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Il "lei" in inglese

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gio_46

unread,
Feb 16, 2013, 6:38:59 PM2/16/13
to
Mi sono sempre chiesto il perché della mancanza del pronome "lei" nella
lingua inglese. L'ho chiesto anche ad insegnanti di inglese, però,
nessuno mi ha saputo dare una spiegazione esauriente.
In fondo è possibile che la lingua inglese sia meno ricca della
italiana?
Oppure che gli inglesi siano meno educati degli italiani? Difatti, come
potremmo fare noi a parlare se non avessimo il "lei"?
Per fare un esempio: è possibile che lo studente debba/possa dare del tu
al professore? Da noi un atteggiamento del genere sarebbe volutamente
irrispettoso e al limite della maleducazione, per loro è perfettamente
normale.
Però, normale fino da un certo punto; difatti, la mia insegnante di
inglese mi ha sempre dato del lei, e non credo che dipendesse
esclusivamente da un fatto anagrafico.
In pratica, da noi quello che fa la differenza fra il "tu" ed il "lei"
è semplicemente il grado di confidenza che in quel momento c'è fra i due
interlocutori... e, allora, come è possibile che fra gli inglesi questo
fattore sia irrilevante?
Comunque, per me la questione è tutt'ora un mistero.

C'è qualcuno che ha studiato a fondo le ragioni socio/culturali/storiche
che hanno portato a questa dissonanza fra la lingua italiana e quella
inglese?


Grazie
Giovanni

Dragonņt

unread,
Feb 17, 2013, 4:19:27 AM2/17/13
to
"gio_46" <borgo...@alice.it> ha scritto:
>
> C'è qualcuno che ha studiato a fondo le ragioni socio/culturali/storiche
> che hanno portato a questa dissonanza fra la lingua italiana e quella
> inglese?


Che dire poi della lingua giapponese?
Lì ci sono delle forme "cortesi", da usare con le persone di rango + elevato
o con quelle con cui non si ha familiarità.
Vengono ad esempio distinte le forme "onorifica" e "umile" (questa ultima
pare sia da imparare, perché tutti i commessi dei negozi ti si rivolgono con
questa).
Bepe


G

unread,
Feb 17, 2013, 9:27:58 AM2/17/13
to
Beh, ogni paese ed ogni lingua ha le sue usanze..

Ma in inglese l'equivalente di "dare del tu" e' "be on a first name basis" e
cioe' la differemza non e' nel pronome ma in come ci si rivolge ad una persona,
usando il nome proprio oppure il cognome/titolo, visto che e' usanza comune dire
il nome della persona a cui ci si rivolge, cosa meno usata in italiano.

tipo...

George, can you tell me.... -> Mi puoi dire...
Professor, can you tell me -> Mi puo' dire....

Una forma molto piu' vicina al nostro lei e' quando gli inglesi usano la forma
indiretta, cosa estremamente formale, usata con nobili, giudici etc

If your honour allows me... or your majesty, my lord, whatever..

Il che credo sia l'origine del nostro "lei" "la signoria vostra" -> "lei"

G

Filippo Dal Bosco -

unread,
Feb 17, 2013, 9:58:24 AM2/17/13
to
Il giorno Sun, 17 Feb 2013 15:27:58 +0100
G <G...@nowhere.invalid> ha scritto:


>
> Ma in inglese l'equivalente di "dare del tu" e' "be on a first name
> basis" e cioe' la differemza non e' nel pronome ma in come ci si
> rivolge ad una persona, usando il nome proprio oppure il
> cognome/titolo, visto che e' usanza comune dire il nome della persona
> a cui ci si rivolge, cosa meno usata in italiano.
>
> tipo...
>
> George, can you tell me.... -> Mi puoi dire...
> Professor, can you tell me -> Mi puo' dire....

infatti non è vero che in inglese non esiste la forma di cortesia.

In italiano sta molto diminuendo l' uso del lei. Non sostituito da
altri modi come in inglese. A mio parere un errore.
Non si abolisce la "distanza tra umani" con un trucco linguistico.

ADPUF

unread,
Feb 17, 2013, 5:49:18 PM2/17/13
to
Filippo Dal Bosco -, 15:58, domenica 17 febbraio 2013:
>
> In italiano sta molto diminuendo l' uso del lei. Non
> sostituito da altri modi come in inglese. A mio parere un
> errore.
> Non si abolisce la "distanza tra umani" con un trucco
> linguistico.


Mi dà fastidio quando una persona sconosciuta mi dà del tu a
prima vista.


--
"I don't believe in astrology. But then I'm an Aquarius, and
Aquarians don't believe in astrology."
-- James R. F. Quirk

ADPUF

unread,
Feb 17, 2013, 5:51:47 PM2/17/13
to
gio_46, 00:38, domenica 17 febbraio 2013:
>
> Mi sono sempre chiesto il perché della mancanza del pronome
> "lei" nella lingua inglese.


Dovresti chiederti anche il motivo della sua presenza in
italiano, dato che i Romani antichi in latino usavano la
seconda persona singolare.


> L'ho chiesto anche ad insegnanti di inglese, però, nessuno mi
> ha saputo dare una spiegazione esauriente.


Se cerchi in Rete troverai risposte riguardanti l'evoluzione
storica del modo di parlare, in tutte le lingue.
Nessuna lingua rimane sempre uguale.


> In fondo è possibile che la lingua inglese sia meno ricca
> della italiana?


Al contrario, pare che sia molto più facile che un vocabolo
straniero sia incorporato nel lessico inglese.

Ma la sintassi è più rigida nel cambiamento.


> Oppure che gli inglesi siano meno educati degli italiani?


E perché mai?
Forse come molti popoli nordeuropei, sono meno "barocchi" nelle
cerimoniosità.
Non hanno mai avuto una dominazione spagnola o un Re Sole a
stabilire certe regole di etichetta.


> Difatti, come potremmo fare noi a parlare se non avessimo il
> "lei"?


Con il Voi!
A Napoli e nel Sud si usa ancora.
Qui al Nord ancora nel primo Novecento c'erano famiglie dove
moglie e figli davano del Voi al capofamiglia.


> Per fare un esempio: è possibile che lo studente debba/possa
> dare del tu al professore? Da noi un atteggiamento del genere
> sarebbe volutamente irrispettoso e al limite della
> maleducazione, per loro è perfettamente normale.


Al contrario, chi parla inglese dà del Tu solo a Iddio!

A tutti gli altri, anche al più stretto amico e alla persona che
si ama di più si dà del Voi (you=voi, thou=tu)


> Però, normale fino da un certo punto; difatti, la mia
> insegnante di inglese mi ha sempre dato del lei, e non credo
> che dipendesse esclusivamente da un fatto anagrafico.
> In pratica, da noi quello che fa la differenza fra il "tu" ed
> il "lei" è semplicemente il grado di confidenza che in quel
> momento c'è fra i due interlocutori... e, allora, come è
> possibile che fra gli inglesi questo fattore sia irrilevante?
> Comunque, per me la questione è tutt'ora un mistero.


La diversa familiarità tra persone non si esprime con un diverso
pronome, ma con altri mezzi. Tutto qui.


> C'è qualcuno che ha studiato a fondo le ragioni
> socio/culturali/storiche che hanno portato a questa dissonanza
> fra la lingua italiana e quella inglese?


In francese usano il Vous (voi), in tedesco usano il Sie (loro),
ecc.


--
There is no satisfaction in hanging a man who does not object to
it.
-- G.B. Shaw

Valerio Vanni

unread,
Feb 17, 2013, 10:54:21 PM2/17/13
to
On Sat, 16 Feb 2013 23:38:59 GMT, "gio_46" <borgo...@alice.it>
wrote:
>Mi sono sempre chiesto il perché della mancanza del pronome "lei" nella
>lingua inglese.

Il pronome c'è: she / her ;-)

>L'ho chiesto anche ad insegnanti di inglese, però,
>nessuno mi ha saputo dare una spiegazione esauriente.
>In fondo è possibile che la lingua inglese sia meno ricca della
>italiana?

Come ti è stato fatto notare, gli inglesi usano sempre il voi.

>Oppure che gli inglesi siano meno educati degli italiani? Difatti, come
>potremmo fare noi a parlare se non avessimo il "lei"?

Secondo me se ne potrebbe fare anche a meno.


--
Ci sono 10 tipi di persone al mondo: quelle che capiscono il sistema binario
e quelle che non lo capiscono.

edevils

unread,
Feb 18, 2013, 2:59:43 PM2/18/13
to
On Sat, 16 Feb 2013 23:38:59 +0000, gio_46 wrote:

> Mi sono sempre chiesto il perché della mancanza del pronome "lei" nella
> lingua inglese.
...

Eccolo: She. :D :P

barbara...@gmail.com

unread,
Feb 13, 2016, 9:07:59 AM2/13/16
to
Io sapevo che gli inglesi nn usano la terza persona ma il "voi" che e' uguale al "tu" (you). La composizione della frase piu formale fa il resto....

Pagliotz dal lavoro

unread,
Feb 14, 2016, 3:41:05 AM2/14/16
to
> Io sapevo che gli inglesi nn usano la terza persona ma il "voi" che e' uguale
> al "tu" (you). La composizione della frase piu formale fa il resto....

Ma la firma "rispettosa" tipica di quando si da del "Lei" in italiano,
in inglese non viene utilizzata chiamando la persona per cognome con la
formula "Mr. Jones", anziché chiamarla con il nome tipo "Mike"?

E quando uno vuole un rapoorto più confidenziale come darsi del "tu",
infatti, non dice "Just call me Mike"?

Pagliotz.

--
"Non c'è gusto, in Italia, ad essere intelligenti"
(Roberto "Freak" Antoni)

Pagliotz dal lavoro

unread,
Feb 14, 2016, 3:42:48 AM2/14/16
to
> Ma la firma "rispettosa"

"FORMA"

Claudio Bianchini

unread,
Feb 14, 2016, 4:25:40 AM2/14/16
to
Il 13/02/2016 15:07, barbara...@gmail.com ha scritto:

> Io sapevo che gli inglesi nn usano la terza persona ma il "voi" che e' uguale al "tu" (you)

Non è uguale al "tu" è proprio "voi", il "tu" lo si usa solo in ambito
religioso

http://4the10.net/images/HeartofTenCommandments.png

qualcunaltro

unread,
Feb 14, 2016, 5:23:48 AM2/14/16
to
Però il tu "thou" è talmente desueto che non si usa quasi più nemmeno in
chiesa. Al contrario si sente sempre più la necessità di distinguere
meglio il plurale dallo "you" che è sentito come singolare e si sono
create varianti come yous(e) e, negli USA, "you all" "y'all" (lo usava
Elvis).

Barone Barolo

unread,
Feb 19, 2016, 5:52:04 PM2/19/16
to
On Sunday, February 14, 2016 at 10:23:48 AM UTC, qualcunaltro wrote:
> Però il tu "thou" è talmente desueto che non si usa quasi più nemmeno in
> chiesa.

Sopravvive in alcuni dialetti britannici.

-- bb

ADPUF

unread,
Feb 28, 2016, 3:41:57 PM2/28/16
to
Barone Barolo 23:52, venerdě 19 febbraio 2016:
> On Sunday, February 14, 2016 at 10:23:48 AM UTC, qualcunaltro
>
>> Perň il tu "thou" č talmente desueto che non si usa quasi
>> piů nemmeno in chiesa.
>
> Sopravvive in alcuni dialetti britannici.


http://homes.chass.utoronto.ca/~cpercy/courses/6362Yaswen2.htm

http://www.quaker.org/thee-thou.html

https://www.youtube.com/watch?v=nBIVNK5Lq58


--
AIOE łżł

donca...@gmail.com

unread,
Mar 2, 2016, 10:29:26 AM3/2/16
to
On Sunday, February 17, 2013 at 6:38:59 AM UTC+7, gio_46 wrote:
> è possibile che la lingua inglese sia meno ricca della italiana?

Questo puoi escluderlo tranquillamente. Semmai è il contrario.

G

unread,
Mar 3, 2016, 5:47:22 AM3/3/16
to
Probabilmente, ma ci sono delle considerazioni da fare.

In inglese si considerano parte della lingua anche le parole straniere che
vengono adottate, in italiano no, rimangono sempre parole straniere ( ed hanno
regole grammaticali speciali). In piu' tutte le parole usate in inglese (anche
quelle non usate piu' da qualche secolo) sono ancore considerate parte della
lingua. Tutto cio' ovviamente aumenta di molte il "conto".

G

Bruno Campanini

unread,
Mar 4, 2016, 7:27:51 PM3/4/16
to
G wrote :
Ormai il "conto" non definisce più la qualità di un dizionario,
bensì la quantità di spazzatura che contiene.
L'OED (Oxford English Dictionary) vanta "more than 600 000
words, over a thousand years", mentre Treccani vanta "1 015 347
lemmi e vocaboli".

Quando frequentavo le medie il dizionario più prestigioso
era il Nuovissimo Melzi, in due volumi: parte letteraria
e parte scientifica.
La prima vantava 50 000 parole.

Il ritmo di crescita della spazzatura è incredibile!

Bruno

Tony the Ice Man

unread,
Mar 4, 2016, 9:31:55 PM3/4/16
to
Tra poco 50 001, a causa di "petaloso"

mymo

unread,
Mar 8, 2016, 1:22:57 PM3/8/16
to
Io sono di solito favorevole ai neologismi, soprattutto per evitare i
prestiti continui dall'inglese, ma "petaloso" è veramente brutto...
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