Allora, se questo è chiaro per le coordinate per asindeto:
1) Marco gioca, Luca studia. ("Luca studia" è autonoma, ha un
significato proprio e non dipende dalla principale)
Non è invece chiaro per le coordinate tramite congiunzioni:
2) Vorrei uscire, *ma* non posso ; Fa caldo, *perciò* esco ; Studi o
lavori?
In questi ultimi esempi come faccio a dire che si tratta di coordinate
e non di subordinate se in realtà non hanno un significato proprio?
Tra l'altro come faccio a dire che NON dipendono dalla principale ( a
me sembra di si) e quindi come faccio a distinguerle da una
proposizione subordinata (Vorrei uscire, ma non posso [coordinata].
Vorrei uscire perchè è una bella giornata [subordinata])? E che
significa che sono autonome? Autonome da che punto di vista? Del
significato o sintattico?
Ultima cosa : che vuol dire che le coordinate sono allineate "sullo
stesso piano" della principale o della subordinata?
Grazie a chi riuscirà a chiarire i miei dubbi.
> Scusate, ho sempre avuto un dubbio circa le coordinate.
> Generalmente nei testi di grammatica un proposizione coordinata è
> definita una proposizione *autonoma*, che può avere un significato
> proprio e che *non* dipende dalla principale o dalla subordinata
> (coordinazione tra principali o tra subordinate). Le coordinate sono
> allineate sullo stesso piano della principale o della subordinata.
una spiegazione l'ho trovata, considerando che le vere subordinate sono
delle espansioni di parti della frase semplice:
mi piace la cioccolata => mi piace andare al mare
soggetto => frase soggettiva
tu mi racconti bugie => mi racconti che Berta filava
c. oggetto => frase oggettiva
partirò domani => partirò quando sarà giorno
compl. di tempo => frase temporale
tremo per il freddo => tremo perché ho paura
compl. di causa => frase causale
eccetera.
L'unica subordinata che sfugge a questa definizione è la condizionale,
ma il motivo è facile da capire:
in caso di pioggia, resteremo a casa => se piove stiamo a casa
compl. ? => frase condizionale
Perché quel punto interrogativo? Perché in latino non esiste un
complemento che traduca esattamente l'espressione "in caso di..." e
simili.
Quindi, dato che non c'è in latino, non è contemplato dall'analisi
logica!
===
Invece le coordinate non sono espansioni di parti autonome della frase:
Carlo è simpatico ma egoista => Carlo è simpatico, ma pensa solo a sé
in questo caso "... ma egoista" non è una funzione indipendente della
frase, ma una ripresa di un termine già presente.
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Coordinazione avversativa, "vorrei uscire" "non posso uscire" le due
frasi non dipendono una dall'altra;
> Fa caldo, *perciò* esco ;
coordinazione conclusiva, "fa caldo" "io esco", idem;
> Studi o lavori?
coordinazione disgiuntiva, "studi?" "lavori?", idem.
Ben diverso è il caso di:
"diceva che sarebbe andato", "che sarebbe andato" non sta in piedi da
sola senza la principale "diceva", quindi è una subordinata.
k
Non sta in piedi in quanto aggiungi la congiunzione "che". Ma allora
stesso discorso vale per la coordinata avversativa, conclusiva
ecc...se lasci la congiunzione e non la togli come hai fatto negli
esempi precedenti:
- Vorrei uscire MA non posso -
"ma non posso" non sta in piedi da sola senza "vorrei uscire", dipende
quindi dalla principale.
- Fa caldo perciò esco
"perciò esco" fornisce un chiarimento della principale e non sta in
piedi senza di essa.
Quindi non credo sia questa la differenza tra coordinate e subordinate.
Si, può essere. Ma non esiste un modo più semplice per capire la
differenza tra coordinate e subordinate, ossia tra paratassi e
ipotassi senza ricorrere al concetto di "funzione sintattica"?
Ad esempio : dire che le coordinate stanno "sullo stesso piano" della
principale, come si trova in molti testi di grammatica, che diavolo
significa?!
> Ad esempio : dire che le coordinate stanno "sullo stesso piano" della
> principale, come si trova in molti testi di grammatica, che diavolo
> significa?!
non lo so, se non il fatto che non sono subordinate: cio� una
tautologia.
Hai ragione, per coerenza avrei dovuto togliere "che" anche nella
subordinata.
Ma mentre nelle coordinate posso anche solo mettere un segno di
punteggiatura:
vorrei uscire, non posso;
fa caldo, esco;
non posso farlo per le subordinate: diceva, sarebbe uscito.
Ma bisogna dire che l'autonomia delle proposizioni � di tipo
grammaticale pi� che semantico, infatti le frasi:
fa caldo ed esco (coordinazione)
poich� fa caldo, esco (subordinazione)
hanno lo stesso significato semantico pur essendo diverse
grammaticalmente.
k
Beh, nel primo caso il significato può essere intuito, non è
dichiarato. Sono piani diversi.
> > fa caldo ed esco (coordinazione) poiché fa caldo, esco (subordinazione)
> >
> > hanno lo stesso significato semantico pur essendo diverse
> >grammaticalmente.
>
> Beh, nel primo caso il significato può essere intuito, non è
> dichiarato. Sono piani diversi.
fa caldo, quindi esco.
Coordinazione.
Non posso può essere inteso come una conttrazione di non posso uscire, è
una frase con la stessa "dignità" dell'altra, e che viene messa in
contrapposizione all'altra, ma non ne dipende.
>- Fa caldo perciò esco
>"perciò esco" fornisce un chiarimento della principale e non sta in
>piedi senza di essa.
Fa caldo. Esco. Sono due frasi che stanno in piedi da sole e hanno due
significati diversi e autonomi. La congiunzione le mette in relazione.
"Ha detto che esce" è diverso: non è uscita, se stacco le due frasi
ottengo una seconda frase con significato diverso, perché la seconda
subordinata indica cosa è stato detto.