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Sottona/sottone e sottanza

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fiorelisa

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Feb 4, 2020, 5:19:59 AM2/4/20
to
“Sottona” (“sottone” al maschile) è un termine del linguaggio giovanile
di recente creazione. La sua definizione trae origine dal relativo nome
“sottanza” che significa essere molto più che appassionato di un
qualcosa, addirittura in maniera maniacale. In sostanza, sottone/a è
qualcuno che è in “sottanza” con qualcosa. È generalmente riferito a una
persona che prova una passione, quasi maniacale, per qualcuno dell’altro
sesso. “Essere cotto per qualcuno” può essere considerato un buon
sinonimo di “sottone”, anche se l’accezione di quest’ultimo è molto più
spregiativa: la forte infatuazione rende il sottone pronto a tutto per
l’oggetto della sua sottanza e per questo viene spesso preso in giro.

Alcuni esempi d’uso potrebbero essere:

“Sono in sottanza con la musica”
“La ragazza di Francesco è proprio una sottona!”
“Sei un sottone!”

--> Da: https://settedomande.altervista.org/cosa-significa-sottona/

----

Non credo che sia un termine tanto recente... Googlando si vede che già
nel 2012 era conosciuto e usato! ^^

Voce dalla Germania

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Feb 4, 2020, 6:01:46 AM2/4/20
to
fiorelisa hat am 04.02.2020 um 11:19 geschrieben:
Si vede che abbiamo definizioni diverse di "recente". In parte dipende
dall'argomento e potrei essere d'accordo con te se parlassimo p. es. di
smartphone, anche se non so quanto si sono evoluti dal 2012, dato che
allora non ce l'avevo, ma in genere chiamerei "recente" una cosa o una
parola venuta fuori nel 21° secolo.

Roger

unread,
Feb 4, 2020, 6:33:35 AM2/4/20
to
fiorelisa il 04/02/2020 ha scritto:
> “Sottona” (“sottone” al maschile) è un termine del linguaggio giovanile di
> recente creazione.

> [...]

> Non credo che sia un termine tanto recente... Googlando si vede che già nel
> 2012 era conosciuto e usato! ^^

Mai sentito.
Comunque pare che si usasse già nel 2007;

https://www.bruttastoria.it/dictionary/sottone.html

--
Ciao,
Roger
--
Vassene il tempo e l'uom non se ne avvede

Valerio Vanni

unread,
Feb 4, 2020, 6:38:47 AM2/4/20
to
On Tue, 4 Feb 2020 11:19:58 +0100, fiorelisa <fiore...@alice.it>
wrote:

>“Sottona” (“sottone” al maschile) è un termine del linguaggio giovanile
>di recente creazione. La sua definizione trae origine dal relativo nome
>“sottanza” che significa essere molto più che appassionato di un
>qualcosa, addirittura in maniera maniacale. In sostanza, sottone/a è
>qualcuno che è in “sottanza” con qualcosa. È generalmente riferito a una
>persona che prova una passione, quasi maniacale, per qualcuno dell’altro
>sesso. “Essere cotto per qualcuno” può essere considerato un buon
>sinonimo di “sottone

Secondo me non basta la grande passione o la cotta. Il termine
attestato più appropriato è "succube".
Che io ho sempre usato così, invariabile e col plurale in -i. Ma vedo
che il Treccani mette per prima la versione declinabile:
http://www.treccani.it/vocabolario/succubo/

E' un termine che ho incontrato le prime volte sette - otto anni fa
nella serie televisiva "I soliti idioti".
https://it.wikipedia.org/wiki/I_soliti_idioti
La usava, nello specifico, un gruppo di ragazzi rincoglioniti dalla
droga che si ritrovavano in un parco e si esprimevano a parole sparse.
"Minchia!" "Figa!" "Codìghel" "Minchia la penna" "Minchia sottona"
"Minchia le paste!" (le pasticche di droga...).

Ma non l'ho assolutamente capito, sembrava una delle parole a
casaccio.

Qualche anno dopo, l'ho trovato in delle striscie di un fumettista
romano e lì l'ho capito perché c'era una nota a margine che diceva "A
Roma il termine etc etc". I ragazzi rincoglioniti, però, sembravano
più a Milano che a Roma.

Dal vivo non l'ho mai sentito.


--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.

Bruno Campanini

unread,
Feb 4, 2020, 8:09:03 AM2/4/20
to
Valerio Vanni laid this down on his screen :
> On Tue, 4 Feb 2020 11:19:58 +0100, fiorelisa <fiore...@alice.it>
> wrote:
[...]
> Qualche anno dopo, l'ho trovato in delle striscie di un fumettista
> romano e lì l'ho capito perché c'era una nota a margine che diceva "A
> Roma il termine etc etc". I ragazzi rincoglioniti, però, sembravano
> più a Milano che a Roma.
>
Eh... noi romagnoli i nomi in -scia facciamo
una gran fatica a trattarli bene al plurale!

Bruno
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