Voce dalla Germania ha postato:
Prima di passare alle locuzioni italiane, dobbiamo capire il motivo per
cui in inglese è stato scelto il termine hesitancy anziché hesitation
che in parte spiegherebbe la compresenza, in italiano, di esitanza ed
esitazione nelle corrispettive locuzioni. Come abbiamo visto, il SAGE
non affronta questa differenza terminologica, soffermandosi su altre
questioni lessicali (l’uso di hesitancy come termine “negativo” e la
differenza tra vaccine e vaccination). La base etimologica di hesitancy
ed hesitation (così come di esitanza ed esitazione) è il verbo latino
haesitare (intensivo di haerēre ‘restare attaccato’, cfr. DELI); nella
lingua latina, da questa base deriva il sostantivo femm. haesitatiō,
-onis ottenuto con l’aggiunta del suffisso -tio (acc. -tionem), che,
viene considerato un “suffisso d’azione”. Da hesitatione(m) deriva
l’inglese hesitation (e l’italiano esitazione) la cui definizione,
stando all’OED, è ‘l’azione di esitare; una pausa o un ritardo nel
decidere o nell’agire, dovuta/o all’irresolutezza; la condizione di
dubbio nell’agire’ [traduz. mia: “The action of hesitating; a pausing
or delaying in deciding or acting, due to irresolution; the condition
of doubt in relation to action”]. Sempre in latino, da haesitare deriva
il sostantivo femm. haesitantia (da cui l’italiano esitanza e i termini
inglesi hesitancy ed hesitance, quest’ultimo di basso uso), ottenuto
aggiungendo alla radice semantica del verbo il suffisso -antia che
indica una qualità. Anche in inglese il suffisso -ancy (alternato ad
-ance) derivante da -antia porta con sé il significato di ‘qualità’ per
cui hesitancy è definita nell’OED come ‘la qualità o la condizione di
esitare; indecisione, vacillamento; un esempio di questa qualità’
[traduz. mia: “The quality or condition of hesitating; indecision,
vacillation; an instance of this”]. Quindi con hesitation ci si
riferisce all’azione di esitare, puntuale e ben determinata, mentre con
hesitancy alla qualità e a una serie di caratteristiche relative
all’esitazione, per cui risulta più pertinente quest’ultimo termine per
descrivere la complessità dell’atteggiamento di resistenza a
vaccinarsi. Inoltre, la scelta di hesitancy per la locuzione in
questione risiede in questioni stilistiche, visto che è stato notato un
uso crescente, soprattutto nel lessico giornalistico, del sostantivo
hesitancy a discapito di hesitation.
E ora passiamo all’italiano. Cominciamo dicendo subito che, stando al
GRADIT, esitanza dovrebbe essere più recente (av. 1823) rispetto a
esitazione, attestato già nel XVI secolo (av. 1504). Sempre per il
GRADIT esitanza risulta essere di basso uso, mentre esitazione di uso
comune. Infine il termine esitanza sul GRADIT è definito semplicemente
come ‘esitazione’ mentre esitazione come “indecisione, perplessità,
indugio”. Per il Devoto-Oli 2022 invece esitanza è “visibile
incertezza, ostentata perplessità” mentre esitazione “atteggiamento o
stato d’animo di incertezza e perplessità”, per cui, coerentemente con
l’etimologia delle parole, esitazione si riferisce a un’azione puntale
e concreta, mentre esitanza a uno stato generale di incertezza. Per
questo motivo, si può senz’altro usare il termine esitanza per il calco
della locuzione inglese, sia perché la semantica è più pertinente a ciò
che si vuole indicare, sia perché è traducente perfetto (anche
etimologicamente) di hesitancy.
https://id.accademiadellacrusca.org/articoli/esitanza-o-esitazione-vaccinale/8728