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Kundera

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Matteo Angarano

unread,
Apr 27, 1998, 3:00:00 AM4/27/98
to

C'e' qualcuno che sa dirmi con sicurezza come si pronuncia Kundera (e
cioe' se con l'accento sulla u o sulla e)?

Grazie e ciao,
Matteo

Frensys

unread,
Apr 28, 1998, 3:00:00 AM4/28/98
to


Matteo Angarano <anga...@ba.infn.it> scritto nell'articolo
<3544C612...@ba.infn.it>...

Io ho sempre sentito dire Kůndera ma penso tu possa godere de
"L'insostenibile" anche mettendo l'accento sulla a.

Ciao
Frensys

Keroppi

unread,
May 2, 1998, 3:00:00 AM5/2/98
to


> C'e' qualcuno che sa dirmi con sicurezza come si pronuncia Kundera (e
> cioe' se con l'accento sulla u o sulla e)?

I francesi, tra i quali il nostro vive da tempo, propongo una terza
soluzione: Kunderà.
(Comunque io lo preferivo quando scriveva nella sua lingua).


Matteo Angarano

unread,
May 5, 1998, 3:00:00 AM5/5/98
to

Keroppi wrote:
>
> > C'e' qualcuno che sa dirmi con sicurezza come si pronuncia Kundera (e
> > cioe' se con l'accento sulla u o sulla e)?
>
> I francesi, tra i quali il nostro vive da tempo, propongo una terza
> soluzione: Kunderą.

Ho avuto una risposta sicura: in ceco tutte le parole si pronunciano con
l'accento sulla prima sillaba.


> (Comunque io lo preferivo quando scriveva nella sua lingua).

Che dire? io l'ho scoperto da poco e i romanzi che ho letto finora
appartengono tutti al periodo ceco, sta di fatto che ne sono rimasto
davvero affascinato. Adesso sto leggendo "L'immortalita'" e sono alla
quinta parte ("il caso"), nella quale gioca con i suoi personaggi in una
maniera straordinaria. Fra l'altro era un po' di tempo che i "casi della
vita" mi avevano portato a riflettere su due parole (caso e necessita')
e trovarle rappresentate cosi' (con anche una buona dose di umorismo) e'
stata quasi una folgorazione.
Vabbe', mi sono lasciato un po' andare! Ciao,
Matteo

vas...@tin.it

unread,
May 10, 1998, 3:00:00 AM5/10/98
to



>Che dire? io l'ho scoperto da poco e i romanzi che ho letto finora
>appartengono tutti al periodo ceco, sta di fatto che ne sono rimasto
>davvero affascinato. Adesso sto leggendo "L'immortalita'" e sono alla
>quinta parte ("il caso"), nella quale gioca con i suoi personaggi in una
>maniera straordinaria. Fra l'altro era un po' di tempo che i "casi della
>vita" mi avevano portato a riflettere su due parole (caso e necessita')
>e trovarle rappresentate cosi' (con anche una buona dose di umorismo) e'
>stata quasi una folgorazione.
>Vabbe', mi sono lasciato un po' andare! Ciao,
>Matteo

Caro Matteo,
senti, io non ho letto l' immortalità,(comunque io preferisco il
Kundera saggista) ma se stai riflettendo sul caso e la necessità ti
consiglio di vedere il film di Kieslowski 'Il Caso' (appunto..), ma
comunque tutta l' opera di K. gira attorno a questo..

Fammi sapere..

Ciao,
Alessandro

Denis

unread,
May 21, 1998, 3:00:00 AM5/21/98
to

Mi *oppongo* ad ogni pronuncia diversa da "Kùndera", anche se lui stesso
affermasse il contrario!
Suona troppo bene, non si può cambiare. (e poi in una vecchia canzone di
non-ricordo-chi era pronunciato così).


> >Che dire? io l'ho scoperto da poco e i romanzi che ho letto finora
> >appartengono tutti al periodo ceco, sta di fatto che ne sono rimasto
> >davvero affascinato. Adesso sto leggendo "L'immortalita'" e sono alla
> >quinta parte ("il caso"), nella quale gioca con i suoi personaggi in una
> >maniera straordinaria. Fra l'altro era un po' di tempo che i "casi della
> >vita" mi avevano portato a riflettere su due parole (caso e necessita')
> >e trovarle rappresentate cosi' (con anche una buona dose di umorismo) e'
> >stata quasi una folgorazione.

L'Immortalità è *stupendo*. Ed ineccepibile.

> Caro Matteo,
> senti, io non ho letto l' immortalità,(comunque io preferisco il
> Kundera saggista)

...allora ti consiglio di leggerlo, perchè c'è del saggismo (un poì camuffato)
ad altissimi livelli.

Invece devo dire che avevo iniziato "La vita è altrove" ma mi sono bloccato
quando riprende dopo la morte del poeta.
Non che mi stesse simpatico il protagonista (anzi...) e nemmeno la sua
fidanzatina (anzi...) ma ciò che si scopre nelle pagine della "parte sesta" mi
ha calato addosso una tristezza terribile. Ho finito quella sezione preso dallo
sconforto, sperando in qualcosa che mi risollevasse - ma invano.
Da allora (sono passati sei mesi) il libro giace avvilito sul comodino; ogni
sera coricandomi sento il suo sguardo, tra il supplichevole e il severo, mentre
apro un suo collega... come fare?

ciao, Denis


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