Grazie
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> mi piacerebbe sapere se il plurale di liscia è lisce o
> liscie e se si può scrivere in entrambe le maniere.
> Stessa cosa per fascia.
> Porteste darmene anche una spiegazione tecnica ? (Non
> semplicemente la regoletta del Garzanti)
>
> Grazie
Io vado a simpatie, o per abitudine, e non so se esiste una
ragione reale per sciegliere l'una o l'altra possibilità.
Direi che preferischio "liscie" e "fascie" anche se le
pronuncie, fuori di Napoli, mi parono compagne.
Se sbaglio, mi corriggerete.
--
pecunia non olet, sed scarseggiat semper
> Io vado a simpatie, o per abitudine, e non so se esiste una
> ragione reale per sciegliere l'una o l'altra possibilità.
>
> Direi che preferischio "liscie" e "fascie" anche se le
> pronuncie, fuori di Napoli, mi parono compagne.
>
> Se sbaglio, mi corriggerete.
Amò (ancora)? "Lisce", "fasce", "pronunce".
Ciao, FB
> Amò (ancora)? "Lisce", "fasce", "pronunce".
Arance, mance, plance, pance, trance, Vance (Philo).
Trovare l'intruso.
> Arance, mance, plance, pance, trance, Vance (Philo).
> Trovare l'intruso.
Tu
> Tu
Che fai sputi?
> > Tu
>
> Che fai sputi?
Su La Russa sempre, non è così che ti chiamano?
> Su La Russa sempre, non č cosě che ti chiamano?
A cu a mmmiaa? Jarrusi, loru e cu non ciů dici.
Se ti riferisci alla regola che recita: "quando le terminazioni (senza
accento tonico sulla i) in -cia e -gia sono precedute da una vocale, i
plurali saranno -cie e -gie; quando invece sono precedute da una consonante,
i plurali saranno -ce e -ge", posso dirti che non ci sono spiegazioni
glottologiche, si tratta di una semplice regoletta di comodo, con diverse
eccezioni.
K
> Se ti riferisci alla regola che recita: "quando le terminazioni (senza
> accento tonico sulla i) in -cia e -gia sono precedute da una vocale, i
> plurali saranno -cie e -gie; quando invece sono precedute da una
consonante,
> i plurali saranno -ce e -ge", posso dirti che non ci sono spiegazioni
> glottologiche, si tratta di una semplice regoletta di comodo, con diverse
> eccezioni.
Ovvero? Ci sono parole come "provincie" che sono accettabili per ragioni
etimologiche, ma esiste anche "province", che preferisco assolutamente.
Ciao, FB
> mi piacerebbe sapere se il plurale di liscia è lisce o liscie e se si può
> scrivere in entrambe le maniere.
> Stessa cosa per fascia.
> Porteste darmene anche una spiegazione tecnica ? (Non semplicemente la
> regoletta del Garzanti)
>
> Grazie
Monica,
c'e' un assiduo postatore di Idl che freme dalla voglia di darti la
risposta.
Spero che sia al PC.
Saluti,
--
@li
Diciamo la verità: se "provincie" e "province" hanno la stessa, identica pronuncia,
che motivo c'è di mettere la "i"? Non è una lettera superflua?
Al singolare (provincia) la "i" ci vuole, se non altro perché altrimenti la "c"
diventa dura, ma al plurale? A meno che la pronuncia corretta non sia "provincïa" e
allora il plurale non può che essere "provincïe".
Ovviamente la stessa regola del risparmio "letterario" dovrebbe valere per
"ciliegia", ma così non è, dunque non resta che dare ragione a Karla...
Quanto a "liscia" e "fascia", la regola della doppia consonante imporrebbe un plurale
"lisce" e "fasce", ma mi metto anche nei panni di coloro che parlano un dialetto in
cui le due parole diventano approssimaivamente "lissïa" e "fassïa". Come faranno?
:-))
Ciao,
Epimeteo
> mi piacerebbe sapere se il plurale di liscia è lisce o
> liscie e se si può scrivere in entrambe le maniere.
> Stessa cosa per fascia.
> Porteste darmene anche una spiegazione tecnica ? (Non
> semplicemente la regoletta del Garzanti)
>
> Grazie
Ma allora il plurale di Francia qual________è?
--
> pecunia non olet, sed scarseggiat semper
E' tua? Beh, è fantastica!
Ciao, FB
>> pecunia non olet, sed scarseggiat semper
> E' tua? Beh, è fantastica!
Aggiungi questa. Pecunia volat, debita manent.
>> pecunia non olet, sed scarseggiat semper
>
> E' tua? Beh, è fantastica!
>
>
> Ciao, FB
Solo la seconda parte, la prima era di Vespasiano mi pare.
--
> Solo la seconda parte, la prima era di Vespasiano mi pare.
Sě, beh, d'accordo, la prima parte era di Vespasiano. La disse, mi pare, per
giustificare la tassa per usare i... vespasiani.
Ciao, FB
>>> pecunia non olet,
> Solo la seconda parte, la prima era di Vespasiano mi pare.
Se era Vespasiano olebat, sarà stato Tito o Traiano
> Aggiungi questa. Pecunia volat, debita manent.
Dissentio, Pater.
Pecunia it et redit.
Epimetheus
> Pecunia it et redit.
IBIT ET REDIBIT NON MORIETUR IN BELLO
> Sě, beh, d'accordo, la prima parte era di Vespasiano. La disse, mi pare,
per
> giustificare la tassa per usare i... vespasiani.
Per dire che tutto fa brodo, diciamo. Sempre se non erro...
Ciao, FB
Pater, in bello non imbellis moriar...
Epimetheus
> Per dire che tutto fa brodo, diciamo. Sempre se non erro...
O "everything makes soup", come si dice in inglese.
Ciao
Ale
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Namárië Valinor
>> Per dire che tutto fa brodo, diciamo. Sempre se non
>> erro...
>
> O "everything makes soup", come si dice in inglese.
> Ciao
> Ale
Signori ... contegno!
Ritornando alla mia simpatica (autoelogio) frasetta, come
la tradurreste in latino vero?
--
Pecunia semper deficit!
(Firmato)
Epimeteo
Ragioniere Generale dello Stato
You speak english like a spanish cow
GiM
> Diciamo la verità: se "provincie" e "province" hanno la stessa, identica
pronuncia,
> che motivo c'è di mettere la "i"?
A mio parere nessuno...
Ciao, FB