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Status quo?

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ChiC-iSm

unread,
Jul 17, 2002, 1:19:27 PM7/17/02
to
Egregioni,

leggo sul Televideo, a proposito dell'isolotto conteso fra Marocco e
Spagna:
"Soddisfazione dell'Onu per il rispristino dello status quo".
Come rispristino dello status quo?
Forse intendevano dello status quo antea?

P.

--
Pestis eram vivus - moriens tua mors ero

Roscio

unread,
Jul 18, 2002, 3:19:30 AM7/18/02
to
"ChiC-iSm" <pb...@mac.com> wrote in message
news:Xns924EC4E9F...@130.133.1.4...

> Egregioni,
>
> leggo sul Televideo, a proposito dell'isolotto conteso fra Marocco e
> Spagna:
> "Soddisfazione dell'Onu per il rispristino dello status quo".
> Come rispristino dello status quo?
> Forse intendevano dello status quo antea?

Io ricordo "statu quo ante", senza esse...
(allo stato precedente).

--
Er Roscio.

father mckenzie

unread,
Jul 18, 2002, 6:20:51 AM7/18/02
to
So I am standing on the corner, lost in the things that I said; what

am I supposed to do now? "Roscio" <ser...@libero.it> said:

> > Come rispristino dello status quo?
> > Forse intendevano dello status quo antea?
>
> Io ricordo "statu quo ante", senza esse...
> (allo stato precedente).

Fulmini! Due cose bisogna accertare in-man-tenendolo.
Se sia cosa giusta utilizzare i casi latini parlando in italiano;
e, in subordine, quali casi siano piu' appropriati. Siccome non mi
faccio i casi miei, ricordo a tutti che *statu* è ablativo di *status,
-us*. Dunque, se rispondete no alla prima domanda nulla quaestio: si
usi solo status, e così sia. Se avete risposto sì, statu andrà bene
per un complemento, ad esempio, di tempo indeterminato, o di stato in
luoco: rimanemmo nello statu quo antea, la questione è tuttora allo
statu quo antea. In caso di soggetto, si usi status, mentre si
potrebbe dire "riposrtare la situazione allo statum quo".
Sono pazzo? Clarum.
--
"Nulla sapevamo di quanto sarebbe stato necessario sapere
e la cultura era troppo complessa per permetterci di capire
altro che le rughe superficiali."
Paul Nizan (1905-1940)- Aden, Arabie

Alessandro "Tagt The Spellcaster" Valli

unread,
Jul 18, 2002, 6:28:35 AM7/18/02
to
"father mckenzie" <james....@infinito.ot> ha scritto nel messaggio
news:3d369536...@diesel.cu.mi.it...

> Paul Nizan (1905-1940)- Aden, Arabie

Uno dei libri più tristi che abbia mai letto, peraltro.
Ma era tanto, tanto, tanto tempo fa... magari oggi lo troverei allegro.
Ciao
Ale

--
Namárië Valinor


Roger

unread,
Jul 18, 2002, 7:53:04 AM7/18/02
to

"father mckenzie" ha scritto:

> Fulmini! Due cose bisogna accertare in-man-tenendolo.
> Se sia cosa giusta utilizzare i casi latini parlando in italiano;

> [...]

Come, di regola, non si declinano i nomi stranieri, penso che non sia né
necessario né giusto declinare neppure i termini latini e che sia giusto
usarli tutti al nominativo.
È appena il caso di ricordare che anche in tedesco esistono le declinazioni,
ma a nessuno verrebbe in mente di dire "i Leitmotive" o, peggio ancora, "dei
Leitmotiven", al genitivo.
Ovviamente non penso alle locuzioni in cui i sostantivi figurano già
declinati (ante litteram, in pectore, ecc.).
Concordo quindi sullo "status quo ante" e non sullo "statu quo ante" :-)
Roger


magica

unread,
Jul 18, 2002, 8:06:51 AM7/18/02
to
Il 18 luglio 2002 [12:20] james....@infinito.ot (father mckenzie) ha
scritto:

> Due cose bisogna accertare in-man-tenendolo.

Padre!

> Se sia cosa giusta utilizzare i casi latini parlando in italiano;
> e, in subordine, quali casi siano piu' appropriati. Siccome non mi
> faccio i casi miei, ricordo a tutti che *statu* è ablativo di *status,
> -us*. Dunque, se rispondete no alla prima domanda nulla quaestio: si
> usi solo status, e così sia.

Alcune domande sorgono a questo punto spontanee.
1) Non il nominativo a sua volta un caso?
1 bis) E' forse un caso più speciale dell'ablativo?
2) E come la mettiamo con "statu quo"?
2 bis) Statu diventa status; e quo?
2 ter) O ci sono anche ablativi più speciali di altri ablativi?

> Se avete risposto sì, statu andrà bene per un complemento,
> ad esempio, di tempo indeterminato, o di stato in luoco:
> rimanemmo nello statu quo antea, la questione è tuttora allo
> statu quo antea. In caso di soggetto, si usi status, mentre si
> potrebbe dire "riposrtare la situazione allo statum quo".

A proposito, mi viene voglia di riportare quanto scrissi qui
quattro anni fa [Statu quo (era: Qui o qua?), 5 agosto 1998]:

- - - -
qui non si tratta della parola "status", ma dell'espressione "statu
quo", che è l'abbreviazione di "in statu quo nunc" o "in statu quo
ante", che non hanno alcun senso, nemmeno in latino, se status
non è in ablativo.
- - - -

> Sono pazzo? Clarum.

In ogni caso, semel in anno licet insanire.

Ciao.

Gian Carlo

--------------------------------
Inviato via http://usenet.libero.it

ChiC-iSm

unread,
Jul 18, 2002, 8:22:28 AM7/18/02
to
In article <213Z156Z59Z11Y1...@usenet.libero.it>,
ma.g...@bigfoot.com (magica) wrote:

> qui non si tratta della parola "status", ma dell'espressione "statu
> quo", che è l'abbreviazione di "in statu quo nunc" o "in statu quo
> ante", che non hanno alcun senso, nemmeno in latino, se status
> non è in ablativo.

Egregi!
Temo che dovrò mettere un po' d'ordine in questo maelstrom.
La mia Recente Domanda e Lecita si aspettava risposte diverse; ve la
ripropongo:

> leggo sul Televideo, a proposito dell'isolotto conteso fra Marocco e
> Spagna:
> "Soddisfazione dell'Onu per il rispristino dello status quo".

> Come rispristino dello status quo?
> Forse intendevano dello status quo antea?

Ebbene, la mia domanda era relativa al "senso" della locuzione status
quo così come usata nel contesto: dato che lo status quo è l'attuale
situazione, come è possibile "essere soddisfatti per un RIPRISTINO dello
status quo"?
Per ripristinare qualcosa, si deve necessariamente tornare alla sua
originale configurazione, o erro? fallo?
Da qui il mio dubbio: status quo o status quo antea (o ante?)?

P.

--
Immotus nec iners

Roscio

unread,
Jul 18, 2002, 8:30:07 AM7/18/02
to
"Roger" <rugf...@tin.it> wrote in message
news:A_xZ8.95262$vm5.3...@news2.tin.it...

>
> Come, di regola, non si declinano i nomi stranieri, penso che non sia né
> necessario né giusto declinare neppure i termini latini e che sia giusto
> usarli tutti al nominativo.

Primo: li latino NON E' una lingua straniera.
E' la lingua MADRE dell'italiano, che è la nostra lingua madre.

Secondo: non si tratta di declinare o meno.
La frase fatta è "statu quo ante".
O la riporti corretta, o non la riporti.
Se la declini al nominativo, sei tu che stai declinando,
non chi la vuole riportare in originale.

--
Er Roscio.

Roscio

unread,
Jul 18, 2002, 8:30:08 AM7/18/02
to
"magica" <ma.g...@bigfoot.com> wrote in message
news:213Z156Z59Z11Y1...@usenet.libero.it...

> - - - -
> qui non si tratta della parola "status", ma dell'espressione "statu
> quo", che č l'abbreviazione di "in statu quo nunc" o "in statu quo

> ante", che non hanno alcun senso, nemmeno in latino, se status
> non č in ablativo.

> - - - -
>
> > Sono pazzo? Clarum.

Assolutamente no.
E' la stessa cosa che ho detto io, hai il (la?) mio(a) imprimatur !... :-)))


> In ogni caso, semel in anno licet insanire.

"In annum", se non dobbiamo declinare... :-)))))

--
Er Roscio.

Roger

unread,
Jul 18, 2002, 9:45:29 AM7/18/02
to

"Roscio" ha scritto:

> Primo: li latino NON E' una lingua straniera.
> E' la lingua MADRE dell'italiano, che è la nostra lingua madre.

Se è la lingua madre della nostra lingua madre, si può dire sia la nostra
lingua nonna :-)
Questo non toglie che sia equiparabile, nel formulare certe regole, ad una
qualsiasi lingua straniera.

> Secondo: non si tratta di declinare o meno.
> La frase fatta è "statu quo ante".

Questo lo dici tu e 1450 pagine di Google.
Io e 14400 pagine di Google, alcune delle quali di tutta autorevolezza, come
la radio vaticana, dicono "Status quo ante".
Così come dice "Status quo ante" il mio "Dizionario delle frasi latine più
celebri" di Angela Maria Zanoner, De Vecchi editore.
Ciapa lì. :-PPPPP

> Er Roscio.

Roger

Roger

unread,
Jul 18, 2002, 9:50:54 AM7/18/02
to

"Roger" ha scritto:

> Io e 14400 pagine di Google, alcune delle quali di tutta autorevolezza,
come
> la radio vaticana, dicono "Status quo ante".

Ehm, volevo dire "diciamo", ehehehehehe

Roger

magica

unread,
Jul 18, 2002, 10:07:23 AM7/18/02
to
Il 18 luglio 2002 [14:30] "Roscio" <ser...@libero.it> ha scritto:
> "magica" <ma.g...@bigfoot.com> wrote in message
> news:213Z156Z59Z11Y1...@usenet.libero.it...

>>> Sono pazzo? Clarum.

> Assolutamente no.

Non ne ho mai dubitato. :-) Ma la domanda er adel pader (mvkenzie).

magica

unread,
Jul 18, 2002, 10:13:05 AM7/18/02
to
Il 18 luglio 2002 [14:22] ChiC-iSm <pb...@mac.com> ha scritto:
> In article <213Z156Z59Z11Y1...@usenet.libero.it>,
> ma.g...@bigfoot.com (magica) wrote:

>> qui non si tratta della parola "status", ma dell'espressione "statu

>> quo", che č l'abbreviazione di "in statu quo nunc" o "in statu quo


>> ante", che non hanno alcun senso, nemmeno in latino, se status

>> non č in ablativo.

> Temo che dovrň mettere un po' d'ordine in questo maelstrom.


> La mia Recente Domanda e Lecita si aspettava risposte diverse; ve la
> ripropongo:

[...]


> Ebbene, la mia domanda era relativa al "senso" della locuzione status

> quo cosě come usata nel contesto: dato che lo status quo č l'attuale
> situazione, come č possibile "essere soddisfatti per un RIPRISTINO dello


> status quo"?
> Per ripristinare qualcosa, si deve necessariamente tornare alla sua
> originale configurazione, o erro? fallo?
> Da qui il mio dubbio: status quo o status quo antea (o ante?)?

Provo invece a rispodnderti con risposte "uguali": "statu quo" č


l'abbreviazione di "in statu quo nunc" o "in statu quo ante"

Nella frase che hai citato non poteva che essere sottinteso "ante".

Roger

unread,
Jul 18, 2002, 10:24:13 AM7/18/02
to

"magica" ha scritto:

> Provo invece a rispodnderti con risposte "uguali": "statu quo" è


> l'abbreviazione di "in statu quo nunc" o "in statu quo ante"

Ma "status quo ante" è l'abbreviazione di "status quo ante bellum....", cioè
"lo stato in cui [si trovava] prima della guerra...".

> Ciao.
> Gian Carlo

Ciao,
Roger

Marco Margottini

unread,
Jul 18, 2002, 11:19:05 AM7/18/02
to

"Roscio" <ser...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:jxyZ8.805$GV2....@twister2.libero.it...

> "Roger" <rugf...@tin.it> wrote in message
> news:A_xZ8.95262$vm5.3...@news2.tin.it...
> >
> > Come, di regola, non si declinano i nomi stranieri, penso che non sia né
> > necessario né giusto declinare neppure i termini latini e che sia giusto
> > usarli tutti al nominativo.
>
> Primo: li latino NON E' una lingua straniera.
> E' la lingua MADRE dell'italiano, che è la nostra lingua madre.
>
> Secondo: non si tratta di declinare o meno.
> La frase fatta è "statu quo ante".

Nel Devoto Oli da 'staus quo' c'è il rimando a 'statu quo', ma vanno bene
tutte e due.

Nel Garzanti in linea c'è il contrario:
Lemma: status quo
Sillabazione/Fonetica: [pr. / 'status'kwO /]
Etimologia: Loc. lat. mod.; propr. 'condizione (o la condizione) in cui'
Definizione: o statu quo, loc. sost. m. invar. la situazione che esisteva
prima del verificarsi di un determinato evento, spec. in campo giuridico o
politico: tornare allo status quo; restaurare lo status quo | situazione di
fatto, quale si manifesta in un determinato periodo storico: modificare uno
status quo.

Il Disc Giunti aggiunge nell'etimologia di 'status quo':
. riduzione di lat. statu quo ante "nella condizione in cui (era) prima"; la
forma status quo è gramm. scorretta ed è rifatta su status . a. 1840

Il De Mauro aggiunge un accento:
status quò stà|tus quò


> O la riporti corretta, o non la riporti.
> Se la declini al nominativo, sei tu che stai declinando,
> non chi la vuole riportare in originale.
>
> --
> Er Roscio.
>
>
>

--
Ciao,
Marco


father mckenzie

unread,
Jul 18, 2002, 11:51:31 AM7/18/02
to
So I am standing on the corner, lost in the things that I said; what
am I supposed to do now? "Roscio" <ser...@libero.it> said:
>
> Secondo: non si tratta di declinare o meno.
> La frase fatta è "statu quo ante".

Antea: avverbio. Ante si usa davanti a sostantivo aggettivo e a Dio
piacendo.

father mckenzie

unread,
Jul 18, 2002, 11:57:58 AM7/18/02
to
So I am standing on the corner, lost in the things that I said; what
am I supposed to do now? ma.g...@bigfoot.com (magica) said:


> qui non si tratta della parola "status", ma dell'espressione "statu
> quo", che è l'abbreviazione di "in statu quo nunc" o "in statu quo
> ante", che non hanno alcun senso, nemmeno in latino, se status
> non è in ablativo.

Dear magic, io la frase "in statu quo nunc" non l'ho mai sentita. Ho
sentito "statu quo antea", ma sempre con un riferimento temporale
(come dicevo, la situazione è rimasta nello statu quo antea, ritornare
allo statu quo antea, dove un ablativo puo' essere giustificato). In
ogni caso, se c'è un latinista, trovo sommamente strano l'uso assoluto
di ante in luogo di antea.
Io semplicemente dicevo che o la frase si mantiene conforme
all'originale (non credo che il latini usassero solo la forma
all'ablativo; comunque è difficile che la usassero in espressioni che
richiedessero il genitivo, dello status quo, o l'accusativo). Oppure
la si adatta in italiano e in quest'ultima accezione non vedo il
motivo di usate l'ablativo.
Quo resta sempre nella stessa forma perché il pezzo che può cambiare è
solo il primo: "quo antea" rimane sempre com'è, logico.

Federico Spano`

unread,
Jul 18, 2002, 12:25:48 PM7/18/02
to
In un messaggio a nome di Marco Margottini e` scritto:

>Il De Mauro aggiunge un accento:

>status qu? st?|tus qu?

E dice anche "vedi statu quo".

nel quale spiega che statu vuol dire nello stato, status invece
essendo nominativo si usa come soggetto.

Io ho sempre detto "riportare allo status quo" e "mantenere lo status
quo" per lo stesso motivo per cui non si fanno i plurali dei vocaboli
stranieri.


--
Federico Spano`

Marco Margottini

unread,
Jul 18, 2002, 1:01:43 PM7/18/02
to

"Federico Spano`" <ferd...@fake.invalid> ha scritto nel messaggio
news:lnqdjus6i9m9h7kkl...@4ax.com...

Perfetto. Idem.
Certo che però l'accento su quo' è curioso, non l'avevo mai visto.

--
Ciao,
Marco


father mckenzie

unread,
Jul 18, 2002, 1:03:38 PM7/18/02
to
So I am standing on the corner, lost in the things that I said; what
am I supposed to do now? "Marco Margottini" said:

> Certo che però l'accento su quo' è curioso, non l'avevo mai visto.

Su qui, quo, qua l'accento non va....

Roger

unread,
Jul 18, 2002, 1:08:32 PM7/18/02
to

"father mckenzie" ha scritto nel messaggio

> "Marco Margottini" said:
>
> > Certo che però l'accento su quo' è curioso, non l'avevo mai visto.
>
> Su qui, quo, qua l'accento non va....

Lo dice anche Paperino :-)
Roger

Marco Margottini

unread,
Jul 18, 2002, 1:29:05 PM7/18/02
to

"father mckenzie" <james....@infinito.ot> ha scritto nel messaggio
news:3d36f4be...@diesel.cu.mi.it...

E'.


--
Ciao,
Marco


magica

unread,
Jul 18, 2002, 2:43:35 PM7/18/02
to
In <hcAZ8.96095$vm5.3...@news2.tin.it> "Roger" <rugf...@tin.it>
scrive...
>"magica" ha scritto:

>> Provo invece a rispodnderti con risposte "uguali": "statu quo" č


>> l'abbreviazione di "in statu quo nunc" o "in statu quo ante"

>Ma "status quo ante" č l'abbreviazione di "status quo ante bellum....", cioč


>"lo stato in cui [si trovava] prima della guerra...".

A maggior ragione ChiC-Sim non dovrebbe avere dubbi.

Ciao.

Gian Carlo

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 2:49:46 AM7/19/02
to
"ChiC-iSm" <pb...@mac.com> wrote in message
news:ah6bu1$qc44l$1...@ID-27084.news.dfncis.de...

> Ebbene, la mia domanda era relativa al "senso" della locuzione status

> quo cosě come usata nel contesto: dato che lo status quo č l'attuale

> situazione, come č possibile "essere soddisfatti per un RIPRISTINO dello
> status quo"?

Scusa, tu non volevi che ti dicessimo cosa c'era di sbagliato
nell'espressione ?... E non l'abbiamo fatto ?...

Qual č il problema ?... Nella frase da te citata la locuzione
latina č usata talmente a sproposito che ci voleva un trattato
per spiegare come e cosa si doveva scrivere.

--
Er Roscio.

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 2:49:48 AM7/19/02
to
"Federico Spano`" <ferd...@fake.invalid> wrote in message
news:lnqdjus6i9m9h7kkl...@4ax.com...

>
> >Il De Mauro aggiunge un accento:
> >status qu? st?|tus qu?
>
> E dice anche "vedi statu quo".
>
> nel quale spiega che statu vuol dire nello stato, status invece
> essendo nominativo si usa come soggetto.

Che è esattamente quello che dicevo io.


> Io ho sempre detto "riportare allo status quo" e "mantenere lo status
> quo" per lo stesso motivo per cui non si fanno i plurali dei vocaboli
> stranieri.

Cioé, tu declini un sostantivo per far vedere che non lo declini ?... :-)))

--
Er Roscio.

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 2:49:47 AM7/19/02
to
"Roger" <rugf...@tin.it> wrote in message
news:ZDzZ8.95845$vm5.3...@news2.tin.it...

>
> > Secondo: non si tratta di declinare o meno.
> > La frase fatta è "statu quo ante".
>
> Questo lo dici tu e 1450 pagine di Google.
> Io e 14400 pagine di Google, alcune delle quali di tutta autorevolezza,
come
> la radio vaticana, dicono "Status quo ante".

E siamo alle solite.
Come "dico sempre", la cultura è di pochi...

Non ha assolutamente senso usare google o
qualunque altro motore per "dimostrare" l'esattezza
di un'espressione pareticolarmente ostica, perché
quello che trovi è proprio come NON si dovrebbe
scrivere.

L'espressione latina originale che si usava - e si
usa ancora - nei testi giuridici è "in statu quo ante"
che significa "nello stato originale in cui si trovava".

Se poi qualcuno l'ha adattata per i suo scopi è
un altro paio di maniche. Ci si trova di fronte
a uno dei tanti stravolgimenti che la gente comune
fa perché vuole far vedere di essere colta quando
non lo è. Come quelli che si sforzano di ripetere
le ultime parole di Cesare in latino ("Quoque tu, Brute,
fili mi(hi)", mentre gli storici affermano che - ammesso
che sia stata effettivamente pronunciata - questa frase
è stata detta in greco e non in latino, in quanto Cesare
e il figlio adottivo Bruto erano soliti parlare tra loro in
greco, per far fare pratica a quest'ultimo sulla lingua
che stava imparando.

--
Er Roscio.

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 2:49:49 AM7/19/02
to
"Marco Margottini" <marco.ma...@fastwebnet.it> wrote in message
news:aZAZ8.8518$C8.1...@tornado.fastwebnet.it...

>
> > Secondo: non si tratta di declinare o meno.
> > La frase fatta è "statu quo ante".
>
> Il Disc Giunti aggiunge nell'etimologia di 'status quo':
> . riduzione di lat. statu quo ante "nella condizione in cui (era) prima";
la
> forma status quo è gramm. scorretta ed è rifatta su status . a. 1840

Grazie della collaborazione. :-)))

> Il De Mauro aggiunge un accento:
> status quò stà|tus quò

Questa non l'ho capita proprio...
(ma forse si tratta di accenti tonici)

--
Er Roscio.

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 2:49:50 AM7/19/02
to
"father mckenzie" <james....@infinito.ot> wrote in message
news:3d36f4be...@diesel.cu.mi.it...

> So I am standing on the corner, lost in the things that I said; what
> am I supposed to do now? "Marco Margottini" said:
>

> > Certo che perņ l'accento su quo' č curioso, non l'avevo mai visto.


>
> Su qui, quo, qua l'accento non va....

Seeehhh... e su Paperoga l'accento non č in voga !... :-)))

--
Er Roscio.

Sergio

unread,
Jul 19, 2002, 2:52:48 AM7/19/02
to
On Thu, 18 Jul 2002 17:03:38 GMT, james....@infinito.ot (father
mckenzie) wrote:

>Su qui, quo, qua l'accento non va....

Azz! Manco il tempo di pensarla... ;-)))

--
Ciao.
SergioŽ

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 3:18:25 AM7/19/02
to
"father mckenzie" <james....@infinito.ot> wrote in message
news:3d36e3c6...@diesel.cu.mi.it...

Non credo si tratti di avverbio, ma di preposizione.
La frase latina "in statu quo ante..." starebbe per
"nello stato in cui (ciò) era prima di...".
C'è una "continuazione" sottintesa; non è
"nello stato in cui era <<prima>>".

Il lessico giuridico è pieno di queste forme tronche
(sarebbe il caso di aprire un thread in proposito).

--
Er Roscio.


Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 3:18:26 AM7/19/02
to
"father mckenzie" <james....@infinito.ot> wrote in message
news:3d36e464...@diesel.cu.mi.it...

> In ogni caso, se c'è un latinista, trovo sommamente strano l'uso assoluto
> di ante in luogo di antea.

Te l'hoi spiegato anche nell'altro messaggio.
La frase è incompleta. Quel "prima" non è un avverbio,
ma una preposizione ("prima di").

Come ha riportato qualcuno, è la contrazione "formale"
di "in statu quo ante bellum", che poi, nella prassi
giuridica è stato contratto in "statu quo ante" sottintendendo
"prima del fatto", visto che la guerra non sempre ci azzecca.

> Io semplicemente dicevo che o la frase si mantiene conforme
> all'originale (non credo che il latini usassero solo la forma
> all'ablativo;

Certamente, ma il frammento che è giunto a noi
fa parte di un lessico cristallizzato proveniente dal
gergo giuridico; quindi "la" frase è quella; non si
tratta di una frase "qualunque".

--
Er Roscio.

father mckenzie

unread,
Jul 19, 2002, 4:29:59 AM7/19/02
to
So I am standing on the corner, lost in the things that I said; what
am I supposed to do now? "Roscio" <ser...@libero.it> said:

> Come "dico sempre", la cultura è di pochi...

E a te chi l'ha detto? :-)
--
"Nulla sapevamo di quanto sarebbe stato necessario sapere
e la cultura era troppo complessa per permetterci di capire
altro che le rughe superficiali."
Paul Nizan (1905-1940)- Aden, Arabie

father mckenzie

unread,
Jul 19, 2002, 4:34:18 AM7/19/02
to
So I am standing on the corner, lost in the things that I said; what
am I supposed to do now? "Roscio" <ser...@libero.it> said:

> > > Secondo: non si tratta di declinare o meno.
> > > La frase fatta è "statu quo ante".

> Il lessico giuridico è pieno di queste forme tronche
> (sarebbe il caso di aprire un thread in proposito).

Se trattasi di frase fatta, allora va usata in contesto appropriato.
Per dire, appunto, "NELLO stato in cui le cose si trovavano in prece
d'Enza". Assolutamente scorrette, allora, espressioni come
(improvviso) "lo statu quo non è cambiato", "una dscrizione dello
statu quo", "siamo tornati allo statu quo", che ho variamente sentito
(l'ultima potrebbe anche andare, considerato che il latino, come
diceva il mio prof, "dà valore alla quiete che segue il moto"...).

father mckenzie

unread,
Jul 19, 2002, 4:39:57 AM7/19/02
to
So I am standing on the corner, lost in the things that I said; what
am I supposed to do now? "Roscio" <ser...@libero.it> said:

> Te l'hoi spiegato anche nell'altro messaggio.
> La frase è incompleta. Quel "prima" non è un avverbio,
> ma una preposizione ("prima di").

Però, se la parte non riportata non è conosciuta dai più, rischio di
far la figura di uno che non sa il latino: solo un asinone userebbe
"ante" assoluto. E siccome gli azzeccagarbugli non sono tantissimi
(sempre troppi), la figura la faccio anche con parecchi professori di
latino. Ne ho incontrati tanti (anche quelli sono sempre troppi) che
dicevano "status quo antea"...

> Come ha riportato qualcuno, è la contrazione "formale"
> di "in statu quo ante bellum", che poi, nella prassi
> giuridica è stato contratto in "statu quo ante"

Questa frase sarà anche nata in campo giuridico (che c'entra poi la
guerra in campo giuridico?) ma è usata in ambiti diversi. E
personalmente mi dà fastidio un ablativo usato per soggetto.

Roger

unread,
Jul 19, 2002, 6:58:35 AM7/19/02
to

"Roscio" <ser...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:fEOZ8.3825$s74....@twister1.libero.it...

> "Roger" <rugf...@tin.it> wrote in message
> news:ZDzZ8.95845$vm5.3...@news2.tin.it...
> >
> > > Secondo: non si tratta di declinare o meno.
> > > La frase fatta è "statu quo ante".
> >
> > Questo lo dici tu e 1450 pagine di Google.
> > Io e 14400 pagine di Google, alcune delle quali di tutta autorevolezza,
> come
> > la radio vaticana, dicono "Status quo ante".
>
> E siamo alle solite.
> Come "dico sempre", la cultura è di pochi...

Come dire: i 1450 sono tutti colti e i 14400 sono tutti incolti.
Mi pare di aver detto che tra i 14400 ce ne sono anche di molto autorevoli:

http://www.comen.org/relazione_molinaro.htm
http://www.vatican.va/news_services/or/history/hi_ita.html
http://www.liberliber.it/biblioteca/c/cuoco/

e ti ho anche citato il mio "Dizionario delle frasi latine più celebri".
Altri ti hanno citato autorevoli dizionari tra i quali la forma al
nominativo (o accusativo) sembra essere preferita e, in ogni caso, corretta.

Roger


Roger

unread,
Jul 19, 2002, 7:09:14 AM7/19/02
to
"father mckenzie" ha scritto:

> Se trattasi di frase fatta, allora va usata in contesto appropriato.
> Per dire, appunto, "NELLO stato in cui le cose si trovavano in prece
> d'Enza". Assolutamente scorrette, allora, espressioni come
> (improvviso) "lo statu quo non è cambiato", "una dscrizione dello
> statu quo", "siamo tornati allo statu quo", che ho variamente sentito
> (l'ultima potrebbe anche andare, considerato che il latino, come
> diceva il mio prof, "dà valore alla quiete che segue il moto"...).

Nel mio gironzolare per Google ho rilevato che la frase più frequente
in cui "status quo ante" viene utilizzata è con il verbo "ripristinare".
Roger

Sergio

unread,
Jul 19, 2002, 7:54:41 AM7/19/02
to
On Fri, 19 Jul 2002 06:49:46 GMT, "Roscio" <ser...@libero.it> wrote:

>Qual è il problema ?... Nella frase da te citata la locuzione
>latina è usata talmente a sproposito che ci voleva un trattato


>per spiegare come e cosa si doveva scrivere.

In attesa dell'uscita del trattato vediamo di capire di cosa dovrebbe
trattare.

"Soddisfazione dell'Onu per il rispristino dello status quo".

Gli elementi? Isola spagnola, appropriazione marocchina,
riappropriazione spagnola. L'ultimo evento ha provocato la
cancellazione del penultimo evento riportando la situazione a quella
precedente questo evento. Lo "statu quo" (isola spagnola) era stato
alterato dal secondo evento ed il terzo lo ha ripristinato. La
presunzione deriva dal fatto che lo "statu quo" iniziale e'
considerato legittimo.
"Status quo" o "statu quo"? ((per magica: quo seppur ablativo di quid
o di quod e' considerato lemma a parte).
Si tratta di locuzioni considerate o avverbi o sostantivi maschili
singolari (invariabili) che indicano lo locuzione latina moderna "in
stato quo ante (prius, nunc)"; qualora non fosse "ante" occorre
specificarlo altrimenti e' sottinteso come "in".
Quando specificare "status" e quando "statu"? Si consiglia, se nel
discorso e' implicito o esplicito "in" o "nello", di usare la seconda
forma, altrimenti la prima. Ma e' comunque una "finezza".
Pertanto se la frase dell'oggetto e' riferita alla rioccupazione
spagnola e' perfetta.
S.E.& O.

--

Ciao.
Sergio®

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 7:58:33 AM7/19/02
to
"Roger" <rugf...@tin.it> wrote in message
news:urSZ8.84704$Jj7.2...@news1.tin.it...

Questo è l'unico caso ammissibile, ma per far concordare
il contesto con la frase originale bisogna esprimere il
concetto nella forma di "riportare le cose allo <<statu quo ante>>"
e non "ripristinare lo <<statuS quo ante>>".

--
Er Roscio.

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 7:58:32 AM7/19/02
to
"father mckenzie" <james....@infinito.ot> wrote in message
news:3d37ce35...@diesel.cu.mi.it...

>
> > > > Secondo: non si tratta di declinare o meno.
> > > > La frase fatta è "statu quo ante".
> > Il lessico giuridico è pieno di queste forme tronche
> > (sarebbe il caso di aprire un thread in proposito).
>
> Se trattasi di frase fatta, allora va usata in contesto appropriato.
> Per dire, appunto, "NELLO stato in cui le cose si trovavano in prece
> d'Enza". Assolutamente scorrette, allora, espressioni come
> (improvviso) "lo statu quo non è cambiato", "una dscrizione dello
> statu quo", "siamo tornati allo statu quo", che ho variamente sentito
> (l'ultima potrebbe anche andare, considerato che il latino, come
> diceva il mio prof, "dà valore alla quiete che segue il moto"...).

Infatti, è proprio ciò che sostengo io.
Non si deve usare per indicare lo stato presente,
ma quello precedente a un evento che ha cambiato
la situazione.

Altrimenti, si usi un'altra espressione e non si scomodi
il latino per farcelo entrare per forza...

--
Er Roscio.

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 7:58:35 AM7/19/02
to
"father mckenzie" <james....@infinito.ot> wrote in message
news:3d37cdf5...@diesel.cu.mi.it...

>
> > Come "dico sempre", la cultura è di pochi...
>
> E a te chi l'ha detto? :-)

Ma come... ?... Lo dicono TUTTI... :-)))

--
Er Roscio.

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 7:58:34 AM7/19/02
to
"father mckenzie" <james....@infinito.ot> wrote in message
news:3d37cf12...@diesel.cu.mi.it...

>
> > Te l'hoi spiegato anche nell'altro messaggio.
> > La frase è incompleta. Quel "prima" non è un avverbio,
> > ma una preposizione ("prima di").
>
> Però, se la parte non riportata non è conosciuta dai più, rischio di
> far la figura di uno che non sa il latino: solo un asinone userebbe
> "ante" assoluto.

No; proprio perché è una frase fatta. Non puoi declinarla e
modificarne la struttura, altrimenti non è più una frase fatta.


> > Come ha riportato qualcuno, è la contrazione "formale"
> > di "in statu quo ante bellum", che poi, nella prassi
> > giuridica è stato contratto in "statu quo ante"
>
> Questa frase sarà anche nata in campo giuridico (che c'entra poi la
> guerra in campo giuridico?)

Fattelo dire dai palestinesi, ad esempio, cosa c'entra.
Loro vorrebbero che le cose (i confini territoriali) tornassero
allo "statu quo ante bellum", non ti pare ?...


> ma è usata in ambiti diversi. E
> personalmente mi dà fastidio un ablativo usato per soggetto.

Soggetto ?... Che soggetto ?...
Il contesto è "riportare le cose ALLO stato precedente".

--
Er Roscio.

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 7:58:36 AM7/19/02
to
"Roger" <rugf...@tin.it> wrote in message
news:vhSZ8.84648$Jj7.2...@news1.tin.it...

>
> Mi pare di aver detto che tra i 14400 ce ne sono anche di molto
autorevoli:

Ma se un autorevole dice "bianco" e un altro autorevole dice "nero"...


> Altri ti hanno citato autorevoli dizionari tra i quali la forma al
> nominativo (o accusativo) sembra essere preferita e, in ogni caso,
corretta.

Non è vero. L'unico che dice una vaccata del genere è il Devoto-Oli
e tutti sanno qual è la mia opinione su questo pezzo di Amazzonia
inutilmente sottratto agli aborigeni...

--
Er Roscio.

Roscio

unread,
Jul 19, 2002, 8:50:08 AM7/19/02
to
"Sergio" <sergio_...@tin.it> wrote in message
news:s8ufjuom0hnk9n80h...@4ax.com...

>
> Quando specificare "status" e quando "statu"? Si consiglia, se nel
> discorso e' implicito o esplicito "in" o "nello", di usare la seconda
> forma, altrimenti la prima. Ma e' comunque una "finezza".
> Pertanto se la frase dell'oggetto e' riferita alla rioccupazione
> spagnola e' perfetta.

Quindi, gli spagnoli hanno riportato la situazione allo (o nello)
"statu quo ante (bellum)".

--
Er Roscio.

magica

unread,
Jul 19, 2002, 9:56:53 AM7/19/02
to
Il 19 Lug 2002 [10:34] james....@infinito.ot (father mckenzie) ha
scritto:

> Se trattasi di frase fatta, allora va usata in contesto appropriato.
> Per dire, appunto, "NELLO stato in cui le cose si trovavano in prece
> d'Enza".

Trattasi di frase fatta, ma con diversi significati:

- situazione, stato, condizione attuale
- situazione, stato, condizione in un determinato momento
- situazione, stato, condizione precedente.

Se fai una ricerca con google, vedrai che è usato, con questi significati,
in varie lingue (fra cui farncese, inglese, spagnolo).

Ciao.

Gian Carlo


--------------------------------
Inviato via http://usenet.libero.it

Insubrico

unread,
Jul 19, 2002, 10:02:45 AM7/19/02
to
On Fri, 19 Jul 2002 06:49:47 GMT, "Roscio" <ser...@libero.it> wrote:

Io sono un notorio incolto, anche e soprattutto per mia espressa
ammissione, ma mi permetto 2 nanosservazioni:

>L'espressione latina originale che si usava - e si
>usa ancora - nei testi giuridici è "in statu quo ante"
>che significa "nello stato originale in cui si trovava".

Ci vedo molto male "originale" e ci vedrei molto più attinete "nello
stato in cui si trovava prima dell'evento ....", visto che originale,
sempre a mio pensare, significa "come era in origine" mentre nel tempo
puô vaer subito modifiche che l'hanno portato allo stato in cui si
trovava prima dell'evento che lo ha cambiato.

>.........in quanto Cesare


>e il figlio adottivo Bruto erano soliti parlare tra loro in
>greco, per far fare pratica a quest'ultimo sulla lingua
>che stava imparando.

Questo non vuol dire che non parlassero più del tutto in latino; in
oltre in momento particolare quello della propria morte, penso che
Cesare, sempre che abbia parlato, se ne strafottesse della sua
funzione didattica e che si sia espresso nella stessa identic alingua
in cui cristonava e si sprimeva nei momenti di collera o di rabbia;
avrebbe potuto essere il greco se Cesare avesse avuto quale sua lingua
madre il greco, ma ne dubito vista l'epoca e la famiglia di
provenienza, la gens giulia, romana-romana come poche altre.
--
Ciao

Insubrico = Diego
http://www.i-banti.org
ICQ 32090712

Il piacere di vivere sta in IHC
L'astemio: un debole che cede alla tentazione di negarsi un piacere.
(A.Bierce)

Insubrico

unread,
Jul 19, 2002, 10:08:07 AM7/19/02
to
On Fri, 19 Jul 2002 11:58:36 GMT, "Roscio" <ser...@libero.it> wrote:

>Ma se un autorevole dice "bianco" e un altro autorevole dice "nero"...

Il solito problema degli "ipse dixit" in cui gli "ipse" sono diversi e
tutti con una loro idea, se non c'è un'autorità con notevole potere
temporale, quale il Papato fino all'altro ieri, a sostenerne uno, vedi
Arsistotele, sai che casino; tutti che hanno ragione e che tirano
tutti per la giacchetta.

Insubrico

unread,
Jul 19, 2002, 10:18:26 AM7/19/02
to
On Fri, 19 Jul 2002 11:58:34 GMT, "Roscio" <ser...@libero.it> wrote:

>Loro vorrebbero che le cose (i confini territoriali) tornassero
>allo "statu quo ante bellum", non ti pare ?...

Magari anche in quello di prima di prima della guerra.

Roger

unread,
Jul 19, 2002, 10:20:54 AM7/19/02
to

"Roscio" <ser...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:4WTZ8.5024$GV2.1...@twister2.libero.it...

Per me gli spagnoli hanno ripristinato lo status quo ante (microbellum)
Oh cacchio!!!! :-))))

> Er Roscio.

Roger

Sergio

unread,
Jul 19, 2002, 2:21:11 PM7/19/02
to
On Fri, 19 Jul 2002 08:34:18 GMT, james....@infinito.ot (father
mckenzie) wrote:

>Se trattasi di frase fatta, allora va usata in contesto appropriato.
>Per dire, appunto, "NELLO stato in cui le cose si trovavano in prece
>d'Enza".

Murìu? E comu fu? ;-)))

--
Ciao.
Sergio®

Ferdinando Chiodo

unread,
Jul 19, 2002, 11:53:14 PM7/19/02
to
In article <ZDzZ8.95845$vm5.3...@news2.tin.it>, on Thu, 18 Jul 2002

13:45:29 GMT, Roger wrote:

>Io e 14400 pagine di Google, alcune delle quali di tutta autorevolezza, come
>la radio vaticana, dicono "Status quo ante".

>Così come dice "Status quo ante" il mio "Dizionario delle frasi latine più
>celebri" di Angela Maria Zanoner, De Vecchi editore.

Tempo fa Massimo Manca disse di non aver trovato traccia
dell'espressione locuzione "statu(s) quo (ante)" nei database dei testi
latini classici e medioevali a cui ha accesso. E` verosimile pertanto
che si tratti di una creazione relativamente moderna.

E` una espressione che si trova spesso nei testi letterari, condita di
una certa ironia. Tutti ricordiamo il "Brindisi di Girella" di Giusti
(Quando tornò / lo statu quo / feci baldorie, / staccai i cavalli, /
mutai le statue / sui piedistalli). Io l'ho trovata nel Tom Jones di
Fielding (Tom e il fratellastro Blifil si azzuffano a un banchetto):

A truce, nevertheless, was at length agreed on, by the mediation
of the neutral parties, and the whole company again sat down at the
table; where Jones being prevailed on to ask pardon, and Blifil to
give it, peace was restored, and everything seemed in statu quo.

Per la mediazione delle parti neutrali si giunse tuttavia a una
tregua, e tutta la compagnia si sedette di nuovo a tavola; qui Jones
venne convinto a chiedere perdono, e Blifil a concederlo, la pace
tornò, e tutto parve di nuovo /in statu quo.
(Henry Fielding, Tom Jones, trad. italiana di Pina Sergi, Sansoni, I
capolavori n.44, 1966, libro V cap. IX, pag. 222).

Mi chiedo se il creatore di questa locuzione, ovvero il suo divulgatore,
non sia stato proprio Fielding: Tom Jones è stato il best seller del
'700 ed è zeppo, oltre che di citazioni da classici latini, di
proposizioni latine da lui create; nello stesso capitolo IX, ad esempio,
compare un "Quis desiderio sit pudor aut modus Tam chari capitis?" (p.
220 nella traduzione italiana citata) che mi sembra proprio farina del
suo sacco. Poiché proprio in questi giorni ricorre il centenario della
nascita di Popper, credo sia inutile ricordare che l'onere di
falsificare le ipotesi spetta agli altri :-)

Ciao,
Ferdinando
--
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Sergio

unread,
Jul 20, 2002, 4:07:39 AM7/20/02
to

Evidentemente sono stato poco chiaro (ma rileggendo non mi sembra).
In statu quo ante... e' una locuzione latina, statu_quo e status_quo
sono, in italiano, sostantivi (o, se preferisci, locuzioni
sostantivate).

Quindi, gli spagnoli hanno riportato la situazione allo status_quo.
o
Quindi, gli spagnoli hanno riportato la situazione nello statu_quo.

Sempre se vuoi "finezzare".

"Ante" fa parte della locuzione latina ed e' comunque sottintesa.
Se vuoi proprio metterla metti "precedente" o "attuale" (nel caso di
"nunc" e chiaramente cambiando il verbo in "lasciare").

--
Ciao.
SergioŽ

Sergio

unread,
Jul 20, 2002, 4:07:45 AM7/20/02
to
On Fri, 19 Jul 2002 11:58:36 GMT, "Roscio" <ser...@libero.it> wrote:

>"Roger" <rugf...@tin.it> wrote in message
>news:vhSZ8.84648$Jj7.2...@news1.tin.it...
>>
>> Mi pare di aver detto che tra i 14400 ce ne sono anche di molto
>autorevoli:
>
>Ma se un autorevole dice "bianco" e un altro autorevole dice "nero"...

La cosa e' prevista: i giudici arbitri devono sempre essere in numero
dispari superiori ad uno.
E poi il saggio direbbe: potrebbero avere entrambi torto o entrambi
ragione.

>> Altri ti hanno citato autorevoli dizionari tra i quali la forma al
>> nominativo (o accusativo) sembra essere preferita e, in ogni caso,
>corretta.
>
>Non è vero. L'unico che dice una vaccata del genere è il Devoto-Oli
>e tutti sanno qual è la mia opinione su questo pezzo di Amazzonia
>inutilmente sottratto agli aborigeni...

Il fatto che sia vero (del DO) non presuppone che tu abbia ragione.
Potrebbe anche essere un raro caso di concordanza.
Se magari citassi qualche altra fonte...
Unico significa che non ce ne sono altri.

--
Ciao.
Sergio®

Roscio

unread,
Jul 22, 2002, 3:06:38 AM7/22/02
to
"Sergio" <sergio_...@tin.it> wrote in message
news:6n5ijukjbmcoa231e...@4ax.com...

> Il fatto che sia vero (del DO) non presuppone che tu abbia ragione.
> Potrebbe anche essere un raro caso di concordanza.
> Se magari citassi qualche altra fonte...
> Unico significa che non ce ne sono altri.

Le fonti citate dall'amico erano quattro o cinque;
e tutte mi danno ragione, tranne il DO.

--
Er Roscio.

Sergio

unread,
Jul 22, 2002, 7:27:17 AM7/22/02
to

Oddio! A forza di rigirarla siamo finiti entrambi nella frittata? :-((
Se ti riferisci a Roger, le fonti citate erano 2. Ma riepiloghiamo:

---------------------------------------------------------------------------------------------------
ChiC-iSm:
Domanda

Tu:
statu quo ante

Roger:
Concordo quindi sullo "status quo ante" e non sullo "statu quo ante"

Tu:


La frase fatta è "statu quo ante".

Roger:
Google: "Status quo ante"
Così come dice "Status quo ante" il mio "Dizionario delle frasi latine
più celebri" di Angela Maria Zanoner, De Vecchi editore.

Roger:
Altri(1) ti hanno citato autorevoli dizionari tra i quali la forma al


nominativo (o accusativo) sembra essere preferita e, in ogni caso,
corretta.

-- (1) Marco Margottini:
-- Devoto Oli 'status quo' con rimando a 'statu quo', ma vanno bene
-- tutte e due.

-- Nel Garzanti in linea c'è il contrario:
-- Lemma: status quo
-- Definizione: o statu quo, loc. sost. m. invar.

-- Disc Giunti a 'status quo' aggiunge:
-- la forma status quo è gramm. scorretta
-- (a cui tu rispondi: Grazie della collaborazione. :-))) )

-- De Mauro :
-- status quo con rimando a statu quo

--- Federico Spanò
--- precisa il rimando precedente ed aggiunge:
--- nel quale spiega che statu vuol dire nello stato, status invece
--- essendo nominativo si usa come soggetto.

---- Tu:
---- Che è esattamente quello che dicevo io. (??? ndr)

Tu:


Non è vero. L'unico che dice una vaccata del genere è il Devoto-Oli
e tutti sanno qual è la mia opinione su questo pezzo di Amazzonia
inutilmente sottratto agli aborigeni...

----------------------------------------------------------------------------------------------------------

A questo punto dicono che vanno bene entrambi:

- Devoto-Oli
- Garzanti on line
- De Mauro
- con "le pinze" Google

ed io aggiungo Rizzoli-LaRousse

Non sono d'accordo:

- Treccani (blandamente: inesatta)
- Disc Giunti

Le mie domande: cosa vuol dire "unico"? E per "tutte" cosa intendi?

--
Ciao.
Sergio®

Marco Margottini

unread,
Jul 22, 2002, 8:08:20 AM7/22/02
to

"Sergio" <sergio_...@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:82mnjuk4u0edgmmgo...@4ax.com...

[...]

> Roger:
> Altri(1) ti hanno citato autorevoli dizionari tra i quali la forma al
> nominativo (o accusativo) sembra essere preferita e, in ogni caso,
> corretta.
>
> -- (1) Marco Margottini:
> -- Devoto Oli 'status quo' con rimando a 'statu quo', ma vanno bene
> -- tutte e due.
>
> -- Nel Garzanti in linea c'è il contrario:
> -- Lemma: status quo
> -- Definizione: o statu quo, loc. sost. m. invar.
>
> -- Disc Giunti a 'status quo' aggiunge:
> -- la forma status quo è gramm. scorretta
> -- (a cui tu rispondi: Grazie della collaborazione. :-))) )
>
> -- De Mauro :
> -- status quo con rimando a statu quo
>

Per chiarezza riporto per intero ciò che scrive il Disc Giunti.
Sia che clicchi 'staus quo' sia 'statu quo', esce sempre
la seguente definizione:

"status quo o statu quo /'status 'kwe/ loc. lat.; in it. locuzione
sostantivale m. inv.

Situazione esistente prima di un determinato evento, espressione usata
soprattutto nel l. giuridico e politico: ripristinare lo status quo;
ritornare allo status quo

. riduzione di lat. statu quo ante "nella condizione in cui (era) prima"; la
forma status quo è gramm. scorretta ed è rifatta su status . a. 1840".

--
Ciao,
Marco

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