Da un articolo invece leggo che *panico* deriverebbe sì dal dio Pan,
ritenuto però responsabile dei rumori notturni che si avvertivano per le
strade.
Qualche osservazione?
--
lu.
*Azzurre son l'ombre sul mare
come sparti fiori d'acònito.
Il lor tremolío fa tremare
l'Infinito al mio sguardo attonito*
_Undulna_da Alcyone,4 novembre 1903
Gabriele D'Annunzio
http://web.tiscali.it/LucianaGrazioli
> Da un articolo invece leggo che *panico* deriverebbe sě dal dio Pan,
> ritenuto perň responsabile dei rumori notturni che si avvertivano per le
> strade.
>
> Qualche osservazione?
Che anche tu, come altri, sostengono "invece" la stessa tesi
dell'interlocutore... :-)))
Comunque, ricordo ai distratti che "panico" č aggettivo ("timor panico")
"causato", appunto, dal dio Pan.
--
Er Roscio.
"Roscio" <ser...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:8U3f8.33787$v7.12...@twister1.libero.it...
> "luciana" <x...@xx.xx> wrote in message
> news:ym2f8.17949$_u5.5...@news1.tin.it...
> Comunque, ricordo ai distratti che "panico" è aggettivo ("timor panico")
> "causato", appunto, dal dio Pan.
Dissento.
E' anche sostantivo:
.
#panico
pànico, agg. e sm. - (pl. m.-ci) agg. 1 Di timore improvviso che nasce senza
ragione. SIN: angoscia. LOC: timor panico. 2 Riguardante la natura, come
unico grande organismo.
sm. Sgomento, angoscia che invade e impedisce di riflettere. SIN: paura.
> Pare che il sostantivo * panico*, timore repentino che annulla la ragione,
> derivi dal greco *panikòs*, aggettivo di Pan, dio della natura.
II nome di Pan, invece, di solito si fa derivare da *paeìn* «pascolare».
(cut)
>
> Da un articolo invece leggo che *panico* deriverebbe sì dal dio Pan,
> ritenuto però responsabile dei rumori notturni che si avvertivano per le
> strade.
>
> Qualche osservazione?
>
Qualcuna:
Sileno, il satiro nato dalla Terra, si vanta di aver preso parte alla lotta
contro i Giganti a fianco del suo pupillo Dioniso, uccidendo Encelado e
spargendo il panico tra gli avversari col raglio del suo vecchio asino; ma
Sileno è sempre ubriaco e non sa più distinguere il vero dal falso.
(vedi: Euripide, I Ciclopi, 5 e sgg.)
Ma tieni presente che Sileno veniva considerato figlio di Pan e di una delle
Ninfe (Nonno, Dionisiache XIV 97; XXIX 262; Eliano, Storie varie III 18).
* * *
La notizia della sconfitta di Zeus (da parte di Tifone) sparse il panico tra
gli dei, ma Ermete e Pan si recarono segretamente alla grotta di Concia,
dove Pan terrorizzò Delfine con un improvviso orribile urlo, mentre Ermete
abilmente sottraeva i tendini per rimetterli nelle membra di Zeus.
(vedi: Apollodoro, 163)
* * *
I tre giganti centimani stritolarono sotto una pioggia di sassi i Titani
superstiti e un improvviso urlo del dio Pan li mise in fuga.
(dato che, in vari modi, risulta da diverse fonti: Esiodo, 485 e sgg; Igino,
Fabula 118; Apollodoro, I 1 7 e I 2 1; Callimaco, Inno a Zeus 52 e sgg.;
Diodoro Siculo, V 70; Eratostene, Catasterismi 27; Pausania, VII 8 2;
Plutarco, Perché gli oracoli tacciono, 16)
* * *
L'improvviso urlo di Pan che atterrì i Titani divenne proverbiale e diede
origine alla parola «panico»
(R. Graves, "I Miti Greci", § 7, nota 10)
*
Pan visse in Arcadia, dove pascolava le greggi e allevava le api;
partecipava alle veglie delle ninfe montane e aiutava i cacciatori a snidare
la preda. Egli era, in complesso, pigro e di buon carattere, nulla gli
piaceva più della siesta pomeridiana e si vendicava di chi veniva a
disturbarlo lanciando dal fondo di una grotta o dal folto di un bosco un
urlo tale da far rizzare i capelli in testa.
(Teocrito, Idillio I 16; Euripide, Reso 36; Esichio sub voce Agreus;
Teocrito, Idillio VII 107)
citato in:
(R. Graves, "I Miti Greci", § 26/c)
* * *
Qualche altro dato su Pan lo puoi trovare nell'Inno Omerico che lo riguarda.
Quale attendibilità ha l'autore dell'articolo cui tu fai cenno?
--
Righel
_________________________
FISA http://www.ulixes.it/fisa
luciana wrote:
>
> Pare che il sostantivo * panico*, timore repentino che annulla la ragione,
> derivi dal greco *panikòs*, aggettivo di Pan, dio della natura.
> Scrive C. Pescatori, La mitologia greca e romana, Firenze II, 1875, pp.
> 267-268:
> Qualche osservazione?
Secondo Hillman (junghiano), il mito di Pan, rappresenta l'archetipo
della sessualità e dell'angoscia panica dell'incubo. La sua natura è
satiresca, caprigna, fallica, ed è per la nostra coscienza, puro istinto
sessuale, anche nei suoi aspetti più animali come lo stupro.
Le "oscure caverne", dove lo si poteva incontrare indicano i recessi
della psiche da cui nascono desiderio e panico (i sogni di angoscia
panica scaturirebbero dalla rimozione dei desideri edipici incestuosi).
Pan è coazione istintuale, ed i poli sessualità e panico possono
passare repentinamente l'uno nell'altro, rivelando gli esremi coatti di
attrazione e repulsione. Pan si trova in questi estremi.
Mi rendo conto che tutto questo non è linguistica, ma mi sembrava
interessante anche l'interpretazione psicoanalitica.
Anzi,Hillman, riferendosi all'orrore archetipo per lo stupro, derivato
dalla negazione di Pan da parte della cultura occidentale ( per i
Cristiani Pan non è più un dio, ma un diavolo!), cerca una motivazione
più profonda alla repressione dei neri americani.
E qui mi collego al filone su *negro* e *nero*. Scrive:
" La pena di morte per stupro, che include lo stupro statutario, è
ancora in vigore negli Stati Uniti... in Pennsylvania, ad esempio, già
nel 1700, i negri venivano castrati per 'tentato stupro' (di bianche).
..La paura dello stupratore nero e primitivo esisteva, nella coscienza
occidentale, da molto prima che la Pennsylania venisse fondata. Se, come
è stato detto, una paura sessuale è all'origine psicologica della
repressione dei negri, e se Pan è stato immaginato come niger,
instabilis, lubricus, rusticus, brutus, nudus, nocturnus ecc., non è
allora la perdita di Pan una delle fonti archetipe dei mali della nostra società?"
Il tremine *negro*, nome dignitosissimo, essendo stato usato in un
contesto di repressione, viene percepito come spregiativo ed è stato
sostituito da *nero* che, psicologicamente, è anche peggio (l'uomo nero,
il lupo nero, terrore dei bambini di una volta). Ma tant'è, la lingua
non segue la logica, nemmeno quando i cambiamenti sono voluti!
> lu.
Karla
>la negazione di Pan da parte della cultura occidentale
Georges Brassens
Le Grand Pan (1965)
I
Du temps que régnait le Grand Pan
Les Dieux protégeaient les ivrognes
Un tas de génies titubant
Au nez rouge à la rouge trogne
Dès qu'un homm' vidait les cruchons
Qu'un sac à vin fasait carousse
Ils venaient en bande à ses trousses
Compter les bouchons
La plus humble piquette était alors bénie
Distillée par Noé, Silène et compagnie
Le vin donnait un lustre au pire de minus
Et le moindre pochard avait tout de Bacchus
Mais se touchant le crâne en criant: j'ai trové
La bande au professeur Nimbus est arrivée
Qui s'est mise à frapper les cieux d'alignement
Chasser les Dieux du firmament
Aujourd'hui çà et là les gens boivent encore
Et le feu du nectar fait toujours luir' les trognes
Mais les Dieux né répondent plus pour les ivrognes
Bacchus est alcoolique et le Grand Pan est mort
II
Quand deux imbéciles heureux
S'amusaient à des bagatelles
Un tas de génies amoureux
Venaient tenir la chandelle
Du fond des Champs Élysées
Dès qu'ils entendaient un "je t'aime"
Ils acouraient à l'instant même
Compter les baisers
La plus humble amourette était alors bénie
Sacrée par Apohrodite, Eros et compagnie
L'amour donnait un lustre au pire des minus
Et la moindre amoureuse avait tout de Vénus
Mais se touchant le crâne en criant: j'ai trové
La bande au professeur Nimbus est arrivée
Qui s'est mise à frapper les cieux d'alignement
Chasser les Dieux du firmament
Aujourd'hui çà et là les coeurs battent encore
Et la règle du jeu d'amour est la même
Mais les Dieux né répondent plus des ceux qui s'aiment
Vénus s'est faite femme et le Grand Pan est mort
III
Et quand fatale sonnait l'heure
De prendre un linceul pour costume
Un tas de génies l'oeil en pleure
Vous offraient les honneurs postumes
Pour aller au céleste empire
Dans leur barqu' ils venaient vous prendre
C'était presque un plaisir de rendre
Le dernier soupir
La plus humble dépouille était alors bénie
Embarquée par Caron, Pluton et compagnie
Au pire des minus l'âme était accordée
Et le moindre mortel avait l'éternité
Mais se touchant le crâne en criant: j'ai trové
La bande au professeur Nimbus est arrivée
Qui s'est mise à frapper les cieux d'alignement
Chasser les Dieux du firmament
Aujourd'hui çà et là les gens passent encore
Mai la tombe est hélas la dernière demeure
Et les Dieux ne répondent plus de ceux qui meurent
La mort est naturelle et le gran Pan est mort
Et l'un des dernier Dieux l'un des dernier suprêmes
Ne doit plus se sentir tellement bien lui même
Un beau jour on va voir le Christ
Descendre du Calvaire en disant dans sa lippe
"Merde je ne joue plus pour tous ces pauvres types"
J'ai bien peur que la fin du monde soit bien triste
--
Maurizio Pistone - Torino
strenua nos exercet inertia Hor.
mailto:scri...@mauriziopistone.it
http://www.mauriziopistone.it
"Anche" sostantivo; ovvio...
Ma derivante da aggettivo con significato di "relativo al dio Pan"
o "causato dal dio Pan" che dir si voglia...
--
Er Roscio.
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