qual e' l'etimologia della parola "mucca"?
grazie!
--
eseguire la somma e togliere le [] per rispondere
> ciao,
> qual e' l'etimologia della parola "mucca"?
> grazie!
Il termine ha un'etimologia sicuramente onomatopeica, ovvero da
"mu" , un'interiezione che in greco indicava un gemito (cf. sempre in
greco "mykàomai" = "muggire" e in latino il verbo "mugire").
Ciao
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
>> qual e' l'etimologia della parola "mucca"?
>
> Il termine ha un'etimologia sicuramente onomatopeica,
> ovvero da
> "mu" , un'interiezione che in greco indicava un gemito
> (cf. sempre in
> greco "mykàomai" = "muggire" e in latino il verbo
> "mugire"). Ciao
Infatti il mio Z. dice:
m. f. onm. Vacca. In un primo tempo indicava soltanto una
vacca lattifera d'origine svizzera [come la Hunziker
wahwahwah :-] in seguito una vacca in genere. | pvb. Anche
le mucche nere danno il latte bianco.
Nella terminologia zootecnica si usa vacca non mucca.
--
pecunia non olet, sed scarseggiat semper
> Il termine ha un'etimologia sicuramente onomatopeica, ovvero da
> "mu" , un'interiezione che in greco indicava un gemito (cf. sempre
> in greco "mykàomai" = "muggire" e in latino il verbo "mugire").
grazie...
altre interpretazioni "fantasiose"?
> Ciao
ciao!
>
> --
>
>
> questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
> http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
>
>
> Infatti il mio Z. dice:
> m. f. onm. Vacca. In un primo tempo indicava soltanto una
> vacca lattifera d'origine svizzera [come la Hunziker
> wahwahwah :-] in seguito una vacca in genere. | pvb. Anche
> le mucche nere danno il latte bianco.
grazie
non si puo' dire nient'altro?
ciao!!
>
> Nella terminologia zootecnica si usa vacca non mucca.
>
>
> --
> pecunia non olet, sed scarseggiat semper
>
> ciao,
>
> qual e' l'etimologia della parola "mucca"?
mi piacerebbe anche sentire delle libere idee non solo il significato
ufficiale,
per es., inventando, mu=omicron
grazie!!
Inventando?
E come, no?
"Mucca" deriva dall'inglese "muck" (concime animale, letame) e/o dal tedesco "Muecke"
(zanzara).
Ciao,
Epimeteo
> mi piacerebbe anche sentire delle libere idee non solo il significato
> ufficiale,
> per es., inventando, mu=omicron
Mucca deriva dal nome del continente sommerso di Mu, che sorgeva
nell'Oceano Pacifico. E' li' che sono state selezionate le prime razze da
latte, portate poi in Europa da alieni provenienti dal pianeta Kka.
> Mucca deriva dal nome del continente sommerso di Mu, che sorgeva
> nell'Oceano Pacifico. E' li' che sono state selezionate le prime razze
> da latte, portate poi in Europa da alieni provenienti dal pianeta Kka.
hehe grazie ma non cercavo barzellette... vabbe' grazie e ciao!!
sai so di una persona che ha passato la serata a discutere
sull'etimologia di mucca... dato che ne avra' parlato 60 o 70 anni fa e
chiaramente mi son perso il discorso ;) volevo vedere se riuscivo a
capire qualcosa di piu...
grazie cmq
ciao!
>
> Ciao,
> Epimeteo
"bluesmoke" <is00[0+1]@bluewin.ch> ha scritto nel messaggio
news:20040107200835.00007a89@ed-59784fa40b39...
>
> ciao,
>
> qual e' l'etimologia della parola "mucca"?
Cerco di risponderti seriamente io.
Il vocabolo *mucca* appare nel 1758: _ Il latte deve essere di vacca di cui
fassi il burro, mi pare in Toscana si chiamino mucche, e credo siano una
sorta di vacche piů mansuete dell'altre._ A.Cocchi.
L'etimologia del sostantivo č molto discussa.
Alcune proposte:
_ dal latino parlato *mucca(re)* _
_ da *mukka* , voce onomatopeica_
_ Il Bottiglioni nel 1926 lo fa derivare dal latino parl. *mucca(m)* con la
radice *mu*=muggito, ronzio_
_ C.C. Rice connette il vocabolo col latino parl. *muccu(m)* = moccio. (cfr.
col lombardo *mok* =spuntato, mozzo).
Comunque, pare che il vocabolo mucca sia abbastanza recente, vd. ciň che ho
riportato all'inizio, e limitato alla Toscana.
--
lu.
Ultima Badessa Di Passaggio
_Voi siete L'Eccelsa.
Voi che passate, voi siete l' Eccelsa.
E passate cosě, per vie terrene!
Chi osa? Chi vi prende? Chi vi tiene?_
Gabriele d'Annunzio
>Nella terminologia zootecnica si usa vacca non mucca.
Per l'appunto. "Vacca" e' un termine scientifico --si dice latte
vaccino, non latte muccino-- e non dovrebbe esserci percio' bisogno di
ridicoli e bamboleggianti eufemismi anche nel linguaggio comune, non
specialistico. E invece il sostantivo e' stato caricato di tanti e
tali significati spregiativi da renderne proibito l'uso.
Ciao,
Alex (5630)
> hehe grazie ma non cercavo barzellette... vabbe' grazie e ciao!!
Io una cosa ti posso dire: se vai a un convegno scientifico o ti trovi a
parlare con un veterinario NON DIRE MAI mucca: il termine ufficialmente
accettato è vacca. Dire mucca è out :-)
> specialistico. E invece il sostantivo e' stato caricato di tanti e
> tali significati spregiativi da renderne proibito l'uso.
Proibito no: omnia munda mundis. Usando il termine vacca non fai che
servirti del termine scientificamente corretto, come dire "pene": se il
contesto lo giustifica, qual è il problema?
> C'è una ragione perché sono tornato in questo paese, qui e non invece
essere out sara' in un giorno ;)
haha ;)
> Cerco di risponderti seriamente io.
> Il vocabolo *mucca* appare nel 1758: _ Il latte deve essere di vacca
di cui
> fassi il burro, mi pare in Toscana si chiamino mucche, e credo
siano una
> sorta di vacche più mansuete dell'altre._ A.Cocchi.
> L'etimologia del sostantivo è molto discussa.
> Alcune proposte:
> _ dal latino parlato *mucca(re)* _
> _ da *mukka* , voce onomatopeica_
> _ Il Bottiglioni nel 1926 lo fa derivare dal latino parl. *mucca(m)* con
la
> radice *mu*=muggito, ronzio_
> _ C.C. Rice connette il vocabolo col latino parl. *muccu(m)* =
moccio. (cfr.
> col lombardo *mok* =spuntato, mozzo).
E cosa c'è di poco serio nella mia risposta?? In fondo la mia 'ipotesi'
sull' origine onomatopeica del termine ( a mio modesto avviso la sola
credibile) la riporti anche tu...
Ciao
>Proibito no: omnia munda mundis. Usando il termine vacca non fai che
>servirti del termine scientificamente corretto, come dire "pene": se il
>contesto lo giustifica, qual è il problema?
Parlavo del linguaggio comune, naturalmente. Se, durante una gita in
campagna, dovessi dire alla mia bambina "Guarda quella bella vacca",
mia moglie, donna non violenta per ideologia e alquanto mite nei
comportamenti, reagirebbe in modo poco coerente con il carattere e
l'ideologia.
Ciao,
Alex (5630)
Omnia munda mundis: parole sante!
Padre, io l'ho sempre detto che non c'è amore senza pene...
Epimeteo
Lesbofobo!
Ciao.
Marco
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
>Parlavo del linguaggio comune, naturalmente. Se, durante una gita in
>campagna, dovessi dire alla mia bambina "Guarda quella bella vacca",
>mia moglie, donna non violenta per ideologia e alquanto mite nei
>comportamenti, reagirebbe in modo poco coerente con il carattere e
>l'ideologia.
e se invece dici "guarda quel bell'uccello", che cosa succede?
--
Maurizio Pistone - Torino
strenua nos exercet inertia Hor.
scri...@mauriziopistone.it
http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
> Comunque, pare che il vocabolo mucca sia abbastanza
> recente, vd. ciò che ho riportato all'inizio, e limitato
> alla Toscana.
In friulano si dice vacje.
Cito dal voc. Pirona: "o armente che piuttosto corrisponde
a mucca" | Al fig. V. Putàne. Ai sinon. già indicati, con
qualche vario atteggiamento di senso, si possono
aggiungere: Troe, sgualdrine, sfondri, sfondrade,
sdròndine, slandrone, boldraga, zigainera, scorsegate,
ecc.; fra il sei e settecento muciacia."
Salve!
Vedi anche :
<f06da48e184e9047...@HerenotThere.h88e1dce1.invalid>
ovvero:
http://snipurl.com/3pyu
--
Bye, Ghost of Lem Novantotto
Informazioni su it.*: http://www.news.nic.it
Archivio news: http://groups.google.com/advanced_group_search?hl=it
Linee guida della netiquette: http://www.faqs.org/rfcs/rfc1855.html
> Salve!
>
> Vedi anche :
> <f06da48e184e9047...@HerenotThere.h88e1dce1.invalid>
> ovvero:
> http://snipurl.com/3pyu
mitico!
grazie
ciao
> io l'ho sempre detto che non c'è amore senza pene...
pene d'amor perdute... (love's labours lost)
--
There are more things in heaven and earth, Horatio,
Than are dreamt of in your philosophy.
William Shakespeare (1564 - 1616), "Hamlet", Act 1 scene 5
08/01/2004 17.06.09
> pene d'amor perdute... (love's labours lost)
Vediamo un po'.
Leucopenia, eritrocitopenia, granulocitopenia, piastrinopenia...
Sì, Padre, è una grave forma di anemia per un amore non corrisposto.
Epimeteo
------
"The cuckoo then, on every tree,
mocks married men; for thus sings he,
cuckoo, cuckoo: O, word of fear,
unpleasing to a married ear!"
William Shakespeare
"Love's Labour's Lost"
Spring
Act V, Scene II, 906-909
> Vediamo un po'.
> Leucopenia, eritrocitopenia, granulocitopenia, piastrinopenia...
>
> Sì, Padre, è una grave forma di anemia per un amore non corrisposto.
Dal punto di vista femminile dicesi fallopenia, da quello maschile
colpopenia o munipenia in neogreco (si celia, ovviam.)
>qual e' l'etimologia della parola "mucca"?
Secondo il Dizionario Etimologico Cortelazzo-Zolli si tratta di...
- - - -
Vc. di etim. molto discussa. Alcune proposte (lat. parl. *mucca(re) da
cfr. col lomb. mok ‘spuntato, mozzo’: C. Salvioni in AGI XVI [1902-05]
457; da mukka, vc. onomatop.: W. Meyer-Lübke in ZrPh XXXII [1908] 498;
e cosě il Bottiglioni nel 1926, dal lat. parl. *mucca(m) con la rad.
*mu ‘muggito, ronzio’, mentre C. C. Rice in Language XI [1935] 240 la
connette col lat. parl. *muccu(m) ‘moccio’; ed altre ancora: cfr.
anche Alessio Problemi 2) sono inaccettabili, perché non tengono nel
giusto conto alcuni fatti: che si tratta di vc. relativamente rec.
(sec. XVIII), dapprima limitata alla Toscana e specifica di una
particolare razza di vacche (cfr. 1789, F. Paoletti: "Sono queste le
vacche grosse... le vacche mezzane o piccole... e le mucche, dalle
quali si hanno i burri"), propria di Lugano (1803, D'Alb.; anche il
Tram., 1834, copiato poi dal TB: "Nome che si dŕ in Toscana alle
vacche di Lugano, o di quella razza"; e il Petr.: "Una volta si
chiamavan mucche solo quelle della Svizzera"). Tali argomenti furono
invocati fin dal 1910 dal Rajna, che, richiesto, proponeva alla Crusca
(e contro il parere del Salvioni, ancorato ad una spiegazione
‘indigena’) un ted. Molkerei, Mulkerei = vaccheria, portato dai
mercanti di vacche. Che il neologismo "abbia poi avuto molta fortuna,
dipenderŕ in non piccola parte dal desiderio di evitare vacca, per
ragione del valore traslato che gli č entrato in corpo e che
nell'ambiente cittadino ha preso il sopravvento" (Carteggio
Rajna-Salvioni a cura di C. M. Sanfilippo, Pisa, 1979, pp. 155-156 e
162-163). O. Lurati, che ha ampiamente trattato il problema,
riconducendolo ai suoi limiti storici e semantici, indica, come base
del n. it., il piů preciso termine svizzero ted. Mugg, Muchi ‘tipo di
bovina’ (probabilmente da una base prelatina *mug-, come voce di
richiamo): VR XXXI (1972) 58-66.
- - - -
Ciao.
Gian Carlo
>pene d'amor perdute... (love's labours lost)
Certo che in inglese perde un po' della sua forza.
Gian Carlo
>>pene d'amor perdute... (love's labours lost)
>
> Certo che in inglese perde un po' della sua forza.
nn direi. L'allitterazione è splendida ed è piu' secco della traduzione.
a noi suona di piu' il settenario, ma è questione d'orekkio
E già: è quasi una musica al tempo stesso dolce e triste quell'impasto di tre "elle"
e di tre "esse"...
A proposito, Padre, magica, potete spiegarmi perché il titolo di quest'opera
riportato nell'edizione in mio possesso (Oxford University Press) non è
"...labours...", ma "...labour's..."? Forse il vero plurale antico era scritto così?
Sì, lo so che dovrei andare a chiederlo su ICLE e che l'oggetto è "mucca", ma trovo
qui voi che siete tra i più grandi anglisti viventi e ne approfitto...
Epimeteo
>>Se, durante una gita in
>>campagna, dovessi dire alla mia bambina "Guarda quella bella vacca",
>>mia moglie [...] reagirebbe
>
>e se invece dici "guarda quel bell'uccello", che cosa succede?
Non succede nulla, di corso. Nel primo caso la scorrettezza sarebbe
mia ("Non si dicono le brutte parole davanti alla bambina!"); nel
secondo caso la scorretto sarebbe semmai l'ascoltatore che attribuisce
un secondo senso e malizioso a un vocabolo inteso a denotare un
individuo appartenente alla nota classe degli invertebrati.
D'altra parte, qualcuno ti ha mai accusato di volgarita' per aver
intitolato una sezione del tuo bel sito "L'uccello del poeta"?
Ciao,
Alex (5630)
O il pollo te l'hanno sempre servito disossato, o sei tu che stai facendo
doppi sensi maliziosi... 8>
>Non succede nulla, di corso. Nel primo caso la scorrettezza sarebbe
>mia ("Non si dicono le brutte parole davanti alla bambina!"); nel
>secondo caso la scorretto sarebbe semmai l'ascoltatore che attribuisce
>un secondo senso e malizioso a un vocabolo inteso a denotare un
>individuo appartenente alla nota classe degli invertebrati.
devi ancora spiegare perché "vacca" è una "parola brutta" quando
indica una bovina femmina, invece, tanto per fare un altro esempio,
"finocchio" non è una "parola brutta" quando indica un ortaggio.
Piuttosto è interessante il fatto che con certi animali manchi, o sia
di uso raro, il termine che indica l'intera specie. Io posso dire
"gatto", poi distinguere il gatto maschio dalla gatta, il gatto adulto
dal gattino ecc.
Invece per i "bovini" devo usare per forza questo termine, che è un
derivato dall'aggettivo: non esiste un sostantivo originario che
indichi insieme il toro, il bue, il vitello, la giovenca, la vacca - e
perché no, la mucca.
Lo stesso per la gallina, il gallo, il pollo...
>devi ancora spiegare perché "vacca" è una "parola brutta" quando
>indica una bovina femmina, invece, tanto per fare un altro esempio,
>"finocchio" non è una "parola brutta" quando indica un ortaggio.
Per quel che mi riguarda, *non* considero "vacca" una "parola brutta"
se riferita al bovina femmina, cosi' come non considero una parolaccia
"cagna". Mi e' sembrato di capire che sono invece considerate "parole
brutte" in italiano. Ho l'impressione infatti di aver sentito sempre,
nel linguaggio comune, il termine "mucca", mentre mi e' parso che il
termine "vacca" fosse utilizzato con finalita' poco gentili; se tale
convinzione fosse invece sbagliata ne sarei oltremodo lieto.
Mentre "vacca", se riferito a un essere umano, e' un vocabolo
offensivo (per lo meno, tale mi è parso finora; vedi sopra), ho
l'impressione che "finocchio" sia un eufemismo. Per lo meno, allorche'
si vuole offendere un omosessuale esistono vocaboli piu' grevi.
>Piuttosto è interessante il fatto che con certi animali manchi, o sia
>di uso raro, il termine che indica l'intera specie. Io posso dire
>"gatto", poi distinguere il gatto maschio dalla gatta, il gatto adulto
>dal gattino ecc.
>
>Invece per i "bovini" devo usare per forza questo termine, che è un
>derivato dall'aggettivo: non esiste un sostantivo originario che
>indichi insieme il toro, il bue, il vitello, la giovenca, la vacca - e
>perché no, la mucca.
Non vorrei dire un'altra cavolata come quella degli uccelli
invertebrati, e non ho a portata di mano una enciclopedia; "bovino"
non e' un aggettivo, ma un sostantivo, un nome collettivo per indicare
per l'appunto "insieme il toro, il bue, il vitello, la giovenca, la
vacca". Credo che "bovinae" sia la sottofamiglia dei "bovidae", la
piu' ampia famiglia comprendente capre, bufali, gazzelle, mufloni,
ecc.
>Lo stesso per la gallina, il gallo, il pollo...
Credo per quasi tutti gli animali domestici, quanto meno cavalli,
capre, asini.
Ciao,
Alex (5630)
>O il pollo te l'hanno sempre servito disossato, o sei tu che stai facendo
>doppi sensi maliziosi... 8>
Eccavolo! Errore di sbaglio spaventoso, tale che in futuro al
ripensarci mi verra' voglia di sbattere la testa contro al muro.
Insinui che lapsus froidiano fu?
Ciao.
Alex (5630)
Mi pare che "pollo" stia a "persona" come "gallo", "gallina" e "pulcini"
stanno a "uomo", "donna" e "bambini", no?
>Mi pare che "pollo" stia a "persona" come "gallo", "gallina" e "pulcini"
>stanno a "uomo", "donna" e "bambini", no?
il latino pullus significa genericamente "animale giovane": il mio
vocabolario riporta pullus passer, pullus equinus, pullus asininus,
pulli columbini, pulli gallinacei; di qui, oltre al nostro pollo (e
pulcino), polledro > puledro. Nel regno vegetale pullus = germoglio, o
pollone.
Insomma, la gallina vecchia, che fa buon brodo, non č un pollo.
Sě, ma questo non č it.cultura.linguistica.latino e, quando vado al
supermercato, al banco del pollo non mi aspetto di trovarci carne di agnello
o di cagnolino.
[Father McKenzie]
>>>pene d'amor perdute... (love's labours lost)
[magica]
>> Certo che in inglese perde un po' della sua forza.
[Father McKenzie]
>nn direi. L'allitterazione è splendida ed è piu' secco della traduzione.
>a noi suona di piu' il settenario, ma è questione d'orekkio
Indubbiamente padre. Ma siccome la tua citazione italo-inglese
commentava la seguente, di Epimeteo:
>>>> Padre, io l'ho sempre detto che non c'è amore senza pene...
...beh, ritenevo che quel "pene" fosse un po' più forte del "labours".
:-)
Ciao.
Gian Carlo
> ...beh, ritenevo che quel "pene" fosse un po' più forte del "labours".
>:-)
dipende dalla natura e gravità di queste pene.
Ma io avevo chiesto perché scrivete "labours" invece di "labour's" (apparentemente
termine originale nel titolo dell'opera): mi diceva la mia maestra che l'apostrofo
indica che è stata tagliata qualcosa ed è rimasta la lacrimuccia.
Vabbè, dovrò penare su ICLE per avere questa informazione fondamentale...
Epimeteo
> Ma io avevo chiesto perché scrivete "labours" invece di "labour's" (apparentemente
> termine originale nel titolo dell'opera): mi diceva la mia maestra che l'apostrofo
> indica che è stata tagliata qualcosa ed è rimasta la lacrimuccia.
Dopo la topica su disabled non mi pronuncio piu', non vorrei sbagliare il
mio nome.
> Dopo la topica su disabled non mi pronuncio piu', non vorrei sbagliare il
> mio nome.
Padre, non dica così: Lei sta quasi bestemmiando! Si sa che i peggio vestiti sono
sempre i grandi sarti e i peggio pettinati i grandi parrucchieri.
A proposito, anche i grandi religiosi sono forse i maggiori bestemmiatori, mentre a
me, di fede tiepida, non scappa mai neanche un perbacco...
Comunque oggi ho rivolto la domanda ai sapienti di I.C.L.inglese e adesso aspetto
fiducioso la risposta. Le farò sapere.
'ssa benedica!
Epimeteo
>
>"Father McKenzie" <father.m...@st.jamesparish.co.uk> ha scritto nel messaggio
>news:ah8u3lx0mf9l$.1x17zes38xf24.dlg@40tude.net...
>> C'è una ragione perché sono tornato in questo paese, qui e non invece a
>> Canelli, a Barbaresco o in Alba. E' perché magica ha scritto:
>>
>>
>> > ...beh, ritenevo che quel "pene" fosse un po' più forte del "labours".
>> >:-)
>>
>> dipende dalla natura e gravità di queste pene.
>
>Ma io avevo chiesto perché scrivete "labours" invece di "labour's" (apparentemente
>termine originale nel titolo dell'opera): mi diceva la mia maestra che l'apostrofo
>indica che è stata tagliata qualcosa ed è rimasta la lacrimuccia.
Dalle FAQ su LOVE'S LABOUR'S LOST all'indirizzo
www.shakespeare-online.com/faq/lovefaq.html
- - - -
Which is the correct spelling of the title of the play: "Love's
Labour's Lost" or "Love's Labours Lost"?
The title in its current form is taken from the Third Folio. The
earlier Folios have the title "Loues Labour's Lost". There is much
debate over where to place the comma (if at all) in "Labour's". Some
scholars think that Shakespeare intended it to mean "Labour is", which
would make it "Love's Labour is Lost". But others argue that there
should be no comma at all in "Labours" (thus making it the nominative
plural). This is how the play is known in other countries - for
example, in France it is called "Labours of the Love Lost" or
sometimes "Sorrows of the Love Lost".
>>Mi pare che "pollo" stia a "persona" come "gallo",
>>"gallina" e "pulcini" stanno a "uomo", "donna" e
>>"bambini", no?
>
> il latino pullus significa genericamente "animale
> giovane": il mio vocabolario riporta pullus passer, pullus
> equinus, pullus asininus, pulli columbini, pulli
> gallinacei; di qui, oltre al nostro pollo (e pulcino),
> polledro > puledro. Nel regno vegetale pullus = germoglio,
> o pollone.
Una interessante conseguenza è la terminazione -poulos di
molti cognomi greci, che credo significhi "figlio di".
Influenza latina in Ellade, chi l'avrebbe mai detto.
> Ma io avevo chiesto perché scrivete "labours" invece di
> "labour's" (apparentemente termine originale nel titolo
> dell'opera): mi diceva la mia maestra che l'apostrofo
> indica che è stata tagliata qualcosa ed è rimasta la
> lacrimuccia.
Una specie di circoncisione, insomma.
(Fino a qualche anno fa il 1° gennaio la Chiesa cattolica
apostolica romana ricordava la Circoncisione di N.S.G.C., e
tutti i bambini chiedevano "che cos'è la circoncisione?" e
i "grandi" si arrabattavano in strane spegazioni ...)
Grazie per questa conferma, Gian Carlo. Sì, sono anch'io convinto che, almeno
inizialmente, il titolo avesse il significato di "...is lost" o "...has lost", anche
perché, come mi ricorda Sebapop su I.C.L.Inglese, ci sono indicazioni su un'altra
opera che Shakespeare avrebbe scritto, con il titolo "Love's Labour's Won" (anche
"Loue's Labour's Wonne"):
http://en2.wikipedia.org/wiki/Love's_Labour's_Won
In realtà sto ancora aspettando che gli anglisti (esperti di opere shakespeariane) si
esprimano sul vero significato di questo titolo che la traduzione italiana, pur molto
bella nel poetico settenario, forse non rispetta completamente. Infatti il mio
vecchio dizionario scolastico dice che "labour lost" significa letteralmente "fatica
sprecata", cioè (intendo io) "sforzo che non ha dato risultati e che quindi è andato
perduto" (vedi la trama dell'opera). Le "pene perdute", a mio avviso, fanno invece
pensare a qualcosa che "non si trova più", mentre qui si tratta, forse, di "pene
inutili".
Trattandosi di un'opera poetica, non escluderei infine che l'autore abbia giocato
sull'ambiguità del titolo, dove si intrecciano "fatica sprecata", "amore perduto" e
forse anche, ironicamente, "piccoli dolori per un amore nato per gioco (dopo un
giuramento di castità!) e di cui ci si dimenticherà presto".
Vedi anche
http://en2.wikipedia.org/wiki/Love's_Labour's_Lost
e rileggi il finale dell'opera.
Ciao,
Epimeteo
> Una specie di circoncisione, insomma.
Sì, il paragone non è affatto peregrino: in effetti il taglio della vocale in
questione serve per facilitare l'espressione linguistica (la pronuncia) e rendere più
scorrevole il discorso. Insomma, al tempo stesso una specie di igiene linguistica e
un'iniziazione al discorso adulto.
> (Fino a qualche anno fa il 1° gennaio la Chiesa cattolica
> apostolica romana ricordava la Circoncisione di N.S.G.C., e
> tutti i bambini chiedevano "che cos'è la circoncisione?" e
> i "grandi" si arrabattavano in strane spegazioni ...)
Lo credo bene: il timore inconscio (ma mica tanto) è che si fa presto a tagliare fino
ad arrivare a un taglio più drastico, anzi irreparabile, e allora sì che son dolori!
"Pene d'amor perduto", in questo caso.
Ciao,
Epimeteo
> (Fino a qualche anno fa il 1° gennaio la Chiesa cattolica
> apostolica romana ricordava la Circoncisione di N.S.G.C., e
> tutti i bambini chiedevano "che cos'è la circoncisione?" e
> i "grandi" si arrabattavano in strane spegazioni ...)
NOn riuscivano a spiegare in modo0 chiaro e circonciso, insomma...
> Trattandosi di un'opera poetica, non escluderei infine che l'autore abbia giocato
> sull'ambiguità del titolo, dove si intrecciano "fatica sprecata", "amore perduto" e
> forse anche, ironicamente, "piccoli dolori per un amore nato per gioco (dopo un
> giuramento di castità!) e di cui ci si dimenticherà presto".
> Vedi anche
E mi pare una buona tesi.
> Lo credo bene: il timore inconscio (ma mica tanto) č che si fa presto a tagliare fino
> ad arrivare a un taglio piů drastico, anzi irreparabile, e allora sě che son dolori!
>
> "Pene d'amor perduto", in questo caso.
Pena *all'amor* perduto, o *per l'amor*
> Lo credo bene: il timore inconscio (ma mica tanto) č che si fa presto a tagliare fino
> ad arrivare a un taglio piů drastico, anzi irreparabile, e allora sě che son dolori!
>
> "Pene d'amor perduto", in questo caso.
Pene *all'amor* perduto, o *per l'amor*
> Pene *all'amor* perduto, o *per l'amor*
Padre, ci possono essere molte varianti, però quello che è perduto, a prima vista,
non è l'amore. Giusto?
Epimeteo
> Padre, ci possono essere molte varianti, però quello che è perduto, a prima vista,
> non è l'amore. Giusto?
Lei è un birichino. Dalle sue parti non s'usa dire fare l'amore (o fare
all'amore?)?
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Bella ragazza della treccia bionda,
per nome vi chiamate Veneranda:
li giovani per voi fanno la ronda.
Papà non vuole,
mamma nemmeno:
come faremo
per far l'amor!
Venir se voi volete nel giardino,
voi troverete, o bella un tulipano
che fatto par pel vostro canestrino.
Papà non vuole,
mamma nemmeno:
come faremo
per far l'amor!
E se mi date un sguardo rubacore,
io, bella, proprio a voi lo voglio dare
quel fior che tengo e che m'ha dato amore.
Papà non vuole,
mamma nemmeno:
come faremo
per far l'amor!
Poi vi dirò che rosa in primavera
non è tanto, voi siete tanto cara,
e voi ci avrete gusto.e buona sera.
Papà non vuole,
mamma nemmeno:
come faremo
per far l'amor!
Papà non vuole,
mamma nemmeno:
così faremo per far l'amor!
(Italian folk song
"La treccia bionda"
Duo di Piadena)
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Epimeteo
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> Bella ragazza della treccia bionda,
> per nome vi chiamate Veneranda:
> li giovani per voi fanno la ronda.
> Papà non vuole,
> mamma nemmeno:
> come faremo
> per far l'amor!
Piacque tanto a Ciajkovskij che un tema del "Capriccio Italiano" è
chiaramente derivato dalla canzoncina.
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> Bella ragazza della treccia bionda,
> per nome vi chiamate Veneranda:
> li giovani per voi fanno la ronda.
> Papà non vuole,
> mamma nemmeno:
> come faremo
> per far l'amor!
Un classico: piacque tanto a Ciajkovskij che ne fece un tema del "Capriccio
Italiano" .
E se vedi un bel porco?
K