quanto
> riguarda la altre parole da te addotte, la pronuncia [v] della
> <w> ᅵ quella che i giornali britannici attribuiscono ai
> tedeschi nelle caricature.
Beh anche noi nel nostro piccolo ci impegnavamo a far diventare
V la W, inglese o tedesca che fosse.
Vater, vichend, vischi, vichipedia, valter, vifi, vonder vuman,
volc-svaghen ecc.
Purtroppo la sempre maggior diffusione delle cognizioni
elementari della lingua americana stanno rendendo sempre piᅵ
rara questa piacevole consuetudine.
> Ricordo ancora la pronuncia di ᅵwhiskyᅵ da parte di un
> conoscente milanese: produceva una perfetta [u], elidendo
> perfino l'articolo. Io invece, per non fare la meschina figura
> di un tedesco saccente, dico di solito vilmente [il viski].
> Solo in questo newsgroup sono (alle volte) un po' piᅵ
> coraggioso, ma sovente con degli esiti poco incoraggianti.
Io, per fare l'esotico, aspiro: "un hhuischi, per favore".
Poi lo tracanno con aria da intenditore, prima di stramazzare al
suolo.
>>> Colgo l'occasione di augurarti un bell'weekend con un buon
>>> bicchiere d'whisky.
>>
>> Bel weekend a tutti e, nello iato tra una settimana e
>> l'altra, allegria col whisky... ma con molta moderazione.
>> :-))
>
> Vox populi vox dei: non ti senti di peccare di blasfemia.
Wox popwli, wox day!
--
"Many of the girls wear highly-coloured dresses, but underneath
they are just ordinary girls."