orpheus, 07:44, sabato 29 dicembre 2012:
> Valerio Vanni wrote:
>
>> On Fri, 28 Dec 2012 18:18:45 +0000 (UTC), "orpheus"
>> <harrymai...@TOGLILOemail.it> wrote:
>>
>> > io invece penso che, unito alla base economica,
>> > nelle guerre ci sia anche un quid irrazionale,
>>
>> Per me il "quid irrazionale" � quello che, pi� o meno
>> consciamente, viene fatto credere a chi economicamente
>> ricaver� poco.
>
> Facendo un esempio all'osso...
> Dal punto di vista del singolo cosa si pensa?
> Che sia pi� propenso a perdere "la faccia"
> oppure qualche soldo?
> O magari si ha un conflitto, a seconda del temperamento,
> potrerbbe predominare l'una o l'altra delle motivazioni?
> A me pare indubbio che la componente di
> "misurarsi" per vedere chi ce l'ha pi� lungo,
> sia una componente notevole.
> Ci pu� essere chi vorrebbe averlo il pi�
> lungo del mondo...
>
> Lo stesso discorso, moltiplicato, vale
> per la psicologia collettiva.
> Si intrecciano componenti economiche,
> a componenti irrazionali.
> Se devo essere sincere io penso che le
> componenti irrazionali abbiano spesso
> il sopravvento, e si possa arrivare ad uccidere
> generazioni ed anche galline dalle uova d'oro
> pur di dimostrare la propria superiorit�.
> E che il lato economico possa servire, invece,
> per tenere a bada questo lato irrazionale
> dell'essere umano.
La discussione � fuori tema ma penso che sia difficile trovare
qualcosa in comune tra la guerra di Troia e la 2� guerra
mondiale. Sono situazioni assai differenti, anche se l'umanit�
� cambiata poco.
Poi, si pu� adottare il punto di vista (marxista?) delle
motivazioni economiche o quello (psicosociologico?) delle
motivazioni subconscie o altri (
p.es. l'unicit� della
personalit� "forte").
Io non farei una "guerra" tra punti di vista, che hanno ciascuno
la sua validit�, se ben argomentati.
--
"In politica, la rivoluzione � un cambiamento improvviso di
malgoverno."
-- Ambrose Bierce