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Baricco

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Kekko

unread,
May 10, 1999, 3:00:00 AM5/10/99
to
Baricco è un ottimo scrittore, secondo me, ed è anche un uomo che
conosce come si usano i mezzi moderni: la televisione, che ha utilizzato
per parlare di letteratura riscuotendo un meritato successo, internet,
che ha utilizzato per pubblicizzare, bene, il suo ultimo lavoro.
Baricco è un ottimo scrittore perchè sa raccontare le storie, perchè sa
catturare l'attenzione del lettore, perchè fa discutere.
Propongo a voi il seguente tema di dibattito: il finale di Castelli di
rabbia l'avreste saltato o no?
Io, che amo le favole, avrei preferito che non ci fosse, che quei bei
racconti rimanassero sospesi, frutto della immaginazione delo scrittore,
vorrei non aver scoperto che erano le vie di fuga da una vita amara e
piena di rabbia. Vorrie che Quinnipac esistesse e potessi vederla ogni
tanto ma non soltanto per fuggire la rabbia.
Parliamone.


Simone Fornara

unread,
May 10, 1999, 3:00:00 AM5/10/99
to
Kekko ha scritto nel messaggio
>Baricco è un ottimo scrittore[...]

>Propongo a voi il seguente tema di dibattito: il finale di Castelli di
>rabbia l'avreste saltato o no?
>Io, che amo le favole, avrei preferito che non ci fosse, che quei bei
>racconti rimanassero sospesi, frutto della immaginazione delo scrittore,
>vorrei non aver scoperto che erano le vie di fuga da una vita amara e
>piena di rabbia. Vorrie che Quinnipac esistesse e potessi vederla ogni
>tanto ma non soltanto per fuggire la rabbia.
>Parliamone.

"Castelli di rabbia" è uno di quei pochi libri (forse l'unico) in cui due
brevi parole (a riga 17 di pag.176 dell'edizione Rizzoli1994) hanno
influenzato il mio parere su un'intera opera. Non sono un moralista, ma odio
le bestemmie e quella che esplode su quella pagina mi ha disgustato.
Troverai il mio giudizio un po' superficiale, lo riconosco, ma ci sono cose
che non tollero e questa ha segnato per me il romanzo. Peccato perché
"Castelli di rabbia" è un buon libro, ma, con tutta la mia buona volontà,
non riesco a mettere una pietra sopra a quella blasfema associazione di
parole. Forse proprio per questo motivo non ricordo molto bene il finale (la
pagina in questione si trova in uno degli ultimi capitoli del libro).

>Vorrei che Quinnipac esistesse e potessi vederla ogni


>tanto ma non soltanto per fuggire la rabbia.

Io invece vorrei che quella bestemmia non esistesse
così potrei evitare di farmela venire, la rabbia.
Ciao,
Simone.


--
Late last night and the night before,
Tommyknockers, Tommyknockers,
knocking at the door.
I want to go out, don't know if I can,
'cause I'm so afraid
of the Tommyknocker man.


Matteo

unread,
May 10, 1999, 3:00:00 AM5/10/99
to

> Non sono un moralista, ma odio
> le bestemmie e quella che esplode su quella pagina mi ha disgustato.

Non hai mai letto un libro con una bestemmia?!

> con tutta la mia buona volontà,
> non riesco a mettere una pietra sopra a quella blasfema associazione di
> parole.

Dai non esageriamo. Accidenti, perché ti disturba tanto? Hai paura che
leggendola (quindi pensandola) è come se la dicessi tu e quindi andrai
all'inferno? (non sto prendendo in giro, quando ero piccolo la pensavo
così). O ti disturba proprio così, indipendentemente? Così, se senti una
persona dire una bestemmia non potrai più giudicarla degna di stima
qualunque cosa faccia?
Mi sembra una cosa molto limitativa. Non voglio difendere la bestemmia,
intendiamoci, ma conosco molte persone che bestemmiano e sono più vere, più
sensibili, più pronte a dare una mano di tanti "pretini" il cui sogno è
solo quello di bastonare prostitute e immigrati. L'ipocrisia è la vera
volgarità.


> Io invece vorrei che quella bestemmia non esistesse
> così potrei evitare di farmela venire, la rabbia.

Leggiti un po' di Henry Miller: lì di bestemmie ne troverai da farti venir
fuori tutta la rabbia del mondo (non è per forza un male comunque) ma
troverai anche umanità, sincerità, desolazione, odio e amore. E anche
poesia, soprattutto.
Poi sappimi dire se hai cambiato idea.
Ciao, Matteo.

Simone Fornara

unread,
May 10, 1999, 3:00:00 AM5/10/99
to
Matteo ha scritto nel messaggio:

>Non hai mai letto un libro con una bestemmia?!

Sì, ne ho letti parecchi, ma mi ha dato particolarmente fastidio quella
bestemmia, l'ho trovata semplicemente inutile e fuori luogo.

>Dai non esageriamo. Accidenti, perché ti disturba tanto? Hai paura che
>leggendola (quindi pensandola) è come se la dicessi tu e quindi andrai
>all'inferno? (non sto prendendo in giro, quando ero piccolo la pensavo
>così).

Davvero non stai prendendo in giro? Avere dei principi morali non significa
essere immaturi. Non penso certo ciò che tu pensavi da piccolo. Il motivo
per cui odio le bestemmie è che sono mancanza di rispetto, un'offesa contro
una religione (e non c'entra il fatto di condividere lo stesso credo).

>O ti disturba proprio così, indipendentemente? Così, se senti una
>persona dire una bestemmia non potrai più giudicarla degna di stima
>qualunque cosa faccia?

Indubbiamente la mia stima subisce un crollo verticale. Anche se ciò non
cancella quanto di buono la persona faccia.

>Mi sembra una cosa molto limitativa. Non voglio difendere la bestemmia,
>intendiamoci, ma conosco molte persone che bestemmiano e sono più vere,
>più sensibili,

...la bestemmia: indice di sensibilità e verità (!!!)

>L'ipocrisia è la vera volgarità.


Niente di più vero. (Beh, almeno su qualcosa siamo d'accordo!)

>Leggiti un po' di Henry Miller: lì di bestemmie ne troverai da farti venir
>fuori tutta la rabbia del mondo (non è per forza un male comunque) ma
>troverai anche umanità, sincerità, desolazione, odio e amore. E anche
>poesia, soprattutto.

Certo non mi invogli a leggerlo. Se lo farò, non sarà davvero per trovarvi
delle bestemmie, ma per tutto il resto (umanità, sincerità, poesia,
amore,...).


>Poi sappimi dire se hai cambiato idea.

Potrà piacermi Henry Miller (e se così sarà, mi ricorderò del tuo
consiglio), ma ti assicuro che sulle bestemmie non cambierò idea. Mai.

Cesare

unread,
May 10, 1999, 3:00:00 AM5/10/99
to

> >Mi sembra una cosa molto limitativa. Non voglio difendere la
> >bestemmia, intendiamoci, ma conosco molte persone che bestemmiano e
> >sono più vere, più sensibili,
> ...la bestemmia: indice di sensibilità e verità (!!!)

Ma perche' Mat ha fatto il catechismo a Livorno. E con questa passo a
+10 di diritto. Vai cosi'!

Ciao, Ce ;)


--== Sent via Deja.com http://www.deja.com/ ==--
---Share what you know. Learn what you don't.---

Matteo

unread,
May 10, 1999, 3:00:00 AM5/10/99
to

Simone Fornara ha scritto:



> ...la bestemmia: indice di sensibilità e verità (!!!)

Forse mi sono spiegato male. Non tutti quelli che bestemmiano sono dei
santi (sic!).
Ho detto che è possibile che ci siano persone che bestemmiano e siano allo
stesso tempo vere, sincere, e sensibili; si questo assolutamente.
Sarà che ho origini toscane, il paese della bestemmia colorita, e conosco
gente da una vita, che stimo tantissimo, che sovente si lascia andare a
divertenti (mi viene proprio da sorridere, è più forte di me, lo so che non
dovrei!) e fantasiosi improperi contro tutti i Santi del Paradiso.

[Miller]

> Certo non mi invogli a leggerlo. Se lo farò, non sarà davvero per
trovarvi
> delle bestemmie, ma per tutto il resto (umanità, sincerità, poesia,
> amore,...).

Era questo che ti rimproveravo soprattutto: il fatto che valutassi
un'intera opera per una bestemmia. Poi ok, se era proprio evitabile ti
posso dar ragione, ma allora avresti dovuto notare anche altre cose fuori
luogo: si è lasciato sfuggire un solo errore in tutto il libro?
Non penso sia giusto giudicare un libro o una persona che sia per questo.
Fine.

Ciao, Matteo.


giallocromo

unread,
May 11, 1999, 3:00:00 AM5/11/99
to
Kekko <din...@adr.it> wrote:

> Baricco è un ottimo scrittore, secondo me, ed è anche un uomo che
> conosce come si usano i mezzi moderni: la televisione, che ha utilizzato
> per parlare di letteratura riscuotendo un meritato successo, internet,
> che ha utilizzato per pubblicizzare, bene, il suo ultimo lavoro.

Bella qualita' per uno scrittore... saper usare internet per
pubblicizzare il PROPRIO lavoro. Altro che cultura! Soldi! E' uno
scrittorucolo che sa parlare al pubblico ed che ha molta presenza, per
cui: animale da televisione che tale dovrebbe restare.

> Baricco è un ottimo scrittore perchè sa raccontare le storie, perchè sa
> catturare l'attenzione del lettore, perchè fa discutere.

Avesse anche qualcosa da raccontare sarebbe ancora piu' bravo. Catturare
l'attenzione... dipende da quale lettore. Far discutere... discussioni
poco costruttive.

> Propongo a voi il seguente tema di dibattito: il finale di Castelli di
> rabbia l'avreste saltato o no?

Io avrei saltato tutto il libro. L'ho letto, altrimenti non potrei
parlarne male. Quindi non dirmi: avevi solo da non leggerlo.

Guarda, secondo me leggere Baricco e' una perdita di tempo. Prova a
leggere libri veri. Non questi ridicoli quasi nulla (che' al nulla,
arrivarci, sarebbe gran cosa). Tu prova e poi ne riparliamo, fra un
anno.
Come? Quali sono i veri libri? Le vere storie? Lo capirai quando ti
accorgerai di questa differenza.

Ciao

Kekko

unread,
May 11, 1999, 3:00:00 AM5/11/99
to
E ovvio che di libri "veri" come li chiami tu li ho letti e non da poco tempo.

Sui grandi russi, francesi e inglesi è inutile intavolare un dibattito sulla
nostra news perchè la letteratura ha già detto molto, quasi tutto, mentre
Baricco, ma anche Maurensig, Soriano ed altri contemporanei, sono assenti dai
programmi liceali e universitari e possiamo essere noi, grazie a questa piazza
telematica, a formare su di essi un giudizio.
Infine, noto spesso, in questa e in altre news, una certa spocchiosità e una
animosità che non apprezzo, mi da anche un po' fastidio. Gradirei dialogare
con chi ha voglia di farlo: chi non ha voglia e desidera soltanto gridare o
accusare gli altri di non aver letto questo o quest'altro, sarà semplicemente
ignorato. Nessuno sa quello che ho letto io, nessuno può giudicarmi senza
sapere chi sono: io non ho attaccato nessuno, volevo soltanto confrontare la
mia opinione con quella di altri sconosciuti ma senz'altro ricchi di passione,
immaginazione e idee belle da far conoscere.
Quanto alla presenza di una bestemmia essa, secondo me, non deve essere presa
come unico parametro per giudicare il libro: però, se Simone l'ha ritenuta
importante, ai fini del giudizio dell'intera opera, vuol dire cha a lui il
libro non è piaciuto e quindi il suo giudizio l'ha espresso.

Giovanni Belloni

unread,
May 11, 1999, 3:00:00 AM5/11/99
to

Abbiate pazienza, ma aggiungo anche la mia opinione. La stesura di un'opera
letteraria, romanzo o racconto o che altro, deve essere finalizzata, io
credo, all'esposizione di un'idea, alla narrazione di una storia,
all'evocazione di un sentimento, insomma a quella che mi pare venga chiamata
la poetica dell'opera stessa. Il linguaggio, costituito dall'insieme delle
parole usate e dalle relazioni tra le stesse, nonché dai significati che a
queste parole si è voluto dare, è il mezzo attraverso il quale l'autore si
esprime. Nella scelta delle parole, io penso che qualunque autore si debba
attenere a quel vasto sottoinsieme del vocabolario italiano che è "di norma"
utilizzato nello scrivere e nel parlare, limitando le frange che da questo
sottoinsieme sono escluse agli sporadici casi in cui si vuol donare alla
prosa quella particolare incisività che senza di esse non avrebbe: questo
vale per la ricercatezza lessicale di alcuni autori (ad esempio Umberto
Eco), vale per la volgarità di altri (ad esempio Gadda) o per il gusto
blasfemo di qualcuno altro ancora. Se facciamo rientrare tali parole nel
vocabolario usuale, ne perdiamo necessariamente la preziosa caratteristica
di particolarità. Per questo, tutte le volte che leggiamo parole che
travalichino il normale uso della lingua in modo del tutto gratuito (ripeto:
in modo del tutto gratuito) e non asservito alla poetica di ciò che stiamo
leggendo, dobbiamo, a mio modesto parere, adontarci per il cattivo uso che
se ne fa, destinato per lo più a catturare un paio di lettori in più o a
risvegliare dal tropore quelli che hanno avuto la pazienza di giungere fin
lì.
Due parole su Baricco e i suoi Castelli di rabbia: a me, personalmente, ha
dato fastidio la bestemmia di cui si parla in questo thread, proprio per la
sua gratuità, ma ha dato ancor più fastidio la volgarità di alcuni passaggi
pseudo-erotici, di cui il caro Alessandro poteva proprio fare a meno,
soprattutto in un'opera che, innegabilmente, possiede un certo fascino. La
ragione per la quale egli abbia inserito, all'inzio e alla fine del romanzo,
due passaggi di dubbio gusto, mi è ignoto, ma sicuramente egli lo ha fatto
scientemente. Fatto sta che a me il romanzo non è piaciuto affatto; e,
forse, il mio giudizio può essere condizionato anche da tutto ciò.
Saluti.
Gianni.

giallocromo

unread,
May 11, 1999, 3:00:00 AM5/11/99
to
Kekko <din...@adr.it> wrote:

> E ovvio che di libri "veri" come li chiami tu li ho letti e non da poco tempo.

Dimmi allora quali autori hai letto e ami. In due parole.


>
> Sui grandi russi, francesi e inglesi è inutile intavolare un dibattito sulla
> nostra news perchè la letteratura ha già detto molto, quasi tutto,

Il guaio e' che noi non siamo la letteratura e molti qui, me compreso,
nonostante si sia detto quasi tutto, impara ogni giorno qualcosa di
nuovo.

> mentre
> Baricco, ma anche Maurensig, Soriano ed altri contemporanei, sono assenti dai
> programmi liceali e universitari e possiamo essere noi, grazie a questa piazza
> telematica, a formare su di essi un giudizio.

Il tuo giudizio per me non vale se non so su cosa si basa, cioe' cosa
hai letto d'altro. Appunto perche', come tu dici, non ti conosco. Non mi
basta un: per me Baricco e' un bravo scrittore...

> Infine, noto spesso, in questa e in altre news, una certa spocchiosità e una
> animosità che non apprezzo, mi da anche un po' fastidio. Gradirei dialogare
> con chi ha voglia di farlo: chi non ha voglia e desidera soltanto gridare o
> accusare gli altri di non aver letto questo o quest'altro, sarà semplicemente
> ignorato. Nessuno sa quello che ho letto io, nessuno può giudicarmi senza
> sapere chi sono: io non ho attaccato nessuno, volevo soltanto confrontare la
> mia opinione con quella di altri sconosciuti ma senz'altro ricchi di passione,
> immaginazione e idee belle da far conoscere.

Dammi spunti per dialogare. Non ho attaccato te, ma il tuo giudizio.
Sbagli a prenderla in maniera personale: io non ho alcuna opinione su di
te come persona, ho un sospetto di opinione come lettore, che per ora
resta tale.

> Quanto alla presenza di una bestemmia essa, secondo me, non deve essere presa
> come unico parametro per giudicare il libro: però, se Simone l'ha ritenuta
> importante, ai fini del giudizio dell'intera opera, vuol dire cha a lui il
> libro non è piaciuto e quindi il suo giudizio l'ha espresso.

Io di questo non ho parlato.

Ciao
>
>

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