E tu ti assuefi o ti assuefai?
Grazie.
Marco
> O addirittura mi assuefò?
Van bene entrambi, ma con "assuefò" bisogna accentare la -o finale, come
per oltrepò, ventitré, viceré, ecc.
> E tu ti assuefi o ti assuefai?
La seconda: assuefai.
IMO, è un verbo che segue la coniugazione di "fare".
--
Ciao,
Mariuccia®
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> O addirittura mi assuefò?
>
> E tu ti assuefi o ti assuefai?
Io seguirei la coniugazione di "fare" visto che e' un suo composto.
Comunque credo che anche assuefò sia corretto.
ciao
---
Night_Haw
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>Van bene entrambi, ma con "assuefò" bisogna accentare la -o finale, come
>per oltrepò, ventitré, viceré, ecc.
accentare la -o finale:
ventitrò, vicerò?
--
Bye
Vitt
> Esatto, come soddisfaccio (o soddisfò), soddisfai, ecc. Altri però dice
> soddisfo, soddisfi, ecc. Chi adopera cotale coniugazione dirà pure
> soddisfante?
Beh, il caro vecchio Google dice quanto segue:
Soddisfai 48, soddisfi 20.000 (anche se "soddisfi" è anche congiuntivo
presente);
Soddisfacciamo 18, soddisfiamo 498 (e pure 3 "soddisfaciamo");
Soddisfacete 1, soddisfate 350;
Soddisfanno 224, soddisfano 46.500.
Totale, nell'indicativo presente, 290 "soddis-fare" e circa 67mila
"soddisfare" regolari. Comunque oserei dire che è una coniugazione
irregolare, non ci vedo forme giuste o sbagliate... per esempio
nell'imperfetto mi sembra che prevalga il composto di "fare", nel passato
remoto sono alla pari, nel futuro semplice prevalgono le forme di 1a
coniugazione regolare.
--
# FABIOPK # www.pkers.org #
gia', piu' o meno lo stesso discorso vale anche per "disfare"
:o)
> Esatto, come soddisfaccio (o soddisfò), soddisfai, ecc. Altri però dice
> soddisfo, soddisfi, ecc. Chi adopera cotale coniugazione dirà pure
> soddisfante?
O "soddisfavo"? :)
perche', di grazia, come mai si pronuncerebbe secondo lei la suddetta
parola?...
(ovviamente, lo metto in evidenza, in *italiano*, perche' in tedesco e'
proprio cosi' che si pronuncia, con l' accento sulla "a"...)
;o)
Bravissima la Gruber. Non ti lasciar prendere in giro
da quello pseudotedesco Klaus_!
Ciao, Wolfgang
pseudotedesco un corno, caro mio, sono svizzero zurighese doc, e sia io che
mia madre - che siamo entrambi di madrelingua tedesca - sia tutti gli altri
svizzeri zurighesi doc, nonche' tedeschi di germania e austriaci che ho
conosciuto nella mia vita (e sono tantissimi), abbiamo sempre pronunciato
"schumàcher" con l' accento sulla "a".
tutt'al piu' ti concedo che la "u" possa essere forse un tantino
"evidenziata" per il fatto che la parola e' composta, ma il vero accento
resta comunque sulla "a".
a proposito, di che regione sei?...
;o)
Di sicuro capti ARD e ZDF, le reti nazionali televisive tedesche.
Non ricordo nessuna trasmissione in cui abbia sentito «Schumàcher»,
si sente anzi sempre ed unicamente «Schúmacher».
La ragione è molto semplice. Dato che il nome proprio «Schumacher»
rassomiglia tanto al nome comune «Schuhmacher» ('calzolaio', con la
«u» tonica) che è impossibile che quello si pronunci diversamente da
questo.
> tutt'al piu' ti concedo che la "u" possa essere forse un tantino
> "evidenziata" per il fatto che la parola e' composta, ma il vero
> accento resta comunque sulla "a".
Il contrario è vero: l'accento principale cade sull'«u»,
quello secondario sull'«a»: ['Su,maxer]
> a proposito, di che regione sei?...
Sono nato a Würzburg in Baviera, Franconia per essere precisi,
cresciuto a Darmstadt in Assia, e da trent'anni abito ad Hannover,
capoluogo della Bassa Sassonia. Ma mi sento tuttora assiano,
riuscendo ancora a parlarne il dialetto (almeno quando mi
concentro, magari peggio dell'italiano, ma solo un pochino...).
Ciao, Wolfgang
Un po come calzòlaio o calzolaiò: l'ho fatto pronunciare ad una
madrelingua del nord ed accentua Schùmacher, così come da
Duden Aussprachewörterbuch, all'incirca come "sciù-maha".
Saluti,
Alessandro
All'esplicita domanda che gli posi, un mio amico di Aquisgrana rispose:
"The stress is of course on "Schu", and there is no other way
to pronounce it, your are perfectly right. The "Schu" is
pronounced as "shoe" and the "ch" in "macher" as the "g" in
Spanish "gente""
Proprio oggi ho incontrato due amici tedeschi, e parlando di Formula 1,
ho sentito varie volte la loro pronuncia: sempre "Schúmacher".
Io non so il tedesco, ma se devo basarmi sulla statistica...
Ciao,
Nicola
--
Multa non quia difficilia sunt non audemus, sed quia non audemus sunt
difficilia (Seneca).
[it, en, ru, es, (fr, pt, la, zh, ar)]
il fatto che trae in inganno e' che si tratta di una parola composta, e in
una certa misura l' accento sulla "u" di "schuh" fa sentire comunque le sue
"tracce"; inoltre, e soprattutto, la "u" in questione e' lunga, e quindi la
voce esita naturalmente su di essa. eppure, ribadisco che l' accento di
"schumacher" cade in realta' sulla "a", e la prova di cio' e' che nella
pronuncia zurighese e piu' genericamente svizzera di questa parola, in cui
la "u" lunga viene sostituita da "u" breve + schwa (lo schwa compensa l'
"abbreviazione" della "u"), il fatto che la vocale lunga venga meno fa
scomparire pressoche' del tutto qualsiasi "sensazione" di accento sulla "u";
in altre parole, in svizzera l' accentazione della "a" in "schumacher" e'
sensibilissima.
ammetto comunque che la pronuncia svizzera *non* e' assolutamente la
pronuncia standard del tedesco, e che in essa (e forse anche in qualche
altra pronuncia regionale diversa dalla svizzera) l' accentazione della "u"
sia piu' sensibile, fermo restando che comunque l' accento sulla "a" rimane.
:o)
>¦ "Mariuccia Ruta":
>¦ > [...]
>¦ > La seconda: assuefai.
>¦ > IMO, è un verbo che segue la coniugazione di "fare".
>¦ Esatto, come soddisfaccio (o soddisfò), soddisfai, ecc. Altri però dice
>¦ soddisfo, soddisfi, ecc. Chi adopera cotale coniugazione dirà pure
>¦ soddisfante?
Beh, io non dico "soddisfante", ma confesso che sí dico, e in tutta
tranquillità, "soddisfo" e "soddisfi". È grave? :))
--
Ciao,
Mariuccia®
È punibile con il carcere da 6 mesi a 2 anni più una multa di 50.000 euro,
per incoerenza consapevole, salvo che il fatto non costituisca reato più
grave come ad esempio traviamento di minori :-)
Ciao,
Sig. Rossi
Anch'io: farei di tutto pur di non dire "soddisfacciamo".
philo
>¦ "Mariuccia Ruta":
>¦ > >¦ [...]
>¦ >
>¦ > Beh, io non dico "soddisfante", ma confesso che sí dico, e in tutta
>¦ > tranquillità, "soddisfo" e "soddisfi". È grave? :))
>¦ È punibile con il carcere da 6 mesi a 2 anni più una multa di 50.000 euro,
>¦ per incoerenza consapevole,
Ecco la parolina magica: consapevole :))
>¦ salvo che il fatto non costituisca reato più
>¦ grave come ad esempio traviamento di minori :-)
O beh! Mi tocca dichiararmi colpevole, vostro onore. E recidiva e in
reiterato traviamento di ... di maggiori nonché numerosi :))
--
Ciao,
Mariuccia®
>¦ "Mariuccia Ruta":
>¦ > Beh, io non dico "soddisfante", ma confesso che sí dico,
>¦ > e in tutta tranquillità, "soddisfo" e "soddisfi". È grave? :))
>¦ Anch'io: farei di tutto pur di non dire "soddisfacciamo".
Io invece non fo nulla di nulla :)) mi limito a dire "soddisfiamo"; e
"soddisfate"; e "soddisfano"; e ...
E, orrore degli orrori, persino "soddisfiate" mi suona
moltomamoltissimomegliassai di "soddisfac(c)iate" ;)))
Signor Rossi! Metta giú quella bacchetta, La prego ...
--
Ciao,
Mariuccia®
> Io invece non fo nulla di nulla :)) mi limito a dire "soddisfiamo"; e
> "soddisfate"; e "soddisfano"; e ...
> E, orrore degli orrori, persino "soddisfiate"
ARGH! I sali, presto!
> mi suona moltomamoltissimomegliassai di "soddisfac(c)iate" ;)))
> Signor Rossi! Metta giú quella bacchetta, La prego ...
>
> --
> Ciao,
> Mariuccia®
Beh, se il verbo "soddisfare" deve seguire la coniugazione di "fare" al
mattino (dicendo cioè soddisfacente anziché soddisfante, soddisfatto anziché
soddisfato) IMHO la dovrebbe seguire anche alla sera (dicendo quindi
soddisfacciamo anziché soddisfiamo, soddisfarò anziché soddisferò). Così la
pensa anche il mio Zingarelli, che preferisce la forma coniugata come
"fare". Ma, si sa, l'uso prevalente è altrimenti.
Ciao,
sig. Rossi
Giusto! E che dire allora di quel coglione del verbo bere,
che per quasi tutta la coniugazione, probabilmente in
preda alla sindrome di Peter Pan, si comporta da bevere?
E che dire del futuro d'andare, letterariamente regolare
come un orologio svizzero fino a qualche decennio fa? Come
si permette, il fellone, di soffocare una "e"
contravvenendo le consegne?
E che dire del verbo fare, che approfittando della
lontanaza remota d'un passato, s'abbandona in prima
persona a fetidi giochi coprolalici?
Ma insomma: perchè i verbi irregolari, banda di imbelli,
perdurano nelle loro irregolarità, creandone perfino di
nuove, nonostante quel che avrebbero dovuto, o che
dovrebbero?
Che tempi, signor mio, che tempi...
philo
>¦ "Mariuccia Ruta":
>¦ > Io invece non fo nulla di nulla :)) mi limito a dire "soddisfiamo"; e
>¦ > "soddisfate"; e "soddisfano"; e ...
>¦ > E, orrore degli orrori, persino "soddisfiate"
>¦
>¦ ARGH! I sali, presto!
Beh, spero tu ti sia già ripreso :))
>¦ > mi suona moltomamoltissimomegliassai di "soddisfac(c)iate" ;)))
>¦ > Signor Rossi! Metta giú quella bacchetta, La prego ...
>¦ Beh, se il verbo "soddisfare" deve seguire la coniugazione di "fare" al
>¦ mattino (dicendo cioè soddisfacente anziché soddisfante, soddisfatto anziché
>¦ soddisfato) IMHO la dovrebbe seguire anche alla sera (dicendo quindi
>¦ soddisfacciamo anziché soddisfiamo, soddisfarò anziché soddisferò). Così la
>¦ pensa anche il mio Zingarelli, che preferisce la forma coniugata come
>¦ "fare".
Personalmente condivido quanto dicci, ma la pratica è tutt'altra cosa:
nessuno o quasi dice "soddisfac(c)iamo". Men che meno gli italiani
all'estero. Un insegnante che avesse la pretesa di "far prevalere"
tale forma, a scapito dell'universalmente adottato "soddisfiamo",
verrebbe quanto meno ritenuto ... eccentrico, ecco! :))
>¦ Ma, si sa, l'uso prevalente è altrimenti.
Qui sta il punto: l'uso è quello che è; e nel caso di soddisfiamo è
un uso stigmatizzato anche da non pochi dizionari.
Una spiegazione la dà Aldo Gabrielli (spiegazione che puntualmente mi
incarico di render nota ai miei alunni, affinché sappiano essi stessi
come regolarsi):
______________________________________________________________________
¦
¦ ... I compposti del verbo "fare", non meno che quelli del verbo
¦ "dire", danno del filo da torcere agli stessi grammatici, che non si
¦ trovano sempre d'accordo nello stabilire questa o quella regola
¦ fissa.
¦ "Fare", si sa, è un verbo irregolare che, [...]
¦
¦ ... Ora, che cosa accade in certe forme di alcuni composti di
¦ "fare"? Accade che si perde facilmente di vista la struttura di
¦ quelle che sono le forme regolari del verbo, e si applicano per
¦ impulso analogico le desinenze verbali della prima coniugazione
¦ direttamente a una radice che è soltanto presunta.
¦ È il caso appunto dei verbi composti "disfare" e "soddisfare",
¦ sentiti con una radice "disf-" e "soddisf-", avente -are come
¦ desinenza.
¦ [...]
¦ E veniamo al dunque. A stretta regola grammaticale, nei composti del
¦ verbo fare le uniche forme legittime dobrebbero essere quelle che
¦ ripetono le stesse forme di questo verbo originario ...
¦ [...]
¦ Sennonché l'uso, nel linguaggio parlato prima e poi anche in quello
¦ scritto, ha finito con l'affermare alcune forme che contrastano con
¦ la legge grammaticale.
¦ Si tratta, per ripeterle ordinatamente, di:
¦ "disfo/disfi/disfa/dísfano" dell'indicativo presente
¦ (il Goidànich accetta anche "disfiamo");
¦ di: "disferò/disferai" ecc., del futuro dell'indicativo;
¦ di "disfi/dísfino" del congiuntivo presente
¦ (ma lo stesso Goidànich accetta anche "disfiamo/disfiate" accanto a
¦ "disfacciamo/disfacciate");
¦ e di "disferei/disferesti", ecc. del condizionale.
¦
¦ Doppie forme, dunque, che si possono ormai considerare legittime.
¦
¦ Va poi da sé che i piú severi tradizionalisti non finiranno mai di
¦ considerarle spurie, relegandole semmai nel cosiddetto linguaggio
¦ familiare.
¦
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
--
Ciao,
Mariuccia®