Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

Magari

46 views
Skip to first unread message

Mariuccia Ruta

unread,
Oct 22, 1999, 3:00:00 AM10/22/99
to
Scusa il ritardo, Mary: avevo messo in attesa una serie di messaggi ai
quali desideravo dare riscontro e li sto riprendendo uno ad uno.
Inoltre il mio pc ha ancora delle crisi di singhiozzo :-)))
Veniamo a noi ...

Mary Cassidy wrote:
>David Sicilia ha scritto:
>> hey,
>> What exactly does the word magari mean? i know that when I look
>> it up in a dictionary it says somethin like "if only" but i'm not really
>> sure that i know what that means or how to use it because I always seem
>> to hear it used in sentences where that doesn't really fit. i guess it
>> has abunch of different meanings right? i've heard it used as as a
>> stand
>> alone word like "magari!", as the first word of a sentence, or after the
>> word se.
>
>It means "if only" or "I wish" (magari avessi la Ferrari!)
>On its own, you could translate it as "I should be so lucky!" (hai la
>Ferrari? magari!)
>You can't use it after "se".

?? Non puoi ... dopo il "se"? Io, invece, credo che si possa, Mary.
Vediamo ...
"Magari" è un'esclamazione che usiamo quando vogliamo sottolineare o
enfatizzare una speranza, un desiderio, ecc.
Ma nelle proposizioni NON esclamative può anche essere avverbio di
dubbio e, come tale, introdurre un congiuntivo ottativo (che indica
desiderio): "Ci sarà da discutere parecchio; *magari*, *se* venissi
anche tu, potresti darci man forte.
In questo caso, volendo "alleggerire" la frase, penso si possa usare
l'indicativo al posto del congiuntivo: "Ci sarà (o "c'è") da discutere
parecchio; magari, se vieni anche tu, ci dai man forte".

Magari, se sbaglio, correggetemi, per favore. Non è un esempio, ma una
preghiera rivolta agli esperti di ICLI (cross-posto, spero non ti
dispiaccia).

Voglio precisare, comunque, che non uso spesso "magari": preferisco
usare altri termini, magari ... cambiando il costrutto :-))).

> [...]
>However, there is a form with the imperfect that's perfectly correct (AFAIK;
>I'm sure Mariuccia will correct me if I'm wrong): "se tu venivi ieri, lo
>vedevi".
Non proprio 'perfettamente', Mary.

> You have to use the imperfect in both clauses for it to be correct.

Sarebbe perfetto dire: "Se (tu) fossi venuto ieri, lo avresti visto".
Ma ormai fanno parte del parlare comune frasi come quella da te
citata; importante, in questi casi, come tu giustamente puntualizzi, è
l'uso dello stesso tempo nelle due proposizioni:
"Se venivi">>"lo vedevi". (Se[tu]fossi venuto, lo avresti visto)
"Se verrai">>"lo vedrai". (Se[tu]venissi, lo vedresti)
"Se vieni">>"lo vedi". (... come sopra ...)

Ciao
Mariuccia

Maria Grazia Pizzoli

unread,
Oct 22, 1999, 3:00:00 AM10/22/99
to

Nel caso di proposizione non esclamativa allora il magari potrebbe essere
reso anche con un semplice "perhaps" or "maybe"?
--
Maria Grazia Pizzoli
Mariuccia Ruta <ando...@ITALINVENmare.gol.grosseto.it> wrote in message
38103973...@news.interbusiness.it...

Seb

unread,
Oct 24, 1999, 3:00:00 AM10/24/99
to

Mariuccia Ruta wrote

> Ma nelle proposizioni NON esclamative può anche essere avverbio di
> dubbio e, come tale, introdurre un congiuntivo ottativo (che indica
> desiderio): "Ci sarà da discutere parecchio; *magari*, *se* venissi
> anche tu, potresti darci man forte.
> In questo caso, volendo "alleggerire" la frase, penso si possa usare
> l'indicativo al posto del congiuntivo: "Ci sarà (o "c'è") da discutere
> parecchio; magari, se vieni anche tu, ci dai man forte".

La frase suona male, a me mi... sol si re fa.
Dopo il 'magari' segue un periodo ipotetico che non rende bene il desiderio.
Io scriverei così:
"Ci sarà da discutere parecchio; *magari* venissi anche tu! [ottativa];
(se tu lo facessi) potresti darci man forte [ipotetica]"

E per "alleggerire" (e mi sembra migliore):
"Ci sarà da discutere parecchio; *magari* venissi anche tu! [ottativa];
(se lo farai) potrai darci man forte [ipotetica]"

Che ne dici?

Seb

Vitt

unread,
Oct 25, 1999, 3:00:00 AM10/25/99
to
Mariuccia Ruta nel messaggio <38103973...@news.interbusiness.it> ha
scritto:


>Magari, se sbaglio, correggetemi, per favore. Non č un esempio, ma una


>preghiera rivolta agli esperti di ICLI (cross-posto, spero non ti
>dispiaccia).
>
>Voglio precisare, comunque, che non uso spesso "magari": preferisco
>usare altri termini, magari ... cambiando il costrutto :-))).
>

Mio padre, lo affermo con sicurezza, era una persona assai colta, eppure
usava "magara" anziche' "magari".
Le sue origini erano lombardo-liguri ed era nato nel secolo XIXo.

Dicono che magara non sia corretto, sia dialettale, sia un errore ecc.
Voi che ne dite?
--
Vitt
il primo scemotto che passa

Mariuccia Ruta

unread,
Oct 25, 1999, 3:00:00 AM10/25/99
to
Vitt ha scritto:

> Mariuccia Ruta nel messaggio <38103973...@news.interbusiness.it> ha
> scritto:
> >Magari, se sbaglio, correggetemi, per favore.

> [...]


> Dicono che magara non sia corretto, sia dialettale, sia un errore ecc.
> Voi che ne dite?

Io sono cresciuta (NON -ancora- invecchiata :-))) sentendo -con
l'ordine categorico di Non ripeterlo- il siciliano *maCàri*.

> Vitt
> il primo scemotto che passa

Paranoia? :-)))

Ciao
Mariuccia


Mariuccia Ruta

unread,
Oct 25, 1999, 3:00:00 AM10/25/99
to
Seb ha scritto:

> Mariuccia Ruta wrote
> > [...]


>
> La frase suona male, a me mi... sol si re fa.

> [...]
> Che ne dici?
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
E che vuoi che ti dica!?
Magari ... se ... mi dai il *la*; e ... magari... anche il *do* :-)))

Scherzi a parte. Dico che, evidentemente, quanto ho espresso fa parte
del mio parlare quotidiano e informale; infatti -a volte- uso il
*magari* in costrutti simili a quelli da me trascritti. Non ricordo,
invece, di averli mai messi per iscritto, tranne in quel mio
"esprimermi" telematico con Mary prima, con te adesso, con ... ^_^.

Ciao
Mariuccia


Maurizio Pistone

unread,
Oct 25, 1999, 3:00:00 AM10/25/99
to
Su it.cultura.linguistica.italiano Vitt <v.m...@iol.it> ha scritto:

>Mio padre, lo affermo con sicurezza, era una persona assai colta, eppure
>usava "magara" anziche' "magari".
>Le sue origini erano lombardo-liguri ed era nato nel secolo XIXo.
>

>Dicono che magara non sia corretto, sia dialettale, sia un errore ecc.

Per me "magara" e` piemontese; ma non escludo che la sua diffusione
sia piu` vasta.


Maurizio Pistone - Torino

http://www.mclink.it/personal/MG5960
mailto:pis...@mclink.it

strenua nos exercet inertia Hor.

Maurizio Pistone

unread,
Oct 25, 1999, 3:00:00 AM10/25/99
to
Su it.cultura.linguistica.italiano
ando...@ITALINVENmare.gol.grosseto.it (Mariuccia Ruta) ha scritto:

>Io sono cresciuta (NON -ancora- invecchiata :-))) sentendo -con
>l'ordine categorico di Non ripeterlo- il siciliano *maCàri*.

...che corrisponde esattamente al greco maka`rie, "felice" (vocativo).

Mariuccia Ruta

unread,
Oct 26, 1999, 3:00:00 AM10/26/99
to
La notte porta consiglio, Seb ^_^.
Dicevamo ...

"Seb" ha scritto:

> Mariuccia Ruta wrote


> > Ma nelle proposizioni NON esclamative può anche essere avverbio di
> > dubbio e, come tale, introdurre un congiuntivo ottativo (che indica
> > desiderio): "Ci sarà da discutere parecchio; *magari*, *se* venissi
> > anche tu, potresti darci man forte.
> > In questo caso, volendo "alleggerire" la frase, penso si possa usare
> > l'indicativo al posto del congiuntivo: "Ci sarà (o "c'è") da
> > discutere parecchio; magari, se vieni anche tu, ci dai man forte".

Che roba! Da dove le avrò tirate fuori!?! Mah!


>
> La frase suona male, a me mi... sol si re fa.

> Dopo il 'magari' segue un periodo ipotetico che non rende bene il
desiderio.
> Io scriverei così:
> "Ci sarà da discutere parecchio; *magari* venissi anche tu!
[ottativa];
> (se tu lo facessi) potresti darci man forte [ipotetica]"

Meglio ancora: "...; magari venissi anche tu! Ci *daresti* man forte!"

(esortazione_quasi_supplica).


>
> E per "alleggerire" (e mi sembra migliore):
> "Ci sarà da discutere parecchio; *magari* venissi anche tu!
[ottativa];
> (se lo farai) potrai darci man forte [ipotetica]"

" ...; magari, (se)venissi (anche tu) ci daresti man forte.
>
> Che ne dici?

Dico che, alcuni giorni fa, Seb, scrivesti che ...
>-----------------------------------------------------------------------
------
> Qui, almeno, ci solletichiamo con le parole invece di sol leticare a
parole.
> Capita, a volte, di voler sciogliere un dubbio e trovarsene annodati
due.
> :-)
>-----------------------------------------------------------------------
------
E i nodi, anziché sciogliersi, sembra si ingarbuglino sempre di più!!

Ciao
Mariuccia


Sent via Deja.com http://www.deja.com/
Before you buy.

Mariuccia Ruta

unread,
Oct 26, 1999, 3:00:00 AM10/26/99
to

*Qui, almeno, ci solletichiamo con le parole invece di sol leticare a
parole.
*Capita, a volte, di voler sciogliere un dubbio e trovarsene annodati

Mariuccia Ruta

unread,
Oct 26, 1999, 3:00:00 AM10/26/99
to
Maurizio Pistone ha scritto:

> Su it.cultura.linguistica.italiano
> ando...@ITALINVENmare.gol.grosseto.it (Mariuccia Ruta) ha scritto:
>

> >[...]... il siciliano *maCàri*.

> ...che corrisponde esattamente al greco

E anche questo torna perfettamente con quella che è -in senso lato- la
storia dell'isola, no?

Antonio G.

unread,
Oct 26, 1999, 3:00:00 AM10/26/99
to
Mariuccia Ruta <ando...@ITALINVENmare.gol.grosseto.it> wrote in message
3814af70...@news.interbusiness.it...
> Vitt ha scritto:

>
> Io sono cresciuta (NON -ancora- invecchiata :-))) sentendo -con
> l'ordine categorico di Non ripeterlo- il siciliano *maCàri*.
>
Camilleri, di cui ho letto qualche romanzo, usa "macari" sempre con il
significato di "anche".

Confermi tale siculo uso? :)

Roscio

unread,
Oct 26, 1999, 3:00:00 AM10/26/99
to
Antonio G. ha scritto nel messaggio <7v3r5o$2u7$1...@news.mclink.it>...

>>
>> Io sono cresciuta (NON -ancora- invecchiata :-))) sentendo -con
>> l'ordine categorico di Non ripeterlo- il siciliano *maCàri*.
>>
>Camilleri, di cui ho letto qualche romanzo, usa "macari" sempre con il
>significato di "anche".
>
>Confermi tale siculo uso? :)


Confermo, confermo... l'uso è uguale all'italiano.

Si usa sia nel significato di "anche", "per giunta",
sia nel significato di "volesse il cielo !...".

--
Er Roscio.

Antonio G.

unread,
Oct 26, 1999, 3:00:00 AM10/26/99
to

Roscio <job...@tin.it> wrote in message
7v40bf$nn4$1...@fe2.cs.interbusiness.it...

> Antonio G. ha scritto nel messaggio <7v3r5o$2u7$1...@news.mclink.it>...
> >>
> >> Io sono cresciuta (NON -ancora- invecchiata :-))) sentendo -con
> >> l'ordine categorico di Non ripeterlo- il siciliano *maCàri*.
> >>
> >Camilleri, di cui ho letto qualche romanzo, usa "macari" sempre con il
> >significato di "anche".
> >
> >Confermi tale siculo uso? :)
>
>
> Confermo, confermo... l'uso è uguale all'italiano.


Beh, io non ho parentele/amicizie sicule, purtroppo.

Ma Camilleri non lo usa esattamente come si usa in italiano.

"Il maresciallo Corbo non rispose. Il contadino invece volle essere gentile
con il forestiero, macari [anche] se carabiniere."


In italiano "magari" non si userebbe...

Mariuccia Ruta

unread,
Oct 26, 1999, 3:00:00 AM10/26/99
to
"Antonio G." ha scritto:

> [..]


> Camilleri, di cui ho letto qualche romanzo, usa "macari" sempre con il
> significato di "anche".
>
> Confermi tale siculo uso? :)

Sì. Credo abbia lo stesso significato in tutta la Sicilia.
In un vocabolario siciliano-italiano, tempo addietro, lessi che
significa pure "ancora", ma non l'ho mai sentito usare in tal senso.
Non leggo Camilleri, quindi non saprei in quali contesti usi tale
vocabolo.
Tipica esclamazione sicula: "Macàri Ddiu!" (volesse Dio!)

Ciao
Mariuccia


Roscio

unread,
Oct 26, 1999, 3:00:00 AM10/26/99
to
Antonio G. ha scritto nel messaggio <7v425b$9ab$1...@news.mclink.it>...

>
>> >> Io sono cresciuta (NON -ancora- invecchiata :-))) sentendo -con
>> >> l'ordine categorico di Non ripeterlo- il siciliano *maCàri*.
>> >>
>> >Camilleri, di cui ho letto qualche romanzo, usa "macari" sempre con il
>> >significato di "anche".
>> >
>> >Confermi tale siculo uso? :)
>>
>>
>> Confermo, confermo... l'uso è uguale all'italiano.
>
>
>Beh, io non ho parentele/amicizie sicule, purtroppo.
>
>Ma Camilleri non lo usa esattamente come si usa in italiano.
>
>"Il maresciallo Corbo non rispose. Il contadino invece volle essere gentile
>con il forestiero, macari [anche] se carabiniere."


Qui il significato è simile a "sebbene". Una sorta di "concessione"...
In effetti in dialetto siciliano lo si usa anche in questo modo.


>In italiano "magari" non si userebbe...

Ma se ci pensiamo bene, anche in italiano si dice:

"Se insisti, magari ti ci porto."

E' una "concessione" anche questa, no ?...

--
Er Roscio.


Giovanni Caluri

unread,
Oct 26, 1999, 3:00:00 AM10/26/99
to
Maurizio Pistone wrote:
>
> Su it.cultura.linguistica.italiano Vitt <v.m...@iol.it> ha scritto:
>
> >Mio padre, lo affermo con sicurezza, era una persona assai colta, eppure
> >usava "magara" anziche' "magari".
> >Le sue origini erano lombardo-liguri ed era nato nel secolo XIXo.
> >
> >Dicono che magara non sia corretto, sia dialettale, sia un errore ecc.
>
> Per me "magara" e` piemontese; ma non escludo che la sua diffusione
> sia piu` vasta.

In una Novella che al volo non riesco a ricordare se del Verga
o del Pirandello (letta a scuola 45 anni orsono, ma ricordo bene
il passaggio)
il protagonista dice "Macari"
e la nota a piè di pagine diceva che la drivazione è dal greco
"Makàrie"

infatti il DevOli dice:
-gram-
interiezione

-testo-

1. Esprime vivo desiderio sentito come irrealizzabile (m. potessi
andare!), adesione entusiastica ("Verresti con noi?", "M.!"),
assenso moderato ("Prendiamo un aperitivo?" "M.").

2. Nell'uso familiare, con valore di congiunzione concessiva, `anche
se'; tenterò, m. dovessi rimetterci.

3. Con valore di avverbio, in posizione incidentale, `perfino,
addirittura, fors'anche': loro, m., ti diranno che non lo sanno.

-etim-

Dal greco makárie, vocativo di makários `felice'.
Lo stesso dicono lo Zanichelli ed il Giunti, che è più dettagliato:

magari [ma-gà-ri] esclamazione, avverbio

• esclamazione
Da sola (nelle risposte) o anteposta per rinforzo a una frase ottativa,
esprime vivo auspicio per un evento che si prospetta o si desidera •
volesse il cielo!, Dio volesse!: “Verresti in vacanza con noi?”
“Magari!”; m. potessi rivederla prima della sua partenza!; m. uscisse il
sole!; anche vivo rimpianto per un evento che non si è verificato: m.
avessimo avuto allora questi soldi!; con tono meno enfatico, per dare
una risposta affermativa in qualche modo condizionata: “Prenoto anche
per te?” “Eh, magari” (nel senso di “se non ti dispiace, se puoi farlo”)

• avverbio
1. Piuttosto, perfino, in una comparazione di preferenza, espressa da
una coordinata avversativa (con m. anteposto, interposto o posposto alla
frase a cui appartiene): m. li brucio questi mobili, ma lei non li avrà;
chiederò m. l’elemosina, ma certo non mi sottometterò a lui; aspetto qui
due ore, m., ma non me lo lascio scappare; come rinforzo a una frase
concessiva, per esprimere il senso di limite estremo: andrò a parlargli,
m. dovessi raggiungerlo in capo al mondo!; non mi perderò questa
occasione, dovessi m. pagare cento milioni!
2. Con valore frasale, forse, probabilmente, chissà; esprime un giudizio
del parlante su quanto afferma la frase: se non è venuto ieri, m. verrà
domani; non te lo ha detto m. per non dispiacerti; gli parli e quello m.
si offende; se io te lo dico, m. tu poi lo vai a ridire a tutti;
eventualmente: se non hai soldi a sufficienza, m. te li presto io; m.
gli farò una telefonata quando sarò lì; con una sfumatura concessiva: m.
tardi, ma verrò; mi comprerò la barca, m. a rate; sia pure, addirittura,
per sottolineare una ipotesi estrema: quello è disposto a venire m. di
persona; «Era sfinito e aveva bisogno di buttarsi magari in terra»
(Tozzi)

• gr. makári, deriv. di makárie vocativo di makários “felice, beato” •
sec. XVI; nella forma macara sec. XIII

_______ _______
(-_-<_ \ / _>-_-)
-_-<_ \ / _>-_-
GioVanni- Caluri

Giovann...@CSELT.SFILAMI.IT
http://www.pegacity.it/parco/abita/280/index.htm
SFILARE .SFILAMI che e` li per gli spammers

Paolo Bonardi

unread,
Oct 26, 1999, 3:00:00 AM10/26/99
to
> Su it.cultura.linguistica.italiano Vitt <v.m...@iol.it> ha scritto:
> >
> > >Mio padre, lo affermo con sicurezza, era una persona assai colta, eppure
> > >usava "magara" anziche' "magari".

Anche mio padre ha una eccellente cultura, ma io alle elementari (non lo
dimentico) nei "pensierini" scrissi "resche" invece di lische e mal mi
incolse!!!
Semplicemente era un termine dialettale entrato nell'uso in casa nostra...
Però, belle "resca" invece di lisca...

Paolo


Seb

unread,
Oct 26, 1999, 3:00:00 AM10/26/99
to

Mariuccia Ruta wrote

> La notte porta consiglio, Seb ^_^.

A me ha portato febbricola :-(

> > La frase suona male, a me mi... sol si re fa.
> > Dopo il 'magari' segue un periodo ipotetico che non rende bene il
> > desiderio. Io scriverei così:
> > "Ci sarà da discutere parecchio; *magari* venissi anche tu! [ottativa];
> > (se tu lo facessi) potresti darci man forte [ipotetica]"
>
> Meglio ancora: "...; magari venissi anche tu! Ci *daresti* man forte!"

Sì, hai ragione, è meglio.

> Dico che, alcuni giorni fa, Seb, scrivesti che ...
>---------------------------------------------------------------------------

> *Qui, almeno, ci solletichiamo con le parole invece di sol leticare a
> parole.
> *Capita, a volte, di voler sciogliere un dubbio e trovarsene annodati
> due.
> :-)
>---------------------------------------------------------------------------

> E i nodi, anziché sciogliersi, sembra si ingarbuglino sempre di più!!

E che fa? questi sono "nodi parlati", che in gergo marinaresco son quelli
che servono per imbragare un oggetto e issarlo a bordo. Immagina se
tentassimo di sollevare un congiuntivo senza fissarlo bene, rischieremmo di
perderlo in mare... sai nuotare, Mariu'? magari no, magari sì... ma perché
bagnarsi? Annodiamo... e oooohhh issaaaa!

Seb


Roscio

unread,
Oct 27, 1999, 3:00:00 AM10/27/99
to
Giovanni Caluri ha scritto nel messaggio <3815C844...@sfilami.cselt.it>...

>• gr. makári, deriv. di makárie vocativo di makários “felice, beato” •
>sec. XVI; nella forma macara sec. XIII


Quindi, qualcosa come "o me felice..." ?

--
Er Roscio.


Giovanni Caluri

unread,
Oct 27, 1999, 3:00:00 AM10/27/99
to
Roscio wrote:
>
> Giovanni Caluri ha scritto
>
> >• gr. makári, deriv. di makárie vocativo di makários “felice, beato” •
> >sec. XVI; nella forma macara sec. XIII
>
> Quindi, qualcosa come "o me felice..." ?

proprio così

0 new messages