Tony the Ice Man submitted this idea :
> Nella scrittura in prosa, a quale punto un errore di ortografia dovrebbe
> diventare un'ortografia alternativa di una parola?
Bella domanda!
> "quite a big change" Google results = 2,070,000
> "quiet a big change" Google results = 79,000
Premesso che non ho ancora capito cosa rappresentino i numeri di Google
(se cerchi "men in a hat" dice che ha trovato quasi due milioni di
risultati, ma se provi a visualizzarli sono poche decine), credo in
ogni caso che i numeri vadano esaminati nei loro rapporti, non in
assoluto.
Settantanovemila può sembrare tanto, ma il rapporto tra 79.000 e
2.070.000 è più o meno quello tra un gattino e un elefante.
Con una frequenza così bassa, voglio dire, non si pone neppure il
problema se un errore sia diventato uso accettato.
> a) Quando è inserito in un dizionario autorevole senza riferimento ad essere
> scadente?
> b) Quando è incluso in un dizionario autorevole e referenziato come scadente?
> c) Quando è incluso in qualsiasi dizionario online o riferimento linguistico?
> d) Quando le istanze di utilizzo superano una percentuale prescritta?
> e) Quando ti capita di apprezzare l'errore di ortografia o spesso commetti
> l'errore da solo?
f) quando una maggioranza di parlanti competenti accettano l'uso.
In pratica, se non hai la possibilità di fare un sondaggio su un panel
rappresentativo, puoi analizzare un corpus linguistico come COCA.
https://www.english-corpora.org/coca/
> Non cerco una risposta definitiva. Penso solo che sia qualcosa a cui pensare
> e che la risposta personale potrebbe rivelare molto sul atteggiamento
> riguardo alla buona pratica linguistica. L'esempio sopra è chiaramente un
> errore imbarazzante, ma altri potrebbero meno chiaro.
>
> Mi auguro che almeno ci sforziamo per la coerenza nel trattamento delle
> situazioni. Se non l'avete già indovinato, sono propenso per la categoria
> "a", ma potrebbe essere perché una scelta alternativa mi farebbe guadagnare
> qualche critica da parte di persone negli incontri professionali che
> rispetto.
>
> Anche così, non direi che l'ortografia è un punto di forza nelle mie abilità.
Il criterio a) è sicuramente utile, ma in pratica significa delegare il
controllo di cui al mio punto f) a qualcun altro, cioè a un dizionario
di cui ci si fida.
Bene, ma non benissimo.
Per quanto riguarda la lingua italiana, io mi fido abbastanza del
dizionario De Mauro. Tuttavia, neanche questo è perfetto. Di recente su
icli ho portato l'esempio di un lemma che secondo il De Mauro è in uso
solo dal 1861, e invece facendo una ricerca su Google Libri ho trovato
che la parola era presente già in un dizionario di fine Seicento!
In generale, non è raro notare sui dizionari omissioni e ritardi anche
di decenni prima di prendere atto dell'uso reale.