Il 12/02/24 15:00, Giacobino da Tradate ha scritto:
> Ma platone non ha detto "non temperante", ha detto proprio
> esplicitamente "condizione opposta". Fa un discorso dicotomico, senza
> sfumature, anche perche' sta scrivendo un dialogo e utilizza strumenti
> retorici per convincere il lettore (cosi' pare anche a me, o Socrate).
>
L'arte della retorica ha come proprio obiettivo la persuasione, non la
ricerca della verità. Pertanto si fa intenso uso di fallacie
argomentative, tra le quali una delle tante è proprio il non sequitur.
> Non so se esiste un termine diretto e preciso per indicare il
> contrario di anima temperante, e quindi P. lo precisa pedestremente,
> appunto per evitare di dare spiragli ai sofismi (anima non temperante,
> parzialmente temperante, completamente intemperante ecc.).
Il problema non sono le sfumature, ma il fatto che l'anima temperante
sia buona non esclude di per sé che altri tipi di anime, anche
completamente intemperanti, siano ugualmente buone.
>
>> 1) il bianco è il contrario del nero
>> 2) il non bianco è il contrario del nero
>
> cosa vuol dire "contrario", parlando di colori?
*Contrarie*, a rigor di logica, sono due affermazioni che non possono
essere entrambe vere, ma possono essere entrambe false.
Se un oggetto è bianco, non può essere al tempo stesso nero. Tuttavia un
oggetto potrebbe benissimo non essere né bianco né nero. Quindi direi
che "bianco" e "nero" possano tranquillamente considerarsi contrari.
Bianco e non bianco, invece non sono propriamente "contrari".
"Opposto" invece ha un significato molto più generico.
Io userei
> altri esempio, dicotomico.
>
> nero = nessun fotone
> bianco = tanti fotoni insieme di ldo diversa
> non bianco = fotoni tutti della stessa ldo
>
>
A parte il fatto che in questo modo ti troveresti a chiamare "bianco"
un'infinità di sfumature che col bianco hanno poco a che vedere, il
problema maggiore che ti ritroveresti a dire che il nero non è bianco ma
non è nemmeno "non bianco". Affermazione che pone qualche problemino logico.