On 07/06/2016 20:21, Barone Barolo wrote:
> On 06/07/2016 06:42 PM, edevils wrote:
>>> Certo che vogliamo giocare con le definizioni:
>>
>> Non ho detto che non si possa fare, ma che è tutto sommato irrilevante
>> ai fini del quesito.
>> Come da quoting tagliato: "non spiega granché."
>>
>>> cosa credi che sia la
>>> grammatica?
>
> La mia affermazione andava presa integralmente, come da quoting
> posticipato :-)
> Non si può pasticciare la grammatica dicendo che non è vero che
> l'avverbio è sempre invariabile.
Non si tratta di "pasticciare la grammatica". E' che esistono
espressioni agrammaticali nella lingua viva.
Dopodiché, se vogliamo riscrivere le definizioni grammaticali per fare
in modo che includano anche le forme non previste dalle definizioni
tradizionali, possiamo anche farlo. Ma pare un gioco formale.
> Non si può sostenere che l'avverbio
> viene fatto concordare come se fosse un aggettivo -- è un'assurdità,
> perché non esiste alcuna declinazione avverbiale per farlo concordare.
>
> È obbligatorio capire quali sono i nessi logici tra i sintagmi, per
> comprendere ciò che essi spiegano o non spiegano.
Vediamo i "nessi logici"...
> In "molta più difficoltà", usiamo l'aggettivo "molta" per modificare il
> sintagma nominale "più difficoltà".
Vediamo: quanta "più difficoltà" c'è? Ce n'è "molta". Mmmh. No, non mi
torna.
Invece: di "difficoltà" ce n'è "molta più", o "molto più", in entrambi i
casi con significato "ancor più".
Quel "molta", ci piaccia o non ci piaccia, agisce su "più".
Non vogliamo chiamarlo "avverbio" perché sarebbe come dire che un gatto
abbaia o un cane miagola, e non è elegante? Va bene, non chiamiamolo. Ma
i "nessi logici" lasciamoli riposare.
> Ma in "molto pochi nemici", non potremmo fare la stessa operazione.
> Utilizzare l'aggettivo "molti" per modificare il sintagma "pochi nemici"
> condurrebbe all'assurdo logico che i pochi nemici siano molti.
La regola grammaticale in questione non vale solo con l'aggettivo
"pochi", che ti fa riuscire bene l'esempio.
Vale anche qualsiasi altro aggettivo, chessò "numerosi".
"Molti numerosi nemici" è grammaticalmente errato anche se in questo
caso non c'è l'"assurdo logico che i pochi nemici siano molti".
> L'avverbio "molto", invece, modifica l'aggettivo "pochi", dandogli il
> valore di "pochissimi": tutt'altra cosa!
>
> Giocare con le definizioni spiega molto: succede quasi sempre, in
> grammatica.
Sbaglierò, ma non mi convince. Pare un gioco truccato dove si aggiustano
le domande per ottenere un'apparente coerenza delle risposte.
Invece l'irregolarità è sostanziale, mi sembra, come risulta dalla
variabilità delle forme già citate in questo filone: "molto meno fame"
vs. "molta meno fame".
Ti puoi divertire a scomporle diversamente per far tornare i conti a
forza, però il significato resta lo stesso.
Vogliamo dire che "molta" è aggettivo del sintagma nominale "meno fame",
mentre "molto" è l'avverbio che modifica il solo "meno" prima di "fame"?
Bah, diciamolo pure, se è per salvare le forme. Ma non ci spiega la
variabilità.
Idem con patate per "molto pochi soldi". Certo vale "pochissimi soldi".
Ma si può dire lo stesso per la variante non-standard "molti pochi
soldi" che spesso si sente nel linguaggio colloquiale. Il significato è
identico, comunque tu voglia scomporre le parti.
O chi dice "molti pochi soldi" intende qualcosa di diverso da
"pochissimi soldi"?
Per me, si tratta della medesima attrazione agrammaticale verso il
sostantivo.
I presunti "nessi logici" non ci spiegano come opera quest'attrazione,.
Sicuramente un mio limite, non m'interessa "aver ragione", ma almeno
oggi non riesco a vedere la "logicità" nelle varianti discusse in questo
thread :)
P.s. Proporrei di non usare per gli esempi termini come "nemici" che
possono valere sia come sostantivi sia come aggettivi, a scanso di equivoci.