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Grammatica - Verbo "ALLEVIARE"

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vid...@libero.it

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Apr 21, 2001, 5:57:07 AM4/21/01
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Grazie anticipatamente a quanti mi saranno d'ausilio.
mi è sorto un dubbio per quanto riguarda la coniugazione del verbo "Alleviare" - congiuntivo presente - terza persona singolare.
"Che egli allevi" oppure "Che egli allevii" ?
Ne ho parlato con amici e parenti (tutti del "mestiere") I pareri sono stati contrastanti. Ho consultato più grammatiche: ogni autore dice la sua e con poca chiarezza. Forse non trovo quella giusta!
Credo ci sia una regola, quale? O ci dobbiamo affidare alla gradevolezza fonica?!?!
 
Vito D'angelo

tomassetti

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Apr 21, 2001, 6:04:27 AM4/21/01
to
Vito D'angelo.
 
Ciao, Vito, il non sono del mestiere, ma quello giusto è "che egli allevii" e non "che egli allevi", perchè  se usi allevi prendi in considerazione il verbo "Allevare"; quindi qyello giusto è "che egli allevii".
Ciao.

Sergio

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Apr 21, 2001, 10:03:39 AM4/21/01
to
On Sat, 21 Apr 2001 09:57:07 +0000 (UTC), vid...@libero.it wrote:

>Grazie anticipatamente a quanti mi saranno d'ausilio.
>mi è sorto un dubbio per quanto riguarda la coniugazione del verbo "Alleviare"
>- congiuntivo presente - terza persona singolare.

[...]
Non e' *solo* la terza singolare e non e' *solo* in congiuntivo!

>Credo ci sia una regola, quale? O ci dobbiamo affidare alla gradevolezza fonica?!?!

Regole non mi sembra ne esistano (almeno per i verbi), ma rimane il
fatto che una doppia vocale atona e' indistinguibile, nella pronuncia,
da una singola. Il raddoppiamento ha invece un senso se la "i" (la
prima) e' tonica. Comunque non credo che il problema si ponga col
parlato (il significato si intuisce). Nello scritto si puo' indicare
la presenza della doppia "i" con l'accento circonflesso che indica una
doppia accorciata in una unica emissione vocale.

Ciao.
Sergio.

vid...@libero.it

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Apr 21, 2001, 10:24:09 AM4/21/01
to
Caro Tomassetti,
intanto grazie per avermi preso in considerazione.
Spero che tu non l'avrai a male, ma quanto mi dici non mi risolve il problema. Ho bisogno della regola. Probabilmente è come dici tu, (si aggiunge la desinenza "i" per la terza persona dopo aver tolto quella "are" dall'infinito) ma è pure possibile che faccia eccezione e che venga coniugato come "ALLEVARE", assumendo il significato in relazione al contesto del discorso.  Infatti, se provi a consultare la tavola dei verbi del Treccani, ti accorgerai che i due verbi sono coniugati (modo-tempo-persona in questione) alla stessa maniera.
Ciao e a presto. Vito D'Angelo

vid...@libero.it

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Apr 21, 2001, 10:24:09 AM4/21/01
to

vid...@libero.it

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Apr 21, 2001, 10:24:10 AM4/21/01
to

Anthos

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Apr 21, 2001, 10:52:48 AM4/21/01
to
"Sergio" <sergio....@tin.it> wrote in message
news:55r2eto0vbkuens10...@4ax.com...

> Regole non mi sembra ne esistano (almeno per i verbi), ma rimane il
> fatto che una doppia vocale atona e' indistinguibile, nella pronuncia,
> da una singola. Il raddoppiamento ha invece un senso se la "i" (la
> prima) e' tonica. Comunque non credo che il problema si ponga col
> parlato (il significato si intuisce). Nello scritto si puo' indicare
> la presenza della doppia "i" con l'accento circonflesso che indica una
> doppia accorciata in una unica emissione vocale.

E' esattamente come ti dice Sergio: il problema non č tanto legato alla
grammatica del verbo, quanto alla fonetica: č esattamente lo stesso problema
che si presenta per il plurale di "principio", che puň confondersi con
quello di "principe".
In passato si scriveva "principii" oppure principi^ (con l'accento
circonflesso) oppure ancora pricěpi (con l'accento sulla sillaba tonica), ma
la tendenza alla semplificazione di oggi (come di tutte le epoche) porta a
trovare sempre piů spesso "principi" senza nessun segno distintivo.
Lo stesso ragionamento vale per il problema da te esposto.
Io, personalmente, preferisco indicare in qualche modo la presenza della
doppia i.
Ciao


Lem Novantotto

unread,
Apr 21, 2001, 6:43:10 AM4/21/01
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On Sat, 21 Apr 2001 12:04:27 +0200, tomassetti wrote:
>Ciao, Vito, il non sono del mestiere, ma quello giusto è "che egli
>allevii" e non "che egli allevi", perchè se usi allevi prendi in
>considerazione il verbo "Allevare"; quindi qyello giusto è "che egli
>allevii".

Salve!
Un po' come capita con varino e variino... IMHO le forme col
raddoppiamento sono decisamente preferibili, se non altro.
--
Bye.
Lem
'CLOCK is what you make of it: non sprecare i cicli idle della tua CPU'
Per aiutare la ricerca sul cancro: http://members.ud.com/vypc/cancer/

Nicola Nobili

unread,
Apr 21, 2001, 3:05:40 PM4/21/01
to
Sergio

> Non e' *solo* la terza singolare e non e' *solo* in congiuntivo!

Infatti è l'intera coniugazione del verbo: se accettiamo la doppia "i",
allora dovremmo dire anche "io allevio, tu allevii", per distinguerlo da "io
allevo, tu allevi". Il che mi sembra scomodo, oltreché brutto esteticamente.

> Regole non mi sembra ne esistano (almeno per i verbi), ma rimane il
> fatto che una doppia vocale atona e' indistinguibile, nella pronuncia,
> da una singola.

Infatti. Questo verbo e alcuni altri diventerebbero scomodissime
eccezioni che costringono il discente ad imparare a memoria invece che
basarsi sulla pronuncia. Sarebbero, pertanto, del tutto incongrue cólla
mentalità (felice e sanissima) alla base dell'ortografia italiana.
So già che qualcuno obietterà quanto segue...

> Nello scritto si puo' indicare
> la presenza della doppia "i" con l'accento circonflesso che indica una
> doppia accorciata in una unica emissione vocale.

Ecco, mi si dirà: "Ma non eri proprio tu quello dei circonflessi?". Sî,
però soltanto in certi casi. Quando non è un plurale in "-io" concepisco il
circonflesso, per indicare una forma contratta, soltanto in testi poetici,
dove si deve operare per motivi di metrica che è opportuno segnalare.

Ciao,
Nicola

--
Multa non quia difficilia sunt non audemus, sed quia non audemus sunt
difficilia (Seneca).


luciana

unread,
Apr 21, 2001, 4:27:13 PM4/21/01
to

<vid...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:000a01c0ca48$efbbeb20$81021d97@g5b4k5...

Vito D'angelo

Ciao.
Ti hanno già riposto in molti.
permettimi di aggiungere esempi autorevoli:

#Che Dio le allevii le pene del purgatorio per quello che sofferse
quaggiù...#
G. Verga, Storia di una capinera.

#, allevii le nostre angoscie#
G.Boccaccio, Elegia di Madonna Fiammetta.

--
lu.
*From Dreamland - A stranger hither;
Dal Paese del Sogno - Straniera qui.*
G. D'Annunzio, Il Piacere
http://web.tiscalinet.it/LucianaGrazioli

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