On 04/02/2016 14:16, Roger wrote:
|
http://www.classicitaliani.it/pirandel/critica/Giudice_pirandello-fascismo.htm
| Poco oltre la metà, nel capitolo "Un teatro di carta"
|
| "Per tutta la vita, specialmente in queste ultime fasi, è come se egli
| non abbia fatto altro che scavarsi (sono le sue parole) una fossa
| sempre più profonda e privata, come se abbia senza riposo continuato a
| tagliarsi tutti i ponti che lo legherebbero ancora agli altri.
...
> Pur confermando che, molto probabilmete, io non l'avrei scritto,
> ciononostante non mi pare che in quel contesto sia sbagliato.
>
> Ho l'impressione che, se invece di "abbia" avesse scritto "avesse", il
> senso
> della frase sarebbe leggermente diverso.
> "Abbia" dà il senso della continuità, "avesse" dà il senso di un fatto
> appartenente al passato.
>
> Ma è solo un'impressione, molto vaga.
Non so se la motivazione sia quella che ipotizzi, o una semplice
preferenza stilistica: non so bene come dire, ma il congiuntivo
trapassato, seppur corretto, comunica maggior distacco. Fatto sta che il
"come se" + congiuntivo presente (o la forma composta del passato) è
attestato in illustri scrittori del Novecento, oltre che nei secoli
precedenti. Agli esempi già citati, ne aggiungo uno di Vittorini, nel
quale mi pare che l'uso del congiuntivo presente regali vivacità
all'immagine.
"E con gli occhi di un torello infuriato che carica, dritto su colui che
l'ha molestato, ma come per fiuto, è come se non lo veda".
e ancora, sempre da Vittorini,
"Ora potrà chiedere, osservare, ribattere. E' come se abbia dormito
qualche secondo e ritorni, da un attimo di sonno, ad essere ancora se
stesso, fresco e rinfrancato".
E' bene ribadire a scanso di equivoci che non sto proponendo quest'uso,
ma ne sto osservando la possibilità, anche a costo della "regolarità"
grammaticale.
Quanto alle motivazioni, propenderei per quelle semplicemente
stilistiche senza cercarci troppi significati reconditi. Varianti
antiche, come il congiuntivo presente in luogo dell'imperfetto,
recuperate per la vivezza del tempo presente.
O magari, altra ipotesi su cui investigare, sotto sotto c'è l'aria
isolana: in fondo sia Pirandello che Vittorini erano siciliani!
Gianluca Colella (dal quale ho rubato gli esempi di Vittorini) tuttavia
aggiunge un'ulteriore possibilità, quella dell'uso epistemico, non
controfattuale, e cita un articolo di giornale:
"Non capiamo come il piccolo sia rimasto incastrato tra l'ascensore e il
muro che lo delimita. E' come se sia stato risucchiato all'esterno del
vano ascensore."
Commenta Colella:
"... Si può quindi pensare che in talune circostanze l'uso del
congiuntivo presente o passato, in luogo del congiuntivo imperfetto o
trapassato, può essere dettato dal fatto che il parlante si stia
riferendo a una possibilità e non a un evento irreale. Si nota poi che
le forme del congiuntivo presente ricorrono, in particolare, quando la
CI [comparativa ipotetica] ha funzione di complemento predicativo."
A pagina 67 di
http://www.academia.edu/349667/Proposizioni_comparative_ipotetiche_in_italiano