--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
> Ho consultato due insegnanti
> elementari e mi hanno detto due cose diverse
e t'è andata bene, di solito sostengono concordemente la cosa sbagliata.
La i di far-ma-ci-a è accentata, quindi fa sillaba.
--
Maurizio Pistone - Torino
strenua nos exercet inertia Hor.
http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
> e t'è andata bene, di solito sostengono concordemente la cosa sbagliata.
qui stanno insegnando ai bambini a dire "dunque" al posto di "altrimenti",
per non parlare della pagella: "il bambino và incoraggiato"....
Che la "i" sia accentata e faccia sillaba è ovvio, ma non risponde
alla domanda.
Il problema è se la "a" atona seguente faccia anch'essa parte della
stessa sillaba della "i" (in altre parole, se le due vocali "ia"
formino un dittongo) oppure se faccia sillaba a sé (in altre parole,
se le due vocali formino uno iato).
La risposta della grammatica scolastica è che formano uno iato perché,
tradizionalmente, si considerano dittonghi solo quelle combinazioni di
vocali (o di "semivocale" + vocale) nelle quali la vocale debole (cioè
atona) può essere solo "i" o "u". Di questo è importante tener conto,
per esempio, quando si fa la "sillabazione" al fine di spezzare le
parole a fine rigo, che va fatta come indichi tu: "far-ma-cì-a".
La risposta della fonologia è però opposta, in quanto il nostro
apparato fonatorio non ha alcun impedimento fisico a pronunciare con
una sola emissione di voce (ciò che si dice "dittongo") qualsiasi
coppia di vocali. Di questo bisogna tener conto, a volte, nel
conteggio delle sillabe a fini metrici: in una poesia o in una
canzone, una parola come "farmacia" conta spesso per tre sillabe: "far-
ma-cìa". Mi pare che casi del genere si siano visti di recente qui su
versi di Montale e persino di Dante.
In pratica comunque, almeno in questo caso si può considerare valida
in entrambi i casi la sillabazione "far-ma-cia", in quanto esiste la
regola tipografica per cui non si va mai a capo con una sola lettera.
Con tutto ciò, non credo comunque di aver ancora risposto alla domanda
di Ottobre Rosso... Un uso ludico della sillabazione come possono
essere le parole crociate sillabiche potrebbe infatti basarsi su una
propria definizione particolare di sillaba, che non corrisponde né a
quella tradizionale né a quella fonologica. O potrebbe anche, per
rendere più difficile il gioco, usare ora l'una ora l'altra
definizione.
--
Cingar
Nella seconda elementare di mio figlio una maestra ha corretto un
"po'" in "pò" e un "fa" in "fà".
(Il bello è che l'ha fatto sul compitino del figlio della mamma più
feroce della classe, la quale il giorno dopo la aspettava all'uscita
brandendo una grammatica italiana da cinque chili...)
--
Cingar
> Il problema è se la "a" atona seguente faccia anch'essa parte della
> stessa sillaba della "i" (in altre parole, se le due vocali "ia"
> formino un dittongo) oppure se faccia sillaba a sé (in altre parole,
> se le due vocali formino uno iato).
come tu ben sia, la definizione di "sillaba" è tutt'altro che semplice;
di fatto, l'usuale definizione delle grammatiche è abbastanza
discutibile
> La risposta della grammatica scolastica è che formano uno iato perché,
> tradizionalmente, si considerano dittonghi solo quelle combinazioni di
> vocali (o di "semivocale" + vocale) nelle quali la vocale debole (cioè
> atona) può essere solo "i" o "u". Di questo è importante tener conto,
> per esempio, quando si fa la "sillabazione" al fine di spezzare le
> parole a fine rigo, che va fatta come indichi tu: "far-ma-cì-a".
naturalmente nessuno che sia sano di mente scriverebbe
farmaci-
a
la questione è puramente teorica (in questo caso: enigmistica)
> La risposta della fonologia è però opposta, in quanto il nostro
> apparato fonatorio non ha alcun impedimento fisico a pronunciare con
> una sola emissione di voce (ciò che si dice "dittongo") qualsiasi
> coppia di vocali.
con un po' di allenamento si riesce a pronunciare con una sola emissione
di voce aeiou tutto di fila. Di fatto, noi pronunciamo con una sola
emissione di voce intere frasi, e la stessa divisione in parole è
artificiosa
> Di questo bisogna tener conto, a volte, nel
> conteggio delle sillabe a fini metrici: in una poesia o in una
> canzone, una parola come "farmacia" conta spesso per tre sillabe: "far-
> ma-cìa". Mi pare che casi del genere si siano visti di recente qui su
> versi di Montale e persino di Dante.
la sillabazione della metrica segue regole convenzionali spesso
irrazionali. Silenzïoso di solito fa cinque sillabe, separando la i
dalla o; ma non credo che la stessa cosa capiti con pioppo, fiocco ecc.
> Nella seconda elementare di mio figlio una maestra ha corretto
> un "po'" in "pò"
Il T9 del mio cellulare Nokia (scrittura automatica) riporta pò...
e anche su usenet questo strafalcione ha ormai superato per
frequenza la forma corretta.
E' uno degli errori che mi urtano di più, tanto che - quando
capita - mi rendo antipatico con amici e conoscenti segnalando
loro la grafia corretta.
edi'®
> Nella seconda elementare di mio figlio una maestra ha corretto un
> "po'" in "pò" e un "fa" in "fà".
in seconda elementare la supplentina di mio figlio ha corretto "disagio"
in "disaggio".
Abbiamo lasciato correre.
> e t'è andata bene, di solito sostengono concordemente la cosa sbagliata.
L'importante è non confondere le idee ai pupil! ;-D
--
> Un uso ludico della sillabazione come possono
> essere le parole crociate sillabiche potrebbe infatti basarsi su una
> propria definizione particolare di sillaba,
IMHO le parole crociate si basano sulla definizione scolastica.
Le parole crociate si basano sulla cultura di chi le crea.
Ciao,
Roger
--
FAQ di ICLIt:
http://www.mauriziopistone.it/linguaitaliana.html
La gola e 'l sonno e l'oziose piume
hanno del mondo ogni vertů sbandita,
ond'č dal corso suo quasi smarrita
nostra natura vinta dal costume.
(F.Petrarca)
> per non parlare della pagella: "il bambino và incoraggiato"...
E' possibile ritirare i figli dalla scuola elementare e istruirli a casa?
Discutibile o, volendo, semplicemente convenzionale.
> [...]
> con un po' di allenamento si riesce a pronunciare con una sola emissione
> di voce aeiou tutto di fila. Di fatto, noi pronunciamo con una sola
> emissione di voce intere frasi,
Questo non è vero, o al massimo può esserelo solo per certi cantanti
lirici che, non a caso, sono pagati milioni per esibirsi in queste
loro capacità.
Nota che per "emissione di voce" intendo, fisicamente, una singola
espirazione dai polmoni che faccia vibrare le corde vocali: ognuna di
queste espirazioni (o anche inspirazioni, per certe lingue dell'Africa
meridionale) è quel che si definisce una sillaba.
> e la stessa divisione in parole è artificiosa
È vero, ma è cosa diversa: non si basa su fattori acustici o comunque
fisici, ma su una segmentazione sintattica e semantica. Lo spazio fra
le parole è a tutti gli effetti un segno di punteggiatura, che indica
il confine fra certi tipi di sintagmi che convenzionalmente chiamiamo
"parole".
Ma che cosa sia una "parola" è ovviamente una scelta in buona parte
arbitraria: articoli e preposizioni, che oggi consideriamo parole a sé
stanti, fino quasi al '500 erano considerati prefissi, e infatti erano
scritti attaccati al nome: "nelmeço delcamin dinostra uita...". In
compenso, il "mente" che oggi noi consideriamo suffisso avverbiale era
scritto staccato: "veloce mente", "arguta mente".
--
Cingar
Se vivi di rendita e non t'importa allevare un asociale, sì.
--
Cingar
> > Maurizio Pistone ha scritto:
>
> > [...]
> > con un po' di allenamento si riesce a pronunciare con una sola
> > emissione
> > di voce aeiou tutto di fila. Di fatto, noi pronunciamo con una sola
> > emissione di voce intere frasi,
>
> Questo non è vero, o al massimo può esserelo solo per certi cantanti
> lirici che, non a caso, sono pagati milioni per esibirsi in queste
> loro capacità.
Ha detto "intere frasi", non "La Divina Commedia" :-)
"Io mangio" è una frase intera e tu non saresti capace di pronunciarla con
una sola emissione di voce?
> --
> Cingar
Ciao,
Roger
--
FAQ di ICLIt:
http://www.mauriziopistone.it/linguaitaliana.html
La gola e 'l sonno e l'oziose piume
hanno del mondo ogni vertù sbandita,
ond'è dal corso suo quasi smarrita
>brandendo una grammatica italiana da cinque chili...)
Ma le grammatiche non erano robe da maestrine? L'evoluzione, la lingua
viva, l'uso sovrano, le varianti ammesse e non concesse, non contano?
--
'amarrado al recuerdo yo sigo esperando'
Gigi, 38°54'N, 16°36'E
Foto, news e altro dal mio pianeta
http://www.esnips.com/user/jamesleopard/
>anche su usenet questo strafalcione ha ormai superato per
>frequenza la forma corretta.
allora, ipso facto, è la nuova forma corretta; l'altra, essendo in
minoranza su Google, è da considerarsi obsoleta, come insegnano
I Maestroni del NG.
>
>Discutibile o, volendo, semplicemente convenzionale.
Quindi, diventa normativa la frequenza relativa su Gugl o altro?
E di chi si stava parlando, di ballerine di tango?
> L'evoluzione, la lingua
> viva, l'uso sovrano, le varianti ammesse e non concesse, non contano?
Direi di no. Da che mondo è mondo, le maestrine insegnano la
Grammatica con la G maiuscola e gli scolari la violano. Non viceversa.
--
Cingar
>> per non parlare della pagella: "il bambino và incoraggiato"...
>
> E' possibile ritirare i figli dalla scuola elementare e istruirli a casa?
parlava tanto bene prima di andare a scuola....
adesso è una battaglia per togliergli il vizio di dire "mica l'ho fatto",
"ci presto il libro", e cose simili...
Nella seconda elementare di mio figlio una maestra ha corretto un
"po'" in "pò" e un "fa" in "fà".
(Il bello è che l'ha fatto sul compitino del figlio della mamma più
feroce della classe, la quale il giorno dopo la aspettava all'uscita
brandendo una grammatica italiana da cinque chili...)
:-))))
Io no, decisamente.
--
Cingar
"Maurizio Pistone" <scri...@mauriziopistone.it> ha scritto nel messaggio
news:1hupfwj.1sij1d91ekwxyfN%scri...@mauriziopistone.it...
> Cingar <cingar.s...@libero.it> wrote:
>
> > Nella seconda elementare di mio figlio una maestra ha corretto un
> > "po'" in "pò" e un "fa" in "fà".
>
> in seconda elementare la supplentina di mio figlio ha corretto "disagio"
> in "disaggio".
>
> Abbiamo lasciato correre.
Vi ricordate quando scrissi che mia figlia alle elementari asseriva che le
api sono erbivore?
--
lu.
Ultima Badessa Di Passaggio
* Vengo spesso a Trieste in segreto, quando la città
si accende. La respiro, libero e solo. E non mi sazio.
Sono un amante notturno.* ©
G.d'Annunzio a Nella Doria Cambon, 1919
Ovviamente la norma è, è sempre stata e sempre sarà ciò che è scritto
sulle "grammatiche delle maestrine".
Quello che ormai dispero di farti capire è che le maestrine, ogni
tanto, muoiono di vecchiaia. Quindi, se vuoi una risposta alla tua
domanda, fatti ibernare per un paio di secoli e, quando ti
scongeleranno, vai a curiosare nella grammatica di una maestrina del
XXII secolo.
--
Cingar
>Direi di no. Da che mondo è mondo, le maestrine insegnano la
>Grammatica con la G maiuscola e gli scolari la violano.
Boh. Mi era paruto che si dicerebbe che le regole da maestrine fossero
malament.
>
>Ovviamente la norma è, è sempre stata e sempre sarà ciò che è scritto
>sulle "grammatiche delle maestrine".
Minchia, devo essere d'accordo con Cingar?
Trovatemi qualcosa da obiettare, vi prego.
Ve ne saressi grato.
Cara Gretel, non so se sia peggio per lui avere compagni che non
parlano molto bene, o una madre *troppo* precisa, severa e controllante,
in fatto di linguaggio. :-)
k
C'esta la vie. Noi attualmente siamo impegnati a contrastare i
condizionali al posto dei congiuntivi, sostituzione che non ha certo
imparato a fare in famiglia.
> adesso è una battaglia per togliergli il vizio di dire "mica l'ho fatto",
Ora però mica mi vorrai passare dalla parte del torto, eh?
Almeno fino a questo scorcio di XXI secolo, in un'espressione come
"mica l'ho fatto" non c'è proprio nessun "vizio":
http://www.demauroparavia.it/69541 (accezione 3, definita addirittura
"fondamentale")
Insistere sul contrario non fa che creare confusione nella testa del
bambino, rischiando di farlo diventare, da grande, un purista da
barzelletta come quelli che pascolano qui.
> "ci presto il libro", e cose simili...
Sarebbe ben grave se l'avesse imparato dagli insegnati, ma credo sia
più verosimile che l'abbia imparato dai compagni di classe.
D'altra parte è pur ora che cominci a imparare forme dialettali così
comuni, no? Alle elementari, i bambini sono ormai maturi per capire
che l'italiano è una realtà complessa e variegata che non si riduce al
sottoinsieme che hanno sentito parlare fino a quel momento dai
genitori.
--
Cingar
Ma scherzi?
> Trovatemi qualcosa da obiettare, vi prego.
> Ve ne saressi grato.
Te lo trovo subito io: e che ce ne fotte a noi della norma, visto che
la licenza elementare ormai ce l'hanno data?
Se Dante Alighieri non se ne fosse infischiato della norma del suo
tempo, saremmo ancora qui a scrivere in un'imitazione del latino del
II secolo a.C.
--
Cingar
> Salve ragazzi, ieri facendo le parole crociate sillabiche mi č capitato il
> quesito dell'oggetto; io grammatica alla mano francamente non sono riuscito
> a capire quale delle due sia corretta. Ho consultato due insegnanti
> elementari e mi hanno detto due cose diverse, potreste dirmi voi qual'č
> quella giusta e perchč?
> Grazie
>
> --------------------------------
> Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
http://w3.dizionario-italiano.it/definizione-lemma.php?definizione=farmacia&lemma=F00C0400
Ferma il cursore sul lemma e vedi la corretta suillabazione
>Se Dante Alighieri non se ne fosse infischiato della norma del suo
>tempo, saremmo ancora qui a scrivere in un'imitazione del latino del
>II secolo a.C.
Superfluo ossevare che, per violare consapevolmente la norma, sono
necessarie due precondizioni:
1) conoscerla e
2) agire in base a un'esigenza cui la violazione dona una risposta
nuova e forse migliore.
Chi viola (anzi, rassegniamoci in futuro a dire viòla) senza sapere
perché e soprattutto senza sapere di farlo, è un imbecille....
Altrimenti tutti gli strimpellatori sarebbero Chopin (noto violatore
di norme musicali), o Cecil Taylor, e tutti gli imbianchini Picasso.
> Direi di no. Da che mondo è mondo, le maestrine insegnano la
> Grammatica con la G maiuscola e gli scolari la violano. Non viceversa.
Infatti. Altrimenti, che gusto ci sarebbe a infrangere le regole? B->
--
"After fifteen minutes I wanted to marry her, and after half an hour I
completely gave up the idea of stealing her purse."
[Virgil/W.Allen,Take the Money and Run (1969)]
Almeno fino a questo scorcio di XXI secolo, in un'espressione come
"mica l'ho fatto" non c'è proprio nessun "vizio":
http://www.demauroparavia.it/69541 (accezione 3, definita addirittura
"fondamentale")
mica lo sapevo! :-)
però mi sembra brutto....
Sarebbe ben grave se l'avesse imparato dagli insegnati, ma credo sia
più verosimile che l'abbia imparato dai compagni di classe.
sì, mi sono espressa male
D'altra parte è pur ora che cominci a imparare forme dialettali così
comuni, no? Alle elementari, i bambini sono ormai maturi per capire
che l'italiano è una realtà complessa e variegata che non si riduce al
sottoinsieme che hanno sentito parlare fino a quel momento dai
genitori.
va beh, ma ogni tanto sembra il gabibbo! (noi siamo liguri)
> Cara Gretel, non so se sia peggio per lui avere compagni che non parlano
> molto bene, o una madre *troppo* precisa, severa e controllante, in fatto
> di linguaggio. :-)
ghghghghghghghghgh
in fatto di linguaggio, come si capisce dalla mia scarsa frequentazione, non
č niente; ma quando siamo ai giardini ogni tanto vedo una mamma che si
immobilizza e guarda verso di me prima di dargli qualcosa da mangiare! :-)))
> Da che mondo č mondo, le maestrine insegnano la
> Grammatica con la G maiuscola e gli scolari la violano. Non viceversa.
mi stai dicendo che la Fine del Mondo č vicina?
--
Maurizio Pistone - Torino
strenua nos exercet inertia Hor.
http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
> Nota che per "emissione di voce" intendo, fisicamente, una singola
> espirazione dai polmoni che faccia vibrare le corde vocali: ognuna di
> queste espirazioni (o anche inspirazioni, per certe lingue dell'Africa
> meridionale) č quel che si definisce una sillaba.
'Silvia rimembri ancora' č, dopo la 's', una singola espirazione che fa
vibrare le corde vocali
> E' possibile ritirare i figli dalla scuola elementare e istruirli a casa?
qualche piccolo rompicoglioni che conosco io, magari
> > "Io mangio" č una frase intera e tu non saresti capace di pronunciarla con
> > una sola emissione di voce?
>
> Io no, decisamente
vuol dire che parli con la bocca piena
> http://w3.dizionario-italiano.it/definizione-lemma.php?definizione=farmacia&lemma=F00C0400
>
> Ferma il cursore sul lemma e vedi la corretta suillabazione
Su quale di questi lemmi bisogna fermare il cursore?:
"Impossibile visualizzare la pagina"
Roger
--
FAQ di ICLIt:
http://www.mauriziopistone.it/linguaitaliana.html
La gola e 'l sonno e l'oziose piume
hanno del mondo ogni vertů sbandita,
ond'č dal corso suo quasi smarrita
E la conosce chiunque abbia compiuto i due anni.
> 2) agire in base a un'esigenza cui la violazione dona una risposta
> nuova e forse migliore.
Quindi dici che le decine di generazioni di contadini analfabeti che
hanno storpiato il latino fino a trasformarlo nella lingua che Dante,
infischiandosene della norma del suo tempo, ha messo per iscritto
erano una specie di lobby di linguisti riformisti?
> Chi viola (anzi, rassegniamoci in futuro a dire viòla) senza sapere
> perché e soprattutto senza sapere di farlo, è un imbecille....
No, è un mortale.
Se non esistesse la morte, non ci sarebbe nessuna evoluzione delle
lingue, perché per tutta la nostra (infinita) vita, avremmo d'attorno
i genitori (e i nonni, i bisnonni, i trisavoli, ecc.) a ricordarci che
"auricula non oricla".
Se non esistesse la morte, avremmo studiato con la stessa maetrina (e
dunque, probabilmente, sulla stessa grammatica da maestrine) di
Cicerone.
> Altrimenti tutti gli strimpellatori sarebbero Chopin (noto violatore
> di norme musicali), o Cecil Taylor, e tutti gli imbianchini Picasso.
Che esempi mal posti! Mi limiterò a Chopin, che evidentemente non la
pensava in modo così ingenuamente classista, visto che la musica
popolare polacca (cioè quella fatta da ignoranti "strimpellatori"
contadini) fu sempre per lui una fondamentale fonte di ispirazione.
--
Cingar
P.S. Quiz: chi è il famoso Frédéric-François che compose ben 58
mazurke?
Aiutino: non è Frédéric-François Casadei.
> va beh, ma ogni tanto sembra il gabibbo! (noi siamo liguri)
Ciumba!
> Enrico C <use_reply...@devils.com> wrote:
>
>> E' possibile ritirare i figli dalla scuola elementare e istruirli a casa?
> qualche piccolo rompicoglioni che conosco io, magari
No, no, quelli li si lascia ai maestri.
Con libertà di usare Ritalin ad libitum. B->
Le regole da maestrine vanno benissimo. Fino alla quinta elementare.
--
Cingar
> Se non esistesse la morte, non ci sarebbe nessuna evoluzione delle
> lingue,
Mica vero, si cambia anche nel corso della vita, specie se si cambia città
o ambiente.
No, non mi ricordo, ma capisco il tuo "core de mamma".
Non so se le api siano erbivore (che male c'è? in realtà succhiano
continuamente liquidi e semiliquidi e forse si ubriacano), ma si dice che le
vespe siano carnivore (cosa per certi versi riprovevole).
Zzzzzzzzz...
Epìupò
---
"La mia banda suona il rock
e cambia faccia all'occorrenza,
da quando il trasformismo
è diventato un'esigenza.
Ci vedrete in crinoline
come brutte ballerine,
ci vedrete danzare
come giovani zanzare..."
(cit. fastidiosa)
> Ciumba!
Ciumba o ciumbia?
Epimeteo
---
Mentre sulla Stazione Spaziale Internazionale l'astronauta russo Mikhail
Tyurin taglia i capelli al collega americano Michael Lopez-Alegria
http://spaceflight.nasa.gov/gallery/images/station/crew-14/lores/iss014e14031.jpg
all'altra astronauta americana, Sunita L. Williams, i capelli si rizzano
sulla testa
http://spaceflight.nasa.gov/gallery/images/station/crew-14/lores/iss014e13980.jpg
> "Enrico Olivetti" ha scritto:
>
> > http://w3.dizionario-italiano.it/definizione-lemma.php?definizione=farmacia&lemma=F00C0400
> >
> > Ferma il cursore sul lemma e vedi la corretta suillabazione
>
> Su quale di questi lemmi bisogna fermare il cursore?:
>
> "Impossibile visualizzare la pagina"
>
ops, cambia w3 con www
Certo. Piena d'aria. Specie quando pronuncio le consonanti
"esplosive", (o "occlusive"), *ognuna* delle quali richiede *una*
espirazione.
--
Cingar
>> Superfluo ossevare che, per violare consapevolmente la norma, sono
>> necessarie due precondizioni:
>> 1) conoscerla e
>
>E la conosce chiunque abbia compiuto i due anni.
Azzo. Vieni in classe mia, ti mostrerò gente di quindici anni che
delle norme grammaticali non ha contezza veruna.
>Quindi dici che le decine di generazioni di contadini analfabeti che
>hanno storpiato il latino fino a trasformarlo nella lingua che Dante,
>infischiandosene della norma del suo tempo, ha messo per iscritto
>erano una specie di lobby di linguisti riformisti?
Ho detto che erano idioti; poi ci sono anche utili idioti, c'est la
vie. Servono al progresso della lingua, ma senza saperlo.
>Che esempi mal posti! Mi limiterò a Chopin, che evidentemente non la
>pensava in modo così ingenuamente classista, visto che la musica
>popolare polacca (cioè quella fatta da ignoranti "strimpellatori"
>contadini) fu sempre per lui una fondamentale fonte di ispirazione.
a) classista sarà tu nonna;
b) la musica popolare, alla quale m'iscrivo volontieri, è certamente
fonte di novità e violazioni di norme; ma inconsapevolmente ciò
avviene. Come nel linguaggio: io e te violiamo inconsapevolmente, ogni
volta che parliamo, palate di norme. Quando tali innovazioni vengano
assunte consapevolmente da alcuno per farne letteraria materia, solo
allora havvi progresso de la favella.
Classi o non classi, la lingua registrata dai dizionari è sempre stata
quella letteraria, non quella parlata da me e te.
Solo questo secolo-cambalache ha parificato la lingua dell'ortolano a
quella di Pirandello.
>Le regole da maestrine vanno benissimo. Fino alla quinta elementare.
Ecco perché al superiore arrivano coglioni che scrivono come bambini
di quarta.
È già finito nel 1975. L'ho letto sul giornale (La Torre di Guardia).
--
Cingar
O tu insegni in un centro psichiatrico per cerebrolesi gravi, o stiamo
parlando due lingue diverse.
> [...]
> >Che esempi mal posti! Mi limiterò a Chopin, che evidentemente non la
> >pensava in modo così ingenuamente classista, visto che la musica
> >popolare polacca (cioè quella fatta da ignoranti "strimpellatori"
> >contadini) fu sempre per lui una fondamentale fonte di ispirazione.
>
> a) classista sarà tu nonna;
Mia nonna era classista (non sopportava i sor parón), ma non così
*ingenuamente* classista.
> b) la musica popolare, alla quale m'iscrivo volontieri, è certamente
> fonte di novità e violazioni di norme; ma inconsapevolmente ciò
> avviene. Come nel linguaggio: io e te violiamo inconsapevolmente, ogni
> volta che parliamo, palate di norme. Quando tali innovazioni vengano
> assunte consapevolmente da alcuno per farne letteraria materia, solo
> allora havvi progresso de la favella.
Il progresso nella lingua è una favoletta a cui credono solo i gonzi.
Che non sia mai esistita una cosa simile lo dimostra ol fatto che si
traducono, senza grossi problemi, l'Odissea in esperanto e Harry
Potter in latino.
> Classi o non classi, la lingua registrata dai dizionari è sempre stata
> quella letteraria, non quella parlata da me e te.
> Solo questo secolo-cambalache ha parificato la lingua dell'ortolano a
> quella di Pirandello.
Più precisamente, con la scolarizzazione di massa, l'ortolano ha
imparato a parlare, leggere e scrivere più o meno come Pirandello.
Tu preferivi la bella Italia scugnizza con un 80% di analfabetismo?
Di', sei nobile per caso?
--
Cingar
> va beh, ma ogni tanto sembra il gabibbo! (noi siamo liguri)
O saià perchè o me piaxe o pesto, ma mi treuvo bello anche o dialétto.
:-))
K
> O saià perchè o me piaxe o pesto, ma mi treuvo bello anche o dialétto.
Sarà ca mi piacia u morzeddu, ma mi para beddu puru u 'nghjèrmitu.
(che non è solo dialetto, ma una sorta di slang della mala, come u
baccagghju siculo. "Parramu nghjermitu" è come dire " detto fra noi".
>> Azzo. Vieni in classe mia, ti mostrerò gente di quindici anni che
>> delle norme grammaticali non ha contezza veruna.
>
>O tu insegni in un centro psichiatrico per cerebrolesi gravi, o stiamo
>parlando due lingue diverse.
O tu non hai affatto presente a cosa si è ridotta la lingua parlata
dalle giovani generazioni.
>Mia nonna era classista (non sopportava i sor parón), ma non così
>*ingenuamente* classista.
Io sto con Nanni Moretti. Chi parla male pensa male e vive male. Senza
congiuntivo non si hanno dubbi, e si è schiavi di chi vende certezze.
>Il progresso nella lingua è una favoletta a cui credono solo i gonzi.
Bene, credevo che tu ci credessi.
>Che non sia mai esistita una cosa simile lo dimostra ol fatto che si
>traducono, senza grossi problemi, l'Odissea in esperanto e Harry
>Potter in latino.
Anche Topolino e Asterix, e credo molto altro.
>Più precisamente, con la scolarizzazione di massa, l'ortolano ha
>imparato a parlare, leggere e scrivere più o meno come Pirandello.
Ecco, vogliamo far qualcosa per quel "più o meno", o ce la teniamo
così?
>Tu preferivi la bella Italia scugnizza con un 80% di analfabetismo?
Preferisco una bella Italia democratica dove l'istruzione arriva a
tutti. Chi briga per confondere le idee al popolo insinuando che le
regole grammaticali non servono, oggettivamente combatte contro la
democrazia.
>Di', sei nobile per caso?
Signori si nasce e io modestamente lo nacqui.
>> Azzo. Vieni in classe mia, ti mostrerň gente di quindici anni che
>> delle norme grammaticali non ha contezza veruna.
>
>O tu insegni in un centro psichiatrico per cerebrolesi gravi, o stiamo
>parlando due lingue diverse.
O tu non hai affatto presente a cosa si č ridotta la lingua parlata
dalle giovani generazioni.
>Mia nonna era classista (non sopportava i sor parón), ma non cosě
>*ingenuamente* classista.
Io sto con Nanni Moretti. Chi parla male pensa male e vive male. Senza
congiuntivo non si hanno dubbi, e si č schiavi di chi vende certezze.
>Il progresso nella lingua č una favoletta a cui credono solo i gonzi.
Bene, credevo che tu ci credessi.
>Che non sia mai esistita una cosa simile lo dimostra ol fatto che si
>traducono, senza grossi problemi, l'Odissea in esperanto e Harry
>Potter in latino.
Anche Topolino e Asterix, e credo molto altro.
>Piů precisamente, con la scolarizzazione di massa, l'ortolano ha
>imparato a parlare, leggere e scrivere piů o meno come Pirandello.
Ecco, vogliamo far qualcosa per quel "piů o meno", o ce la teniamo
cosě?
> Certo. Piena d'aria. Specie quando pronuncio le consonanti
> "esplosive", (o "occlusive"), *ognuna* delle quali richiede *una*
> espirazione
non hai mai suonato il flauto, vero?
O forse tu non hai idea a cosa si sia ridotta *ogni* lingua parlata da
*ogni* giovane generazione, compresa la tua.
> >Mia nonna era classista (non sopportava i sor parón), ma non così
> >*ingenuamente* classista.
>
> Io sto con Nanni Moretti.
Io no.
> Chi parla male pensa male e vive male.
E uno che non riesce a capire che "trend" è una parola italiana parla
decisamente male, con tutto ciò che ne consegue.
> Senza congiuntivo non si hanno dubbi, e si è schiavi di chi vende certezze.
Allora tu devi essere senza congiuntivo, perché mai ti vedo sfiorato
dall'ombra di un dubbio.
> [...]
> >Più precisamente, con la scolarizzazione di massa, l'ortolano ha
> >imparato a parlare, leggere e scrivere più o meno come Pirandello.
>
> Ecco, vogliamo far qualcosa per quel "più o meno", o ce la teniamo
> così?
Non mi permetterei mai di dire al mio ortolano come deve parlare. Fra
l'altro, ora che mi ci fai pensare, il suo italiano è abbastanza
decente; forse non come quello di Pirandello, ma almeno come quello di
Moretti sì.
> >Tu preferivi la bella Italia scugnizza con un 80% di analfabetismo?
>
> Preferisco una bella Italia democratica dove l'istruzione arriva a
> tutti. Chi briga per confondere le idee al popolo insinuando che le
> regole grammaticali non servono, oggettivamente combatte contro la
> democrazia.
Se qualcuno briga per (o anche contro) qualcosa del genere,
oggettivamente non ha capito un cappero della grammatica.
La grammatica, come ormai è stato ampiamente dimostrato, NON è
cultura. Si tratta di una facoltà biologicamente prederteminata nella
specie umana e, di conseguenza, non la si può né insegnare né
imparare.
Ciò che si può e di deve fare è di aiutare chi *già* la conosce
benissimo (cioè tutti!) a rendersi conto di conoscerla, a prederne
coscienza, ad accorgersi dell'esistenza di questa prodigioso
meccanismo che lavora nel nostro cervello a nostra insaputa.
> >Di', sei nobile per caso?
>
> Signori si nasce e io modestamente lo nacqui.
Anche Moretti lo nacque, e non c'è palombella rossa che riesca a
nasconderlo.
--
Cingar
Si vede che non ascolti una parola di quel che dico. Pazienza.
--
Cingar
>O forse tu non hai idea a cosa si sia ridotta *ogni* lingua parlata da
>*ogni* giovane generazione, compresa la tua.
Dissento. Il problema non è mai stata la giovane età, ma il tasso di
istruzione. Paradossalmente, nonostante la scolarizzazione di massa, i
ragazzi di oggi non hanno sostanzialmente migliorato le proprie
abilità linguistiche rispetto alle generazioni che li hanno preceduti.
PS: guardate che tecnici e professionali sono i 2/3 abbondanti degli
istituti superiori.
In fondo, la mia generazione si esprimeva forse in modo ampolloso
("nella misura in cui i lacché dell'imperialismo vengono scaricando
ogni giorno di più i costi della deriva inflattiva sulle schiene dei
proletari..."), ma sostanzialmente corretto. C'era un anarchico mio
amico che infilava fino a venti subordinate prima di farti annusare la
principale, ma il suo italiano, benché pesante, era formalmente
ineccepibile.
>E uno che non riesce a capire che "trend" è una parola italiana parla
>decisamente male, con tutto ciò che ne consegue.
Uno che usa "trend" invece di "tendenza" è solo un idiota che fa il
fico: comprendo Moretti.
>Allora tu devi essere senza congiuntivo, perché mai ti vedo sfiorato
>dall'ombra di un dubbio.
Io non li esterno a te, è tanto ovvio che persino un minus habens
arriverebbe a capirlo.
Comunque sia, proprio stamattina ho assistito all'interrogazione in
grammatica di una ragazza di primo superiore (tecnico), una che ha
discreti voti. Scriveva "me" con l'accento e non riusciva a
classificare "se" congiunzione e "sé" pronome, e non solo.
>La grammatica, come ormai è stato ampiamente dimostrato, NON è
>cultura. Si tratta di una facoltà biologicamente prederteminata nella
>specie umana
Sì, lo dissero anche della povertà.
Parlando? No.
--
Cingar
Che oggi è altissimo.
> Paradossalmente, nonostante la scolarizzazione di massa, i
> ragazzi di oggi non hanno sostanzialmente migliorato le proprie
> abilità linguistiche rispetto alle generazioni che li hanno preceduti.
Perché, dal dopoguerra in poi, non c'è ormai granché da migliorare in
come parliamo: per fortuna ha provveduto la TV.
E ora, per fortuna, c'è Internet che sta insegnando agli italiani a
scrivere. Perché se aspettiamo gli insgenanti, bonanotte!
> PS: guardate che tecnici e professionali sono i 2/3 abbondanti degli
> istituti superiori.
E allora?
> In fondo, la mia generazione si esprimeva forse in modo ampolloso
> ("nella misura in cui i lacché dell'imperialismo vengono scaricando
> ogni giorno di più i costi della deriva inflattiva sulle schiene dei
> proletari..."), ma sostanzialmente corretto.
Si esprimeva così uno su mille, e solo per quei dieci minuti in cui
prendeva la parola in assemblea. Poi erano solo "cazzo", "figa",
"cioè" e "porcodd...".
> C'era un anarchico mio
> amico che infilava fino a venti subordinate prima di farti annusare la
> principale, ma il suo italiano, benché pesante, era formalmente
> ineccepibile.
Ineccepibile un cazzo. Era un italiano schifoso, come quello di
Moretti, che quando parla non si capisce nulla (a parte che di Moretti
ce n'è uno e tutti gli altri son nessuno).
Fra l'altro, doveva essere un anarchico atipico, ché gli anarchici
tendono a distinguersi dal resto della sinistra proprio per la loro
prosa schietta e asciutta, talvolta persino brutale.
> >E uno che non riesce a capire che "trend" è una parola italiana parla
> >decisamente male, con tutto ciò che ne consegue.
>
> Uno che usa "trend" invece di "tendenza" è solo un idiota che fa il
> fico: comprendo Moretti.
Frequenterete gli stessi salotti.
> >Allora tu devi essere senza congiuntivo, perché mai ti vedo sfiorato
> >dall'ombra di un dubbio.
>
> Io non li esterno a te, è tanto ovvio che persino un minus habens
> arriverebbe a capirlo.
Allora sarò meno di un minus habens, perché ti vedo solo sicumera
basata sul nulla.
> Comunque sia, proprio stamattina ho assistito all'interrogazione in
> grammatica di una ragazza di primo superiore (tecnico), una che ha
> discreti voti. Scriveva "me" con l'accento
L'ortografia è una cosa estranea alla grammatica e, in buona misura,
alla lingua stessa (non solo a quella parlata, ma persino a quella
scritta). Si tratta di una convenzione puramente arbitraria, decisa a
tavolino, e che non è soggetta alle stesse dinamiche spontanee che
regolano altri aspetti della lingua. Per questo va insegnata alle
elementari, con gli stessi criteri con cui si insegnano le *regole*
della briscola, degli scacchi o delle addizioni in colonna.
L'ortografia è *solo* regole da maestrine quindi, se la gente non la
conosce, la colpa va attribuita solo e unicamente a un soggetto: le
maestrine.
Per fare un esempio di come le scuole elementari non stiano facendo il
loro lavoro, in pieno 2007 tutte le scuole elementari d'Italia
insegnano un unico tipo di accento: quello stesso segnetto a forma di
brioche che insegnarono a me nel lontano 1968! Peccato che nel
frattempo (e non da ieri, ma dal 1971) l'ortografia italiana sia stata
riformata introducendo i due accenti grave (`) e acuto (´).
> e non riusciva a
> classificare "se" congiunzione e "sé" pronome, e non solo.
La cosa veramente drammatica è che una studentessa delle superiori sia
interrogata su cose del genere: l'analisi grammaticale non dovrebbe
essere materia delle medie inferiori?
> >La grammatica, come ormai è stato ampiamente dimostrato, NON è
> >cultura. Si tratta di una facoltà biologicamente prederteminata nella
> >specie umana
>
> Sì, lo dissero anche della povertà.
Tienti pure il tuo qualunquismo. Io preferisco tenermi Chomsky.
--
Cingar
> in fatto di linguaggio, come si capisce dalla mia scarsa frequentazione,
> non è niente; ma quando siamo ai giardini ogni tanto vedo una mamma che si
> immobilizza e guarda verso di me prima di dargli qualcosa da mangiare!
> :-)))
leggendola oggi fa l'effetto di una pazza scatenata :-)
in realtà, dato che è stato il primo e unico nipote per molti anni, ed era
nato in circostanze drammatiche, i nonni e persino il padre (che è
psichiatra e dovrebbe saperne qualcosa) lo hanno viziato in modo indegno
avete presente i consigli che danno in genere alle mamme? ecco, l'esatto
opposto!
quindi ora mi trovo a dover gestire una "belva"! :-)
>La cosa veramente drammatica è che una studentessa delle superiori sia
>interrogata su cose del genere: l'analisi grammaticale non dovrebbe
>essere materia delle medie inferiori?
Basta questo a capire che non sai- non per colpa tua, forse- di che
cosa stai parlando.
>Perché, dal dopoguerra in poi, non c'è ormai granché da migliorare in
>come parliamo: per fortuna ha provveduto la TV.
Che rispondere a un'affermazione così? Che vivi sul pineta Papalla?
>E ora, per fortuna, c'è Internet che sta insegnando agli italiani a
>scrivere. Perché se aspettiamo gli insgenanti, bonanotte!
Certo, infatti. Hai ragione. Purtroppo ci sono i telefonini- molto più
diffusi- che remano contro :)
>> PS: guardate che tecnici e professionali sono i 2/3 abbondanti degli
>> istituti superiori.
>
>E allora?
E allora forse quamdo parli di scuola pensi a un liceo classico (spero
che almeno lì...)
>Fra l'altro, doveva essere un anarchico atipico, ché gli anarchici
>tendono a distinguersi dal resto della sinistra proprio per la loro
>prosa schietta e asciutta, talvolta persino brutale.
STRAROTFL... ma stai parlando di Bakunin? E' passato del tempo.
>Allora sarò meno di un minus habens, perché ti vedo solo sicumera
>basata sul nulla.
Già, già. Le tue invece sono dotte disquisizioni confortate da prove.
>L'ortografia è una cosa estranea alla grammatica e, in buona misura,
>alla lingua stessa (non solo a quella parlata, ma persino a quella
>scritta).
Chesta m'a scrivo, permette?
>L'ortografia è *solo* regole da maestrine quindi, se la gente non la
>conosce, la colpa va attribuita solo e unicamente a un soggetto: le
>maestrine.
Peccato che le poverette passino inutilmente la vita a sgolarsi
nell'inane compito.
>Per fare un esempio di come le scuole elementari non stiano facendo il
>loro lavoro, in pieno 2007 tutte le scuole elementari d'Italia
>insegnano un unico tipo di accento: quello stesso segnetto a forma di
>brioche che insegnarono a me nel lontano 1968!
E fanno bene, visto che (come dici) si tratta di pure convenzioni.
> > > Certo. Piena d'aria. Specie quando pronuncio le consonanti
> > > "esplosive", (o "occlusive"), *ognuna* delle quali richiede *una*
> > > espirazione
> >
> > non hai mai suonato il flauto, vero?
>
> Parlando? No.
appunto. Altrimenti sapresti che la pressione è costante, e il flusso
dell'aria attraverso la gola è continuo (altrimenti non si potrebbero
pronunciare le consonanti sonore, anche la b la m ecc.) e
l'articolazione del fiato si esercita nelle zone superiori.
> Tutta la gente sola, da dove viene? Tutta la gente sola, dove ha il
> suo posto? "Cingar" <cingar.s...@libero.it> raccoglie il riso
> nella chiesa dove si è celebrato un matrimonio, vive in un sogno.
>> Perché, dal dopoguerra in poi, non c'è ormai granché da migliorare in
>> come parliamo: per fortuna ha provveduto la TV.
...
>> E ora, per fortuna, c'è Internet che sta insegnando agli italiani a
>> scrivere. Perché se aspettiamo gli insgenanti, bonanotte!
Perle di saggezza. TV e internet.
Mi chiedo quanti anni hai, Cingar, ma non lo sapro' mai perche' ti
plonko (ovviamente conosci il termine perche' e' roba da internet ;-)
Non m'aspettavo che l'iportanza dei mass media nella diffusione della
lingua italiana fosse ammessa da sciccosnobbi fan di Moretti. La
realtà dei fatti, che cosa cheap.
(Oh, scusa, ma ho detto "cheap". Dev'essere peggio che dire "trend".)
> Mi chiedo quanti anni hai,Cingar,
44 fra pochi mesi, come potrai scoprire cercando questo messaggio con
Gùgol.
> ma non lo sapro' mai perche' ti
> plonko (ovviamente conosci il termine perche' e' roba da internet ;-)
Adieu, senza rimpianti.
--
Cingar
>Non m'aspettavo che l'iportanza dei mass media nella diffusione della
>lingua italiana fosse ammessa da sciccosnobbi fan di Moretti.
Nessuno la disconosce. E' stata, la loro, una funzione insostituibile
nel formare un minimo comun denominatore linguistico.
Perpetua ammirazione ai maestri(ni) Alberto Manzi e anche ai professor
Cutolo e ai meritori creatori di programmi giornalistici e culturali
come TV7, l'Approdo, di bellissime versioni di classici come I
Promessi Sposi di Majano, L'Odissea, l'Eneide, al teatro in tv.
Però non mi pare il caso di chiudere gli occhi di fronte agli effetti
deleteri di ciò che sono divenuti i media nell'era delle tv
commerciali e dei giornalisti che, da cani da guardia del potere,
sono diventati, come dice Travaglio, cani da compagnia e da riporto.
Sei inutilmente offensivo. E anche stupidamente, visto che ci vuol
poco a verificare chi non sa di cosa sta parlando.
"Alla fine del *Primo Ciclo* di istruzione, il ragazzo: - [...] ha una
idea precisa, della natura e della funzione delle singole parole
(*analisi grammaticale*) e della struttura della frase semplice e
complessa (analisi logica), si muove con sicurezza nell'identificare
le classi di parole (soggetto, oggetto diretto e indiretto, tipi di
complemento, connettivi, tipi di subordinate, tipi di frase, ecc.)"
(*Enfasi* mia. Fonte: Ministero dell'Istruzione dell'Università e
della Ricerca, "I nuovi ordinamenti scolastici - Strumenti e materiali
per l'innovazione", Roma 2004, "Profilo educativo, culturale e
professionale dello studente alla fine del Primo Ciclo di istruzione
(6-14 anni)", "Strumenti culturali", pag. 328,
http://www.pubblica.istruzione.it/riforma/allegati/booklet_steso.pdf)
--
Cingar
P.S. Il fatto che, per fortuna, non abbiamo più al governo una casta
di cialtroni che riesce a mettere una virgola fra un gruppo nominale e
il suo complemento di specificazione ("idea precisa, della natura") e
che pensa che il soggetto, l'oggetto e persino i "tipi di frase" siano
"classi di parole" non toglie che l'analisi grammaticale è e rimane
roba da scuola media (oggi "Scuola Secondaria di 1º grado", mi
raccomando le maiuscole).
>> Basta questo a capire che non sai- non per colpa tua, forse- di che
>> cosa stai parlando.
>
>Sei inutilmente offensivo. E anche stupidamente, visto che ci vuol
>poco a verificare chi non sa di cosa sta parlando.
Semplicemente descrittivo. Non si tratta di sapere cosa si dovrebbe
fare, o cosa dovrebbe sapere il mitico fanciullo al termine di ciascun
ciclo.
Si tratta di prendere visione della situazione reale, che qualunque
insegnante di superiore può confermare. Disastrosa, altro che.
>"Alla fine del *Primo Ciclo* di istruzione, il ragazzo: - [...] ha una
>idea precisa, della natura e della funzione delle singole parole
UHUHUHUHUHUHUHUHUHU
>(*analisi grammaticale*) e della struttura della frase semplice e
>complessa (analisi logica), si muove con sicurezza nell'identificare
IHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIH
UHUHUHUHUH
>le classi di parole (soggetto, oggetto diretto e indiretto, tipi di
>complemento, connettivi, tipi di subordinate, tipi di frase, ecc.)"
Perdonami, AHAHAHA non riesco a trattenehehehehehehehermi ohohohoh
ohi
E nessuna ammirazione, almeno da parte mia, per i tiggì lottizzati,
per i quiz, per le telenovelas, per San Remo, per i reality, per i
documentari su Atlantide, per i vari pippibaudi e ezigreggi.
Ma uno che non abbia le fette di salame davanti agli occhi si rende
conto che anche queste trasmissioni e questi personaggi (e forse più
loro di tanti programmi culturali belli ma di nicchia) hanno
contribuito notevolmente a insegnare l'italiano agli italiani.
Parleranno anche di nulla, ma ne parlano in italiano corretto, e
questo italiano corretto lo senti poi imitare dai ragazzini all'uscita
dalle scuole.
Sono convintissimo che idiots savants come Paolo Bonolis abbiano
insegnato i congiuntivi agli italiani di più e meglio di quanto
abbiano saputo fare in due secoli tutte le scuole elementari del Regno
e della Repubblica. E se non ci credi, vai in soffitta a ripescare dal
baule le lettere di tua nonna, e confrontale con i temi dei tuoi
vituperati studenti.
> Però non mi pare il caso di chiudere gli occhi di fronte agli effetti
> deleteri di ciò che sono divenuti i media nell'era delle tv
> commerciali e dei giornalisti che, da cani da guardia del potere,
> sono diventati, come dice Travaglio, cani da compagnia e da riporto.
E chi li chiude? Ma questi effetti deleteri riguarderanno tante altre
cose, non ultima la coscienza politica e civile, ma NON riguardano ciò
di cui stavammo parlando, e cioè la conoscenza della lingua. E a me
non piace mischiare insieme gli argomenti in una melassa indigesta --
mi fa tanto Bonolis.
--
Cingar
E oplà, siore e siori, venghino a vedere il grande numero d'abilità:
la frittata la gira, la frittata la rigira.
--
Cingar
P.S. E la colpa di questo stato di cosse, suppongo, è di noi
programmatori di computer. O della TV, o di chiunque altro fuorché
degli insegnanti.
E perché non si dovrebbe potere?
> e l'articolazione del fiato si esercita nelle zone superiori.
A opera di quali organi?
--
Cingar
>E oplà, siore e siori, venghino a vedere il grande numero d'abilità:
>la frittata la gira, la frittata la rigira.
Io non amo le frittate, e atntomeno le rigiro. Sei tu che hai tirato
fuori qualcosa- gli obiettivi dei vari cicli d'istruzione- che non
c'entra nulla.
Magari gli obiettivi fossero colti...
Aprirei un thread, che in qualche modo è IT, visto che riguarda
qualcosa sotto gli occhi di Titti e di Totti, e anche di tutti.
Il dato di fatto, cioè, che nelle prime classi delle superiori arriva
una maggioranza di ragazzi che sembra, dopo le elementari, aver
brancolato nel buio per i successivi tre anni. Che cosa succeda in
quel lasso di tempo (non vorrei, frettolosamente, gettare la croce
addosso ai colleghi) non riesco a capirlo, anche se è quotidiano
argomento di dibattito con i colleghi.
Chi dà la colpa ai media che ormai hanno esautorato la scuola nel
ruolo di agenzia educativa e formativa, con effetti in parte anche
positivi, ma risultati a lungo termine sconcertanti; chi dà la colpa
al consumismo, alle famiglie distratte, all'imbarbarimento goobale
della società (i modelli di riferimento sono tutti incolti e
arroganti, e cionondimeno vincenti e di successo), al Comunismo, alla
guerra dei cent'anni, alla radioattività, alla precessione degli
equinozi. E voi?
>> E oplà, siore e siori, venghino a vedere il grande numero d'abilità:
>> la frittata la gira, la frittata la rigira.
>
> Io non amo le frittate, e atntomeno le rigiro.
La vostra flame + le frittate mi hanno fatto venire in mente che a
Genova c'è una gastronomia-friggitoria (e non solo) che si chiama "A
sciamadda", la fiammata, che fa delle ottime specialità liguri: cuculli,
verdure ripiene, féte di farina ci ceci ecc. (che fame!)
Vi ricordo che in dialetto ligure fl-->sc, flamam-->sciama,
florem--sciua ecc. Come sono IT!!! :-))
k
> > appunto. Altrimenti sapresti che la pressione è costante, e il flusso
> > dell'aria attraverso la gola è continuo (altrimenti non si potrebbero
> > pronunciare le consonanti sonore, anche la b la m ecc.)
>
> E perché non si dovrebbe potere?
perché le consonanti sonore, anche quelle occlusive, sono caratterizzate
dalla vibrazione delle corde vocali, messe in movimento dalla corrente
d'aria emessa dai polmoni
>
> > e l'articolazione del fiato si esercita nelle zone superiori.
>
> A opera di quali organi?
la b e la m dalle labbra, altre consonanti dalla lingua ecc.
Allora: lezione 1 di flauto. Emetti una lieve corrente d'aria dalla
bocca. Poi articola TUU-TUU-TUU, facendo attenzione che la pressione
della colonna d'aria sia costante, e l'unica interruzione sia prodotta
dalla lingua. Se vuoi ottenere uno staccato più dolce, articola
DUU-DUU-DUU, quindi con una consonante sonora.
Adesso prova con lo stesso sistema ad articolare
IOMANGIOIOMANGIOIOMANGIO...
Questo è certo, ma che c'entra?
Il motivo del contendere era se ad ogni sillaba corrisponda una
emissione di fiato dai polmoni (come sostengo io) o se invece un unico
"soffio" possa produrre più sillabe (come sostiteni tu).
Considera questo: consonanti come la [t], [d], [k], [g], [p], [b] si
dicono "occlusive" o "esplosive" per un ottimo motivo. Questi suoni
vengono prodotti in tre fasi:
1) si *occulde* completamente il cavo orare con la lingua (o con le
labbra, nel caso di [p], [b]);
2) si espira aria dai polmoni, la quale in prossimità dell'occlusione
forma una bolla di alta pressione;
3) si rilascia bruscamente l'occlusione, abbassando la lingua (o
aprendo le labbra, nel caso di [p], [b])
Arrivati al punto 3, l'aria compressa presente dietro l'occlusione
*esplode*, cioè si espande velocemente nell'ambiente esterno a
pressione più bassa: l'onda d'urto di questa minuscola esplosione è
ciò che noi percepiamo come suono della consonante.
Ora, dato questo meccanismo, mi devi spiegare com'è possibile che
*una* sola emissione di fiato produca due o più esplosioni.
> > > e l'articolazione del fiato si esercita nelle zone superiori.
>
> > A opera di quali organi?
>
> la b e la m dalle labbra, altre consonanti dalla lingua ecc.
Non ci siamo proprio...
Questi organi stanno tutti *sopra* le corde vocali, e infatti la loro
funzione nell'atto fonatorio è di alterare la vibrazione prodotta
dalle corde vocali (col le esplosioni che ti ho descritto sopra o con
la loro versione attenuata: la "strozzatura" che produce le consonanti
fricative, come [s], e che "colora" il timbro delle vocali).
Invece, un ipotetico organo che permetta di "segmentare" un unico
flusso di aria dai polmoni in più sillabe dovrebbe necessariamente
trovarsi *sotto* le corde vocali. Ma, per quanto ne so, un organo
simile non esiste.
> Allora: lezione 1 di flauto. Emetti una lieve corrente d'aria dalla
> bocca. Poi articola TUU-TUU-TUU, facendo attenzione che la pressione
> della colonna d'aria sia costante, e l'unica interruzione sia prodotta
> dalla lingua. Se vuoi ottenere uno staccato più dolce, articola
> DUU-DUU-DUU, quindi con una consonante sonora.
Resto scettico.
Non dubito che un Pavarotti (per un paio di milioni a serata) o i
tenores sardi (per quattro porzioni di porceddu) riescano a fare
trucchi del genere, ma da qui a pronunciare frasi comprensibili...
> Adesso prova con lo stesso sistema ad articolare
> IOMANGIOIOMANGIOIOMANGIO...
Qui lo scetticismo diventa la più totale incredulità.
Se mai c'incontrassimo, me lo devi assolutamente fare ascoltare. Se il
trucco è convincente (ancorché falso), prometto che IOPAGOPAGOPAGO
tutto quello che TUMANGIMANGIMANGI.
--
Cingar
Parlare (o addirittura leggere!!) in *quale* lingua?
Il fatto che la lingua ("parole"), e più in particolare la sintassi,
sia una capacità innata dell'essere umano non significa che un bambino
che non è mai stato esposto ad almeno *una* lingua ("langue") umana
possa sviluppare questa facoltà dal nulla. Sarebbe come pretendere di
far volare un uccello che è nato e vissuto in una piccola gabbia.
In realtà, il fatto realmente stupefacente di questi "enfants
sauvages" è che, anche quando finalmente entrarono in contatto con la
civiltà *non* riuscirono a imparare a parlare. Se tutti gli esseri
umani fisicamente normali (e quei lo erano) imparano a parlare senza
sforzo, e persone di tutte le età possono imparare lingue straniere
(sia pure a costo di grandi sforzi), perché quei bambini non potevano?
La linguistica e la neurologia hanno cominciato a dare risposte a
questo perché solo a partire dalla seconda metà del XX secolo, con la
cosiddetta "ipotesi del periodo critico".
Secondo questa ipotesi, lo sviluppo del cervello umano conosce una
fase, che termina intorno ai 2-3 anni di vita, durante la quale alcune
aree del cervello sono naturalmente predisposte alla acquisizione
rapida e inconsapevole di qualsiasi lingua sia parlata nell'ambiente
del bambino. Dopo questa età, la possibilità di imparare a parlare
viene progressivamente meno, fino a cessare completamente intorno ai
12 anni.
Dopo quell'età, imparare una nuova lingua è possibile solo per chi sa
*già* parlane una o più, e comunque solo al prezzo di duri sforzi
coscienti e con l'impossibilità di raggiungere una competenza
perfetta.
--
Cingar
>> Ciumba!
>
> Ciumba o ciumbia?
Il mio genovese è molto scarso! :-(
>>> Superfluo ossevare che, per violare consapevolmente la norma, sono
>>> necessarie due precondizioni:
>>> 1) conoscerla e
>>
>>E la conosce chiunque abbia compiuto i due anni.
>
> Azzo. Vieni in classe mia, ti mostrerň gente di quindici anni che
> delle norme grammaticali non ha contezza veruna.
Visto che gli infanti sono innocenti per definizione, e considerato che
nelle famiglie d'origine non c'č piů ignoranza oggi che cinquanta o
cent'anni fa...
...chi licenziare?
(barrare la casella)
gli insegnanti/
il preside/
i dirigenti pubblici che organizzano il servizio/
i politici al vertice di tutto ciň?/
l'intera filiera?
:-P
>...chi licenziare?
>(barrare la casella)
>gli insegnanti/
>il preside/
>i dirigenti pubblici che organizzano il servizio/
>i politici al vertice di tutto ciò?/
>l'intera filiera?
L'ultima, muoia Sansone coi figli isterici.
>Visto che gli infanti sono innocenti per definizione, e considerato che
>nelle famiglie d'origine non c'è più ignoranza oggi che cinquanta o
>cent'anni fa...
>...chi licenziare?
E in ogni caso noi siamo allafine della filiera: ci arrivano precotti.
Quindi, licenziamo prima presidi, insegnanti e genitori dalle
elementari alle medie inferiori.
>> > mi stai dicendo che la Fine del Mondo è vicina?
> È già finito nel 1975. L'ho letto sul giornale (La Torre di Guardia).
Secondo alcuni (non secondo me), dovrebbe essere vietato ironizzare su
credenze religiose. :-/
>> Comunque sia, proprio stamattina ho assistito all'interrogazione in
>> grammatica di una ragazza di primo superiore (tecnico), una che ha
>> discreti voti. Scriveva "me" con l'accento
[...]
> L'ortografia è *solo* regole da maestrine quindi, se la gente non la
> conosce, la colpa va attribuita solo e unicamente a un soggetto: le
> maestrine.
Infatti. Quelle stesse che danno "discreti voti" a chi scrive "me" con
l'accento.
> roba da scuola media (oggi "Scuola Secondaria di 1º grado",
Mi ricorda le Usl, poi Ussl, poi Asl, poi Ausl, poi non so più. Si fa prima
a cambiare le targhe sugli edifici che a migliorare il servizio.
>>> E ora, per fortuna, c'è Internet che sta insegnando agli italiani a
>>> scrivere. Perché se aspettiamo gli insgenanti, bonanotte!
>
> Perle di saggezza. TV e internet.
>
> Mi chiedo quanti anni hai, Cingar, ma non lo sapro' mai perche' ti
> plonko (ovviamente conosci il termine perche' e' roba da internet ;-)
Sei un insegnante?
>>Visto che gli infanti sono innocenti per definizione, e considerato che
>>nelle famiglie d'origine non c'è più ignoranza oggi che cinquanta o
>>cent'anni fa...
>>...chi licenziare?
>
> E in ogni caso noi siamo allafine della filiera: ci arrivano precotti.
> Quindi, licenziamo prima presidi, insegnanti e genitori dalle
> elementari alle medie inferiori.
Ovviamente scherzavo! In Italia non si licenzia nessuno, e se un ragazzo
esce da scuola senza saper scrivere è solo colpa della Nokia e di Sanremo!
;-)))
>Ovviamente scherzavo! In Italia non si licenzia nessuno, e se un ragazzo
>esce da scuola senza saper scrivere è solo colpa della Nokia e di Sanremo!
Ovviamente non scherzi, ti associ al luogo comune che cerca il
colpevole più vicino.
> Tutta la gente sola, da dove viene? Tutta la gente sola, dove ha il
> suo posto? Enrico C <use_reply...@devils.com> raccoglie il riso
> nella chiesa dove si č celebrato un matrimonio, vive in un sogno.
>
>>Ovviamente scherzavo! In Italia non si licenzia nessuno, e se un ragazzo
>>esce da scuola senza saper scrivere č solo colpa della Nokia e di Sanremo!
>
> Ovviamente non scherzi, ti associ al luogo comune che cerca il
> colpevole piů vicino.
Il luogo comune dice che scrivere messaggini al telefonino fa dimenticare
d'incanto tutto quello che i ragazzi hanno imparato a scuola.
>Il luogo comune dice che scrivere messaggini al telefonino fa dimenticare
>d'incanto tutto quello che i ragazzi hanno imparato a scuola.
No, è più semplice: stare tutto il tempo a digitare spedire e leggere
messaggini invece di ascoltare la lezione impedisce di acquisire
conoscenze.
Ricordo che sequestrare i telefonini può portare a condanna penale per
violenza privata.
" Se non che un professore di Lecco, spazientito, strappa di mano il
telefonino a una studentessa che si beffava dei suoi richiami. Sapete
com'è andata a finire? I genitori hanno spalleggiato la loro dolce
bambina, la vicenda è addirittura finita in Cassazione, e il docente è
stato condannato per violenza privata." (Sartori sul Coriere)
>Il luogo comune dice che scrivere messaggini al telefonino fa dimenticare
>d'incanto tutto quello che i ragazzi hanno imparato a scuola.
No, è più semplice: stare tutto il tempo a digitare spedire e leggere
messaggini invece di ascoltare la lezione impedisce di acquisire
conoscenze.
Ricordo che sequestrare i telefonini può portare a condanna penale per
violenza privata.
" Se non che un professore di Lecco, spazientito, strappa di mano il
telefonino a una studentessa che si beffava dei suoi richiami. Sapete
com'è andata a finire? I genitori hanno spalleggiato la loro dolce
bambina, la vicenda è addirittura finita in Cassazione, e il docente è
stato condannato per violenza privata."
(Sartori sul Coriere)
Già. Col senno di poi, credo sia stato un grosso errore ordinare ai
bersaglieri di fermarsi sulla sponda sinistra del Tevere.
--
Cingar
> "Enrico C" ha scritto:
>
>>Il luogo comune dice che scrivere messaggini al telefonino fa dimenticare
>>d'incanto tutto quello che i ragazzi hanno imparato a scuola.
>
> No, è più semplice: stare tutto il tempo a digitare spedire e leggere
> messaggini invece di ascoltare la lezione impedisce di acquisire
> conoscenze.
> Ricordo che sequestrare i telefonini può portare a condanna penale per
> violenza privata.
> " Se non che un professore di Lecco, spazientito, strappa di mano il
> telefonino a una studentessa che si beffava dei suoi richiami. Sapete
> com'è andata a finire? I genitori hanno spalleggiato la loro dolce
> bambina, la vicenda è addirittura finita in Cassazione, e il docente è
> stato condannato per violenza privata."
> (Sartori sul Coriere)
Ovviamente non approvo la condotta della studentessa, ma
un docente non deve usare mezzi fisici per ottenere il rispetto delle
regole.
Non siamo a Guantanamo.
Roger
--
FAQ di ICLIt:
http://www.mauriziopistone.it/linguaitaliana.html
La gola e 'l sonno e l'oziose piume
hanno del mondo ogni vertù sbandita,
ond'è dal corso suo quasi smarrita
nostra natura vinta dal costume.
(F.Petrarca)
>Ovviamente non approvo la condotta della studentessa, ma
>un docente non deve usare mezzi fisici per ottenere il rispetto delle
>regole.
Certo, allora rassegniamoci a sentire i cellulari squillare.
> "Roger" non vive in un sogno e ha scritto:
>>Ovviamente non approvo la condotta della studentessa, ma
>>un docente non deve usare mezzi fisici per ottenere il rispetto delle
>>regole.
>
> Certo, allora rassegniamoci a sentire i cellulari squillare.
Tra l'uso di mezzi fisici e la rassegnazione a sentire i cellulari squillare
a scuola
credo ci siano delle vie intermedie.
Roger
--
FAQ di ICLIt:
http://www.mauriziopistone.it/linguaitaliana.html
La gola e 'l sonno e l'oziose piume
hanno del mondo ogni vertů sbandita,
ond'č dal corso suo quasi smarrita
>Tra l'uso di mezzi fisici e la rassegnazione a sentire i cellulari squillare
>a scuola
>credo ci siano delle vie intermedie.
Tu credi. OK. Hai mai provato? Ormai sti ragazzi non stanno a sentire
nemmeno Totti in persona.
> Tra l'uso di mezzi fisici e la rassegnazione a sentire i cellulari squillare
> a scuola
> credo ci siano delle vie intermedie.
Una volta ho assistito alla dimostrazione di un apparecchio che ammutolisce
tutti i cellulari nelle vicinanze. Se non ricordo male lo usano anche alla
Camera. :-)
Anyway, ricordo che ai miei tempi giornaletti e altre distrazioni sbirciate
sotto ai banchi venivano sequestrate dall'insegnante: non strappando gli
oggetti di mano come nel caso della condanna citata dal Father, ma
semplicemente chiedendone la consegna e ottenendola. Se l'allievo non
ottemperasse a tale richiesta, immagino che il docente sarebbe legittimato
a prendere provvedimenti disciplinari, a cominciare dalla classica nota sul
registro, se esiste ancora.