Così il Garzanti:
[re-gì-me, rar. règime]
> Così come sento dire, sempre nella parlata settentrionale, "tennico"
invece
> di tecnico. E' esatto? Grazie.
Tennico [tèc-ni-co], invece, mi pare si classifichi come 'assimilazione'
della 'c' alla 'n', divenendo due 'n'.
--
Ciao,
Marco
Cosa? Il Garzanti considera questa pronuncia? Io l'ho sempre considerata
errata!
Sono triste :(
Comunque sul Nuzzo (una vecchia edizione) e sul Palazzi non c'è.
Credevo che fosse un errore come bàule, ìcona ed altre che non ricordo.
Perché queste sono sbagliate, vero?
Per quanto riguarda gli altri dizionari a mia disposizione, si comportano
cosě:
Devoto Oli: (re-gě-me; meno com. rč-gi-me) s.m.
De Mauro: re|gě|me
Disc Giunti: [re-gě-me, meno freq. rč-…]
Zanichelli: regime o (raro) rčgime
Io rčgime non l'ho mai sentito.
> Sono triste :(
> Comunque sul Nuzzo (una vecchia edizione) e sul Palazzi non c'č.
>
> Credevo che fosse un errore come bŕule, ěcona ed altre che non ricordo.
Dal Garzanti:
Baule [ba-ů-le, non corretto bŕu-le]
Icona [i-cň-na]
--
Ciao,
Marco
E no! Règime e circuìto sono vezzi settentrionali su cui si puo'
indulgere, bàule e' un meridionalismo. Guai a dirlo! :-((
--
Ciao.
Sergio®
>Comunque sono di Napoli (attualmente al Nord) e bàule a Napoli non l'ho mai
>sentito, in quale regione si usa?
A proposito (non sto scherzando), sai che, leggendo il tuo "nick", lo
sento suonare dentro di me come "tàfano"?
Ciao.
Gian Carlo
Règime non è un vezzo settentrionale ma una pronuncia latineggiante:
"règimen"; bàule, ìcona, tennico, settentrionalismi o meridionalismi
che siano, sono sbagliati.
Paolo Cassoli
paolo...@tiscalinet.it
http://digilander.iol.it/paolocssl
_)-¬_
______ m__(_° \°)__m_________
... si dileguerà e perderassi.
:(
Dal Garzanti: [ta-fà-no]
Etimologia: Lat. volg. *tafa¯nu(m), per il class. taba¯nu(m)
Io l'ho pronunciato variabilmente, sia tàfano, sia tafàno, più però in
quest'ultimo modo.
--
Ciao,
Marco
Se t'interessa, ne parlammo nel filone che parte da
Message-ID: <8e3ijtonatf40ungl...@4ax.com>
ovverossia, se preferisci Google:
http://groups.google.com/groups?th=3a8e0a7e4bbf0379
>Credevo che fosse un errore come bŕule, ěcona ed altre che non ricordo.
> Perché queste sono sbagliate, vero?
Sě.
Perň si dice bčuta, e non beůta.
Altra curiositŕ: l'etimologia di /baule/ č incerta. Si risale solo
fino al latino medievale /bauta/ (chiusura, serranda).
--
Bye, Ghost of Lem Novantotto
Informazioni su it.*: http://www.news.nic.it/news-it/
Archivio news: http://groups.google.com/advanced_group_search?hl=it
Linee guida della netiquette: http://www.faqs.org/rfcs/rfc1855.html
Ai valichi doganali (che poi non sono al Sud), dove, anche se il
finanziere non ti dice "apra il bàule", te lo aspetti. Nel 79 ho avuto
storie a non piu' finire per aver (istintivamente, giuro!) risposto:
"àperto!".
>Tennico [tèc-ni-co], invece, mi pare si classifichi come 'assimilazione'
>della 'c' alla 'n', divenendo due 'n'.
Infatti, il fenomeno si chiama: assimilazione consonantica
Ninfa_Lunare (D.)
Sono un bevitore dei miei pensieri.
L'essenza dei sentimenti inonda la mia anima.
La mia volontà vi si impregna.
Poi la vita ferma un sogno e fa sfiorire
la bellezza nel dolore dei miei versi.
Ferndando Pessoa
>A parte la polemica (direi però giustificata) la tendenza ad essere
>indulgenti coi settentrionalismi ma non coi meridionalismi c'è. Suppongo
>nasca dalle televisioni commerciali, le quali hanno matrice culturale al
>Nord Italia.
>Comunque sono di Napoli (attualmente al Nord) e bàule a Napoli non l'ho mai
>sentito, in quale regione si usa?
Sicuramente in Sicilia, mi sto informando sul resto.
--
Ciao.
Sergio®
>A proposito (non sto scherzando), sai che, leggendo il tuo "nick", lo
>sento suonare dentro di me come "tàfano"?
Gian Carlo, avrai sicuramente del sangre español nelle vene! ;-))
In spagnolo difatti e' il tábano; da un probabile tardo latino tâbânum
(i circonflessi leggili accenti brevi)?
--
Ciao.
Sergio®
"Vincenzo Di Rosario" <vincenzo....@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:fuCM9.10604$R45.4...@news2.tin.it...
> Sento spesso persone del settentrione che usano dire: regime invece di
> regìme (inteso per es: rotazione di un motore). E' esatta questa
pronuncia?
> Così come sento dire, sempre nella parlata settentrionale, "tennico"
Infatti.
A me sembra più un toscanismo.
Ciao.
Ered Luin
"E'" un toscanismo, parola di fiorentino.....;-)
Vi riporto al proposito quanto dice Aldo Gabrielli, il famoso
linguista, ne "Il museo degli errori" (Oscar Mondadori):
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Enimma, tennica, arimmetica
Anche queste forme, e tante altre simili, peraltro comuni solamente in
Toscana, sono il risultato del fenomeno fonetico di cui abbiamo più
volte parlato, l'assimilazione. Abbiamo già visto numerosi esempi:
petto è il latino pectus, sette è il latino septem, ottico è
l'aggettivo greco optikòs, "visivo". Fenomeno antico dunque, di cui
chi non si dedica a studi di lingua non ha il minimo sospetto. Ma il
fenomeno continua anche nel linguaggio dei nostri giorni, e forme come
enimma invece di enigma, tennica invece di tecnica, arimmetica invece
di aritmetica, domma invece di dogma e tante altre simili possono
francamente sorprendere, soprattutto, come sopra dicevo, fuori della
Toscana dove certi fenomeni linguistici sono più tenaci. Ma tenaci
restano anche nei dialetti. Nel nostri classici si incontrano numerosi
casi di assimilazione della r finale dell'infinito apocopato dei verbi
alla consonante che segue: vedello per vederlo, trovalle per trovarle,
e simili: orbene, in numerosi dialetti italiani lo stesso fenomeno
puntualmente si ripete: "E je coreva appresso p'acchiappalla", dice un
verso romanesco di Trilussa; e famosissimo è poi questo del Giusti: "E
non vogliam Tedeschi: arrivedello".Nel resto d'Italia l'evoluzione
fonetica è ancora arretrata, e i gruppi consonantici originari, come
cn, gm, tm, ecc. ancora resistono, specialmente nel linguaggio colto.
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Sempre il Gabrielli tratta della pronuncia di "regime":
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La parola regime, che in molti luoghi si preferisce pronunziare
sdrucciola e in altri piana (ma ora la pronunzia piana si va
generalizzando, per influsso soprattutto della radio e della
televisione), deriva dal latino règimen, nel genitivo regìminis.
Secondo la regola, da tutti raccomandata, di rispettare tra due
pronunzie quella che ripete la pronunzia originaria latina, nessun
dubbio che la sdrucciola sarebbe da preferirsi. Ma la verità è che la
voce si è diffusa tra noi, nel primo Ottocento, attraverso la prosa
francese del Codice napoleonlco; e dal francese régime è derivata la
pronunzia piana italiana. I puristi biasimarono non la pronunzia ma il
vocabolo, perché pareva un francesismo inutile ("si dica reggimento"
gridava il Fanfani, e il Rigutini lo giudicò perfino "un inutile
latinismo". Da Firenze, il Tommaseo però avvertiva: "Dicono regìme
piano, non sdrucciolo, perché lo ripetono dal francese. A noi non è
necessario... Ma se s'ha a dire, dicasi non da barbari ". Il Tommaseo
dunque pendeva per la pronunzia sdrucciola, latinegglante.
Tuttavia, allo stato attuale della lingua, mi pare senz'altro da
preferirsi regìme, con l'accento sulla i. E così in ogni caso, anche
estensivamente parlando per esempio del motore di un'automobile. E'
quest'ultima una delle tante derivazioni analogiche e figurate del
vocabolo, che propriamente significa "governo", "forma di governo"
(quel che in antico si diceva appunto reggimento); e poi, modo di
condursi, di regolarsi secondo certe norme igieniche ("regime
alimentare"). Entrato nella tecnica, dilatò ancora il suo significato,
e venne a indicare l'andamento di un fenomeno in certe determinate
condizioni, e, in particolare, parlando di un motore, in certe
determinate fasi del suo funzionamento.
Ma regime non è che una delle tantissime parole dall'accento
"errante", come diceva il Panzini, che affliggono il nostro
vocabolario.
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Vediamo ancora cosa dice sull'argomento il "Dizionario etimologico
della lingua italiana" di Cortelazzo-Zolli (Zanichelli):
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Frequentemente discusso è stato il problema dell'accento: règime o
regìme ?, problema comunemente risolto con l'indicazione della
pronuncia piana, come regolare, contro l'uso specialmente popolare,
che prediligeva quella sdrucciola (G. Bertoni - F. A. Ugolini,
Prontuario di pronunzia e di ortografia, Torino, 1939, pp. 54-55).
C'è, tuttavia, da notare che un vocabolario normativo, come lo
Zingarelli, ancora nell'edizione del 1942 accentava règime, ritenendo
francesismo la pronuncia regìme.
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Saluti,
Robby
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