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Povero inglese

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*Nicola*

unread,
Nov 3, 2003, 12:32:05 PM11/3/03
to
Avevo postato questo mess ieri su free.it.lingua.inglese ma mi hanno detto
essere + pertinente qui.

Voi non sapete quanto mi pianga il cuore a vedere come l'inglese venga fatto
odiare agli studenti (io parlo, x esperienza diretta e quasi giornaliera del
liceo).
Insegnanti che non sanno una mazza, svogliate, che ti correggono anche qando
dici giusto, che tirano fuori cassette di 40 anni fa che (essendo vecchie)
non si capisce nulla, schede e schede di esercizi tutti uguali,
videocassette in americano incomprensibile ad ogni studente, letture di
argomenti assurdi, modi di dire che in 4 anni che vado in inghilterra non ho
mai sentito dire (e che parlando con gente del posto non vengono piů usati
da generazioni), usanze inglesi inesistenti, libri fatti in un modo
illogico, fotocopie e fotocopie (ma allora il libro a cosa serve???) e
potrei andare avanti fino a domani con questa lista.
Io sono andato in Inghilterra molte volte ormai e devo dire che quelle sono
lezioni che servono, lezioni che alla fine puoi dire di aver imparato
qualcosa, magari qualcosa di utile e di interessante! Alla fine delle
lezioni di inglese che faccio io ti viene da abbandonare la scuola!!!

PS Con questo non voglio assolutamente dire che tutti/e gli insegnati di
inglese siano cosě ma che la maggior parte di quelli che ho avuto io (e
quindi credo la maggior parte in generale) sia cosě...spero veramente che
esista ancora qualche VERO INSEGNANTE: qualcuno che ti fa apprezzare la
materia, che ti fa venire interesse e voglia di studiare ed imparare!!!

*Nicola*

Santangelo

unread,
Nov 3, 2003, 1:17:31 PM11/3/03
to

"*Nicola*" <ma...@mail.ma> ha scritto nel messaggio
news:piwpb.89024$e6.32...@twister2.libero.it...

> Avevo postato questo mess ieri su free.it.lingua.inglese ma mi hanno detto
> essere + pertinente qui.
>
>
>
> Voi non sapete quanto mi pianga il cuore a vedere come l'inglese venga
fatto
> odiare agli studenti (io parlo, x esperienza diretta e quasi giornaliera
del
> liceo).
> videocassette in americano incomprensibile ad ogni studente,


< Gli americani 'pori cocchi' i parla inglese anca lori .


libri fatti in un modo
> illogico,

< Hai competenze specifiche per giudicare un libro di testo ?

fotocopie e fotocopie (ma allora il libro a cosa serve???)

< Se č verň che sei statoin Inghilterra saprai che lě si va avanti solo a
fotocopie

spero veramente che
> esista ancora qualche VERO INSEGNANTE


Yours
Sal
a teacher


Giacomo Bosio

unread,
Nov 3, 2003, 2:44:19 PM11/3/03
to
Il Mon, 03 Nov 2003 17:32:05 +0000, *Nicola* ha scritto:

> Avevo postato questo mess ieri su free.it.lingua.inglese ma mi hanno detto
> essere + pertinente qui.
>
>
>
> Voi non sapete quanto mi pianga il cuore a vedere come l'inglese venga fatto
> odiare agli studenti (io parlo, x esperienza diretta e quasi giornaliera del
> liceo).
> Insegnanti che non sanno una mazza, svogliate, che ti correggono anche qando
> dici giusto, che tirano fuori cassette di 40 anni fa che (essendo vecchie)
> non si capisce nulla, schede e schede di esercizi tutti uguali,
> videocassette in americano incomprensibile ad ogni studente, letture di
> argomenti assurdi, modi di dire che in 4 anni che vado in inghilterra non ho

> mai sentito dire (e che parlando con gente del posto non vengono più usati


> da generazioni), usanze inglesi inesistenti, libri fatti in un modo
> illogico, fotocopie e fotocopie (ma allora il libro a cosa serve???) e
> potrei andare avanti fino a domani con questa lista.
> Io sono andato in Inghilterra molte volte ormai e devo dire che quelle sono
> lezioni che servono, lezioni che alla fine puoi dire di aver imparato
> qualcosa, magari qualcosa di utile e di interessante! Alla fine delle
> lezioni di inglese che faccio io ti viene da abbandonare la scuola!!!
>
> PS Con questo non voglio assolutamente dire che tutti/e gli insegnati di

> inglese siano così ma che la maggior parte di quelli che ho avuto io (e
> quindi credo la maggior parte in generale) sia così...spero veramente che


> esista ancora qualche VERO INSEGNANTE: qualcuno che ti fa apprezzare la
> materia, che ti fa venire interesse e voglia di studiare ed imparare!!!
>
> *Nicola*

Non riguarda solo l'inglese.
Il mondo è pieno di insegnanti che, sebbene preparati, sono completamente
incapaci di insegnare.
Persino all'università ti capiterà la sventura di avere professori le
cui lezioni son incomprensibili e libri dalla dubbia utilità.
In effetti però la situazione della lingua straniera è particolarmente
vergognoso. Mia sorella aveva una professoressa di Inglese con uno
spiccato accento piemontese. La mie prof. di francese non hanno mai
utilizzato strumenti multimediali nonostante ne avessero la possibilità
(aule di lingue attrezzatissime lasciate ad ammuffire).
Quando tempo fa decisi di studiare inglese seriamente e chiesi consiglio
ad amici che conoscono l'inglese molto bene, il primo consiglio che
ricevetti sempre fu:
''Se l'insegnante parla solo Inglese durante le lezioni (indipendentemente
dal livello del corso) è buon segno. Se parla italiano cambia corso.''
Nessuna persona che conosco, persino quelli che hanno fatto il
linguistico, avevano insegnanti che tenevano lezione esclusivamente in
inglese. Ergo:in nessuna scuola di Torino, Chieri e d'intorni si insegna
la lingua straniera in modo professionale. Pensare che con le ore di
lezione che si hanno a disposizione 5 anni di liceo si dovrebbe
tranquillamente portare un ragazzo/a a superare il CAE.
W l'Italia.

roll...@hotmail.com

unread,
Nov 3, 2003, 3:28:48 PM11/3/03
to
On Mon, 03 Nov 2003 19:44:19 GMT, Giacomo Bosio <ratavo...@tin.it>
wrote:

>Il Mon, 03 Nov 2003 17:32:05 +0000, *Nicola* ha scritto:
>
>> Avevo postato questo mess ieri su free.it.lingua.inglese ma mi hanno detto
>> essere + pertinente qui.
>>

>Non riguarda solo l'inglese.


>Il mondo è pieno di insegnanti che, sebbene preparati, sono completamente
>incapaci di insegnare.
>Persino all'università ti capiterà la sventura di avere professori le
>cui lezioni son incomprensibili e libri dalla dubbia utilità.

Io la penso esattamente così.
E' una disgrazia cosmica. :)

scherzo (ma non troppo) .. però capisco anche come un insegnante
possa perdere l'entusiasmo se ha passione per la propria materia di
fronte agli studenti disinteressati ecc che spesso si trova di fronte.

però insomma...rendere una materia affascinante (qualsiasi essa possa
essere) una noia assoluta in un certo senso è un peccato mortale. :)

Sebapop

unread,
Nov 3, 2003, 3:34:55 PM11/3/03
to
On Mon, 3 Nov 2003 19:17:31 +0100, "Santangelo" wrote:

> Gli americani 'pori cocchi' i parla inglese anca lori .

^_^


Sebastiano

--
Aisle bee ware yew wont mi two b;
Isle b yore ayes;
Aisle pleas u;
Yew no u knead mi, deer.

*Nicola*

unread,
Nov 3, 2003, 3:42:40 PM11/3/03
to

"Santangelo" <tino...@katamail.com> ha scritto nel messaggio
news:bo663n$19hvh2$1...@ID-51356.news.uni-berlin.de...

>
> "*Nicola*" <ma...@mail.ma> ha scritto nel messaggio
> news:piwpb.89024$e6.32...@twister2.libero.it...
> > Avevo postato questo mess ieri su free.it.lingua.inglese ma mi hanno
detto
> > essere + pertinente qui.
> >
> >
> >
> > Voi non sapete quanto mi pianga il cuore a vedere come l'inglese venga
> fatto
> > odiare agli studenti (io parlo, x esperienza diretta e quasi giornaliera
> del
> > liceo).
> > videocassette in americano incomprensibile ad ogni studente,
>
>
> < Gli americani 'pori cocchi' i parla inglese anca lori .
>
Apparte le 4 risate x la risposta in dialetto (mi sa che siamo delle stesse
parti). L'inglese americano a cui mi riferivo io č nettamente diverso da
quello che normalemnte si insegna a scuola. Scusami, ma se ci sono
differenze tra l'inglese di Liverpool e l'inglese di Londra vuoi che non ce
ne siano tra inglese ed americano? Cmq influiva il fatto che la cassetta
fosse di un bel po' di anni fa quindi magari era rovinata e con una
pronuncia che non si usa piů.

>
> libri fatti in un modo
> > illogico,
>
> < Hai competenze specifiche per giudicare un libro di testo ?
No, ma se un libro č fatto di letture stupidissime e le regole di grammatica
sono spiegate in un testo che devi completare tu mi verrai in contro che non
serve certo una laurea...

>
>
>
> fotocopie e fotocopie (ma allora il libro a cosa serve???)
>
> < Se č verň che sei statoin Inghilterra saprai che lě si va avanti solo a
> fotocopie

Certo, ma i saggi professori inglesi non fanno comprare 3 libri x poi
ammettere che fa schifo (cosa lo hanno scelto a fare allora?) e allora
cercano di rimediare riempiendoli di fotocopie.

>
>
>
> spero veramente che
> > esista ancora qualche VERO INSEGNANTE
>
>
> Yours
> Sal
> a teacher
>
>

*Nicola*

Shamrogue

unread,
Nov 3, 2003, 4:00:37 PM11/3/03
to
I was wandering in Usenet, when I read a post written by "*Nicola*"
<ma...@mail.ma>:

>Voi non sapete quanto mi pianga il cuore a vedere come l'inglese venga fatto
>odiare agli studenti (io parlo, x esperienza diretta e quasi giornaliera del
>liceo).
>Insegnanti che non sanno una mazza, svogliate, che ti correggono anche qando

>[...]

Non č un problema degli insegnanti di inglese, ma della scuola in
generale... purtroppo l'ambiente (e lo stipendio) č tale che dopo
qualche anno perdono motivazioni anche quelli piů preparati e
volenterosi... anche perchč nessuno fornisce loro i mezzi per
aggiornarsi e loro giustamente non hanno voglia di spendere soldi di
tasca loro per farlo quando poi tanto nessuno riconosce questo
impegno.
E' triste, ma č cosě...
Ciao,
David

-

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Sebapop

unread,
Nov 3, 2003, 4:02:16 PM11/3/03
to
On Mon, 03 Nov 2003 20:42:40 GMT, "*Nicola*" wrote:

>Apparte le 4 risate x la risposta in dialetto (mi sa che siamo delle stesse
>parti). L'inglese americano a cui mi riferivo io č nettamente diverso da
>quello che normalemnte si insegna a scuola.

Imho a scuola non si devono fossilizzare ad insegnare un inglese. Mi
spiego, se l'insegnante ha una buona pronuncia americana, che insegni
quella. Se invece ha una buona pronuncia britannica, che insegni
quella. Se non ha una buona pronuncia o se č in grado di passare da
una all'altra, che le insegni entrambe.

> Scusami, ma se ci sono
>differenze tra l'inglese di Liverpool e l'inglese di Londra vuoi che non ce
>ne siano tra inglese ed americano?

Ce ne sono, moltissime. Ma non vedo il problema. Un esempio. FB,
abituato alla pronuncia UK, trova "Harry Potter and the Philosopher's
Stone" molto semplice e indicatissimo per lo studio dell'inglese. Io,
abituato alla pronuncia USA, per capire benissimo HP devo in piů punti
tirare le orecchie. A NY non avevo problemi a capire e a farmi capire,
a Londra ho faticato in piů occasioni.
Questo per dire cosa? Che tutto č relativo, ma sempre inglese č. :)

> Cmq influiva il fatto che la cassetta
>fosse di un bel po' di anni fa quindi magari era rovinata e con una
>pronuncia che non si usa piů.

Questo puň essere.

*Nicola*

unread,
Nov 3, 2003, 4:55:41 PM11/3/03
to
> Imho a scuola non si devono fossilizzare ad insegnare un inglese. Mi
> spiego, se l'insegnante ha una buona pronuncia americana, che insegni
> quella. Se invece ha una buona pronuncia britannica, che insegni
> quella. Se non ha una buona pronuncia o se č in grado di passare da
> una all'altra, che le insegni entrambe.

Si, ma ci sono insegnanti che non sanno nessuna delle due. In Inghilterra mi
hanno detto che gli insegnati di inglese italiani/e vengono sempre
scherzati/e a causa della loro pronuncia.
Figurati se la mia prof sa anche l'americano cmq. 3 giorni fa mi ha
interrogato e mi ha riso in faccia xč ho detto a "Shakespeare (spero si
scriva cosě) piece" e lei "Un pezzo di S. non mi va bene, devi dire opera di
S". Beh, vediamo domani quando le farň notare che S. piece significa opera
di S. visto che mi ha tanto preso x il culo con la sua faccia saccente (e
aggiungo il fatto che piece era un vocabolo che aveva usato lei 2 settimane
prima x dire main piece che significa opera principale, quando gliel'ho
detto ha detto che main piece non esisteva!)
Ora tu dimmi se č possibile avere un'insegnante del genere!


Sebapop

unread,
Nov 3, 2003, 5:35:42 PM11/3/03
to
On Mon, 03 Nov 2003 21:55:41 GMT, "*Nicola*" wrote:

>Si, ma ci sono insegnanti che non sanno nessuna delle due.

Vero.

>In Inghilterra mi hanno detto che gli insegnati di inglese italiani/e
>vengono sempre scherzati/e a causa della loro pronuncia.

Che triste :(

>Figurati se la mia prof sa anche l'americano cmq. 3 giorni fa mi ha

>interrogato e mi ha riso in faccia xè ho detto a "Shakespeare (spero si
>scriva così) piece" e lei "Un pezzo di S. non mi va bene, devi dire opera di
>S".

Non avrei mai usato piece, ma play. So che nella lingua italiana si
usa il termine pièce (dal francese, origine celtica) che significa
opera teatrale. In ogni caso piece può significare opera teatrale
anche in inglese. Non vorrei che il contesto fosse diverso e che fosse
simile al nostro "pezzo". "Suonò un pezzo di Mozart", "il pezzo di
Shakespeare che abbiamo letto era fenomenale". Però non si direbbe "i
pezzi di Shakespeare", ma "le opere di shakespeare".

> Beh, vediamo domani quando le farò notare che S. piece significa opera


>di S. visto che mi ha tanto preso x il culo con la sua faccia saccente (e
>aggiungo il fatto che piece era un vocabolo che aveva usato lei 2 settimane
>prima x dire main piece che significa opera principale, quando gliel'ho
>detto ha detto che main piece non esisteva!)

Attento a non esagerare, inimicarsi un professore non è mai una cosa
saggia. E questo detto senza voler in alcun modo offendere eventuali
professori che leggano. Tra i professori che ho avuto alle superiori,
c'erano quelli in grado di accettare le critiche (quando fossero
sensate, ovviamente), ma anche quelli che non avrebbero *mai* ammesso
un errore e che erano capaci di legarsi al dito qualsiasi cosa, con
ovvie conseguenze.

Enrico C

unread,
Nov 3, 2003, 6:55:09 PM11/3/03
to
*Nicola* | it.cultura.linguistica.inglese
in <news:piwpb.89024$e6.32...@twister2.libero.it>

> Voi non sapete quanto mi pianga il cuore a vedere come l'inglese venga fatto
> odiare agli studenti (io parlo, x esperienza diretta e quasi giornaliera del
> liceo).

Non piu` di qualsiasi altra materia ;)

--
Enrico C

"We have been at loggerheads over their plans"
at loggerheads: having a quarrel, opposing e. other [Idiom Connection]

Alan Lothian

unread,
Nov 4, 2003, 5:43:11 AM11/4/03
to
In article <faldqv4cboib7pb49...@4ax.com>, Sebapop
<sebapo...@libero.it> wrote:

> On Mon, 03 Nov 2003 21:55:41 GMT, "*Nicola*" wrote:
>
> >Si, ma ci sono insegnanti che non sanno nessuna delle due.
>
> Vero.
>
> >In Inghilterra mi hanno detto che gli insegnati di inglese italiani/e
> >vengono sempre scherzati/e a causa della loro pronuncia.
>
> Che triste :(

Indeed. Povera Nicola, che rabbia ce l'ha. La rabbia fa male,
soprattutto alla digestione... ma la digestione importa poco alle
giovane e belle..... :) Arrivera' il bel giorno, mind you.


>
> >Figurati se la mia prof sa anche l'americano cmq. 3 giorni fa mi ha
> >interrogato e mi ha riso in faccia xè ho detto a "Shakespeare (spero si
> >scriva così) piece" e lei "Un pezzo di S. non mi va bene, devi dire opera di
> >S".
>
> Non avrei mai usato piece, ma play. So che nella lingua italiana si
> usa il termine pièce (dal francese, origine celtica)

Giusto. E' una usanza francese, e hai ragione metterci l'accento.

> che significa
> opera teatrale. In ogni caso piece può significare opera teatrale
> anche in inglese.

*puo'* significare. Non di solito. "Piece" nel senso di un brano di
musica, si'. "Piece" nel gergo giornalistica, "I wrote the piece on
time", si'. Ma nel senso "opera teatrale", direi di no. Un "playwright"
potrebbe dire ad un altro "I liked that piece" . Non e' comune.

> Non vorrei che il contesto fosse diverso e che fosse
> simile al nostro "pezzo". "Suonò un pezzo di Mozart", "il pezzo di
> Shakespeare che abbiamo letto era fenomenale". Però non si direbbe "i
> pezzi di Shakespeare", ma "le opere di shakespeare".

Hai ragione. L'inglese "piece" si traduce abbastanza bene nell'italiano
"pezzo". Anche fig., come dicono i dizionari. 100/100, no, ma un salvo
95/100. Anche se la traduzione non sia perfetta, difficile che ci
siano malintesi gravi.

La parola francese "pièce" ci da, sia italofono che anglofono, grossi
guai. "Un appartamento di tre pezzi." Ouch. "A flat with three
pieces." Ouchissimo. Oppure, una famoso "autobiografia" della Prima
Guerra Mondiale: "Ma Pièce". (Si trattava di un canone di 75mm; il
titolo fu tradotto in inglese come "My 75"; certo ci sono locuzioni
italiane "pezzo di novanta" ma non credo che questo romanzo si sarebbe
intitolato "il mio pezzo" in italiano. [1] Campi minati, ragazzi.


>
> > Beh, vediamo domani quando le farò notare che S. piece significa opera
> >di S. visto che mi ha tanto preso x il culo con la sua faccia saccente (e
> >aggiungo il fatto che piece era un vocabolo che aveva usato lei 2 settimane
> >prima x dire main piece che significa opera principale, quando gliel'ho
> >detto ha detto che main piece non esisteva!)
>
> Attento a non esagerare

Buon consiglio: attenti, Nicola.

> , inimicarsi un professore non è mai una cosa saggia.

Consiglio anche migliore. Pensiamo ai poveri professori...

> E questo detto senza voler in alcun modo offendere eventuali
> professori che leggano.

Trop de politesse, mon ami

> Tra i professori che ho avuto alle superiori,
> c'erano quelli in grado di accettare le critiche (quando fossero
> sensate, ovviamente), ma anche quelli che non avrebbero *mai* ammesso
> un errore e che erano capaci di legarsi al dito qualsiasi cosa, con
> ovvie conseguenze.

Wise words.

[1] Paul Lintier, "Ma Pièce", 1916. Senz'altro tradotto in italiano
all'epoca. Ottimo libro.(Lintier, sergente di artigleria e poeta di
nota, fu ucciso poco dopo, anzi, prima dell' apparenza del suo libro.
Una delle tante vite sprecate.)

--
"The past resembles the future as water resembles water" Ibn Khaldun

My .mac.com address is a spam sink.
If you wish to email me, try alan dot lothian at blueyonder dot co dot uk

Giacomo Bosio

unread,
Nov 4, 2003, 6:28:50 AM11/4/03
to
Il Mon, 03 Nov 2003 22:00:37 +0100, Shamrogue ha scritto:

> I was wandering in Usenet, when I read a post written by "*Nicola*"
> <ma...@mail.ma>:
>
>>Voi non sapete quanto mi pianga il cuore a vedere come l'inglese venga fatto
>>odiare agli studenti (io parlo, x esperienza diretta e quasi giornaliera del
>>liceo).
>>Insegnanti che non sanno una mazza, svogliate, che ti correggono anche qando
>>[...]
>

> Non è un problema degli insegnanti di inglese, ma della scuola in
> generale... purtroppo l'ambiente (e lo stipendio) è tale che dopo
> qualche anno perdono motivazioni anche quelli più preparati e
> volenterosi... anche perchè nessuno fornisce loro i mezzi per


> aggiornarsi e loro giustamente non hanno voglia di spendere soldi di
> tasca loro per farlo quando poi tanto nessuno riconosce questo
> impegno.

> E' triste, ma è così...
> Ciao,
> David

Se davvero fosse così allora tutte le materie dovrebbero essere insegnate
in modo penoso. Invece il livello incredibilmente scadente e generalizzato
io l'ho riscontrato solo nelle lingue straniere. In qualunque altra
materia ti può capitare un insegnante più o meno bravo, o per dirla in
altri termini, a seconda del professore che incontri la tua conoscenza di
una materia può variare entro limiti solitamente accettabili. La
conoscenza della lingua straniera è invece nella maggioranza dei casi di
infimo livello, soprattutto se consideriamo che come minimo la si studia
per 8 ANNI (3 medie inf. 5 medie sup.). Non mi risulta che il livello
scolastico tedesco sia, in genere, enormemente superiore a quello
italiano, però dal punto di vista della conoscenza della lingua straniera
si. Ergo non si può scaricare il problema sul sistema scolastico in
genere. Stipendi bassi e alunni svogliati li hanno tutti gli insegnanti:
se in una materia il livello è particolarmente basso è colpa di chi
insegna la materia and that's that.

Enrico C

unread,
Nov 4, 2003, 6:37:02 AM11/4/03
to
Giacomo Bosio | it.cultura.linguistica.inglese
in <news:pan.2003.11.04....@tin.it>

> Stipendi bassi e alunni svogliati li hanno tutti gli insegnanti:

Gli insegnanti italiani dicono che i loro stipendi sono piu` bassi di
quelli tedeschi o europei in genere.

--
Enrico C

"I ate so much baked aubergine it almost came out of my ears"
came out of my ears: I had so much that I didn't want any more

Sebapop

unread,
Nov 4, 2003, 7:03:28 AM11/4/03
to
On Tue, 04 Nov 2003 10:43:11 +0000, Alan Lothian wrote:

>Indeed. Povera Nicola, che rabbia ce l'ha. La rabbia fa male,
>soprattutto alla digestione... ma la digestione importa poco alle
>giovane e belle..... :) Arrivera' il bel giorno, mind you.

Nicola is a male name. ^_^

>*puo'* significare. Non di solito. "Piece" nel senso di un brano di
>musica, si'. "Piece" nel gergo giornalistica, "I wrote the piece on
>time", si'. Ma nel senso "opera teatrale", direi di no. Un "playwright"
>potrebbe dire ad un altro "I liked that piece" . Non e' comune.

Come immaginavo.

>Hai ragione. L'inglese "piece" si traduce abbastanza bene nell'italiano
>"pezzo". Anche fig., come dicono i dizionari. 100/100, no, ma un salvo
>95/100. Anche se la traduzione non sia perfetta, difficile che ci
>siano malintesi gravi.

Concordo.

>La parola francese "pièce" ci da, sia italofono che anglofono, grossi
>guai. "Un appartamento di tre pezzi." Ouch. "A flat with three
>pieces." Ouchissimo.

Non conosco il francese, quindi immagino l'originale francese, con
pièce, sia correttissimo.
Anyway, ROTFL per il 'ouchissimo' :)

> Oppure, una famoso "autobiografia" della Prima
>Guerra Mondiale: "Ma Pièce". (Si trattava di un canone di 75mm; il
>titolo fu tradotto in inglese come "My 75"; certo ci sono locuzioni
>italiane "pezzo di novanta" ma non credo che questo romanzo si sarebbe
>intitolato "il mio pezzo" in italiano. [1] Campi minati, ragazzi.

Mi collego qui subito, con la nota, per dire che non conosco tale
libro, ma che - se mi riesce - lo recupererò. Ho iniziato (e non
continuato perché l'ho prestato ad un amico a cui serviva per la tesi)
un libro di Martin Gilbert dal titolo "First World War", in traduzione
italiana (La grande storia della prima guerra mondiale). Ho anche il
secondo, "Second World War", sempre in traduzione italiana (La grande
storia della seconda guerra mondiale). Ecco, giusto per citare anch'io
un paio di libri. :)



>Consiglio anche migliore. Pensiamo ai poveri professori...

Sì, infatti. Visti certi comportamenti alle superiori, mi meraviglio
dell'assenza di notizie nel telegiornale stile "professore esasperato
colpisce ripetutamente uno studente con il banco". :)

>Trop de politesse, mon ami

It happens. It's like anything. Salt is important, but when it's too
much it spoils the dish. Or sugar. I love it, but when something is
too sweet the teeth simply commit mass suicide rotting to death just
to avoid meeting that mawkish diabetic-killer nearly caramelized
sugared molasses.

Giacomo Bosio

unread,
Nov 4, 2003, 7:11:51 AM11/4/03
to
Il Tue, 04 Nov 2003 11:37:02 +0000, Enrico C ha scritto:

> Giacomo Bosio | it.cultura.linguistica.inglese
> in <news:pan.2003.11.04....@tin.it>
>
>> Stipendi bassi e alunni svogliati li hanno tutti gli insegnanti:
>
> Gli insegnanti italiani dicono che i loro stipendi sono piu` bassi di
> quelli tedeschi o europei in genere.

Si ma tutti gli insegnanti italiani dicono di avere stipendi bassi, non
solo quelli di lingue straniere. Perchè allora gli insegnanti di
matematica, italiano, filosofia ecc. riescono comunque a fornire un
servizio accettabile (e spesso di ottimo livello) e quelli di inglese,
francese ecc. no?!
Mi spighi com'è possibile che dal secondo anno in poi (posso anche
capire il primo) l'insegnante deve ricorrere all'italiano durante le
lezioni di lingua straniera? E' come se un insegnante di matematica,
quando spiega il calcolo infinitesimale, dovesse spiegare il significato
dei simboli + - / * ...

Giacomo Bosio

unread,
Nov 4, 2003, 7:14:41 AM11/4/03
to

> It happens. It's like anything.

Perchè non
it's like everything?

Sebapop

unread,
Nov 4, 2003, 7:38:58 AM11/4/03
to
On Tue, 04 Nov 2003 12:14:41 GMT, Giacomo Bosio

>> It happens. It's like anything.
>

>Perchč non
>it's like everything?

'it's like everything' č corretto. Ho scritto 'it's like anything'
perché stavo pensando a 'anything that pops into my mind right now'.

Alan Lothian

unread,
Nov 4, 2003, 8:12:23 AM11/4/03
to
In article <m84fqv04nmu7678br...@4ax.com>, Sebapop
<sebapo...@libero.it> wrote:

> On Tue, 04 Nov 2003 10:43:11 +0000, Alan Lothian wrote:
>
> >Indeed. Povera Nicola, che rabbia ce l'ha. La rabbia fa male,
> >soprattutto alla digestione... ma la digestione importa poco alle
> >giovane e belle..... :) Arrivera' il bel giorno, mind you.
>
> Nicola is a male name. ^_^

Porco dio. Ogni tanto, faccio errori anche grossolani. Pensavo della
bella Nicola, australiana, anni fa.... seni da.... no, no, smetto
subito. Una donna.... ma decisivamente, smetto. Ma te lo giuro, Seb,
una donna.....che valeva la pena di essere maschio, diciamo. Lasciamo
stare, e' troppo difficile. "Ah, if these old balls could speak." Al
vero Nicola, non propongo nessun male.

<snippaggio>

>
> >La parola francese "pièce" ci da, sia italofono che anglofono, grossi
> >guai. "Un appartamento di tre pezzi." Ouch. "A flat with three
> >pieces." Ouchissimo.
>
> Non conosco il francese, quindi immagino l'originale francese, con
> pièce, sia correttissimo.

Sicuramente, in francese. "Parlo italiano, mi difendo in francese,
sopravvivo in tedesco."

> Anyway, ROTFL per il 'ouchissimo' :)

Il piacere e' tutto il mio. Come si sa sul newsgroup, ho due figli
bilingue anglo-italiano; creano parole veramente interessanti. Ma
"ouchissimo" era una delle mie.


>
> > Oppure, una famoso "autobiografia" della Prima
> >Guerra Mondiale: "Ma Pièce". (Si trattava di un canone di 75mm; il
> >titolo fu tradotto in inglese come "My 75"; certo ci sono locuzioni
> >italiane "pezzo di novanta" ma non credo che questo romanzo si sarebbe
> >intitolato "il mio pezzo" in italiano. [1] Campi minati, ragazzi.
>
> Mi collego qui subito, con la nota, per dire che non conosco tale
> libro, ma che - se mi riesce - lo recupererò.

Paul Lintier era ..... se trovi il libro, vedrai tu.

<snippaggio>


>
> >Trop de politesse, mon ami
>
> It happens. It's like anything.

Qui rispondo anche al post sotto: "It's like anything else" e'
megliore. Avevi ragione di non scrivere "It's like everything."
Comunque, il tuo inglese regge. Come il mio italiano: perfetto, no, ma
si campa. Abbastanza bene.

> Salt is important, but when it's too
> much it spoils the dish. Or sugar. I love it, but when something is
> too sweet the teeth simply commit mass suicide rotting to death just
> to avoid meeting that mawkish diabetic-killer nearly caramelized
> sugared molasses.


Hmm. Come redattore, ho diversi problemi sopra. Ma il tuo inglese,
scorre.
Consiglio: evitare "mawkish".

> Sebastiano

FB

unread,
Nov 4, 2003, 8:23:18 AM11/4/03
to

"Alan Lothian" <alanl...@mac.com> ha scritto nel messaggio
news:041120031312231330%alanl...@mac.com...

> Porco dio.

Ti stimo e non salto a conclusioni affrettate.


FB


FB

unread,
Nov 4, 2003, 8:25:41 AM11/4/03
to

"Sebapop" <sebapo...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:faldqv4cboib7pb49...@4ax.com...

> Attento a non esagerare, inimicarsi un professore non è mai una cosa
> saggia.

Io l'ho fatto, non ho mai risparmiato un appunto ai miei professori. Certo,
prima ci si documenta...


Ciao, FB


Anna Martini

unread,
Nov 4, 2003, 8:38:31 AM11/4/03
to
FB ha scritto:

>
> "Alan Lothian" <alanl...@mac.com> ha scritto nel messaggio
> news:041120031312231330%alanl...@mac.com...
>
> > *orco **o.

>
> Ti stimo e non salto a conclusioni affrettate.

Forse però è il caso di fargli presente che la bestemmia è ancora un
reato, no?

--
Ciao,
Anna

FB

unread,
Nov 4, 2003, 8:42:51 AM11/4/03
to

"Anna Martini" <anCia...@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:MPG.1a11ca47d...@news.fastwebnet.it...

> Forse perň č il caso di fargli presente che la bestemmia č ancora un
> reato, no?

Io sono stupefatto, sbalordito, attonito, deluso, arrabbiato. Vorrei delle
spiegazioni: ho recentemente mandato definitivamente a quel paese
quell'idiota di Paolo Beneforti, ma non č una gran perdita. Da Alan vorrei
un chiarimento, perché mi č sempre parsa una persona ammodo, educata e
tollerante.


Ciao, FB


Ciccio

unread,
Nov 4, 2003, 9:05:39 AM11/4/03
to
Io sono daccordo con Nicola invece. La scuola italiana (e soprattutto in
inglese) offre professori che non sanno una mazza e svogliati.
In 5 anni di superirori ho cambiato 5 diferenti professoresse e (tranne 1)
le altre erano una peggio dell'altra.
1. Nicola farà bene a dire alla prof che ha sbagliato! E questa se è una
persona normale accetterà la discussione in modo serio (se è una persona
normale e una professoressa degna di tale nome) e si incazzerà xè è saltata
fuori la sua ignoranza se fa parte della maggior parte delle prof di
inglese. Anzi, il fatto che si incazzi o meno probabilmente dipenderà da chi
è a farle la critica. I prof sono sempre così imparziali...il problema è che
alcuni sono + uguali di altri.
2. Sui libri di testo concordo. Inultile chiedere se si hanno particolari
conoscenze dei libri di testo. Se in un libro, come ha giustamente detto
lui, ci sono delle storie stupidissime e delle regole spiegate con dei testi
a completamento basta saper leggere per poter dire che è uno schifo di
libro!
3.Ultima cosa, non venitemi a dire che l'usare delle cassette vecchissime e
con una pronuncia schifosa non è sintomo di non professionalità...intanto
spesso chi usa le cassette è xè non sa leggere benissimo in inglese poi si
usano cassette vecchie xè quelle sono prese da libri o materiale già
presente a scuola e quindi non serve guardarle, capirle e fare degli
esercizi. Tanto l'insegnante ha la guida con la trascrizione edl testo e le
risposte agli esercizi. Sarebbe tanto difficile registrare qualcosa dal
satellite ad esempio e fare (intendo che il prof deovrebbe dearli) degli
esercizi? DIciamo che manca la professionalità e la voglia.

Mi sa che chi ha risposto così male a Nicola è perchè probabilmente è un
professore e si è sentito chiamato in causa...

Cic


"*Nicola*" <ma...@mail.ma> ha scritto nel messaggio
news:piwpb.89024$e6.32...@twister2.libero.it...


> Avevo postato questo mess ieri su free.it.lingua.inglese ma mi hanno detto
> essere + pertinente qui.
>
>
>
> Voi non sapete quanto mi pianga il cuore a vedere come l'inglese venga
fatto
> odiare agli studenti (io parlo, x esperienza diretta e quasi giornaliera
del
> liceo).
> Insegnanti che non sanno una mazza, svogliate, che ti correggono anche
qando
> dici giusto, che tirano fuori cassette di 40 anni fa che (essendo vecchie)
> non si capisce nulla, schede e schede di esercizi tutti uguali,
> videocassette in americano incomprensibile ad ogni studente, letture di
> argomenti assurdi, modi di dire che in 4 anni che vado in inghilterra non
ho

> mai sentito dire (e che parlando con gente del posto non vengono più usati


> da generazioni), usanze inglesi inesistenti, libri fatti in un modo
> illogico, fotocopie e fotocopie (ma allora il libro a cosa serve???) e
> potrei andare avanti fino a domani con questa lista.
> Io sono andato in Inghilterra molte volte ormai e devo dire che quelle
sono
> lezioni che servono, lezioni che alla fine puoi dire di aver imparato
> qualcosa, magari qualcosa di utile e di interessante! Alla fine delle
> lezioni di inglese che faccio io ti viene da abbandonare la scuola!!!
>
> PS Con questo non voglio assolutamente dire che tutti/e gli insegnati di

> inglese siano così ma che la maggior parte di quelli che ho avuto io (e
> quindi credo la maggior parte in generale) sia così...spero veramente che

Sebapop

unread,
Nov 4, 2003, 10:11:58 AM11/4/03
to
On Tue, 04 Nov 2003 13:12:23 +0000, Alan Lothian wrote:

>Porco ...

You can't say that in Italian. It's not like "god damned" in English.
Blasphemy is absolutely forbidden. Not that I care, but the vast
majority of the population does. If you need something strong, I think
that a 'cazzo' should be enought. Anyway, feel free to say blasphemies
whenever you fill like to, I am not here to judge, but I suggest that
you don't write them or say them out loud when there are people around
you, you would be considered obnoxious. I am saying that not because I
like being moral (I am atheist and I don't care if someone swears with
the name of god, for me it's just a name) but only to point out what's
the reaction of Italians to that word. I am from Veneto, a region of
Italy where blasphemy is *really* common and, even though I don't
believe, some of these swear words just slips out when I am *really*
angry. It's like a reflex action, a bad habit, but also a deep-seated
one.

> Ogni tanto, faccio errori anche grossolani. Pensavo della
>bella Nicola, australiana, anni fa.... seni da.... no, no, smetto
>subito. Una donna.... ma decisivamente, smetto. Ma te lo giuro, Seb,
>una donna.....che valeva la pena di essere maschio, diciamo. Lasciamo
>stare, e' troppo difficile. "Ah, if these old balls could speak." Al
>vero Nicola, non propongo nessun male.

^_^

>Qui rispondo anche al post sotto: "It's like anything else" e'
>megliore. Avevi ragione di non scrivere "It's like everything."
>Comunque, il tuo inglese regge. Come il mio italiano: perfetto, no, ma
>si campa. Abbastanza bene.

^_^

>> Salt is important, but when it's too
>> much it spoils the dish. Or sugar. I love it, but when something is
>> too sweet the teeth simply commit mass suicide rotting to death just
>> to avoid meeting that mawkish diabetic-killer nearly caramelized
>> sugared molasses.
>
>
>Hmm. Come redattore, ho diversi problemi sopra. Ma il tuo inglese,
>scorre.
>Consiglio: evitare "mawkish".

Lo eviterň. I problemi che hai "come redattore" sono grammaticali o
stilistici? Mi demoliresti il testo? Cosě imparo. :)

FB

unread,
Nov 4, 2003, 10:16:19 AM11/4/03
to

"Ciccio" <ma...@email.zz> ha scritto nel messaggio
news:TmOpb.91542$e6.33...@twister2.libero.it...

> Io sono daccordo

anche il tuo professore di italiano doveva essere una bestia. (faccina
sorridente)


> con Nicola invece. La scuola italiana (e soprattutto in
> inglese) offre professori che non sanno una mazza e svogliati.

E' spesso vero. Il punto è: se i professori sono considerati meno di niente
* e se sono pagati come bidelli, chi farà il professore? Due o tre persone
che ci credono e per il resto scarti degli scarti degli scarti.
I professori dovrebbero essere più selezionati, e solo dopo dovrebbero
essere pagati di più.


> 1. Nicola farà bene a dire alla prof che ha sbagliato! E questa se è una
> persona normale accetterà la discussione in modo serio (se è una persona
> normale e una professoressa degna di tale nome) e si incazzerà xè è
saltata
> fuori la sua ignoranza se fa parte della maggior parte delle prof di
> inglese. Anzi, il fatto che si incazzi o meno probabilmente dipenderà da
chi
> è a farle la critica. I prof sono sempre così imparziali...il problema è
che
> alcuni sono + uguali di altri.

Quante storie. Io non ho mai ravvisato preferenze nei confronti di miei
compagni.


> 2. Sui libri di testo concordo. Inultile chiedere se si hanno particolari
> conoscenze dei libri di testo. Se in un libro, come ha giustamente detto
> lui, ci sono delle storie stupidissime e delle regole spiegate con dei
testi
> a completamento basta saper leggere per poter dire che è uno schifo di
> libro!

Questo è vero. Certi professori sono talmente svogliati che usano lo stesso
libro dal 1857 perché non si sprecano a leggere i testi nuovi.


> 3.Ultima cosa, non venitemi a dire che l'usare delle cassette vecchissime
e
> con una pronuncia schifosa non è sintomo di non professionalità...intanto
> spesso chi usa le cassette è xè non sa leggere benissimo in inglese poi si
> usano cassette vecchie xè quelle sono prese da libri o materiale già
> presente a scuola

Non è vietato l'uso delle cassette (audio e video), ma usare sempre quelle,
e con registrate quattro frasette sconnesse fa un po' pena.


> Tanto l'insegnante ha la guida con la trascrizione edl testo

Fondamentale per molti insegnanti!


> Mi sa che chi ha risposto così male a Nicola è perchè probabilmente è un
> professore e si è sentito chiamato in causa...

Non credo. Un cattivo professore nel suo tempo libero non discute della sua
materia su un newsgroup, va a mangiare una pizza.


* Sì, perché una volta se un alunno non studiava il padre e la madre se la
prendevano con lui; oggi, se un alunno non studia, a meno che non tagli la
gola al professore è colpa di quest'ultimo, che non sa insegnare.


Ciao, FB


Enrico C

unread,
Nov 4, 2003, 10:57:55 AM11/4/03
to
Alan Lothian | it.cultura.linguistica.inglese
in <news:041120031312231330%alanl...@mac.com>

> Porco dio. Ogni tanto, faccio errori anche grossolani. Pensavo della
> bella Nicola, australiana, anni fa.... seni da.... no, no, smetto

Alan, hai fatto calare il gelo tra i presenti! :)
Un "Mannaggia!" o un "Cavolo!" o un "Maremma maiala!" sarebbero stati
piu` appropriati al contesto.

Oppure, se proprio una forte esasperazione fa scappare dalla bocca
certi termini, li si deforma a meta` parola, come in "porco Zio!" o
"porca troTa!" o "CristOFORO COLOMBO!" .


--
Enrico C

"The break-in was the last straw. We decided to move"
the last straw: one too many problems, the one that ruins it (c) Wayne
Magnuson

FB

unread,
Nov 4, 2003, 11:42:09 AM11/4/03
to

"Sebapop" <sebapo...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:ddffqv4k480a6mpgg...@4ax.com...

> Not that I care, but the vast
> majority of the population does.

Appena avuto un litigio simile su it.cultura.linguistica.francese. **Non
c'entra se uno è credente o meno, ma se uno è tollerante e rispettoso verso
il prossimo (principio, mi auguro, condivisibile dai non credenti)**. Io
sono cattolico e ancorché Allah non mi dica nulla, non lo offendo perché
sono rispettoso e tollerante.
La blasfemia è una cosa gravissima per un credente e un colpo basso,
quantomeno, per un non credente. Se uno può permettersi di dire bestemmie
perché non è credente, allora la stessa persona potrà anche permettersi di
offendere i neri perché bianca.
Marco Cimarosti in quella discussione ebbe a rispondermi che i neri sono un
dato di fatto, mentre per lui Dio no. E allora? Io non ho parlato di
rispetto verso Dio, per quanto..., ma di rispetto e tolleranza per i
credenti, che SONO un dato di fatto.
Che schifo!


Ciao, FB


Mary Cassidy

unread,
Nov 4, 2003, 12:10:02 PM11/4/03
to

Anna Martini wrote:
>
> Forse però è il caso di fargli presente che la bestemmia è ancora un
> reato, no?

Interessanti le reazioni; a me non piacciono particolarmente né le
parolacce né le bestemmie, ma quella frase lì, lo si sente talmente
spesso ormai, anche in TV, che pensavo non facesse più effetto.

Effettivamente le parolacce dette in una lingua che non è la tua non
sembrano così forti; ecco perché tanti italiani dicono allegramente
f*ck.

--
Mary

Alan Lothian

unread,
Nov 4, 2003, 12:17:47 PM11/4/03
to
In article <v1Opb.411238$R32.13...@news2.tin.it>, FB
<fam.baldu...@tin.it> wrote:

> "Anna Martini" <anCia...@tin.it> ha scritto nel messaggio
> news:MPG.1a11ca47d...@news.fastwebnet.it...
>

> > Forse però è il caso di fargli presente che la bestemmia è ancora un


> > reato, no?
>
> Io sono stupefatto, sbalordito, attonito, deluso, arrabbiato. Vorrei delle
> spiegazioni: ho recentemente mandato definitivamente a quel paese

> quell'idiota di Paolo Beneforti, ma non è una gran perdita. Da Alan vorrei
> un chiarimento, perché mi è sempre parsa una persona ammodo, educata e
> tollerante.

Ti ringrazio della tua carita' e chiedo scusa da tutti.

Hangs head in shame. Sits, alone, in the library with a bottle of
whisky and a loaded revolver. Is it that bad? (Fondles trigger.)

Mary Cassidy

unread,
Nov 4, 2003, 12:24:46 PM11/4/03
to

Alan Lothian wrote:
>
> Hangs head in shame. Sits, alone, in the library with a bottle of
> whisky and a loaded revolver. Is it that bad? (Fondles trigger.)

:-))

Don't let the Lone Ranger see you...

--
Mary

Alan Lothian

unread,
Nov 4, 2003, 12:23:29 PM11/4/03
to
In article <ddffqv4k480a6mpgg...@4ax.com>, Sebapop
<sebapo...@libero.it> wrote:

> On Tue, 04 Nov 2003 13:12:23 +0000, Alan Lothian wrote:
>
> >Porco ...
>
> You can't say that in Italian.

E i toscani che mi han fatto impararlo non fossero italiani? Ma...

ho gia offerto le mie scuse, e sto ancora con la bottiglia di whisky e
il revolver. Meglio far piazza pulita. Non posso sopravvivere la
vergogna... BANG

FB

unread,
Nov 4, 2003, 12:29:55 PM11/4/03
to

"Alan Lothian" <alanl...@mac.com> ha scritto nel messaggio
news:041120031717476924%alanl...@mac.com...

> Ti ringrazio della tua carita' e chiedo scusa da tutti.

Non so cosa dire.


> Hangs head in shame. Sits, alone, in the library with a bottle of
> whisky and a loaded revolver. Is it that bad? (Fondles trigger.)

La cosa mi pare vagamente ironica.


FB


Dario

unread,
Nov 4, 2003, 12:30:43 PM11/4/03
to
"Alan Lothian" ha scritto...

> Hangs head in shame. Sits, alone, in the library with a bottle of
> whisky and a loaded revolver. Is it that bad? (Fondles trigger.)

Sarei curioso di leggere l'auto-coccodrillo.
Che libri ci sono in libreria? E che marca di whisky?
La porta è chiusa? La moglie è in casa?

Ciao,
Dario.
ITA


FB

unread,
Nov 4, 2003, 12:31:48 PM11/4/03
to

"Mary Cassidy" <m...@privacy.net> ha scritto nel messaggio
news:3FA7DD6A...@privacy.net...

> Interessanti le reazioni; a me non piacciono particolarmente né le

> parolacce né le bestemmie, ma quella frase lě, lo si sente talmente
> spesso ormai, anche in TV, che pensavo non facesse piů effetto.

Stai scherzando? Senti quella frase in tv?


> Effettivamente le parolacce dette in una lingua che non č la tua non
> sembrano cosě forti; ecco perché tanti italiani dicono allegramente
> f*ck.

Non penso che uno possa dire quella frase fingendo di non conoscerne il
significato, non ti pare? E tra "fuck" e quella frase ne passa, e molto, e
non solo per i credenti.


Ciao, FB


Enrico C

unread,
Nov 4, 2003, 12:55:17 PM11/4/03
to
Alan Lothian | it.cultura.linguistica.inglese
in <news:041120031723297500%alanl...@mac.com>

> E i toscani che mi han fatto impararlo non fossero italiani? Ma...

Forse davanti a un bicchiere di vino in osteria, con amici toscanacci
mangiapreti!

Pero` se lo dicono a casa la moglie probabilmente tira fuori il
mattarello :)

In certi bar di paese si vede ancora il cartello "Vietato sputare,
giocare d'azzardo e bestemmiare".

E poi, qui non siamo ne' in un bar ne' in un'osteria, ma in un salotto,
o in un'aula, fate voi!

--

Enrico C

"Sarah aced her final exam"
to ace: to get an excellent score on a test, project, etc.

FB

unread,
Nov 4, 2003, 12:58:20 PM11/4/03
to

"Enrico C" <enri...@spamcop.net> ha scritto nel messaggio
news:9wif30az...@news.lillathedog.net...

> E poi, qui non siamo ne' in un bar ne' in un'osteria, ma in un salotto,
> o in un'aula, fate voi!

Perciň?


Ciao, FB


Sebapop

unread,
Nov 4, 2003, 1:18:51 PM11/4/03
to
On Tue, 04 Nov 2003 17:23:29 +0000, Alan Lothian wrote:

>E i toscani che mi han fatto impararlo non fossero italiani? Ma...

Naaa, è una questione di contesto. Io quand'ero piccolo facevo la gara
di bestemmie creative con gli amici. Però non direi una bestemmia in
giro, tanto per dire, perché so che è ritenuta offensiva da molti. Con
i miei amici più intimi, se mi scappa un coccolone (e scappano, ah, se
scappano) non devo nemmeno scusarmi. Come ho già detto la bestemmia
non ha per me alcun valore. Però in Italia ne ha e se un 'cazzo' che
scappa in un contesto formale può esser perdonato, una bestemmia può
capitare che non lo sia (Nei film senti le parolacce, ma non le
bestemmie, tranne in rarissime occasioni, come - IIRC - L'ora di
Religione) Se invece sei tra amici e in tale gruppo di amici non ci
sono persone a cui la cosa da particolarmente fastidio, il tutto ha
ovviamente un peso diverso, praticamente nullo.

>ho gia offerto le mie scuse, e sto ancora con la bottiglia di whisky e
>il revolver. Meglio far piazza pulita. Non posso sopravvivere la
>vergogna... BANG

Hai offerto le tue scuse a chi si era sentito offeso, cosa
giustissima, e non c'è altro che tu debba fare. Se chi è offeso non
accetta le scuse, è un problema suo.

Giacomo Bosio

unread,
Nov 4, 2003, 1:17:54 PM11/4/03
to
Il Tue, 04 Nov 2003 16:42:09 +0000, FB ha scritto:


> Che schifo!

Concordo in pieno, se uno vuole offendere Dio lo faccia quando non ci sono
(è un problema tra lui e l'Altissimo) ma in mia presenza (si può dire in
mia presenza trattandosi di un newsgroup?) offende me e non c'è lingua in
cui la cosa non mi offenda.

Sebapop

unread,
Nov 4, 2003, 1:27:58 PM11/4/03
to
On Tue, 04 Nov 2003 16:42:09 GMT, "FB" wrote:

>Appena avuto un litigio simile su it.cultura.linguistica.francese. **Non
>c'entra se uno è credente o meno, ma se uno è tollerante e rispettoso verso
>il prossimo (principio, mi auguro, condivisibile dai non credenti)**.

Concordo. Non mi metterei mai a bestemmiare in faccia ad un credente.
Però considera che in inglese 'god damned' esiste e non ha la forza
che hanno le nostre bestemmie (lo senti anche nei film). Non è la
prima volta che un amico, o un'amica straniera bestemmia, perché l'ha
sentito dire in Italia. Prima di offendermi, farei quattro conti
pensando a chi sta parlando, che non è italiano.

> Io
>sono cattolico e ancorché Allah non mi dica nulla, non lo offendo perché
>sono rispettoso e tollerante.

Fai benissimo.

>La blasfemia è una cosa gravissima per un credente e un colpo basso,
>quantomeno, per un non credente.

Beh, non esageriamo. A me una bestemmia non dice niente, non è un
colpo basso.

> Se uno può permettersi di dire bestemmie
>perché non è credente, allora la stessa persona potrà anche permettersi di
>offendere i neri perché bianca.

Non penso sia la stesa cosa e condivido il pensiero di Marco. I neri
sono un dato di fatto. E condivido il tuo, i credenti sono un dato di
fatto. Quindi la bestemmia, che per me non ha valore (perché per me
dio non è un dato di fatto), non la pronuncio in modo che i credenti
mi sentano (perché i credenti sono un dato di fatto).

Ma la bestemmia, in sè, non ha per me valore, perché dio è solo un
concetto (ovviamente, per me). Quindi, se uno per i cavoli suoi
bestemmia, non mi fa né caldo, né freddo, perché offende una cosa
inesistente. Se lo fa davanti a dei credenti, per offenderli, è una
cosa ovviamente diversa, perché offende - di riflesso - i credenti
stessi. Se uno a casa sua pensa che i neri siano delle cose orrende,
mi da fastidio, perché pensa che degli esseri viventi, esistenti,
siano delle cose orrende. Meglio 1000 volte un bestemmiatore che un
razzista. Trovo offensivo mettere le due cose sullo stesso piano, vedi
un po' tu.

Sebastiano/punti di vista

Enrico C

unread,
Nov 4, 2003, 1:39:12 PM11/4/03
to
FB | it.cultura.linguistica.inglese
in <news:0NRpb.92594$e5.34...@news1.tin.it>

Percio`, se qui siamo in un salotto, con persone con sensibilita`
diverse, anche quegli amici toscani non userebbero certe espressioni ,
credo.

Io mi limiterei a usare al massimo "by George!", qui :)

--
Enrico C

"Can I sleep at your pad tonight?"
pad: someone's home (c) Dave's ESL Cafe Slang

Giacomo Bosio

unread,
Nov 4, 2003, 1:53:21 PM11/4/03
to
> Concordo. Non mi metterei mai a bestemmiare in faccia ad un credente.
> Però considera che in inglese 'god damned' esiste e non ha la forza
> che hanno le nostre bestemmie (lo senti anche nei film). Non è la
> prima volta che un amico, o un'amica straniera bestemmia, perché l'ha
> sentito dire in Italia. Prima di offendermi, farei quattro conti
> pensando a chi sta parlando, che non è italiano.

La cosa mi irrita in qualunque lingua, come probabilmente ti irriterebbe
se io in un momento di stizza insultassi la cosa più importante della tua
vita. Se poi in Inghilterra/USA/Australia ecc. è abitudine fregarsene non
so che dire, dubito che chiunque lo faccia e chi bestemmia allegramente
per me è come minimo un maleducato in qualunque lingua.

>> Io
>>sono cattolico e ancorché Allah non mi dica nulla, non lo offendo
>>perché sono rispettoso e tollerante.
>
> Fai benissimo.
>
>>La blasfemia è una cosa gravissima per un credente e un colpo basso,
>>quantomeno, per un non credente.
>
> Beh, non esageriamo. A me una bestemmia non dice niente, non è un colpo
> basso.
>
>> Se uno può permettersi di dire bestemmie
>>perché non è credente, allora la stessa persona potrà anche
>>permettersi di offendere i neri perché bianca.
>
> Non penso sia la stesa cosa e condivido il pensiero di Marco. I neri
> sono un dato di fatto. E condivido il tuo, i credenti sono un dato di
> fatto. Quindi la bestemmia, che per me non ha valore (perché per me dio
> non è un dato di fatto), non la pronuncio in modo che i credenti mi
> sentano (perché i credenti sono un dato di fatto).
>
> Ma la bestemmia, in sè, non ha per me valore, perché dio è solo un
> concetto (ovviamente, per me). Quindi, se uno per i cavoli suoi
> bestemmia, non mi fa né caldo, né freddo, perché offende una cosa
> inesistente. Se lo fa davanti a dei credenti, per offenderli, è una
> cosa ovviamente diversa, perché offende - di riflesso - i credenti
> stessi. Se uno a casa sua pensa che i neri siano delle cose orrende, mi
> da fastidio, perché pensa che degli esseri viventi, esistenti, siano
> delle cose orrende. Meglio 1000 volte un bestemmiatore che un razzista.

Solo perchè per te una cosa è reale e l'altra no? Esistono persone per
le quali la superiorità di una ''razza'' rispetto ad un altra è un dato
di fatto (è terribile ma è così) ... discorsi come questo lasciano il
tempo che trovano. Non ha senso discutere su quale offesa sia peggio:
dipende dall'interlocutore. Essere educati significa non offendere
qualcuno senza motivo, motivo (cacofonico?) per cui su un newsgroup mi
aspetterei di non trovare bestemmie, esternazioni razziste, parolaccie
particolarmente colorite, apprezzamenti volgari sulle donne ecc. : non
sappiamo chi abbiamo di fronte.

Giacomo Bosio

unread,
Nov 4, 2003, 2:01:43 PM11/4/03
to
>>ho gia offerto le mie scuse, e sto ancora con la bottiglia di whisky e
>>il revolver. Meglio far piazza pulita. Non posso sopravvivere la
>>vergogna... BANG
>
> Hai offerto le tue scuse a chi si era sentito offeso, cosa
> giustissima, e non c'è altro che tu debba fare. Se chi è offeso non
> accetta le scuse, è un problema suo.

A me pare vagamente ironico e non i pare il caso, ma magari sbaglio.

Sebapop

unread,
Nov 4, 2003, 2:07:21 PM11/4/03
to
On Tue, 04 Nov 2003 18:53:21 GMT, Giacomo Bosio wrote:

>Solo perchè per te una cosa è reale e l'altra no?

Dici poco? Anche i puffi non sono reali. E hanno lo stesso valore:
zero. Sia chiaro, intendo per me.

>Non ha senso discutere su quale offesa sia peggio: dipende dall'interlocutore.

Era quello che volevo dire. Per FB esiste un paragone di similitudine
tra chi bestemmia e i bianchi che offendono i neri. E lo proponeva in
discussione, come dato di fatto. Io trovo rivoltante tale paragone,
più di mille bestemmie. Uno che bestemmia non mi fa né caldo, né
freddo, uno che offende una persona di colore mi fa incavolare non
poco. Se vedessi una persona bestemmiare di fronte ad una suora, mi
darebbe fastidio. Non per la bestemmia, ma per l'assoluta mancanza di
rispetto nei confronti della suora. Se vedessi una persona offendere
persone di colore, anche se queste non fossero presenti, mi darebbe
fastidio l'offesa, molto più di una, cento o mille bestemmie. Ovvio,
se fossi credente le cose sarebbero diverse.
Appunto per questo non ha senso discutere su quale offesa sia peggio:
dipende dall'interlocutore.
Con questo ho chiuso con il thread, è troppo OT e i contenuti troppo
delicati. Se qualcuno vuole discutere ulteriormente della cosa, la mia
mail è facilmente ricavabile.

Sebastiano

Enrico C

unread,
Nov 4, 2003, 2:08:24 PM11/4/03
to
Sebapop | it.cultura.linguistica.inglese
in <news:edrfqvs47k4b8f6pv...@4ax.com>

> Però considera che in inglese 'god damned' esiste e non ha la forza
> che hanno le nostre bestemmie (lo senti anche nei film). Non è la
> prima volta che un amico, o un'amica straniera bestemmia, perché l'ha
> sentito dire in Italia. Prima di offendermi, farei quattro conti
> pensando a chi sta parlando, che non è italiano.

Infatti, e` difficile usare le imprecazioni in un'altra lingua in
maniera appropriata!
Per esempio, alcune parole inglesi mi sembrano abbastanza "safe", ma
potrei sbagliarmi.
Per esempio, dalle piu` leggere alle piu` forti (restando pero` sempre
tra le mild oaths e swearwords )


by George!
blimey
My!
Gosh!
blasted...
bloody...
what the heck!
what the hell!


Su altre sarei in dubbio:
un "goddam", per esempio, che reazioni produce?
E' sentito come una bestemmia?

--
Enrico C

"After New Year's, it's back to the grind"
back to the grind: return to the job, old routine (c) Wayne Magnuson

Max M.

unread,
Nov 4, 2003, 2:20:20 PM11/4/03
to
"Mary Cassidy" <m...@privacy.net> wrote...

>
> Interessanti le reazioni; a me non piacciono particolarmente né le
> parolacce né le bestemmie, ma quella frase lě, lo si sente talmente
> spesso ormai, anche in TV, che pensavo non facesse piů effetto.

Ti assicuro che *quella frase lě* non si sente proprio mai in televisione, e
raramente (direi praticamente mai) al cinema. Quando recentemente un paio di
frasi di quel tipo sono comparse in un film italiano, la cosa ha innescato
delle polemiche.

> Effettivamente le parolacce dette in una lingua che non č la tua non

> sembrano cosě forti; ecco perché tanti italiani dicono allegramente
> f*ck.

L'uso delle "parolacce" nella lingua che non č la tua lingua madre č una
questione molto delicata. Sapere esattamente cosa č appropriato in una certa
situazione non č sempre facile. Io, personalmente, quando parlo inglese
evito
accuratamente qualsiasi esclamazione di quel tipo. (Qualche volta perň ho
detto "oh, my gosh!".)

Tornando alle bestemmie. Io non le dico e ammetto che mi disturbano. C'č un
aspetto bizzarro in tutto questo. Anche volessi, io non riuscirei a dirle.
Molto tempo č trascorso dal giorno in cui smisi di considerarmi credente,
nondimeno, anche quando nessuno ascolta, non mi riesce di pronunciarle.
Quand'ero piů giovane ci provai piů volte senza successo. Qualcosa agisce a
livello profondo e mi inibisce. Credo sia una sorta di "imprinting" ricevuto
da piccolo. Piuttosto inquietante.

Tuttavia, poiché non voglio ammettere che una certa formazione ricevuta sia
capace di condizionarmi a tal punto, di solito spiego la mia avversione
riferendola a una forma di rispetto (che, intendiamoci, comunque esiste ed č
autentica) nei confronti di coloro ai quali le bestemmie danno realmente
fastidio.

Ciň nondimeno, se č vero che la bestemmia č ancora un reato, ebbene, da
qualche parte c'č una legge che va cambiata. Ma riconosco che, per il
momento, il problema non meriti una particolare attenzione.


Max


FB

unread,
Nov 4, 2003, 2:29:02 PM11/4/03
to

"Sebapop" <sebapo...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:edrfqvs47k4b8f6pv...@4ax.com...

> Però considera che in inglese 'god damned' esiste e non ha la forza
> che hanno le nostre bestemmie (lo senti anche nei film). Non è la
> prima volta che un amico, o un'amica straniera bestemmia, perché l'ha
> sentito dire in Italia.

Oso pensare che una persona abbia il minimo indispensabile di cervello per
capire quando è il caso di andarci piano. Solo i bambini ripetono
acriticamente le parole che sentono.


> Prima di offendermi, farei quattro conti
> pensando a chi sta parlando, che non è italiano.

Io mi devo fare quattro conti? Non è che forse qualcun altro dovrebbe
farsene otto, o anche sedici?


> Beh, non esageriamo. A me una bestemmia non dice niente, non è un
> colpo basso.

Un colpo basso verso i credenti. In realtà è grave anche per i non credenti,
a mio avviso, ma almeno i non credenti lo fanno in modo incosciente, sempre
secondo me.


> Non penso sia la stesa cosa e condivido il pensiero di Marco. I neri
> sono un dato di fatto. E condivido il tuo, i credenti sono un dato di
> fatto. Quindi la bestemmia, che per me non ha valore (perché per me
> dio non è un dato di fatto)

Se la bestemmia non ha valore, non lo ha nemmeno un commento razzista in
mancanza dell'interlocutore specifico. Il rispetto non è una questione di
facciata: è un'intima convinzione che prescinde da "quello che direbbe la
gente se...".
Dovrebbe offenderti anche una bestemmia, come intolleranza e mancanza di
rispetto verso persone come te (questo, per metterla in termini laici).


> non la pronuncio in modo che i credenti
> mi sentano (perché i credenti sono un dato di fatto).

Evitare di pronunciarla no? Senza offesa, ma non ci vuole molto, e se si
considera cosa c'è in gioco... Che ti/vi costa non offendere una cosa che
non c'è? Bestemmiare non è un riflesso incondizionato.


> Ma la bestemmia, in sè, non ha per me valore, perché dio è solo un
> concetto (ovviamente, per me). Quindi, se uno per i cavoli suoi
> bestemmia, non mi fa né caldo, né freddo, perché offende una cosa
> inesistente.

Offende me, che esisto, e offende la mia fede, che esiste.


> Se lo fa davanti a dei credenti, per offenderli, è una
> cosa ovviamente diversa, perché offende - di riflesso - i credenti
> stessi.

Quindi uno può bestemmiare, basta che non si faccia sentire. A che pro
bestemmiare? Boh.


> Se uno a casa sua pensa che i neri siano delle cose orrende,
> mi da fastidio, perché pensa che degli esseri viventi, esistenti,
> siano delle cose orrende. Meglio 1000 volte un bestemmiatore che un
> razzista.

Sono la stessa cosa. Alla base c'è l'intolleranza: verso un colore o verso
una fede. Sempre per metterla in termini laici, la fede esiste.


> Trovo offensivo mettere le due cose sullo stesso piano, vedi
> un po' tu.

Mettere un colore e una fede (non Dio, se tu hai determinate convinzioni)
sullo stesso piano?


Ciao, FB


Sebapop

unread,
Nov 4, 2003, 2:32:22 PM11/4/03
to
On Tue, 4 Nov 2003 19:08:24 +0000 (UTC), Enrico C wrote:

>Infatti, e` difficile usare le imprecazioni in un'altra lingua in
>maniera appropriata!

Già.

>by George!
>blimey

Mai usate, né sentite usare. O meglio, la secoda sì, ma non ricordo
dove.

>My!
>Gosh!
>blasted...
>bloody...
>what the heck!
>what the hell!

Molto leggere, imho.

>Su altre sarei in dubbio:
>un "goddam", per esempio, che reazioni produce?

Credo che se una persona molto religiosa lo senta si offenda, ma non
saprei. È un termine che ho sentito nei film, nei telefilm, nei
programmi tv. Stesso valore di 'Oh my god', in generale.

>E' sentito come una bestemmia?

Bho. Imho sono sentite in modo più grave le imprecazioni razziali,
come:

nigger, oreo, bohunk, boogie

o quelle sessuali, come:

fag, closet queen, dike, turk

Di parole "forti" ce ne sono moltissime, magari solo perché
imbarazzanti.

Come 'to goose', 'dinglebarry', 'jock itch', 'cunt fart', 'crotch
rot'.

Sebastiano

FB

unread,
Nov 4, 2003, 2:34:23 PM11/4/03
to

"Giacomo Bosio" <ratavo...@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:pan.2003.11.04....@tin.it...

> La cosa mi irrita in qualunque lingua, come probabilmente ti irriterebbe
> se io in un momento di stizza insultassi la cosa più importante della tua
> vita. Se poi in Inghilterra/USA/Australia ecc. è abitudine fregarsene non
> so che dire, dubito che chiunque lo faccia e chi bestemmia allegramente
> per me è come minimo un maleducato in qualunque lingua.

Non so, devo pensare che la cultura statunitense, grondante di religione,
sia solo una cosa di facciata? Ecco, io, cattolico, non concordo con il
nominare Dio a ogni piè sospinto, come negli USA. La religione è una cosa
personale e che, è un dato di fatto, non accomuna tutti.


> Solo perchè per te una cosa è reale e l'altra no? Esistono persone per
> le quali la superiorità di una ''razza'' rispetto ad un altra è un dato
> di fatto (è terribile ma è così) ... discorsi come questo lasciano il
> tempo che trovano. Non ha senso discutere su quale offesa sia peggio:
> dipende dall'interlocutore.

Non credo. Devo pensare che se un ateo che si rivolga a me in modo non
offensivo lo fa solo perché ci sono lì io? Non gli chiedo di credere, ma di
rispettarmi.


> Essere educati significa non offendere
> qualcuno senza motivo, motivo (cacofonico?) per cui su un newsgroup mi
> aspetterei di non trovare bestemmie

Non le voglio da nessuna parte: non c'è un solo motivo per cui un ateo, o
peggio ancora un credente, debba usarle.


Ciao, FB


FB

unread,
Nov 4, 2003, 2:40:26 PM11/4/03
to

"Sebapop" <sebapo...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:jitfqv88jhe0t3jg1...@4ax.com...

> Dici poco? Anche i puffi non sono reali. E hanno lo stesso valore:
> zero. Sia chiaro, intendo per me.

Ma, come hai convenuto, la mia fede *è* oggettivamente reale. Se tu mi dici
che Dio non esiste non mi offendo (dipende dal tono e da mille altre cose):
è una tua opinione; ma se bestemmi... mi giro e arrivederci.


> Era quello che volevo dire. Per FB esiste un paragone di similitudine
> tra chi bestemmia e i bianchi che offendono i neri. E lo proponeva in
> discussione, come dato di fatto. Io trovo rivoltante tale paragone,
> più di mille bestemmie. Uno che bestemmia non mi fa né caldo, né
> freddo, uno che offende una persona di colore mi fa incavolare non
> poco.

Che differenza c'è tra un nero e un credente? Dio può non essere un dato di
fatto, per te e molti altri, ma la mia fede e tanto reale quanto un colore.


Se vedessi una persona bestemmiare di fronte ad una suora, mi
> darebbe fastidio.

Fastidio? A me le zanzare danno fastidio, o l'afa.


> Non per la bestemmia, ma per l'assoluta mancanza di
> rispetto nei confronti della suora. Se vedessi una persona offendere
> persone di colore, anche se queste non fossero presenti, mi darebbe
> fastidio l'offesa, molto più di una, cento o mille bestemmie.

Non capisco il perché. In termini assolutamente laici la cosa è identica:
sono due intolleranze gravi verso categorie di *persone* esistenti.


> Ovvio,
> se fossi credente le cose sarebbero diverse.

Ma non essendo tu né credente né nero...


> Appunto per questo non ha senso discutere su quale offesa sia peggio:
> dipende dall'interlocutore.

Non condivido, a meno che tu non bestemmi solo per fare una cortesia. Gli
atei sbandierano tanto la libertà, e poi non rispettano la libertà di
credere.


> Con questo ho chiuso con il thread, è troppo OT e i contenuti troppo
> delicati.

Meglio che non se ne discuta, dici?


Ciao, FB


FB

unread,
Nov 4, 2003, 2:43:50 PM11/4/03
to

"Enrico C" <enri...@spamcop.net> ha scritto nel messaggio
news:1cn5t856...@news.lillathedog.net...

> Percio`, se qui siamo in un salotto, con persone con sensibilita`
> diverse

La libertà e la tolleranza e il rispetto, spero, dovrebbero essere sentite
da tutti allo stesso modo.


> anche quegli amici toscani non userebbero certe espressioni ,
> credo.

Bel gesto da parte loro.


> Io mi limiterei a usare al massimo "by George!", qui :)

Non penso che alluda alla religione: quel "by" credo sia semplicemente
"per", e "George" non mi dice più di tanto. Se "George" è chi penso io,
dev'essere un'esclamazione recente.


Ciao, FB


FB

unread,
Nov 4, 2003, 2:46:58 PM11/4/03
to

"Sebapop" <sebapo...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:usqfqvoq49a0kapo4...@4ax.com...

> Se invece sei tra amici e in tale gruppo di amici non ci
> sono persone a cui la cosa da particolarmente fastidio, il tutto ha
> ovviamente un peso diverso, praticamente nullo.

Bestemmiamo, ma sottovoce.


> Hai offerto le tue scuse a chi si era sentito offeso, cosa
> giustissima, e non c'è altro che tu debba fare. Se chi è offeso non
> accetta le scuse, è un problema suo.

Non tutti i cattolici sono ingenui stupidotti che vengono dalla montagna con
la piena. Secondo te Alan ha offerto le sue scuse? Per cortesia... Mi pareva
di sentire l'eco della sua risata nello scrivere il messaggio.


Ciao, FB


Sebapop

unread,
Nov 4, 2003, 2:55:29 PM11/4/03
to
On Tue, 04 Nov 2003 19:29:02 GMT, "FB" wrote:

>Oso pensare che una persona abbia il minimo indispensabile di cervello per
>capire quando è il caso di andarci piano. Solo i bambini ripetono
>acriticamente le parole che sentono.

Ovviamente.

>> Prima di offendermi, farei quattro conti
>> pensando a chi sta parlando, che non è italiano.
>
>Io mi devo fare quattro conti? Non è che forse qualcun altro dovrebbe
>farsene otto, o anche sedici?

Secondo me la stai menando troppo. Ok, ha tirato una bestemmia. Ok, si
è scusato. I quattro conti che dovevi farti erano legati al fatto che
chi ha tirato la bestemmia non è italiano.

>Se la bestemmia non ha valore, non lo ha nemmeno un commento razzista in
>mancanza dell'interlocutore specifico.

Inorridisco a leggere questa frase. Nel primo caso offendi una cosa in
cui delle persone credono, nel secondo caso offendi delle persone. Io
ci vedo una differenza enorme.

>Dovrebbe offenderti anche una bestemmia, come intolleranza e mancanza di
>rispetto verso persone come te (questo, per metterla in termini laici).

Se io offendo il voodoo, offendo chi crede nel voodoo. Se io offendo
dio, offendo chi crede in dio. Su questo non ci piove. Ma l'offesa ha
valore, per me, solo se quello che offendo esiste. Se offendo Babbo
Natale, offendo chi crede in Babbo Natale. Ma l'offesa verso Babbo
Natale, i puffi, i folletti, le fate, ecc, non hanno - per me - alcun
valore perché - per me - sono tutte cose che - come dio - non
esistono. E non c'è nulla di offensivo in questo.

>Evitare di pronunciarla no?

La cosa migliore.

>Senza offesa, ma non ci vuole molto, e se si
>considera cosa c'è in gioco...

Cosa ci sarebbe in gioco? Per me niente. Non c'è il fuochetto del
dubbio. Se arrivasse una persona a dirti che non devi offendere
aaduhaouqa, che è l'alieno che secondo tal persona ha creato il mondo,
saresti cortese a non farlo, per rispetto suo. Ma, sinceramente, cosa
penseresti di lui? Uno che crede in un alieno! E cosa ci sarebbe in
gioco? Niente. Dal mio punto di vista, credere in dio o negli alieni
non c'è differenza. E non lo dico per offendere, ma per farti capire
che, se non credi, non credi. Punto. E tutto scende, non c'è la
religione su un piedistallo, e le credenze popolari in basso. C'è una
massa di credenze, religione compresa. Alcune con un impatto sociale
diverso. Ora io *spero* di non averti offeso (è impossibile, non sono
*mai* riuscito a far capire questo concetto ad un credente senza che
questo si offendesse, per questo ho smesso da anni di provarci).

>Che ti/vi costa non offendere una cosa che
>non c'è? Bestemmiare non è un riflesso incondizionato.

Su questo concordo. Quando tiro una bestemmia mi scappa proprio, e non
mi piace. Per rispetto, non per la parola in sè, che ha lo stesso
valore di porco puffo.

>Offende me, che esisto, e offende la mia fede, che esiste.

Concordo, ma considero inferiore offendere quello in cui uno crede
rispetto che offendere quello che uno è. Questione di punti di vista.

>Quindi uno può bestemmiare, basta che non si faccia sentire. A che pro
>bestemmiare? Boh.

Ma che ne so io di che scopo abbia la bestemmia? Uno, a casa sua, può
bestemmiare o dire che i neri sono inferiori. Se io sentissi entrambe
le cose, la seconda mi darebbe fastidio, la prima non mi farebbe né
caldo, né freddo. Difficile da capire?

>Sono la stessa cosa. Alla base c'è l'intolleranza: verso un colore o verso
>una fede. Sempre per metterla in termini laici, la fede esiste.

Trovo diversità in una razionale esclamazione di intolleranza verso un
colore di pelle e una bestemmia che sfugge ad una persona arrabbiata.

>Mettere un colore e una fede (non Dio, se tu hai determinate convinzioni)
>sullo stesso piano?

Colore e fede, sì. Le frasi 'i neri sono esseri inferiori' e 'i
cattolici sono esseri inferiori' sono due cose orrende che considero
razziste a pari merito. Perché offendono delle persone. Ma, da non
credente, non mi offendo se sento una bestemmia, perché l'oggetto
*diretto* della imprecazione non esiste. Non è razzismo. Come ho
detto, e ripetuto, trovo offensiva la bestemmia quando usata per
offendere chi crede. Mentre trovo offensivo il commento razzista
proprio in quanto tale.

Ho risposto a te sul NG perché ti avevo risposto sul NG e mi sembrava
giusto rispondere un'altra volta. Ora, nel rispetto del NG stesso, non
risponderò più. Se vuoi discutere dell'argomento, hai la mia posta
elettronica.

Sebastiano

FB

unread,
Nov 4, 2003, 2:58:51 PM11/4/03
to

"Max M." <ed...@maxim.comm2000.it> ha scritto nel messaggio
news:bo8toj$gva$1...@newsreader.mailgate.org...

> Ti assicuro che *quella frase lě* non si sente proprio mai in televisione,
e
> raramente (direi praticamente mai) al cinema. Quando recentemente un paio
di
> frasi di quel tipo sono comparse in un film italiano, la cosa ha innescato
> delle polemiche.

Se fossi malizioso direi che il regista ha sfruttato l'espediente "vediamo
se la dicono davvero... Sě sě, la dicono!".


> L'uso delle "parolacce" nella lingua che non č la tua lingua madre č una
> questione molto delicata. Sapere esattamente cosa č appropriato in una
certa
> situazione non č sempre facile.

Dunque, suggerirei di collegare il cervello alla bocca e agire di
conseguenza.


> Io, personalmente, quando parlo inglese
> evito
> accuratamente qualsiasi esclamazione di quel tipo. (Qualche volta perň ho
> detto "oh, my gosh!".)

Non credo sia volgare, essendo ricalcato su "oh, my god!", che č "oh, mio
Dio!", nient'affatto offensivo. Certo, non dev'essere un tic.

> Tornando alle bestemmie. Io non le dico e ammetto che mi disturbano. C'č
un
> aspetto bizzarro in tutto questo. Anche volessi, io non riuscirei a dirle.
> Molto tempo č trascorso dal giorno in cui smisi di considerarmi credente,
> nondimeno, anche quando nessuno ascolta, non mi riesce di pronunciarle.
> Quand'ero piů giovane ci provai piů volte senza successo. Qualcosa agisce
a
> livello profondo e mi inibisce. Credo sia una sorta di "imprinting"
ricevuto
> da piccolo. Piuttosto inquietante.
>
> Tuttavia, poiché non voglio ammettere che una certa formazione ricevuta
sia
> capace di condizionarmi a tal punto, di solito spiego la mia avversione
> riferendola a una forma di rispetto (che, intendiamoci, comunque esiste ed
č
> autentica) nei confronti di coloro ai quali le bestemmie danno realmente
> fastidio.

Ehi, voi, č cosě difficile avere un punto di vista come quello di Max?


> Ciň nondimeno, se č vero che la bestemmia č ancora un reato, ebbene, da
> qualche parte c'č una legge che va cambiata. Ma riconosco che, per il
> momento, il problema non meriti una particolare attenzione.

Ah, bestemmiare non dev'essere un reato? E perché? Come al solito la metto
in termini laici: bestemmiare non č una grave intolleranza e una grave
mancanza di rispetto verso l'oggettiva *fede* dei credenti? Mi rendo conto
che č difficile spiegarsi, giacché la bestemmia č un'offesa a sé, del tutto
tipica, peculiare.


Ciao, FB


Enrico C

unread,
Nov 4, 2003, 3:24:39 PM11/4/03
to
Sebapop | it.cultura.linguistica.inglese
in <news:liufqvk8tdm7ikb80...@4ax.com>

> On Tue, 4 Nov 2003 19:08:24 +0000 (UTC), Enrico C wrote:
>
>>Infatti, e` difficile usare le imprecazioni in un'altra lingua in
>>maniera appropriata!
>
> Già.
>
>>by George!
>>blimey
>
> Mai usate, né sentite usare.

"The rain in Spain stays mainly in the plain."
"By George, she's got it! By George, she's got it!"

>
>>My!
>>Gosh!
>>blasted...
>>bloody...
>>what the heck!
>>what the hell!
>
> Molto leggere, imho.

Un'altra che tira in ballo il Signore ma che credo sia comunque
leggera e` "For God's sake!"


>>Su altre sarei in dubbio:
>>un "goddam", per esempio, che reazioni produce?
>
> Credo che se una persona molto religiosa lo senta si offenda, ma non
> saprei. È un termine che ho sentito nei film, nei telefilm, nei
> programmi tv. Stesso valore di 'Oh my god', in generale.

Beh, pero` c'e` quel "dam" che sta per "damned", no?


>>E' sentito come una bestemmia?
>
> Bho. Imho sono sentite in modo più grave le imprecazioni razziali,

Si`, penso decisamente che rischi grosso a proferirle nel posto
sbagliato e nel momento sbaglio :)

> nigger, oreo,

Etymology: from Oreo, trademark for a chocolate cookie with a white
cream filling
Date: 1969
usually disparaging : a black person who adopts the characteristic
mentality and behavior of white middle-class society
[Merriam-Webster]

> bohunk,

Etymology: Bohemian + Hunk person of central European descent, by
shortening & alteration of Hungarian
Date: circa 1903
usually disparaging : a person of central European descent or birth

> boogie

e` razziale, questa?

Per le persone di razza bianca c'e` anche "honky"
(sentito nei Jeffersons :)


> Di parole "forti" ce ne sono moltissime, magari solo perché
> imbarazzanti.
>
> Come 'to goose',

Per l'Hazon, vuol dire "dare una pacca sul sedere". Non sembrerebbe
un'espressione cosi` volgare!


--
Enrico C

"American supermarkets are humungous"
humungous: really big (c) Dave's ESL Cafe Slang

Sebapop

unread,
Nov 4, 2003, 3:41:54 PM11/4/03
to
On Tue, 4 Nov 2003 20:24:39 +0000 (UTC), Enrico C wrote:

>"The rain in Spain stays mainly in the plain."
>"By George, she's got it! By George, she's got it!"

Ok. Adoro quel film e l'ho visto *solo* in inglese. Quindi "by George"
l'avevo sentita, ma non memorizzata. Ma qualcuno la userebbe a giorni
nostri? Ho sentito anche "whoopsidaisies", ma non lo userei di certo.
:)

>Un'altra che tira in ballo il Signore ma che credo sia comunque
>leggera e` "For God's sake!"

Sì, credo sia leggera anche questa.

>Beh, pero` c'e` quel "dam" che sta per "damned", no?

Sì. Me lo sono sempre chiesto, però l'ho sentita dire ovunque.

>> boogie
>
>e` razziale, questa?

Se il significato è "fare sesso", non è un termine razziale, se è
"african-american", allora sì.

>Per le persone di razza bianca c'e` anche "honky"
>(sentito nei Jeffersons :)

Sì. George lo dice sempre a Tom, ma Tom non risponde *mai* con nigger.
Quando lo fa, c'è una lite con i fiocchi. Ricordo anche il termine
"zebra marriage" per indicare l'unione di Tom e Helen Willis (lui
bianco, lei nera). Nel contesto non ho *mai* trovato The Jeffersons
offensivi. Ah, credo sia "The Jeffersons" e "I Jefferson", senza la
esse, in italiano.

>Per l'Hazon, vuol dire "dare una pacca sul sedere". Non sembrerebbe
>un'espressione cosi` volgare!

Ah sì? Io sapevo che volesse dire "to poke someone in the anus,
sometimes hard enough to penetrate to some depth".

Oppure "1 : to poke between the buttocks with an upward thrust",
secondo www.dictionary.com

Ma non ti so dire, lo conosco, ma non l'ho mai usato o sentito dire. A
parte col significato di prostituta. Ah, ovviamente, anche a parte il
suo vero significato, ovvero "oca", e i vari derivati, come goose
bumps (pelle d'oca).

Il Picchi è incredibile!

to goose:

slang, spec US) mettere un dito o il pollice tra le natiche di


^_^

FB

unread,
Nov 4, 2003, 4:07:25 PM11/4/03
to

"Enrico C" <enri...@spamcop.net> ha scritto nel messaggio
news:jm214w85...@news.lillathedog.net...

> Un'altra che tira in ballo il Signore ma che credo sia comunque
> leggera e` "For God's sake!"

Penso proprio di sě, come "heaven's...".


Ciao, FB


FB

unread,
Nov 4, 2003, 4:08:14 PM11/4/03
to

"Enrico C" <enri...@spamcop.net> ha scritto nel messaggio
news:1bkopy3u...@news.lillathedog.net...

> what the hell!

Leggera. Figurati che me l'ha spiegata la famigerata Strega.


Ciao, FB


Giacomo Bosio

unread,
Nov 4, 2003, 4:36:23 PM11/4/03
to
> Ehi, voi, è così difficile avere un punto di vista come quello di Max?

Mah ... io oltre ad essere cristiano ho la sventura di essere un liberista
selvaggio (o anarco-capitalista o fautore dell'ordine naturale o
chiamateci come vi pare) e non sono così disturbato dal fatto che ci
siano persone che lottano contro tutto ciò in cui io credo (non mi
riferisco a nessuno che scriva qui. E' una considerazione generale). Non
credo sia questo il luogo per fare propaganda delle proprie convinzioni
politiche (politica intesa in senso ampio e non nel significato
istituzionale). Qui si parla di lingua inglese e a me basta che ci sia un
minimo di educazione. Dubito che Alan userà nuovamente quell'espressione
e questo mi basta. Se poi si è reso conto di quanto può essere offensiva
è un suo problema di coscienza, la cosa non mi tange e non riguarda
questo NG.

Giacomo il cristianoliberalcapitalistanarchico.

--
Se hai un problema che deve essere risolto da una burocrazia,ti conviene
cambiare problema.
Legge di Good

Sebapop

unread,
Nov 4, 2003, 4:53:54 PM11/4/03
to
On Tue, 04 Nov 2003 21:08:14 GMT, "FB" wrote:

>Leggera. Figurati che me l'ha spiegata la famigerata Strega.

Il suo corrispettivo "forte" è what the fuck.

E questo per molte espressioni

hell --> fuck
bloody --> fucking

Poi ci sono cose ancora più leggere, come what the heck al posto di
what the hell e darn it al posto di damn it.

E ci sono cose ancora più pesanti, ma eviterei di postarle. :)

Sebastiano

Max M

unread,
Nov 4, 2003, 4:52:47 PM11/4/03
to
FB wrote:
>> dirle. Molto tempo è trascorso dal giorno in cui smisi di considerarmi

>> credente, nondimeno, anche quando nessuno ascolta, non mi riesce di
>> pronunciarle. Quand'ero più giovane ci provai più volte senza successo.

>> Qualcosa agisce a livello profondo e mi inibisce. Credo sia una sorta di
>> "imprinting" ricevuto da piccolo. Piuttosto inquietante.
>> Tuttavia, poiché non voglio ammettere che una certa formazione ricevuta
>> sia
>> capace di condizionarmi a tal punto, di solito spiego la mia avversione
>> riferendola a una forma di rispetto (che, intendiamoci, comunque esiste
>> ed è autentica) nei confronti di coloro ai quali le bestemmie danno
>> realmente fastidio.
>
> Ehi, voi, è così difficile avere un punto di vista come quello di Max?

Guarda, se il punto di vista di Max è quello espresso sopra (delirio
sull'imprinting clericale compreso), ebbene, mi pare che qui ci troviamo di
fronte a una persona seriamente disturbata, che dovrebbe quanto prima farsi
vedere da uno specialista. Non so se è un buon alleato.

Anche la sua tendenza a parlare di sé stesso in terza persona mi pare
piuttosto preoccupante.


> Mi rendo conto
> che è difficile spiegarsi, giacché la bestemmia è un'offesa a sé, del
> tutto tipica, peculiare.

Senti, ma, onestamente, tu sapresti spiegare perché la bestemmia offenda
così tanto un credente? (Anzi, un certo tipo di credente, non tutti i
credenti del mondo.)

Non è una domanda retorica. Io posso spiegare perché un'espressione di odio
razziale mi disturba. Non è il suono delle parole, né il loro significato,
ma l'intenzionalità che c'è dietro che mi infastidisce. Un'espressione del
genere, se citata in un libro o pronunciata da un attore, è innocua. Una
bestemmia non può essere nemmeno citata o pronunciata in un film senza che
questo turbi qualcuno. In questo, sì, è peculiare.


Max

Arale

unread,
Nov 4, 2003, 5:14:54 PM11/4/03
to
Strabuzzando gli occhi davanti allo schermo ho notato che Sebapop ha
scritto:


-cuttone!-


|| Cosa ci sarebbe in gioco? Per me niente. Non c'è il fuochetto del
|| dubbio. Se arrivasse una persona a dirti che non devi offendere
|| aaduhaouqa, che è l'alieno che secondo tal persona ha creato il
|| mondo, saresti cortese a non farlo, per rispetto suo. Ma,
|| sinceramente, cosa penseresti di lui? Uno che crede in un alieno! E
|| cosa ci sarebbe in
|| gioco? Niente. Dal mio punto di vista, credere in dio o negli alieni
|| non c'è differenza. E non lo dico per offendere, ma per farti capire
|| che, se non credi, non credi. Punto. E tutto scende, non c'è la
|| religione su un piedistallo, e le credenze popolari in basso. C'è una
|| massa di credenze, religione compresa. Alcune con un impatto sociale
|| diverso. Ora io *spero* di non averti offeso (è impossibile, non sono
|| *mai* riuscito a far capire questo concetto ad un credente senza che
|| questo si offendesse, per questo ho smesso da anni di provarci).

(Esco brevemente dal lurking)
Cavolo, la penso esattamente come te e mi succede la stessa cosa! Quando
faccio discorsi simili vengo presa per un'insensibile\mostro\scomunicata
ecc.
Che sia sbagliato l'approccio?
Eppure io non mi offendo se mi parlano male del topolino dei dentini....
come, il topolino dei dentini non esiste?????
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Vi prego, era per sdrammatizzare, non offendetevi per favore :-)

Agostino De Matteis

unread,
Nov 4, 2003, 5:17:57 PM11/4/03
to
On Tue, 4 Nov 2003 19:08:24 +0000 (UTC), Enrico C
<enri...@spamcop.net> wrote:

>by George!
>blimey
>My!
>Gosh!
>blasted...
>bloody...
>what the heck!
>what the hell!
>Su altre sarei in dubbio:
>un "goddam", per esempio, che reazioni produce?
>E' sentito come una bestemmia?

Da "Alternative Dictionary" (http://www.notam02.no/~hcholm/altlang/):
"Is considered very strong by the religious, though many persons of
the collar have been heard to use it."

Su quel sito trovi le definizioni di parole in slang in un centinaio
di lingue diverse, anche se la lista dei termini in Inglese e' la piu'
lunga.

'bye

FB

unread,
Nov 4, 2003, 5:21:18 PM11/4/03
to

"Giacomo Bosio" <x...@xxx.xxx> ha scritto nel messaggio
news:pan.2003.11.04....@xxx.xxx...

> Dubito che Alan userà nuovamente quell'espressione
> e questo mi basta. Se poi si è reso conto di quanto può essere offensiva
> è un suo problema di coscienza, la cosa non mi tange e non riguarda
> questo NG.

Sono stato particolarmente toccato dalle sue scuse.


Ciao, FB


FB

unread,
Nov 4, 2003, 5:26:58 PM11/4/03
to

"Max M" <ed...@maxim.comm2000.it> ha scritto nel messaggio
news:bo97n1$umb$1...@newsreader.mailgate.org...

> Guarda, se il punto di vista di Max è quello espresso sopra (delirio
> sull'imprinting clericale compreso), ebbene, mi pare che qui ci troviamo
di
> fronte a una persona seriamente disturbata, che dovrebbe quanto prima
farsi
> vedere da uno specialista. Non so se è un buon alleato.

Vabè, diciamo che mi sembri assolutamente rispettoso e tollerante.


> Senti, ma, onestamente, tu sapresti spiegare perché la bestemmia offenda
> così tanto un credente? (Anzi, un certo tipo di credente, non tutti i
> credenti del mondo.)

Perché Dio è intoccabile, diciamo. Non mi viene niente di meglio, solo un
sentimento inesprimibile. Non nego, per onestà, che ci sia una componente di
imprinting, per noi Italiani/cattolici/non so..., ma non credere che la mia
sia una fede indiscussa. Non mi vergogno di dire che la mia è una fede
faticosa, cercata, confermata.


> Non è una domanda retorica. Io posso spiegare perché un'espressione di
odio
> razziale mi disturba. Non è il suono delle parole, né il loro significato,
> ma l'intenzionalità che c'è dietro che mi infastidisce.

Beh, certo.


> Un'espressione del
> genere, se citata in un libro o pronunciata da un attore, è innocua.

Forse proprio perché le parole sono innocue, mentre la bestemmia no. Non
saprei, dovrei dare una risposta più ponderata e più ampia, altrove.


> Una
> bestemmia non può essere nemmeno citata o pronunciata in un film senza che
> questo turbi qualcuno. In questo, sì, è peculiare.

Infatti. E, francamente, i più grandi libri di tutti i tempi sono stati
scritti prima che fosse apparsa la prima bestemmia in un libro. E' troppo
comodo stupire con una bestemmia.


Ciao, FB


FB

unread,
Nov 4, 2003, 5:28:39 PM11/4/03
to

"Arale" <aral...@yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:yxVpb.91065$vO5.3...@twister1.libero.it...

> Cavolo, la penso esattamente come te e mi succede la stessa cosa! Quando
> faccio discorsi simili vengo presa per un'insensibile\mostro\scomunicata

Ovviamente solo un paranoico ravvisa una certa ironia in queste parole,
vero?


> Che sia sbagliato l'approccio?
> Eppure io non mi offendo se mi parlano male del topolino dei dentini....
> come, il topolino dei dentini non esiste?????
> NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
> Vi prego, era per sdrammatizzare, non offendetevi per favore :-)

No, figurati. E se dicessi "la madre di Arale è una gran p."? Se lo dicessi,
intendo. Ti offenderesti? E allora basta, e allora.


Ciao, FB


Peltio

unread,
Nov 4, 2003, 7:41:51 PM11/4/03
to
"Sebapop" ha scritto

>>Su altre sarei in dubbio:
>>un "goddam", per esempio, che reazioni produce?
>
>Credo che se una persona molto religiosa lo senta si offenda, ma non
>saprei. È un termine che ho sentito nei film, nei telefilm, nei
>programmi tv.

Io l'ho sempre visto come sinonimo di "dannazione", "maledizione", insomma
in questo caso dio è colui che maledice e non l'oggetto della maledizione.
"maledetto da dio" non credo che venga visto come una bestemmia.
Forse si scandalizzano per l'accostamento di 'god' con 'damn'.

saluti,
Peltio


Peltio

unread,
Nov 4, 2003, 7:41:52 PM11/4/03
to
"FB" ha scritto

>Evitare di pronunciarla no? Senza offesa, ma non ci vuole molto, e se si
>considera cosa c'è in gioco... Che ti/vi costa non offendere una cosa che
>non c'è? Bestemmiare non è un riflesso incondizionato.

Beh...
Insomma. Dipende. : )
Riguardo ai motivi per cui la gente bestemmia magari essendo atea: la
full'immersion nella cultura cattolica che hanno avuto fin da bambini.
Non è che dopo aver fatto mangiare pane e santini fin dall'asilo si può
pretendere di sradicare ogni forma di condizionamento culturale. Chi
bestemmia cerca il massimo livello di offesa possibile nei confronti non
tanto dei credenti che gli stanno intorno ma delle circostanze che lo hanno
portato a bestemmiare.
E se uno ha mangiato pane e santini fin da piccolo, mi pare naturale che il
bersaglio di massimo livello sia quello che gli è stato inculcato essere
più in alto di tutti.

>> Ma la bestemmia, in sè, non ha per me valore, perché dio è solo un
>> concetto (ovviamente, per me). Quindi, se uno per i cavoli suoi
>> bestemmia, non mi fa né caldo, né freddo, perché offende una cosa
>> inesistente.
>
>Offende me, che esisto, e offende la mia fede, che esiste.

Altolà.
E chi ti dice che Alan abbia bestemmiato il _tuo_ dio, e quindi la _tua_
fede?
Magari è un seguace di Odino (e, sì, ce ne sono ancora) e ha bestemmiato
solo il _suo_, o meglio _uno dei suoi_ dei.
Comunque credo che il luogo per discutere di queste cose, fintanto che non
hanno a che fare con l'uso della lingua e il significato delle bestemmie da
un punto di vista lessicale, sia it.cultura.ateismo (o è
it.discussioni.ateismo?).

saluti,
Peltio
Ma "Odino Zoff" sarà una bestemmia?


Peltio

unread,
Nov 4, 2003, 7:41:53 PM11/4/03
to
"Alan Lothian" ha scritto

>Ti ringrazio della tua carita' e chiedo scusa da tutti.
>
>Hangs head in shame. Sits, alone, in the library with a bottle of
>whisky and a loaded revolver. Is it that bad? (Fondles trigger.)

Beh, ti dirò: dipende.
Dipende dal contesto e dalle modalità.

La bestemmia orale in certe zone d'Italia è quasi un intercalare naturale
per certe persone. Come ha detto il Paolini (è un attore di teatro) nella
sua rappresentazione teatrale sul Vajont, se togli la bestemmia le frasi non
legano più assieme : ] [1]. E se hai avuto modo di sentire queste persone
sacramentare, ti accorgi che non c'è alcun astio verso la divinità in sè: si
tratta solo delle parole più pesanti che hanno trovato per esprimere il loro
disappunto per questioni spesso triviali, magari perchè non riescono a
sciogliere un nodo, o perchè hanno rovesciato un bicchiere d'acqua.
Ricordo ancora un muratore (non dico di dove per non far torto a nessuno
: ) ) che mentre metteva delle zanche in un muro, non riuscendoci come
voleva, utilizzava frasi con un buon 80 % di bestemmie per esprimere il
concetto di "allineamento non conforme alle aspettative".

Tuttavia, c'è anche un discorso di contesto da fare.
Da quello che ho notato, le donne non bestemmiano quasi mai (o comunque lo
fanno con frequenza trascurabile rispetto agli uomini) e gli uomini
difficilmente sacramentano di fronte a donne che non siano conoscenti di
lunga data. E anche i bestemmiatori incalliti non ostentano la bestemmia in
luoghi pubblici, a meno che non ci sia la volontà di provocare. Ma
soprattutto, la bestemmia viene 'perdonata' più facilmente quando 'scappa':
una bestemmia scritta, come quella che hai usato tu, secondo me viene vista
come qualcosa di non necessario e anche di cattivo gusto. Per fare un
paragone: se scrivere "porca puttana" è l'equivalente di mettersi le dita
nel naso nella pubblica piazza, mettere per iscritto un porcone di prima
categoria è un po' come calarsi le brache e mettersi a defecare di fronte a
tutti.

Questo per quanto riguarda l'usage. : )

Mi chiedevo: ma in inglese ci sono bestemmie così dirette?
FERMO!
Rispondi solo SI o NO.
: )

saluti,
Peltio
[1] Tra gli italiani: chi si ricorda quello sketch di Walter Chiari che
prendeva in giro il 'casso' che i veneti mettono ogni quattro parole?


Enrico C

unread,
Nov 4, 2003, 8:16:33 PM11/4/03
to
Sebapop | it.cultura.linguistica.inglese
in <news:as2gqv0462jma89vb...@4ax.com>

> On Tue, 4 Nov 2003 20:24:39 +0000 (UTC), Enrico C wrote:
>
>>"The rain in Spain stays mainly in the plain."
>>"By George, she's got it! By George, she's got it!"
>
> Ok. Adoro quel film

Si`, anch'io :)

Penso sia anche istruttivo sul ruolo della pronuncia come segnaposto
sociale in UK.

Pero` ho un dubbio: quella che si sente nel film e` una genuina parlata
cockney? Forse e` stata addolcita?
Inoltre, c'e` veramente chi dice "wa:it" e "da:iz" (o qualcosa del
genere) per "wait" e "days"??

> e l'ho visto *solo* in inglese.
> Quindi "by George"
> l'avevo sentita, ma non memorizzata.

Anche in italiano e` godibilissimo.
Diventa: "La rana in Spagna gracida in campagna" :)
Non ricordo il "By George" come viene tradotto.
Ma il George in questione era King George V?
http://www.britannia.com/history/monarchs/mon60.html

In MFL si sentono anche "blimey" e "garn, un "for God's sake" e
qualche "damned" if I recall it correctly :)

> Ma qualcuno la userebbe a giorni
> nostri?

Probabilmente si`, ma in chiave ironica :)
Come il titolo di questo sito
http://www.georgeclooney.org/
"By George!"
^___^


> Ho sentito anche "whoopsidaisies", ma non lo userei di certo.
> :)

>William: "Whoopsidaisies!"

Anna: "What did you say?"
William: "Nothing."
Anna: "Yes you did."
William: "No I didn't."
Anna: "You said "whoopsidaisies.""
William: "I don't think so. No one says "whoopsidaisies," do they?
Unless they're--"
Anna: "There's no "unless." No one has said "whoopsidaisies" for fifty
years and even then it was only little girls with blonde ringlets."
William: "Exactly. Here we go again. (He falls off the fence again.)
Whoopsidaisies. It's a disease I've got. It's a clinical thing. I'm
taking pills and having injections. It won't last long."


>>Beh, pero` c'e` quel "dam" che sta per "damned", no?
>
> Sì. Me lo sono sempre chiesto, però l'ho sentita dire ovunque.

Nel dubbio, ci andrei cauto :)



>>Per le persone di razza bianca c'e` anche "honky"
>>(sentito nei Jeffersons :)
>
> Sì. George lo dice sempre a Tom, ma Tom non risponde *mai* con nigger.

> Quando lo fa, c'è una lite con i fiocchi. Ricordo anche il termine
> "zebra marriage" per indicare l'unione di Tom e Helen Willis (lui
> bianco, lei nera). Nel contesto non ho *mai* trovato The Jeffersons
> offensivi.

In una puntata di NYPD Blue, il movente di un omicidio e` un "nigger"
pronunciato al momento sbagliato!

> Ah, credo sia "The Jeffersons" e "I Jefferson", senza la
> esse, in italiano.

Vero! :)

>>Per l'Hazon, vuol dire "dare una pacca sul sedere". Non sembrerebbe
>>un'espressione cosi` volgare!
>
> Ah sì? Io sapevo che volesse dire "to poke someone in the anus,
> sometimes hard enough to penetrate to some depth".
>
> Oppure "1 : to poke between the buttocks with an upward thrust",
> secondo www.dictionary.com

> Ma non ti so dire, lo conosco, ma non l'ho mai usato o sentito dire. A
> parte col significato di prostituta. Ah, ovviamente, anche a parte il
> suo vero significato, ovvero "oca", e i vari derivati, come goose
> bumps (pelle d'oca).
>
> Il Picchi è incredibile!
>
> to goose:
>
> slang, spec US) mettere un dito o il pollice tra le natiche di
>
> ^_^

In effetti la differenza e` notevole. Pensa che gaffe mostruose a
fidarsi dell'Hazon, se invece il senso piu` diffuso e` quello del
Picchi, come sarei portato a pensare ;))

--
Enrico C

"I'm usually a sofa spud on Sunday"
sofa spud: a person who watches too much television (c) Dave's ESL
Cafe Slang

Enrico C

unread,
Nov 4, 2003, 8:51:11 PM11/4/03
to
Peltio | it.cultura.linguistica.inglese
in <news:lHXpb.91379$vO5.3...@twister1.libero.it>


> Ma
> soprattutto, la bestemmia viene 'perdonata' più facilmente quando 'scappa':
> una bestemmia scritta, come quella che hai usato tu, secondo me viene vista
> come qualcosa di non necessario e anche di cattivo gusto. Per fare un

snip



> Questo per quanto riguarda l'usage. : )

Esatto!

Credo ci siano due/tre usi del p.d.:

Uno involontario - quando scappa! - esprime forte rabbia ed
esasperazione.

L'altro volutamente irriverente e dissacrante, magari accettabile tra
amici che scherzano tra di loro e stanno al gioco; ma che puo` essere
visto come un gesto di rottura provocatorio, come diceva Peltio, in
contesti pubblici.

Nella frase di Alan, e nel contesto di icling, invece lascia
semplicemente sorpresi. Uno pensa: machecciazzecca, qui, ora? :)

Se pero` si pensa che lui non e` madrelingua italiano, credo che tutto
nasca solo da un'imperfetta conoscenza dell'usage.

Il colpo di rivoltella che il buon Alan si e` autoinflitto mi pare una
riparazione sufficiente per una gaffe linguistica ^____^

--
Enrico C

"You really luck out by visiting us!"
luck out: to be lucky or fortunate (c) Dave's ESL Cafe Slang

Alan Lothian

unread,
Nov 4, 2003, 10:28:33 PM11/4/03
to
In article <SmTpb.93238$e5.34...@news1.tin.it>, FB
<fam.baldu...@tin.it> wrote:

Tutt'altro. Ho dato offesa, questo l'ho imparato subito. Ho chiesto
scusa, sinceramente e subito. Ironia? Forse, ma solo nel senso di
"self-mockery." Io sono uno che non sa vivere senza l'ironia.

E' molto, molto difficile che ripetero' il reato.

Non sono madrelingua italiano (nonostante gli amiconi toscani
mangiaprete...). Ho scritto senza pensare. Mi avete fatto pensarci.

Chiedo solo questo: si tu facessi un tale errore in inglese (vuoi
scommettere che sarebbe *impossibile*?) aspetteresti forse che qualcuno
capirebbe la differenza tra *un errore* e *un insulto*? Sei sicuro che
il tuo inglese e' perfettissimo?

Mi pare che la persona piu' colpita di questa "incidente" sia io.
Giustissimo, dici. Gia'.

--
"The past resembles the future as water resembles water" Ibn Khaldun

My .mac.com address is a spam sink.
If you wish to email me, try alan dot lothian at blueyonder dot co dot uk

Alan Lothian

unread,
Nov 4, 2003, 10:53:15 PM11/4/03
to
In article <kHXpb.91377$vO5.3...@twister1.libero.it>, Peltio
<pel...@twilight.zone> wrote:


<snippaggio>

> Altolà.
> E chi ti dice che Alan abbia bestemmiato il _tuo_ dio, e quindi la _tua_
> fede?

E per questo che Alan sta sveglio alle 03.51. Due parole mi han
scappato... e voila!

roll...@hotmail.com

unread,
Nov 5, 2003, 1:56:19 AM11/5/03
to
On Wed, 05 Nov 2003 03:28:33 +0000, Alan Lothian <alanl...@mac.com>
wrote:

>In article <SmTpb.93238$e5.34...@news1.tin.it>, FB
><fam.baldu...@tin.it> wrote:
>
>> "Sebapop" <sebapo...@libero.it> ha scritto nel messaggio
>> news:usqfqvoq49a0kapo4...@4ax.com...

>> Non tutti i cattolici sono ingenui stupidotti che vengono dalla montagna con
>> la piena. Secondo te Alan ha offerto le sue scuse? Per cortesia... Mi pareva
>> di sentire l'eco della sua risata nello scrivere il messaggio.
>
>Tutt'altro. Ho dato offesa, questo l'ho imparato subito. Ho chiesto
>scusa, sinceramente e subito. Ironia? Forse, ma solo nel senso di
>"self-mockery." Io sono uno che non sa vivere senza l'ironia.

Non volevo entare ieri nella discussione, anche se ero tentato di
rispondere che, piů che risate, mi era sembrato di leggere da parte di
Alan un tentativo di sdrammatizzare e fare capire l'imbarazzo.
Aggiungo (ormai che ci sono) che per me sarebbe bastato fare notare
che si trattava di un'espressione troppo forte quella usata e chiudere
il discorso.
Qunado si parlava di bestemmie e lingua straniera: č verissimo...
anche quando sai che una parola in una linga che non č la tua č
volgare e offensiva puň capitare che ti viene in mente di usarla in un
certo momento o in luogo inopportuno: conoscerne il senso non č lo
stesso che aver vissuto sin da bambino in un contesto dove quella
parola era tabů....

Ultima considerazione...mi sembra di capire che c'era una certa
voglia di discutere in generale e questo va benissimo (cioč, insomma,
a rigore sarebbe off topic, perň.. chissenefrega), ma in questo caso
particolare un semplice "fare notare" sarebbe bastato.
In fondo mi sembra di capire che Alan č in questo ng da un po di tempo
(certo piů di me) e quindi insomma...

my two penny-worth

Frank Rusc-alla

unread,
Nov 5, 2003, 2:38:27 AM11/5/03
to
Alan Lothian wrote

[...]

> Chiedo solo questo: si tu facessi un tale errore in inglese (vuoi
> scommettere che sarebbe *impossibile*?) aspetteresti forse che
> qualcuno capirebbe la differenza tra *un errore* e *un insulto*? Sei
> sicuro che il tuo inglese e' perfettissimo?
>
> Mi pare che la persona piu' colpita di questa "incidente" sia io.

[...]

So it seems.
E' tremendamente difficile cogliere con precisione "il peso" di certe
espressioni per chi non è madrelingua. Pur avendo vissuto per sette anni in
paesi anglofoni (Australia and Usa), certe sfumature mi sfuggono ancora, e
non credo ci sia rimedio, perché l'impatto psicologico si "apprende"
(sarebbe meglio dire assimila) solo da bambini. Le annotazioni di Max M.
sull'imprinting sono illuminanti.

Senza contare possibili divagazioni teologiche: è impensabile che Dio,
essere onnipotente, onnisciente, al di là del tempo e dello spazio, ecc.
ecc. possa offendersi per le parole dette da un uomo. La vera bestemmia mi
sembra quella di paragonare le reazioni divine a quelle di un qualunque
abitante del pianeta terra. La vicenda quindi non ha a che fare con la
divinità, ma è "umana, troppo umana".

Mi ferisce inoltre che qualcuno che qui chiede rispetto e tolleranza usi il
"vaffanculo!" con eccessiva disinvoltura, e che pretenda che ciò che è
offensivo per lui sia addirittura un reato.
Ma questo è un problema mio, perché le sensibilità, è noto, sono molto
soggettive. Purtroppo molte cose mi offendono, ma mi sforzo di non chiedere
una riforma del codice penale per questo.

Take care.
Frank

Arale

unread,
Nov 5, 2003, 3:22:56 AM11/5/03
to
Strabuzzando gli occhi davanti allo schermo ho notato che FB ha scritto:

|| "Arale" <aral...@yahoo.it> ha scritto nel messaggio
|| news:yxVpb.91065$vO5.3...@twister1.libero.it...
||
||| Cavolo, la penso esattamente come te e mi succede la stessa cosa!
||| Quando faccio discorsi simili vengo presa per
||| un'insensibile\mostro\scomunicata
||
|| Ovviamente solo un paranoico ravvisa una certa ironia in queste
|| parole, vero?


si


||| Che sia sbagliato l'approccio?
||| Eppure io non mi offendo se mi parlano male del topolino dei
||| dentini.... come, il topolino dei dentini non esiste?????
||| NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
||| Vi prego, era per sdrammatizzare, non offendetevi per favore :-)
||

|| No, figurati. E se dicessi "la madre di Arale č una gran p."? Se lo


|| dicessi, intendo. Ti offenderesti? E allora basta, e allora.

Ne avevo il sospetto, ma ora sono sicura, sei davvero maleducato, io non
avrei detto una cosa cosě volgare e ho sottolineato che era per scherzo, se
poi tu la vuoi leggere come un affronto, padronissimo.

Arale


Anna Martini

unread,
Nov 5, 2003, 3:37:10 AM11/5/03
to
Frank Rusc-alla ha scritto:

> Mi ferisce inoltre che qualcuno che qui chiede rispetto e tolleranza usi il
> "vaffanculo!" con eccessiva disinvoltura, e che pretenda che ciò che è
> offensivo per lui sia addirittura un reato.

Sono stata io a parlare per prima del reato di bestemmia. Come spesso
succede (superficialità? Mancanza di tempo?) mi sono espressa in maniera
troppo sintetica, ma quello che intendevo era, letteralmente: "Forse però
è il caso di fargli presente che..."
E gli è stato fatto presente, al buon Alan, tenendolo anche sveglio una
notte a meditare sui suoi peccati :-)
Colgo l'occasione per far notare al vasto e attento pubblico di icling
che non ho mai abusato di four-letters words!

Google c'è.

--
Ciao,
Anna

Sebapop

unread,
Nov 5, 2003, 7:21:25 AM11/5/03
to
On Wed, 5 Nov 2003 09:37:10 +0100, Anna Martini wrote:

>Colgo l'occasione per far notare al vasto e attento pubblico di icling
>che non ho mai abusato di four-letters words!

Le dico io, non ti preoccupare. ;)

Anyway, I'm told that in GB elevator is a four-letter word (BTW, no s
after letter). :P

Sebapop

unread,
Nov 5, 2003, 7:35:23 AM11/5/03
to
On Wed, 5 Nov 2003 01:16:33 +0000 (UTC), Enrico C wrote:

>Penso sia anche istruttivo sul ruolo della pronuncia come segnaposto
>sociale in UK.

Sicuramente.

>Pero` ho un dubbio: quella che si sente nel film e` una genuina parlata
>cockney? Forse e` stata addolcita?

Chiedi alla persona sbagliata. Gli accenti già li ricosco poco, quelli
UK, poi, mi sono totalmente oscuri.

>Inoltre, c'e` veramente chi dice "wa:it" e "da:iz" (o qualcosa del
>genere) per "wait" e "days"??

Dunno.

>Anche in italiano e` godibilissimo.

Immagino, ma non sopporto le traduzioni, soprattutto delle canzoni. :)

Nella colonna sonora di Kill Bill, c'è My baby shot me down, bang
bang, cantata da Nancy Sinatra (non so se sia questo il titolo esatto
e non ho voglia di usare google, ma in ogni caso è questo il
ritornello). Ho canticchiato il motivetto a mia mamma che mi ha
risposto, ah, sì, e ha iniziato a canticchiare "Avevamo cinque anni,
correvamo sui cavalli io e lei contro agli indiani, eravamo due cow
boy. bang bang", che è la versione degli Equipe 84. ^_^

>Diventa: "La rana in Spagna gracida in campagna" :)

Fico! :)

>Probabilmente si`, ma in chiave ironica :)
>Come il titolo di questo sito
>http://www.georgeclooney.org/
>"By George!"
>^___^

LOL

>Anna: "What did you say?"
>William: "Nothing."
>Anna: "Yes you did."
>William: "No I didn't."
>Anna: "You said "whoopsidaisies.""
>William: "I don't think so. No one says "whoopsidaisies," do they?
>Unless they're--"
>Anna: "There's no "unless." No one has said "whoopsidaisies" for fifty
>years and even then it was only little girls with blonde ringlets."
>William: "Exactly. Here we go again. (He falls off the fence again.)
>Whoopsidaisies. It's a disease I've got. It's a clinical thing. I'm
>taking pills and having injections. It won't last long."

I do love that movie. It's the first I've seen in English. :)

>In una puntata di NYPD Blue, il movente di un omicidio e` un "nigger"
>pronunciato al momento sbagliato!

E, immagino (ho preso il cofanetto, ma devo ancora guardarlo), anche
dalla persona sbagliata (bianca).

>In effetti la differenza e` notevole. Pensa che gaffe mostruose a
>fidarsi dell'Hazon, se invece il senso piu` diffuso e` quello del
>Picchi, come sarei portato a pensare ;))

Su tre vocabolari ho trovato la versione più, diciamo, penetrante e
quindi penso sia quella più corretta. C'è una cosa simile in italiano,
ma non ricordo come si chiama. Si fa con le mani unite palmo contro
palmo, e con la parte superiore si da una manata tra le chiappe in
modo da, you know, ferire nell'orgoglio. Aveva un nome e quando avevo
15 anni era una tortura che si vedeva fare, come il lopez, ovvero la
ginocchiata sulla coscia. Se ricordo il nome lo posto. :)

Anna Martini

unread,
Nov 5, 2003, 7:51:37 AM11/5/03
to
Sebapop ha scritto:


> Anyway, I'm told that in GB elevator is a four-letter word

LOL I'm wondering why...

> (BTW, no s after letter). :P

I know, I know, I was just waiting for you to correct me. :P

--
Ciao,
Anna

Santangelo

unread,
Nov 5, 2003, 7:59:24 AM11/5/03
to

"Sebapop" <sebapo...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:asqhqv8e3k8404udt...@4ax.com...

> On Wed, 5 Nov 2003 01:16:33 +0000 (UTC), Enrico C wrote:
. Ho canticchiato il motivetto a mia mamma che mi ha
> risposto, ah, sì, e ha iniziato a canticchiare "Avevamo cinque anni,
> correvamo sui cavalli io e lei contro agli indiani, eravamo due cow
> boy. bang bang", che è la versione degli Equipe 84. ^_^
>

< Quanti ricordi !

Yours
Sal


Roscio

unread,
Nov 5, 2003, 8:09:58 AM11/5/03
to
"Sebapop" <sebapo...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:57qhqvs930p42257t...@4ax.com...

>
> >Colgo l'occasione per far notare al vasto e attento pubblico di icling
> >che non ho mai abusato di four-letters words!
>
> Le dico io, non ti preoccupare. ;)
>
> Anyway, I'm told that in GB elevator is a four-letter word (BTW, no s
> after letter). :P

Ehm... do you mean "lift" ?...
In Sicily "to lift s.o." is dirty talking... :-)))

--
Er Roscio.


Sebapop

unread,
Nov 5, 2003, 8:17:53 AM11/5/03
to
On Wed, 5 Nov 2003 13:51:37 +0100, Anna Martini wrote:

>LOL I'm wondering why...

I don't know. I know that some of them smoke fags. Do you think that
they kill them before lighting them? ;)

>I know, I know, I was just waiting for you to correct me. :P

^_^

Sebapop

unread,
Nov 5, 2003, 8:20:43 AM11/5/03
to
On Wed, 05 Nov 2003 13:09:58 GMT, "Roscio" wrote:

>Ehm... do you mean "lift" ?...

Yes. :)

>In Sicily "to lift s.o." is dirty talking... :-)))

Really? As in 'l'ho sollevata'? I did not know. Nice. :)

Hey! So... what is a lifting? ;)

Sebastiano/you lifting! :P

Santangelo

unread,
Nov 5, 2003, 8:32:06 AM11/5/03
to
Sono andato a vedere il film (ho già anche cominciato il conto alla rovescia
nell'attesa del DVD) e ho notato una vera e propria idiozia nella traduzione
dei titoli iniziali :
La scritta "Our feature presentation " è stata tradotta con "La
presentazione del nostro film ".
Prima di tutto mi chiedo quale può essere il significato italiano di una
frase simile ma essendo io ignorante qualcuno sicuramente me lo spiegherà .
In realtà la feature presentation è il film vero e proprio che arriva come
babà dopo il prossimamente , l'eventuale corto e la pubblicità .
Secondo me era proprio inutile tradurre la scritta e comunque non così .

Yours
Sal


Roscio

unread,
Nov 5, 2003, 8:33:37 AM11/5/03
to
"Sebapop" <sebapo...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:64uhqv4a0n7bi9sg9...@4ax.com...

>
> >Ehm... do you mean "lift" ?...
> Yes. :)

:-)))


> >In Sicily "to lift s.o." is dirty talking... :-)))
>
> Really? As in 'l'ho sollevata'? I did not know. Nice. :)

Yes.


> Hey! So... what is a lifting? ;)

Ehehehe... it's when you "raise" her with you own "facility"... :-)))

--
Er Roscio.


Mary Cassidy

unread,
Nov 5, 2003, 8:42:36 AM11/5/03
to

Sebapop wrote:

> > > Come 'to goose',

>
> >Per l'Hazon, vuol dire "dare una pacca sul sedere". Non sembrerebbe
> >un'espressione cosi` volgare!
>
> Ah sì? Io sapevo che volesse dire "to poke someone in the anus,
> sometimes hard enough to penetrate to some depth".
>
> Oppure "1 : to poke between the buttocks with an upward thrust",
> secondo www.dictionary.com

Mai sentito - è una definizione americana?

Io ho sempre pensato che in inglese GB significasse dare un pizzicotto
sul sedere, ma secondo il Collins, significa "to prod (a person)
playfully in the bottom".

--
Mary

FB

unread,
Nov 5, 2003, 8:40:17 AM11/5/03
to

"Arale" <aral...@yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:Ar2qb.93995$e6.33...@twister2.libero.it...

> || Ovviamente solo un paranoico ravvisa una certa ironia in queste
> || parole, vero?
>
>
> si

Va bene.


> || No, figurati. E se dicessi "la madre di Arale č una gran p."? Se lo
> || dicessi, intendo. Ti offenderesti? E allora basta, e allora.
>
> Ne avevo il sospetto, ma ora sono sicura, sei davvero maleducato, io non
> avrei detto una cosa cosě volgare e ho sottolineato che era per scherzo,
se
> poi tu la vuoi leggere come un affronto, padronissimo.

Ho fatto la stessa cosa che hai fatto tu: ho tirato il sasso e ho nascosto
il braccio. Magari per te la bestemmia non equivale al "figlio di...", per
me sě, lo sapevi, e mi hai preso in giro apposta. Per poi dire "uuuhh,
scherzavo". Il che significa che:

1) Rispondo, e passo da maleducato;

2) Non rispondo, e passo da cretino.

Ho detto "se dicessi", "SE". Non mi permetterei mai di dirlo, non l'ho MAI
fatto in vita mia, e non lo farň MAI. Per la cronaca, non l'ho fatto nemmeno
stavolta, non amo giocare con gli equivoci.


Ciao, FB


FB

unread,
Nov 5, 2003, 8:41:24 AM11/5/03
to

"Peltio" <pel...@twilight.zone> ha scritto nel messaggio
news:kHXpb.91377$vO5.3...@twister1.libero.it...

> Comunque credo che il luogo per discutere di queste cose, fintanto che non
> hanno a che fare con l'uso della lingua e il significato delle bestemmie
da
> un punto di vista lessicale, sia it.cultura.ateismo (o è
> it.discussioni.ateismo?).

Sono d'accordo. Resta il fatto, secondo me, che chiunque dica una bestemmia,
chiunque, sia un gran maleducato, un ignorante, un violento. Chiunque,
sempre.


Ciao, FB


FB

unread,
Nov 5, 2003, 8:43:46 AM11/5/03
to

"Alan Lothian" <alanl...@mac.com> ha scritto nel messaggio
news:051120030328331090%alanl...@mac.com...

> Tutt'altro. Ho dato offesa, questo l'ho imparato subito. Ho chiesto
> scusa, sinceramente e subito.

Va bene.


> Ironia? Forse, ma solo nel senso di
> "self-mockery." Io sono uno che non sa vivere senza l'ironia.

Talvolta la trovo fuori luogo. Conosco persone che hanno fatto battute il
giorno in cui č morta una persona a me cara. Le avrei prese a calci.


> E' molto, molto difficile che ripetero' il reato.

Va bene.


> Non sono madrelingua italiano (nonostante gli amiconi toscani
> mangiaprete...). Ho scritto senza pensare. Mi avete fatto pensarci.

Un'altra volta pensaci.


> Chiedo solo questo: si tu facessi un tale errore in inglese (vuoi
> scommettere che sarebbe *impossibile*?) aspetteresti forse che qualcuno
> capirebbe la differenza tra *un errore* e *un insulto*? Sei sicuro che
> il tuo inglese e' perfettissimo?

Nient'affatto, ma evito sempre di mettere Dio di mezzo, per evitare di dire
cretinate.


> Mi pare che la persona piu' colpita di questa "incidente" sia io.

Non č cosě.


Pace?


Ciao, FB


FB

unread,
Nov 5, 2003, 9:02:55 AM11/5/03
to

"Enrico C" <enri...@spamcop.net> ha scritto nel messaggio
news:magkvat5j9nr$.dlg@news.lillathedog.net...

> Nella frase di Alan, e nel contesto di icling, invece lascia
> semplicemente sorpresi. Uno pensa: machecciazzecca, qui, ora? :)

Sono sbiancato. Successivamente ho cambiato un certo numero di colori.


Ciao, FB


Sebapop

unread,
Nov 5, 2003, 9:36:43 AM11/5/03
to
On Wed, 05 Nov 2003 14:42:36 +0100, Mary Cassidy wrote:

>Mai sentito - è una definizione americana?

Sì, non so quanto usata, però. È slang US.

>Io ho sempre pensato che in inglese GB significasse dare un pizzicotto
>sul sedere, ma secondo il Collins, significa "to prod (a person)
>playfully in the bottom".

Credo che sia una differenza di termini tra GB e US.

Sebastiano

Arale

unread,
Nov 5, 2003, 10:01:38 AM11/5/03
to
Strabuzzando gli occhi davanti allo schermo ho notato che FB ha scritto:


||||| No, figurati. E se dicessi "la madre di Arale è una gran p."? Se


||||| lo dicessi, intendo. Ti offenderesti? E allora basta, e allora.
|||
||| Ne avevo il sospetto, ma ora sono sicura, sei davvero maleducato,

||| io non avrei detto una cosa così volgare e ho sottolineato che era


||| per scherzo, se poi tu la vuoi leggere come un affronto,
||| padronissimo.
||
|| Ho fatto la stessa cosa che hai fatto tu: ho tirato il sasso e ho
|| nascosto il braccio. Magari per te la bestemmia non equivale al

|| "figlio di...", per me sì, lo sapevi, e mi hai preso in giro


|| apposta. Per poi dire "uuuhh, scherzavo".

-cut-

Non mi piace andare oltre in questa discussione poco "edificante", ma credo
che non ci siamo proprio capiti!
Lasciando da parte la frase sul topolino dei dentini (che voleva davvero
essere solo una battuta) e anche la presunta leggerezza di costumi di mia
madre, io volevo solo rafforzare il discorso di Sebapop! Cioè che una
persona non credente ha una sensibilità diversa sull'argomento.
Quando si cerca di far capire che negare l'esistenza di Dio e negare quella
dei Puffi per un non credente è la stessa cosa, si passa per eresiarchi.
Io avrò pure usato una frase infelice, ma non ho nè bestemmiato, nè preso in
giro, inoltre per me la bestemmia è un'affermazione fastidiosa ma
irrilevante, l'offesa ai propri genitori è mooooooolto più grave! Sono punti
di vista!
Ciao
Arale


Frank Rusc-alla

unread,
Nov 5, 2003, 10:03:18 AM11/5/03
to
Anna Martini <anCia...@tin.it> wrote in

> Frank Rusc-alla ha scritto:
>
>> Mi ferisce inoltre che qualcuno che qui chiede rispetto e tolleranza
>> usi il "vaffanculo!" con eccessiva disinvoltura, e che pretenda che
>> ciò che è offensivo per lui sia addirittura un reato.
>
> Sono stata io a parlare per prima del reato di bestemmia. Come spesso
> succede (superficialità? Mancanza di tempo?) mi sono espressa in
> maniera troppo sintetica, ma quello che intendevo era, letteralmente:
> "Forse però è il caso di fargli presente che..."

Ti chiedo scusa se *io* sono stato troppo sintetico. Non mi riferivo a te.
Tu hai fatto una semplice constatazione di fatto (in realtà non sono sicuro
che sia "ancora" un reato, ma il punto è irrilevante ai fini di questa
discussione).

Mi riferivo al commento di FB:

"Ah, bestemmiare non dev'essere un reato? E perché? Come al solito la metto
in termini laici: bestemmiare non è una grave intolleranza e una grave
mancanza di rispetto verso l'oggettiva *fede* dei credenti?"

In termini laici, se tutte le mancanze di rispetto fossero reato staremmo
freschi. A scuola vedo sufficientemente spesso la crudeltà dei ragazzi che
deridono chi è troppo grasso, chi è troppo magro, chi è troppo povero, chi
è troppo ricco (succede!), chi è più basso della media, chi è spilungone,
ecc. ecc.
Se qualcuno si ricorda ancora della propria sensibilità da adolescente, sa
per certo che certi commenti possono ferire e umiliare in profondità.

Che fare? Mandiamo tutti in riformatorio?

Un abbraccio virtuale
Frank

Max M.

unread,
Nov 5, 2003, 10:24:42 AM11/5/03
to
"FB" <fam.baldu...@tin.it> wrote...

>
> Sono d'accordo. Resta il fatto, secondo me, che chiunque dica una
> bestemmia, chiunque, sia un gran maleducato, un ignorante, un violento.
> Chiunque, sempre.
>

Ecco, però c'è un aspetto di cui devi essere consapevole. Quando si tocca
questioni in cui è in gioco la nostra visione della realtà, se si vuole
mantenere un dialogo si devono accettare compromessi. Si tratta, potremmo
dire, di effettuare una sorta di sospensione "formale" del giudizio. Se tu
credi in Dio e io no, possiamo discutere di etica o di ontologia, finché
ciascuno dei due non assume (o, diciamo, "finge" di non assumere) le proprie
credenze come *presupposti* delle proprie affermazioni. Superato quel
limite, cessa il dialogo. Tu puoi certamente affermare che chi bestemmia in
privato lontano dalle orecchie di chi si possa sentire offeso sia un
maleducato e un violento, ma non puoi aspettarti che il tuo interlocutore ti
segua. Affermazioni come la tua varcano, appunto, quel limite: il giudizio
su quel comportamento non è più ricondotto a un insieme di convinzioni
condivise, ma appare fondato sul principio che bestemmiare è male,
indipendentemente dal fatto che vi sia o no un credente nei paraggi. Questo
semplicemente chiude la discussione. Nessun dramma, semplicemente non c'è
più nulla di cui si possa discutere in maniera costruttiva.

Max


Paolo Bonardi dalla Dinamica Modernita' e Futurista

unread,
Nov 5, 2003, 10:25:07 AM11/5/03
to
"Frank Rusc-alla" <rusc...@iol.itZZZ> wrote:

> A scuola vedo sufficientemente spesso la crudeltà dei ragazzi che
> deridono chi è troppo grasso, chi è troppo magro, chi è troppo povero, chi
> è troppo ricco (succede!), chi è più basso della media, chi è spilungone,

Chi è Arancionato no?

> Che fare? Mandiamo tutti in riformatorio?

Ruscalla! Una Gelida Cella & Spoglia ti attende!

Paolo I°; Gran Riformatore di Tutti gli Arancioni.
--
Osare. Sempre più. Osare. Temerariamente.

Enrico C

unread,
Nov 5, 2003, 10:32:04 AM11/5/03
to
Arale | it.cultura.linguistica.inglese
in <news:mh8qb.94767$e6.34...@twister2.libero.it>

> Quando si cerca di far capire che negare l'esistenza di Dio e negare quella
> dei Puffi per un non credente è la stessa cosa, si passa per eresiarchi.

Pero` questo attiene alle sensibilita` soggettive, ma non c'entra molto
con il linguaggio, secondo me.
"P.d.", nel male o nel bene, ha nella lingua italiana una oggettiva
forza dirompente che "porco puffo!" non ha.
Voglio dire che, se uno se ne esce con un "p.d.", chi lo sente -
credente o non credente non importa - percepisce che quel qualcuno
vuol usare un linguaggio forte (che si puo` apprezzare o meno, ma e` un
altro discorso).
Per esempio, potresti capire che quella persona e` fuori di se' dalla
rabbia.
Se invece dice "porco Puffo!" (che si puo` apprezzare o meno, ma e` un
altro discorso), non si percepisce che e` molto arrabbiata.

--
Enrico C

"I screwed up on the driving test, so I didn't pass"
screw up: to make a mistake (c) Dave's ESL Cafe Slang

Enrico C

unread,
Nov 5, 2003, 10:51:26 AM11/5/03
to
Sebapop | it.cultura.linguistica.inglese
in <news:as2gqv0462jma89vb...@4ax.com>

>>Per le persone di razza bianca c'e` anche "honky"
>>(sentito nei Jeffersons :)
>
> Sì. George lo dice sempre a Tom, ma Tom non risponde *mai* con nigger.
> Quando lo fa, c'è una lite con i fiocchi. Ricordo anche il termine
> "zebra marriage" per indicare l'unione di Tom e Helen Willis (lui
> bianco, lei nera). Nel contesto non ho *mai* trovato The Jeffersons
> offensivi. Ah, credo sia "The Jeffersons" e "I Jefferson", senza la
> esse, in italiano.

E per chi non sa nemmeno che faccia abbiano...
http://www.lillathedog.net/icling/dvd/jeffersons_1.jpg

Tom e Helen sono i due in basso a destra

--
Enrico C

"Why does he always get plastered?"
plastered: drunk (c) Dave's ESL Cafe Slang

FB

unread,
Nov 5, 2003, 11:17:31 AM11/5/03
to

"Arale" <aral...@yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:mh8qb.94767$e6.34...@twister2.libero.it...

> Non mi piace andare oltre in questa discussione poco "edificante"

La non discussione è ancora meno edificante.


> ma credo
> che non ci siamo proprio capiti!

E' possibile.


> Lasciando da parte la frase sul topolino dei dentini (che voleva davvero
> essere solo una battuta)

Hai paragonato Dio al topolino dei dentini. Non potresti semplicemente dire
che non credi in Dio, senza battute canzonatorie?


> e anche la presunta leggerezza di costumi di mia
> madre

Presunta da chi? Ti ho già detto che non ho mai detto "figlio di ecc." a
nessuno, mai. E nemmeno stavolta. Era un esempio, brusco come la tua
battuta.


> io volevo solo rafforzare il discorso di Sebapop! Cioè che una
> persona non credente ha una sensibilità diversa sull'argomento.

Devo pensare che un ateo sia insensibile?


> Io avrò pure usato una frase infelice, ma non ho nè bestemmiato, nè preso
in
> giro, inoltre per me la bestemmia è un'affermazione fastidiosa ma
> irrilevante, l'offesa ai propri genitori è mooooooolto più grave! Sono
punti
> di vista!

Ma io non ho offeso i tuoi genitori, non l'ho mai fatto, non ci ho neanche
provato. E non penso che, siccome credo, le offese ai propri genitori siano
minori e trascurabili. Proprio per questo non ne ho mai dette a nessuno.


Ciao, FB


FB

unread,
Nov 5, 2003, 11:21:25 AM11/5/03
to

"Enrico C" <enri...@spamcop.net> ha scritto nel messaggio
news:cc60p0yxl1p0$.dlg@news.lillathedog.net...

> "P.d.", nel male o nel bene, ha nella lingua italiana una oggettiva
> forza dirompente che "porco puffo!" non ha.

Ma dai?


> (che si puo` apprezzare o meno, ma e` un
> altro discorso).

Apprezzare? Forse un antireligioso, un criminale, forse perň.


> Per esempio, potresti capire che quella persona e` fuori di se' dalla
> rabbia.

Beh, io non sono sotto torazina, valium o altro per non dire bestemmie. E
non perché sono cattolico (comunque lo sono), ma perché so che altri lo
sono, che la bestemmia č molto offensiva anche verso le persone, e perché
evitarle non mi costa nulla di nulla.


> Se invece dice "porco Puffo!" (che si puo` apprezzare o meno, ma e` un
> altro discorso), non si percepisce che e` molto arrabbiata.

No, direi di no.


Ciao, FB


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